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Autore: MissYour_Eyes    17/05/2013    3 recensioni
Come può avere un senso una storia in cui una fan incontra il proprio idolo e magicamente si mette insieme? so che non è realistico,ma in questo caso questa storia è proprio così,ma solo perchè quell'incontro che gli farà mettere insieme è una metafora perchè ogni giorno ogni Belieber incontra il suo angelo e ogni giorno è una storia d'amore diversa. NON C'è NIENTE COME IL NOSTRO AMORE PLATONICO.
Genere: Fluff, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Justin Bieber, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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My One Less Lonely Girl

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capitolo 6

Be alright


Mancavano pochi minuti all’inizio del concerto eravamo tutti in silenzio dietro le quinte in attesa che Justin finisse di ripetere la scaletta. D’improvviso sentimmo la porta d’entrata sul retro aprirsi violentemente e battere contro il muro,da dietro il telone che separava l’ingresso dalla saletta per accedere al palco,dove eravamo noi, vedemmo spuntare fuori una donna dai capelli rossi,lisci a caschetto,occhi verdi con un paio di occhiali e carnagione chiarissima. Doveva avere una quarantina d’anni. All’inizio non la riconobbi,ma poi il suo viso mi risaltò in mente…ERA MIA MADRE!
Io non le assomigliavo affatto con i miei capelli neri,mossi  a caschetto spettinato con il ciuffo che mi finiva sempre davanti agli occhi grandi e color nocciola,ma soprattutto per la mia carnagione perennemente abbronzata. Avevo preso da quel tiranno di mio padre nell’ambito fisico,a parte per la sua obesità che non mi si addiceva affatto,anzi…qualcuno diceva anche che fra un paio di mesi sarei finita per diventare anoressica. Comunque nemmeno per il carattere le assomiglio,lei era arrendevole,sensibile e cose del genere,io ero tutto il contrario….prima che mi nascondessi dietro quel velo insanguinato dei miei tagli…pensavo di essere forte,ma la vita mi ha battuto,ma di certo non sarò mai come lei.
Mi ha abbandonato anni fa a mia zia. Nella mia vita l’avrò vista sì e no 3-4 volte.
Poi si mise a gridare
M: ALEXSHA!
Spiegai alle guardie,già pronte a buttarla fuori,che era mia madre e,non è che mi importasse più di tanto cosa volesse,ma ero curiosa quindi la feci restare.
Feci un paio di passi verso di lei con disprezzo e disagio e mi fermai subito a disatnza.
Ora ero ritornata forte come quando la lametta era solo un oggetto sconosciuto e niente di quello che avrebbe detto mi avrebbe ferito.
A: cosa c’è?
Dissi indifferente
M: perché SEI SCAPPATA? TORNA SUBITO A CASA!
Disse agitata e arrabbiata.
A: STAI SCHERZANDO? NON TI è MAI FREGATO DI ME E ORA CHE SONO FINALMENTE FELICE E LONTANO DA CASA SPUNTI INPROVVISAMENTE PRETENDENDENDO CHE IO RITORNI IN QELL’INFERNO?
Tornare  a casa per me significava davvero l’Inferno. Mio padre che le poche volte ch eveiva a trovarmi mi picchiava e bestemmiava,mia madre che urlava come una dannate e i tagli venivano spontanei a vivere in un luogo così,ogni giorno la scuola per me era un’oasi di pace,ero felice,ma quando tornavo a casa sapevo sempre mi aspettavano le lacrime e ogni volta che entravo dalla porta la lametta era lì scintillante appoggiata sul mio comodoni e anche se non ero ancora triste nella mente dicevo sempre “ci vediamo fra poco” perché sapevo cosa mi sarebbe aspettato,con i miei zii o con i miei genitori.
Così sbottai confusa,arrabbiata e impaurita.
Dopo il silenzio che si era creato la porta della sala prove si aprì lentamente e ne uscì Justin incuriosito e spaventato dalla urla. Tutti facemmo finta di non notarlo perché già la tensione presente si sentiva moltissimo e occupava tutto il momento,così lui rimase in silenzio a guardare.
Poi mia madre passò all’attacco e cercò di tirarmi via per il braccio. Quel suo gesto mi fece un po’ di pena,in fondo ogni madre aveva bisogno della propria figlia,ma ripensai a tutte quello che aveva fatto e arrivai alla conclusione che tutto questo non spiega affatto le sue azioni nel passato.
Tra confusione,rabbia,pena e tristezza ebbi l’istinto dimenarmi comunque per scappare. Le guardie del corpo la calmarono subito portandolo lontano da me e si calmò andando a parlare con Scooter e per implorarlo di farmi ritornare. Riuscii a sentire solo le prime grida di rabbia che esigevano il mio ritorno perché poi fui portata nella sala prove vuota,dove potetti stare in pace senza nessuno e tranquillizzarmi. Mentre la porta si chiudeva Justin volle entrare con me per non lasciarmi sola e sperduta nei miei infiniti dubbi e nelle tante domande che mi passavano per la testa.
Ma con lui non ebbi la necessità di pensare,ma ancora una volta,distinto mi buttai fra le sue braccia e scordai tutto nel suo abbraccio e,mentre una lacrima di incertezza scendeva giù per il mio viso,mi dissolvetti nel suono della sua voce che mi diceva “Andrà tutto bene…” 
 
 

Don't you worry cause everything's gonna be alright
Be alright,Justin Bieber-

 

 

Spazio autrice

Prima di tutto mi scuso per avervi fatto aspettare tanto per questo capitolo. Spero non ci siano errori e che vi piaccia tutto :) che dire...il 18 e il 19 sono arrivati e fra 2 ore i miei idoli saranno in Italia (sono anche una Directioner) ma ovviamente non sarò certo in quell'arena. Piangerò,ma ora non voglio annoiarvi con la mia depressione vi chiedo solo di sperare che io abbia la forza di non riprendere a tagliarmi per la trsitezza...non voglio :( comunque a parte questo va...quasi...tutto bene. ciao ciao xoxo

 

 

 



   
 
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