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Autore: FanDiArtemis_    17/05/2013    0 recensioni
Questa è una storia che parla di una bambina, Elisabetta. Ha sei anni ed è orfana, poi è stata adottata da Kageyama Reiji.
Dall'ultimo capitolo:
Aphrodi entrò correndo, mi guardò con gli occhi brillanti e aveva un largo sorriso.
-Ha detto che puoi restare!- esclamò allegramente.
-Lui... cosa?-
-Non ti abbandona! Sei autorizzata a restare!-
-Aspetta, aspetta, cosa gli hai detto?- gridai eccitata. -Hai...Hai... Cosa hai fatto? L'hai picchiato?-
Aphrodi rise. -No, certo che no! Ma figurati!-
Restammo a guardarci.
-Adesso devi fidarti di me!-
-Che?-
Oh, l'avevo dimenticato.
Genere: Angst, Sentimentale, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Afuro Terumi/Byron Love, Altri, Kageyama Reiji, Nuovo personaggio
Note: Traduzione | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 5.


Sapevo che non stavo bene. Avevo un mal di testa atroce e non riuscivo a dormire. Tutte le cose che erano accadute di recente passarono nella mia testa come dei lampi... E la maggior parte di queste era su Aphrodi.

In che modo voleva convincere Kageyama a farmi restare? Cosa direbbe?

Abbiamo bisogno di lei? È un membro importante della squadra? Voglio che diventasse mia amica?

Ammetto che lo stavo aspettando con impazienza. Ogni tre secondi guardavo la porta, sperando che si aprisse.

No, non riuscivo a dormire. Avevo provato per alcune ore, ma poi non ce la facevo più: la curiosità aveva combattuto il sonno.

Scesi dal letto e cominciai a camminare nella stanza, avanti e indietro.

Intorno alle due del pomeriggio, la porta si aprì.

Aphrodi entrò correndo, mi guardò con gli occhi brillanti e aveva un largo sorriso.

-Ha detto che puoi restare!- esclamò allegramente.

-Lui... cosa?-

-Non ti abbandona! Sei autorizzata a restare!-

-Aspetta, aspetta, cosa gli hai detto?- gridai eccitata. -Hai...Hai... Cosa hai fatto? L'hai picchiato?-

Aphrodi rise. -No, certo che no! Ma figurati!-

Restammo a guardarci.

-Adesso devi fidarti di me!-

-Che?-

Oh, l'avevo dimenticato.

-Avevo solo promesso di non odiarti più. Non ho mai detto di fidarti!- feci notare. Aphrodi smise di sorridere, mi guardò con occhi increduli e con la bocca spalancata come se volesse aggiungere qualcosa, ma non lo fece. Aspettò.

-Mantengo la mia promessa. Non ti odierò più.-

Questo sembrava renderlo più felice.

Poi Aphrodi portò una mano sul braccio e sibilò qualcosa d'incomprensibile. Intravidi un livido blu.

Lo guardai curiosa, ma non mi spiegò cos'era successo.

Sorrise in un modo un po' maliconico.

Non mi spiegò, perché non voleva che restassi male.


 

X


 

Decisi di chiedere quando avevo già nove anni.

Entrò nella mia camera. Era già buio, e dovremmo andare nelle nostre camere a dormire. Se loro se ne accorgeranno, saremmo morti, letteralmente. Più siamo grandi e più le punizioni diventavano severe.

Mi disse che quando era andato da Kageyama, per convincerlo, era stato fermato dai sorveglianti. Lo avevano picchiato, e non solo sul braccio. Aveva cicatrici su tutto il corpo, ma quel giorno avevo solo visto il livido sul braccio. Quando Kageyama accorse che era Aphrodi davanti alla porta, li fermò, e ascoltò le parole di Aphrodi, ma non disse nulla. Quando Aphrodi finì di parlare, Kageyama tornò nel suo ufficio, ma prima di entrare si fermò per dire: -Non avevo mai pensato di mandarla via.-

X


 

Quando il dottore venì da me, mi disse che avevo preso l'influenza. Mi diede delle medicine e mi disse di stare a letto e riposarmi per alcuni giorni, e poi sarò completamente guarita.

Aphrodi mi visitò ogni giorno. Prima cercai di ignorarlo, ma poi capii che dovrei essere contenta delle sue visite. Almeno non sarò sola.

Spesso mi racconta delle cose successe durante l'allenamento, e mi disse che era difficile giocare senza di me, visto che così avevano solo un attaccante. Mi disse anche dei falli che aveva fatto Hera, di cosa parlavano nella mensa, e risi molto di più da quando ero malata.

E prima che me ne accorsi, Aphrodi era diventato il mio amico.


 

X


 

Era un sabato, e il dottore mi disse che potevo lasciare l'infermeria domani.

Aphrodi era venuto nella mattina, subito dopo colazione.

-Stai meglio?- chiese, sedendosi su una sedia.

-Sì. Il dottore dice che domani sarò completamente guarita.- spiegai sorridendo.

-E' fantastico!- esclamò.

Sorrisi, forse era il sorriso più bello che abbia mai fatto.


 

X


 

Ero terribilmente annoiata. Aspettai che succedesse qualcosa di ineterssante, ma l'unica cosa che stava succedendo era che avevo fame.

Ero finalmente uscita dall'infermeria, e quindi potevo procurarmi qualcosa da mangiare da sola.

Andai verso la cucina, ma più mi avvicinavo, più si sentiva un cattivo odore. Qualcosa sarà bruciato...

Aprii la porta e uscì una nuvola di fumo nero. Tossii.

-Dannazione!- sentii qualcuno dire. Quando il fumo svanii, vidi tutti i miei compagni vicino al forno, ma non c'era Aphrodi.

-Perché sei venuta?- Hera chiese irritato.

-Cosa avete combinato?- dissi aggrottando le sopracciglia. Additai il fumo nero che usciva dal forno.

Apollo andò nel forno (ommioddio, ma questo qua resiste al fuoco?!), e gli altri lo aspettavano preoccupati. Quando ritornò, aveva in mano una torta totalmente bruciata. Gli altri sospirarono.

-Maledizione. È già la sesta volta...- Hera borbottò.

-Cosa diamine state facendo esattamente?- chiesi.

-Abbiamo provato a fare una torta per il capitano.- Apollo spiegò, mentre io ed Hera ci stavamo guardando con odio.

-Una torta per Aphrodi? Perché?- chiesi, guardando il piccolo Apollo.

-Se prima stavi ascoltando, saprai che domani sarà il suo compleanno.- Hera sibilò. Lo ignorai.

-Ma quando lo facciamo noi, la torta, finisce sempre con una catastrofe!- Poseidon si lamentò.

-La prima torta era troppo salata.- Demeter disse, toccandosi l'elmo.

-La seconda era troppo dolce.- aggiunse Artemis.

-E il resto è bruciato.- disse Apollo, scuotendo la testa.

Ridacchiai.

-Perché proprio una torta?- chiesi.

-E' quello che vuole Aphrodi per il suo compleanno.- disse Hera, scrollando le spalle.

-Vi aiuterò io.- dissi, sorridendo leggermente.

-Oh, e perché proprio tu?- Hera chiese arrabbiato.

-Perché sono l'unica in grado di fare una torta.- risi. Gli altri si lanciarono degli sguardi disperati.

-Quindi tu sei capace di fare una torta?- chiese Apollo, curioso.

Annuì, scrollando le spalle. Quando ero piccola spesso guardavo i cuochi cucinare, e mi hanno addirittura insegnato come si faceva.

-Hera?- chiesero all'unisono guardando il ragazzo dai capelli rossicci.

Lui mi guardò, serio. -Proviamo. Ma se è un trucco...- scrocchiò i pugni.

Non gli lasciai finire la frase e subito corsi in cucina.


 

X


 

-Aspetta... Okay, basta farina.-

Tutti seguirono i miei ordini, persino Hera, e a dire il vero ci siamo divertiti parecchio. Avevo pure riso qualche volta.

-Hera, e le mele?- chiesi.

-Quasi finito.- replicò. Lui si era occupato di tagliare le mele, mentre Poseidon, Ares e Dionysus li sbucciavano. Apollo, Demeter e Artemis facevano la crema, e gli altri lavavano i piatti...


 

X


 

-Fatto. Adesso dobbiamo solo aspettare.-

La torta era nel forno. Tutto era pronto. Ci sedemmo nel salotto e parlammo.

-Come stai adesso?- chiese Apollo.

-Ho avuto l'influenza, ma il dottore mi ha detto che sono guarita.- spiegai.

-Meno male. Eravamo piuttosto preoccupati!- disse Apollo.

-Aphrodi spesso andava via e noi non sapevamo cosa ti era successo...- aggiunse Artemis, impassibile.

-Beh, sto bene.- sorrisi. Mi alzai e guardai l'orologio.

-E' pronto, ragazzi.-

Anche gli altri si alzarono, e ci avviammo in cucina. Ares mi passò i guanti in modo che quando prendo la torta non mi brucio. C'era un profumino gradevole in cucina. Spensi il forno, presi la torta e lo guardai: aveva un bel color oro.

-Perfetto!- gli occhi di Hera brillarono.

-Decisamente.- risi. Ero curiosa, ma mi sforzai a non divorarla e lo misi in frigorifero. Domani sarà il decimo compleanno di Aphrodi, e spero che sarà contento e spero che andrà tutto bene.


 

XXX


 


 


 


 


 

  
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