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Autore: _joy    17/05/2013    2 recensioni
Mika è una strega, frequenta Hogwarts, è in Serpeverde, è una Black. Le parole che la definiscono potrebbero essere: stirpe, orgoglio, purezza di sangue, amicizia, lealtà. Una principessa del mondo magico che sa benissimo di esserlo. Almeno finché le sue certezze non subiscono una brusca scossa in un pomeriggio di sole, quando incontra un ragazzo bello e affascinante ma, ahinoi, babbano: Ben Barnes
Genere: Fantasy, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Di magia e di babbani'
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Siamo quasi alla fine.... Manca solo l'epilogo!
Sappiate però che non vi libererete facilmente di me perchè sto già progettando il seguito :)
Grazie a tutti voi che seguite, commentate o anche solo leggete questa storia!!


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Quando apro gli occhi la prima cosa che vedo è un soffitto bianco e delle luci basse.
 
Sento lamenti e bisbigli concitati.
Richiudo un attimo gli occhi.
 
Dove sono?
Ma non ero…
 
Spalanco gli occhi di botto.
 
Cazzo!
Ma non ero al Ministero della Magia?
 
Mio padre… Sirius! I Mangiamorte!!
 
Mi tiro a sedere di scatto e due braccia forti si stringono subito attorno a me.
«Ehi, piano, piccola…»
 
Ben.
Un sollievo immenso mi invade.
 
Lo stringo forte e lo sento ricambiare la stretta.
«Ben, amore, stai bene?»
«Sì. Tu stai bene?»
Annuisco con il viso sepolto nella sua spalla.
Lo sento spostarsi sul letto accanto a me e iniziare ad accarezzarmi la schiena.
Lo fa sempre quando vuole tranquillizzarmi.
 
Ripenso all’ultima immagine che ho nella memoria prima del buio: il sorriso di mio padre.
 
Non alzo la testa quando gli bisbiglio:
«Papà?»
Mi stringe più forte.
«Credo sia ancora lì…»
«Sirius?»
«Anche…»
 
Non dico niente, mentre tento di assimilare la notizia.
Mio padre e Sirius nel Ministero della Magia, a lottare contro dei Mangiamorte.
 
Sono due maghi potenti e capaci, questo lo so.
E Sirius ha parlato dell’Ordine della Fenice.
Però…
 
Però ripenso all’irruzione dei Mangiamorte, agli incantesimi brutali che ci hanno lanciato contro, e sento un brivido di paura.
«Amore, mi dispiace tanto…» bisbiglia Ben.
Ha un tono talmente accorato che alzo la testa per guardarlo, anche se vorrei rimanere lì, con gli occhi chiusi, protetta dalle sue braccia, cercando di non pensare a niente.
«Cosa…»
«Non ho saputo fare…niente» balbetta, angosciato, e noto che ha gli occhi rossi «Niente. Ero così inutile e…stupido… e…»
«Ehi, amore, piano, calma…» inverto le nostre posizioni, stringendolo, e lui si rifugia tra le mie braccia «Calmo…stai calmo…Va tutto bene, non è colpa tua…»
 
Mentre tento di consolarlo capisco pienamente per la prima volta cosa Sirius ha cercato di dirmi in queste ultime settimane.
 
Non è colpa di Ben.
Non potrei mai, mai, incolparlo di nulla.
Cosa poteva fare contro i Mangiamorte?
Ma capisco come deve sentirsi.
Come mi sentirei io se lui fosse in pericolo e io potessi solo stare a guardare, completamente inerme?
 
Lo cullo tra le mie braccia e gli bisbiglio parole tenere, baciandogli i capelli.
«Shhh…shhhh, va tutto bene…Non preoccuparti…»
Ma lo sento aggrapparsi disperatamente a me e non so cosa dire per tranquillizzarlo.
 
Alzo la testa e mi guardo attorno.
Vedo dei letti in fila e delle tende bianche.
Due letti dopo il mio, due occhi nocciola in un viso lentigginoso incrociano i miei.
Sotto una zazzera di capelli rossi, Ron Weasley mi fa un cenno.
Sembra stare bene… ma come mai è qui?
Nel letto accanto al suo, Neville Paciock riposa con gli occhi chiusi.
In quello dopo, c’è Ginny Weasley con una caviglia bendata.
«Siamo… a Hogwarts?» bisbiglio.
Ben tira su con il naso e annuisce.
«Sì… quando tuo padre ti ha…colpita, io… è arrivato Remus ad aiutare Sirius e tuo padre; poi Remus ha proposto di rimandarci in Grimmauld Place con … ehm…»
«La Metropolvere» gli viene in aiuto Ron, avvicinandosi a noi «Ho sentito Remus dirlo a Vitious quando ci hanno riportati qui… Ma non hanno voluto rischiare che qualcuno vi seguisse. E poi… lì c’è Kreacher»
Ron fa una smorfia di disgusto e io aggrotto la fronte.
«L’Elfo domestico di Sirius?»
«Sì… Remus dice che ha mentito apposta ad Harry e…ah, già, ma tu non lo sai» sospira «Ok. Te la faccio breve»
 
Ma non è affatto breve.
Ron ci racconta una storia incredibile.
Di come Harry ha avuto una visione di Sirius catturato da Voldemort e portato al Ministero.
Di come lui, Hermione, Ron e altri membri dell’ES tra cui Mindy e Claire si sono ribellati alla Umbridge e sono scappati da scuola per andare a salvarlo, dopo che Kreacher aveva confermato ad Harry quella versione.
Di come sono entrati nel Ministero e di come hanno trovato i Mangiamorte ad attenderli.
Di come hanno lottato ed hanno rischiato la vita prima dell’arrivo dell’Ordine.
 
Rabbrividisco ad ascoltare il suo racconto.
«E pensare che eravamo sopra di voi…»
«Sì…Kingsley ha avvertito Sirius e lui è corso a cercarti… poi è tornato giù con tuo padre e Remus»
«Con papà?» chiedo, trasecolata.
Stavolta è Ben ad annuire.
«Ha chiuso me e te nel suo studio con la magia, poi è andato con Sirius e Remus»
«Perché mi ha schiantata?» chiedo, furiosa «E ti ha lasciato da solo con me inanime? Se ti fosse successo qualcosa…»
«Ci ha protetti nel modo migliore che conosceva» mormora lui, prendendo la mia mano «Ed eravamo lontani dalla battaglia… Lui è andato a combattere. Ma tu sei la  sua cosa più preziosa e non voleva saperti vicina al pericolo. Mi ha detto che mi avrebbe scuoiato vivo se avessi permesso che ti succedesse qualcosa»
«Papà si è unito all’Ordine?» chiedo, attonita «Ma se odia Sirius!»
«Non credo, sai? È un pregiudizio anche quello… si sono subito schierati insieme per proteggerci… Non credo che tuo padre potrebbe odiare qualcuno che ti vuole così bene»
 
A parte…
 
«A parte me, ovvio» conclude con aria triste.
Mi sporgo a prendergli il viso tra le mani e gli do un bacio a fior di labbra.
«Non direi… Non ti odia davvero. Non ti conosce ancora, per prima cosa. E poi penso che ci sia un rapporto di proporzionalità: più io ti amo, meno lui ti potrebbe tollerare. Quindi, sì, in definitiva, ora che ci penso… non puoi proprio piacergli!»
Ben fa un sorrisino divertito.
«Direi che non mi va così male, allora, se osserviamo la cosa da questo punto di vista»
Posa le labbra sulle mie e io chiudo gli occhi e per un secondo cancello la paura e l’angoscia.
 
Finché Ron non si schiarisce rumorosamente la voce.
«Bè…stavamo dicendo. Il Ministero» ci richiama all’ordine.
Mi separo da Ben a malincuore e poso la testa sulla sua spalla.
«Quando sono comparsi i Mangiamorte ci siamo divisi e siamo finiti in un sacco di stanze strane» spiega Ron «Ma quelli sembravano essere ovunque. Ginny si è rotta una caviglia. Hermione e Mindy sono ancora incoscienti…»
Mi tiro su di scatto e esploro la stanza con lo sguardo.
 
La vedo subito, immobile in un letto dall’altra parte della stanza.
 
«Oh, Min…» bisbiglio, correndo da lei.
Guardo quel visino di solito sempre sorridente ora pallido e immobile e mi sento stringere il cuore.
Ben mi viene vicino e mi prende tra le braccia.
«Vedrai che starà bene…Quando si sveglia le faccio scrivere un biglietto da Rob»
Mi viene da ridere e, insieme, da piangere.
«Sarà contentissima» singhiozzo «Le manca davvero, sai?»
«Tranquilla, li faremo uscire insieme. Senza trucchi, stavolta. Farò ragionare Rob» Ben mi fa voltare tra le sue braccia e mi stringe «Non piangere, piccola»
Stringo forte il suo maglione e bisbiglio:
«Ben, voglio vedere papà…»
«Lo so, amore…»
 
Siamo ancora abbracciati quando la porta si apre ed entra Claire insieme alla professoressa Sprite.
Volo ad abbracciare la mia amica con tanto impeto che quasi la stendo per terra.
Quando ci separiamo sta piangendo anche lei.
«Mika! Sei così…così…stupida!» singhiozza «Non…non…non sapevamo cosa…e poi…il Ministero…e Sirius…»
Non credo di aver mai visto Claire piangere da quando la conosco.
La stringo forte e le accarezzo i capelli, guardando impotente la Sprite.
La professoressa è pallida e agitata, così agitata che me la cavo solo con un:
«Signorina Black, sei un’irresponsabile…stai bene, vero?»
Sembra davvero preoccupata.
Annuisco e mi fa una carezza sulla spalla, dicendo poi a Claire:
«Su, su, insomma…» tira su con il naso «Forza e coraggio…vi siete comportati benissimo…certo, siete dei pazzi e avete infranto un milione di regole della scuola, ma… del resto questo posto va in malora da quando Silente…Silente!»
 
Il suo grido ci fa voltare tutti verso la porta, sulla quale si staglia la figura del Preside.
 
Lui entra, il viso serio e gli occhi che dardeggiano ovunque, prendendo nota dei feriti.
«Come stanno?» domanda a Madama Chips, accorsa anche lei.
«Si riprenderanno tutti» annuisce lei «Ma li terrei qui per precauzione…»
Silente annuisce e poi guarda me e Ben.
«Devo andare, devo vedere Harry…ma prima due parole con voi due»
Do un bacio a Claire, ancora singhiozzante, e lo seguo con Ben nello studio della Chips.
«Come state?» ci chiede Silente, che sembra invecchiato di mille anni.
«Noi bene…» risponde Ben.
Io annuisco e prendo la sua mano, perché so già che qualsiasi cosa abbia abbattuto così Silente non sarà nulla di buono.
 
Il silenzio si protrae mentre il Preside si massaggia le tempie con la punta delle dita, finché non riesco più a tollerarlo.
«Signore…» esordisco, esitante «Mio padre?»
Silente sospira.
«Mia cara, non ho buone notizie. Tuo padre è stato portato ad Azkaban, con i Mangiamorte che sono stati catturati stanotte nel Ministero. Cioè tutti, tranne Bellatrix Lestrange»
Crollo di schianto su una sedia.
 
Azkaban.
 
«Ma…ma…ma perché?» balbetto «Papà non è mica un Mangiamorte…»
«Mikayla, non sai quanto mi dispiace. Ma quando sono arrivati gli Auror non puoi immaginare qual era la situazione. Tuo padre è stato ferito da Avery… non è grave, ma è stato ritrovato vicino a due Mangiamorte, incosciente. L’errore era comprensibile, devo dire»
«Comprensibile? Comprensibile?» urlo «Ma chiunque avrebbe potuto spiegare…»
Ben mi posa una mano sulla spalla, ma quasi non me ne accorgo.
«No, perché i membri dell’Ordine non potevano saperlo, cara…»
«Ma Sirius e Remus…»
«Remus era con Neville, che è stato torturato da Bellatrix…»
«Va bene, ma c’era Sirius! Sirius non doveva permettere che portassero via papà!»
 
Silente mi lancia uno sguardo addolorato.
 
«Che c’è?» grido.
Ben serra la presa sulla mia spalla.
«Amore…» tenta di dirmi.
«Cosa c’è? Cosa?»
 
Perché Ben e Silente si guardano con quelle facce così… così rassegnate? Così serie?
 
«Mikayla, non sai quanto mi dispiace… Sirius ha combattuto con Bellatrix dopo che lei ha battuto Tonks, è stato valoroso come al solito, ma…»
Io lo fisso, attonita.
«Ma non ce l’ha fatta» conclude Silente, con uno sforzo visibile «È morto, Mika»
 
Sirius.
Morto.
 
Non riesco nemmeno a reagire.
Non mi sembra possibile.
 
Sirius, così forte, così valoroso, così sicuro di sé.
Sirius, che mi è stato vicino e si è esposto per me fino alla fine.
Che è venuto ad aiutarmi persino con mio padre, anche se si stava combattendo una battaglia contro i Mangiamorte.
 
Mi sento intorpidita, come se il mio corpo formicolasse e non fosse in grado di rispondere agli stimoli.
Alzo gli occhi su Ben e vedo che mi osserva, preoccupatissimo.
Mi tende le braccia e devo farmi forza per alzarmi, perché mi sembra un’impresa difficilissima.
Resto tra le sue braccia e respiro il suo odore mentre penso che dovrei dire qualcosa, o fare qualcosa… ma non saprei cosa.
 
Né come.
 
Restiamo tutti in silenzio per quello che mi sembra un tempo lunghissimo, come se la morte di Sirius avesse reso inutile qualsiasi parola.
È come se potessi addormentarmi, ora, qui, semplicemente chiudendo gli occhi e permettendo al mio cervello di rimanere immerso in questa sensazione quasi beata e ovattata di semi-incoscienza.
 
Poi, Ben si siede e mi fa accomodare sulle sue gambe.
Affondo la testa nella sua spalla perché, davvero, è molto meno faticoso non tenerla eretta e rischiare di dover guardare negli occhi qualcuno, vedendoci riflesso il mio stesso dolore.
«Cosa possiamo fare per il padre di Mika?» chiede a bassa voce.
«Molto poco, temo» risponde Silente «Bartholomeus ha confermato di essere entrato nel Ministero con i Mangiamorte»
«Cosa?» devo aver capito male «Mio padre? Figuriamoci!»
Silente sospira.
«Mia cara, l’alternativa era dichiarare che ci era entrato per incontrare te e Ben. Non c’è bisogno che ti stia a spiegare che è inammissibile una situazione del genere. Un babbano (scusami, Ben) nel Ministero della Magia, che sa di noi, di Hogwarts. Cosa pensi che avrebbe detto Caramell?»
 
Il mio cervello sembra funzionare a rallentatore.
 
Ben.
C’era Ben nel Ministero.
E Ben è un babbano.
Ed è una cosa senza precedenti.
Papà non poteva sapere che sarebbe venuto con me.
Ma invece…
E se l’avessero trovato…cosa avrebbero fatto?
Gli avrebbero cancellato la memoria.
Me lo avrebbero portato via.
 
E poi ci arrivo.
 
Papà lo ha protetto.
Ha mentito sapendo che lo avrebbero rinchiuso ad Azkaban.
 
Per me.
 
Guardo Silente, senza parole.
«È…colpa mia?» dice intanto Ben, attonito «Ha…protetto me?»
Silente annuisce.
«No!» Ben si alza e mi tira in piedi «No, non posso permetterlo! Per favore! Per favore, spieghi lei che non è vero e io…io farò quello che serve per…»
«No, Ben!» intervengo «Ti modificherebbero la memoria! Ti farebbero dimenticare… tutto! Interverrebbe la Squadra di Cancellazione della Magia Accidentale!»
Ben mi fissa e i suoi occhi magnifici diventano tristissimi.
Mi prende le mani.
«Mika, lo sai quanto ti amo, ma… Non posso permettere che tuo padre faccia un sacrificio del genere per me…»
 
Mi sembra di che il mio cuore si spezzi di nuovo.
E non so quanto posso sopportare ancora.
Mio padre.
Sirius.
E adesso Ben.
 
Silente ci si avvicina.
«Non siate precipitosi» dice «Per prima cosa, Bartholomeus è un uomo adulto e intelligente che ha preso da solo una decisione importante e sicuramente ponderata. Per seconda cosa, anche se venissero ritirate le accuse di una sua collusione con i Mangiamorte, comunque tuo padre si è introdotto nel Ministero della Magia senza autorizzazione»
«Ma papà lì è di casa…» obietto.
«So che tuo padre è un membro influente del Wizengamot e del Ministero, ma devi considerare che ora che Caramell è costretto a riconoscere l’evidenza del ritorno di Voldemort dovrà per forza attuare una linea dura. Non gli verrà perdonato l’essersi fatto da parte mentre il Signore Oscuro tornava ad essere potente. E tuo padre non getterebbe mai onta sul nome dei Black…o su di te. Non vuole che si sappia del vostro incontro. E non vuole che si sappia di Ben, o lo avrebbe denunciato»
«Non posso accettare un sacrificio del genere…» dice Ben debolmente.
«È colpa mia» intervengo «È colpa mia di tutto. E dovrei essere io a pagare. Non papà, non Ben…e non Sirius»
Entrambi tacciono di fronte alla mia affermazione, poi Silente dice:
«Mikayla, amare qualcuno significa mettere questo qualcuno prima di te. La sua felicità prima della tua. E tuo padre ti ama, questo mi sembra fuori discussione. Ha riconosciuto il legame che hai con Ben, per prima cosa. E tra il proteggere se stesso e te, ha preferito proteggere te. Voi due, dovrei dire. Perché, Ben, ti ha lasciato la responsabilità di sua figlia e ora non puoi deluderlo»
«Ma io…» risponde lui.
«Ragazzi, sapevate che non sarebbe stato facile. Ve lo abbiamo ripetuto tutti, fino alla nausea. E voi ci avete rassicurati e persino convinti che ne eravate consapevoli, che avevate coscienza del problema e forze per superarlo. Lo avete assicurato a me, a Sirius, a Remus, al padre di Mikayla. Bene. Dimostrateci ora che dicevate sul serio e che siete abbastanza adulti per una responsabilità del genere e per quello che essa comporta»
 
Io e Ben ci guardiamo.
 
«Mika, io voglio stare con te. Spero solo che tu possa perdonarmi, dopo….dopo oggi»
«Ben, è colpa mia! Di cosa dovresti scusarti tu? Pensi che ti incolpi dopo tutto quello che ho combinato io? E Silente ha ragione, mio padre è un uomo adulto e intelligente. Ha deciso da solo. E non c’è niente che io volessi di più che convincerlo dei miei sentimenti per te. Solo…»
Mi si spezza la voce ma proseguo:
«Solo che non sopporto l’idea che lo abbiano accusato ingiustamente…e soprattutto che lo abbiano portato ad Azkaban!»
Silente mi posa una mano sulla spalla.
«Mia cara, lo so. Vedrò cosa posso fare… ma di fronte a un’auto-denuncia come quella di tuo padre…» prende fiato e mi fissa con quel suo sguardo penetrante «Lo sai che ne uscirà uno scandalo, vero?»
Annuisco, mentre penso a mia madre.
Certo che lo so.
Bartholomeus Black, un Mangiamorte.
Immagino già le penne del Profeta che si scatenano furiose.
 
Prendo la mano di Ben.
«Sono soltanto felice che sei qui con me, ad affrontare tutto questo»
Lui intreccia le dita alle mie e solleva la mia mano alle labbra, per baciarla.
Silente stringe dolcemente il mio braccio libero.
«Non c’è nulla che al mondo serva di più, al momento, dell’amore» poi sospira «E ora scusatemi…ma devo vedere Harry»
«Sta bene?» chiedo io, ansiosa «Sa di Sirius?»
Silente annuisce e i suoi occhi azzurri sembrano inumidirsi.
«Sta bene…considerando che ha appena affrontato Voldemort. Ma…»
Scrolla il capo.
«Voldemort?» trasecolo io «Al Ministero?»
Silente si limita ad annuire.
«L’ho già detto alla fine dello scorso anno, ma… tempi bui ci attendono. Davvero bui. E nulla mi sembra peggiore della conversazione che devo affrontare adesso» sospira «Voi restate qui. Ben, qualcuno degli insegnanti ovviamente ormai sa di te, ma sono tutti fidati. Però, a parte gli amici di Mika, ti prego di non dire a nessuno chi sei. È per la tua sicurezza. Al momento però è meglio se rimanete qui, al sicuro»
«Signore, ma lei…lei torna a Hogwarts vero?» gli chiedo.
«Io sono tornato» mi sorride, già sulla porta «E anche tu. Bentornata a casa»
 
*
 
Non vedo Harry.
Non passa in infermeria né la sera, né la notte.
Noi invece restiamo lì, in quella che sembra un’isola protetta dal resto della scuola.
Non ci raggiungono le voci, le ipotesi, le notizie di quello che succede a Hogwarts, ma in compenso non dobbiamo nasconderci e possiamo parlare liberamente.
 
Penso che Ron ci resti male della latitanza di Harry, anche perché Hermione è ancora incosciente.
Io e Ben non diciamo nulla sul fatto che Silente doveva vedere Harry: Ron è già devastato dalla notizia di Sirius.
Claire mi abbraccia forte e Neville sembra dispiaciutissimo.
 
Io non so come mi sento.
Davvero.
È come se il mio cervello allontanasse semplicemente il pensiero.
Solo quella notte, tra le braccia di Ben, riesco a piangere, con il viso sepolto nella sua maglietta per attutire il suono dei singhiozzi.
Lui mi culla e alla fine mi addormento, sfinita e piena di paura.
 
La mattina porta delle novità.
 
Hermione e Mindy si svegliano e questa è la notizia più bella.
Harry fa la sua comparsa verso l’ora di pranzo, con una faccia che non lascia il minimo dubbio sul fatto che non abbia chiuso occhio neppure un secondo.
Sembra nervoso anche quando Ron gli chiede come sta e cosa è successo, ma mi abbraccia forte.
Ci stringiamo per un minuto lunghissimo, in silenzio: tutti e due abbiamo perso una persona importantissima.
 
Dean Thomas compare nel pomeriggio e si avvicina a…Ginny.
Li fisso con gli occhi sgranati e poi guardo Claire, che impassibile sfoglia un libro di Storia della Magia.
Mindy, un braccio completamente fasciato dopo che l’incantesimo di un Mangiamorte l’ha colpita, sbuffa sonoramente.
«Quel coglione!» sbotta.
«Oh, sì» dice Claire, senza alzare gli occhi «Ultimamente litigavamo per tutto… la fuga dei Weasley, la tua scomparsa, il Quidditch, gli esami… Poi abbiamo litigato una volta di troppo e lui e Ginny…bè..»
Scambio un’occhiata con Mindy.
«Comunque» riprende Claire, la voce bassa «Non è voluto venire al Ministero con noi…non lo vorrei un fidanzato così»
Guarda la mia mano intrecciata a quella di Ben e sorride.
«A quanto pare solo una di noi tre è fortunata in amore. Bè, è anche quella più scapestrata e irresponsabile, che ha lasciato le sue amiche qui mentre scappava da scuola…»
«Claire» gemo «Ti ho chiesto scusa già un milione di volte. Te lo giuro, l’ho fatto d’impulso. Solo che poi non potevo più tornare…»
«Lo hai fatto per lui» si intestardisce lei «Ti rendi conto del rischio che hai corso? Ti è andata bene che Silente ti ha riammessa…»
«Proprio bene bene non è andata…» bisbiglio.
Ben mi prende tra le braccia e Claire gli punta un dito contro.
«Sarà meglio che te la meriti, la mia amica. Chiaro?!»
Lui sorride.
«Vieni a trovarci, quest’estate e vedrai. La tratto come una regina, faccio persino le pulizie…»
«Sì, dovreste vederlo…vi giuro, è adorabile…altro che Elfi Domestici…»
Lui mi dà uno schiaffetto su una gamba e io mi accoccolo meglio tra le sue braccia, facendogli una linguaccia.
Mi protendo a baciarlo, quando Mindy esclama, speranzosa:
«Ben, non è che questa estate inviteresti anche Rob, oltre a noi due?»
«Oh, Morgana!» Claire alza gli occhi al cielo «Le mie amiche sono due pazze»
«Ma smettila, lagnosa!» le dice Min «No, Ben, seriamente, io penso che se potessi parlare a Rob…»
«…lo metterebbe in fuga in due secondi» completa Claire.
Mindy si offende, ma Ben le sorride:
«Vedrò cosa posso fare, ok?»
«Oh, grazie!!» sorride lei, radiosa «Ti bacerei!!»
«Evita!» le dico subito io, secca «O ti affatturo»
«E a proposito di fatture…»
Mindy mi lancia un’occhiata significativa e poi indica Dean, che si sta dirigendo alla porta evitando accuratamente di guardare in direzione di Claire.
Mettiamo mano alla bacchetta nello stesso secondo.
«Ferme!» mormora Claire, arrossendo come un peperone.
Ma io batto Min sul tempo e Dean all’improvviso cade per terra come un sacco di patate.
«Dean!» lo chiama Ginny, dal suo letto «Tutto bene?»
«Ehm…sì» borbotta lui, imbarazzatissimo.
Mindy intanto ride come una matta insieme a Ron (difficile dire chi odia di più Dean, se un fratello geloso o un’amica furiosa!), mentre Claire nasconde la faccia nel suo libro.
 
Io sorrido a Ben:
«Non ti viene un po’ voglia di tornare a scuola?»
«Mmmm…no» sorride lui «Nemmeno un pochino, a dirtela tutta»
«Ma l’anno prossimo…»
«L’anno prossimo tu sarai qui» dice, sereno «E io lavorerò. Direi che ne abbiamo passate di peggiori che un po’ di lontananza»
Annuisco.
«Però mi mancherai enormemente»
«Anche tu a me» risponde, attorcigliando una ciocca dei miei capelli tra le sue dita «Ma sono solo pochi mesi. E prima abbiamo questa estate. Io lo so che tu appartieni a Hogwarts, Mika»
«Io appartengo a te» bisbiglio, già con le labbra sulle sue.
Lui risponde al mio bacio, ma quando ci separiamo mi dice:
«Io non ti vorrei diversa da come sei»
«Lo stesso vale per me» gli sorrido.
 
C’è stato un attimo, la scorsa notte, in cui ho temuto che quanto accaduto al Ministero ci separasse di nuovo.
Ma evidentemente siamo entrambi più forti e determinati di prima, o abbiamo imparato dai nostri errori e conosciamo ormai le rispettive debolezze, perché non c’è stato il minimo segno di frattura tra noi.
Ben mi sta vicino come nessun altro sa fare.
Ora che dovrò fare i conti con la mancanza di Sirius nella mia vita, con la prigionia di mio padre, con la guerra con Voldemort… quando c’è lui mi sembra che la paura e il dolore si facciano più tollerabili.
E so che, qualunque cosa accada, io non sono sola.
 
 

   
 
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