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Autore: Moony16    18/05/2013    0 recensioni
Quella fu la prima volta che lo vidi. E mentre mi giro nelle coperte del nostro letto matrimoniale ripenso a quel giorno con un pizzico di nostalgia
***
Ti prego James non farmi fare cattive figure!» lui sbuffò
«ma non sarei me stesso! E poi cosa è il calcio?»
«non importa, che ti costa essere un po’ meno malandrino per un paio d’ore?»
Genere: Drammatico, Romantico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Lily Evans | Coppie: James/Lily
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica
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Dopo quell’episodio James non mi aveva più disturbata, i suoi scherzi erano meno pesanti e più divertenti, non lanciava più incantesimi a chicchessia, solo ai serpe verde, e onestamente non mi importava molto della loro sorte. In sintesi era cresciuto, e dentro il cuore sapevo che era per me che l’aveva fatto. Aveva cambiato atteggiamento senza cambiare il suo carattere, e quello che ottenne fu magnifico: James diciassettenne era tutto quello che si potesse desiderare; bello, divertente, scherzoso, buono, coraggioso e brillante a scuola. Certo aveva anche lui i suoi difetti, come per esempio l’egocentrismo, la pienezza di sé e la testardaggine. Ma cercava di migliorare, e questo era da apprezzare. Anche per questo ultimamente eravamo diventati amici, e sempre per questo a me piaceva sempre di più, mentre le vacanze di pasqua si avvicinavano. Se lui in quel periodo mi avesse chiesto di uscire, avrei accettato senza pensarci, ma sembrava accontentarsi di parlarmi ogni volta che mi vedeva.
Quel venerdì pomeriggio stavo uscendo dalla biblioteca per finire i compiti assegnati per le vacanze: la scuola sarebbe ricominciata lunedì. Mentre mi dirigevo verso l’uscita vidi una testa nera e scompigliata china su un libro, in un angolo. Mi avvicinai, non potendo credere che James stesse studiando in biblioteca
«ho i miraggi o James Potter sta davvero studiando?» il ragazzo fece uno strano verso
«non sto studiando, sto leggendo» disse alzando gli occhi dal libriccino
«e che leggi?» James arrossì un po’
«dodici passi infallibili per sedurre una strega» io risi spontaneamente. A parere mio, un libro del genere avrebbe dovuto scriverlo lui!
«come se ne avessi bisogno, con mezza Hogwarts che ti viene dietro!»
«ma a me interessa una strega in particolare!»
«si?» ero emozionata, sapevo dove voleva andare a parare, ma non gli avrei lasciato strada facile
«si, per esempio qua dice che si devono fare complimenti sugli occhi della ragazza in questione, e anche sulla sua intelligenza … ti ho mai detto che hai degli occhi stupendi, e che sei la strega più dotata e intelligente del castello?» io ghigno
«almeno una miriade di volte» lui annuì serio.
«poi dice che bisogna essere galanti … ma non credo che io sia un massimo esempio di galanteria!»
«no, infatti» dico con una risata
«aggiunge che farle capire che siamo interessati a loro, senza darne la conferma, aumenta la curiosità, e quindi l’interesse verso di te» fece un sorriso
«mi sa che in questo ho sbagliato l’anno scorso, spiattellando ai quattro venti i miei sentimenti per te» io annuisco.
«sai dice anche che bisogna ammettere i propri errori, e io lo sto facendo. È normale che tu non mi abbia preso sul serio … anche perché io di serio non ho niente!»
 «alla fine lo hai capito …» sussurro
«dice anche che invitarla ad uscire insieme sia banale. Dice che se vuoi stare insieme ad una persona non c’è bisogno di darsi appuntamento, basta sapersi improvvisare qualche momento insieme. Basta stare da soli pochi attimi, ad una partita di Quidditch, in biblioteca, in sala comune, magari durante i pasti. Come adesso» io lo guardo stupita.
«quindi io in teoria ho accettato di uscire con te?» chiedo incuriosita
«questo devi dirmelo tu, Lily, io sono sempre disponibile per te» io sorrido
«domani mattina in sala comune alle nove, e vedi di non farmi aspettare» mi dirigo verso l’uscita.
«ciao, James» lui mi saluta con la mano. Un sorriso gigantesco gli illumina il viso, un sorriso che non gli ho mai visto sul volto, che sa di felicità e di amore. Ora so per certo che almeno lui non mi ha mentito.
 
E già … lui non mi ha mentito. Mai. E io mi fido di lui, gli affiderei la vita, sarei pronta a morire per lui, anche se so che non lo permetterebbe. Lo amo, ed è così bello stargli vicino e osservarlo mentre dorme che rimarrei così per sempre, anche se è tardi e il cielo fuori è nero come la pece, puntellato da piccole stelle luminose, che illuminano la via a tutte quelle persone che osano sfidare la grandezza della notte e delle  tenebre. Perché per ogni piccola stella posta sul cielo c’è qualcuno che ha combattuto le tenebre, e che adesso si burla della notte per l’eternità, schiarendo la via a chi la sfida. Mi giro verso la finestra. So per certo che io morirò in questo modo, e che risplenderò nel cielo, prendendomi gioco della notte. Per l’eternità. Sorrido mentre ti sento dire il mio nome nel sonno.
Ho passato l’intera nottata a pensarti, James. Non m’importa però, dormirò un’altra volta. Ma non stanotte. No, questa è la notte dei ricordi.
Il ricordo del nostro primo bacio, sotto quelle stelle di cui un giorno faremo parte, si insinua fra i miei pensieri …
  
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