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Autore: Bluette    17/05/2013    2 recensioni
[dal quarto capitolo]
Vorrei poter comprare un vestito che nasconda tutto, che non mi faccia sembrare ridicola. La cosa più idiota che potessi fare era guardarne uno troppo a lungo, le altre mi hanno accerchiata, insistendo che dovevo provarlo.
Stranamente c’era una taglia che sembrava quasi la mia, mi trascinarono nel camerino, non avevo scelta. Mi spogliai e pregai che mi entrasse.
Mi era entrato, ma sembravo una mortadella. Mi sentivo sconfitta, quando aprii la porta del camerino e le ragazze mi riempirono di complimenti e me lo fecero comprare.
A casa ripresi il vestito che avevo comprato, lo indossai di nuovo davanti allo specchio. Sembravo ancora di più una mortadella, sconsolata mi sono seduta sul letto e il vestito si strappa. Mi sono abbandonata ad un pianto che ho cercato di trattenere tutto il giorno. Perché non posso essere come loro? Non dire fai la dieta perché ne ho già fatte troppe e con scarsi risultati.
Genere: Introspettivo, Malinconico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: Lime, Raccolta | Avvertimenti: Tematiche delicate
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Sesto giorno

Caro diario,

certe mattine è davvero difficile alzarmi dal letto.


Vorrei disperatamente avere qualcuno con cui parlare, qualcuno che capisca, che mi sproni ad andare avanti e invece non faccio altro che incontrare ostacoli. E fanno male.

Guardo ossessivamente il corpo delle ragazze, non perché mi piacciano, ma perché le invidio da morire. Con quei corpi esili, quella fiducia che hanno in loro stesse.

Se becco il bastardo che ha detto che l’apparenza non è tutto lo uccido, alla fine la verità è che  nessuno si innamora di te per la tua personalità. Il fisico sarà sempre il tuo biglietto da visita.

Il bello è che io sono del segno della bilancia, tutti dicono che è un segno attento alla moda, all’aspetto fisico. Il mio essere sempre l’eccezione è una cosa che mi ferisce.

Certe mattine vorrei potermi vestire, non coprire.

Un’altra cosa che vorrei davvero tanto è iniziare questa fottuta pagina scrivendo: Caro diario, va tutto una meraviglia.

Cavolo lo so che non sono l’unica grassa sulla terra, ma è proprio così che mi sento. Perché il dolore non va mai via, perché la gente non sa che male al petto sento ogni volta che alzandomi dal letto quello scricchiola.

La gente non sa quanto per me sia bello mangiare perché mi permette di non pensare. Vorrei avere una storia strappa lacrime che possa giustificare perché sono così, perché mangio, ma non ce l’ho.

Certe mattine non vorrei essere me.

  
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