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Autore: LostHope    18/05/2013    2 recensioni
E adesso, i sei allegri assassini della prigione di Impel Down, nella loro interpretazione di Cell Block Tango. Sei serate, sei storie e sei omicidi solo per lei, doc.
E non si faccia illusioni, dolcezza: nel loro cuore non c'è rimorso.
Dopo tutto, credono, pretendono di aver ragione.
Hanno ucciso solo uno sporco maiale.
E anche lei avrebbe fatto lo stesso, no ?
One Piece che viene mischiato con la canzone Cell Block Tango di Chicago (più precisamente le coppie yaoi). Meno movimentato, senza balletti. Solo voglia di buttarsi un bel po' nel torbido.
Genere: Drammatico, Introspettivo, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Cipher Pool 9, Roronoa Zoro, Sanji, Supernova, Un po' tutti | Coppie: Eustass Kidd/Trafalgar Law, Sanji/Zoro
Note: AU, Cross-over, Raccolta | Avvertimenti: Triangolo
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Eccomi ancora qui di sabato ... perchè anche stavolta posto di sabato ? Dovrei postare di domenica, ovvio ...
C'è solo il problema che MI HANNO RIEMPITO LE DOMENICHE ! Arrivi venerdì tutta contenta e scopri che domenica sei tutta occupata ad accompagnare i bambini alle gare di judo ! Minchia, ho dovuto mettere le ali alle dita e finire tutto ieri notte TT^TT 
Bene .... prima di inziare il capitolo, devo avvertire che è stato non poco, ma molto modificato:
1) non si parlerà in russo, perchè la psicologa non lo sa e non credo nemmeno il personaggio di oggi ... ho preso un'alternativa ancora più complicata ...
2)La storia non vi tornerà ... ma ci sono molte traduzioni su questa parte della canzone, e quella rappresentata qui mi sembrava la più adatta ... un'altra era la malattia, ma francamente non mi va di parlare di malattie...
Cercato di spiegare la mia inettitudine, diamo il via al capitolo ^^


Mezz’ora netta.
Tolgo lo sguardo dall’orologio e torno a fissare il mio paziente.
Abbiamo passato metà della seduta a guardarci negli occhi e a fissarci, come pesci in una boccia.
Il ragazzo ha ventitré anni e non parla da dopo il verdetto in tribunale, che è stato due anni fa.
“Allora …” comincio, tentando un sorriso “Non vuole … nemmeno parlare con me, signor Kaku ?”
Si copre gli occhi con il cappello e fa cenno di sì.
“Almeno togliersi il cappello ?”
Lo fa e libera dei capelli rossicci e spettinati, anche se corti.
La tuta arancione è sporca di olio.
Il suo naso è rotto e mi hanno chiesto di non lasciare nemmeno una matita sulla scrivania, per paura che tenti di infilzarsi con essa.
Ho davanti a me un ragazzo che ha tentato il suicidio più volte.
“Mi fa vedere i polsi ?”
Lo fa: due tagli nascosti dalle manette e dal colore sembrano parecchio freschi.
“E mi hanno anche accennato del suo tentativo di impiccarsi in cella …”
Incrocia le braccia e sospira, stanco.
“Bene …” apro un cassetto della scrivania “Non mi lascia altra scelta …”
Sento con le dita della carta e tiro fuori un giornale, aprendolo sulla prima pagina e buttandoglielo sotto gli occhi.
Fa uno scatto all’indietro con la poltrona: ho nascosto tra le pagine, in modo che la trovasse sotto gli occhi, la foto di un corpo con il collo martoriato da delle ferite di lama.
Si rimette, poi, composto, come se non fosse successo nulla.
“Rob Lucci, vent’otto anni, secondo la polizia lei lo ha aggredito con un coltello nel vostro appartamento.” giro la pagina e una seconda foto “Jabura, trentacinque anni, strangolato e morto dopo Lucci.” E alla sua espressione sogghigno “Interessante: prova disgusto davanti alla prima, ma alla seconda non batte ciglio … Quasi le credo …”
Torno alla prima pagina e leggo, sospirando “L’avvocato difensore dell’assassino spiega la morte della seconda vittima come atto di legittima difesa, perché, secondo Kaku, è stato Jabura ad avere ucciso Rob Lucci per una lite amorosa. Ma la sua testimonianza cade, davanti a quella dei suoi compagni, guidati dal signor Spandam.”
Mi guarda con puro odio, mentre si rigira tra le mani una pallina anti stress.
“Guardi … questa è solo colpa sua. Se lei aprisse la bocca e mi dicesse cosa è successo, forse non dovrei basarmi sui giornali … devo dire che questo avvocato Spandam ha la faccia di pesce lesso … come ha fatto a perdere contro di lui ? Io gli avrei tirato un pugno in tribunale …”
Sorride, anche se la sua faccia è triste e noto le occhiaie.
“Vede, con me si può confidare …”
Torna serio e inclina la testa, accigliato.
“Lo so, non mi crede … anzi, forse non si fida di una psicologa che ha rimandato il suo appuntamento più volte …”
Alza le spalle.
“Allora, che ne dice …” faccio scivolare il giornale davanti a lui “di provare a spiegarmi la sua versione …?”
Sospira e comincia a battere un dito sulla foto di Jabura, con uno sguardo assorto.
Sta decidendo se parlare o no.
Guarda quella foto con odio, comincia a colpirla più volte, con rabbia e mi tocca fermargli una mano, per paura che si spacchi un dito.
“Ecco … aspetti …” tiro fuori da un cassetto una penna, anche se mi hanno ordinato di non tirarle fuori, e un foglio “Provi a scrivere, se non vuole rompere il suo silenzio forzato …”
Si rilassa e prende la penna in mano,  cominciando a scrivere, velocemente, fermandosi qualche volta per cancellare un errore.
Trovo che non sia un buon metodo, non lo aiuto ad aprirsi e parlare, ma almeno posso sapere la sua versione.
A quanto pare, lui e Rob vivevano insieme, in comune con dei colleghi di lavoro, gli stessi che avevano testimoniato contro di lui. Tra questi c’era Jabura, un ex di Lucci.
Il giorno dell’omicidio, Kaku stava dormendo in camera sua, quando aveva sentito un urlo.
Si era alzato velocemente e era corso in soggiorno.
E lo aveva visto.
Aveva visto Jabura con in mano il coltello e Lucci a terra, morto.
Non ci aveva più visto e gli aveva gridato contro di tutto.
Jabura, in risposta, gli si era avventato contro e, per difendersi, l’unica cosa possibile era stata strangolare il maledetto.
E questo che leggo, velocemente.
“E perché c’erano le sue impronte sul coltello ?”
Durante la colluttazione, risponde sul foglio, deve essergli finito il coltello tra le mani, ma non lo aveva ucciso lui Lucci.
“E perché hanno testimoniato contro di lei ?”
Perché Califa, l’unica donna del gruppo, era rientarata in casa e lo aveva visto, mentre toglieva le mani da quel uomo odioso, ormai un cadavere gonfio.
E tutti avevano pensato subito che fosse colpa di Kaku, che li avesse uccisi entrambi, forse perché aveva paura che i due si rimettessero insieme.
“Quindi … lei ha ucciso solo Jabura …”
Sì.
“Ma non Rob Lucci”
No. Non lo aveva ucciso lui.
“Capisco …”
Si guarda le mani e riprende la pallina anti stress, ormai sformata del tutto.
“Questo, però, non da motivi per tentare il suicidio …” scuoto la testa e mi tolgo gli occhiali “o forse sono io, che non riesco a capirla …”
Mi bussano alla porta dell’ufficio. “L’ora è finita.”
È la guardia, l’ora è passata e il detenuto deve tornare in cella.
Faccio di sì con la testa, mente Kaku indossa il suo cappello e si alza, lentamente.
Ha lo sguardo fisso sul giornale, in un punto preciso: c’è uno scatto di Rob Lucci senza tagli sul collo, che guarda accigliato l’obbiettivo come se lo avessero colto di sorpresa.
Ha una faccia troppo seria, i capelli neri legati all’indietro e ha sulla spalla un piccione bianco.
Un uomo che mi fa ghiacciare il sangue nelle vene, ma che fa sorridere dolcemente il ragazzo.
Vedo la sua faccia e sospiro, prendendo un paio di forbici dallo stesso cassetto di prima.
Ritaglio la foto con cura e gliela porgo, facendolo arrossire “Se le piace così tanto, la può avere.”
La prende tra le mani come se fosse qualcosa di prezioso e mi guarda, incredulo.
La guardia continua a bussare alla porta, infastidita.
“Alla fine, non lo aveva ucciso lei Rob Lucci …” sorrido amaramente e mi metto comoda sulla poltrona.
Kaku mi fissa ancora, in silenzio.
“… Uh uh.”
Sobbalzo.
Mi è sembrato di … no, non può aver parlato.
Lo guardo mentre si allontana, ma prima di aprire la porta si gira ancora, penetrandomi con lo sguardo.
Un sussurro roco, come se la sua voce non riuscisse a uscire, dopo tanto tempo.
“Innocente.”
Non faccio in tempo a richiamarlo.
La porta sbatte dietro le sue spalle.
E torna il silenzio.
 

 
 *Angolo dell'Autrice (molto fava)*
Vi giuro, odio questo capitolo e non ve ne vorrò se mi manderete a cacare TT^TT Ed è anche molto corto TT^TT
Già è il capitolo più difficile, ma discute uno degli argomenti a me più odiosi: il TRIANGOLO !!!!
Ogni volta che lo vedo o lo leggo, nella mia testa comincio a cantare "Lui chi é? Come mai l'hai portato con te,?Il suo ru
olo mi spieghi qual é? Io volevo incontrarti da sola semmai!"
Non so perchè ... forse perchè ogni volta o mi faccio preferita una combinazione di due oppure perchè uno dei tre mi sta sul cavolo !
Stavolta è la seconda e chi mi sta sul cavolo ?
Se Kaku è il mio preferito (e quello a cui strapperei più volentieri i vestiti di dosso *_*) e Jabura mi sta simpatico perchè è scemo, chi mi sta sui coglioni ? 
Mister Io-Sono-Un-Carro-Armato-Con-Un-Piccione-In-Spalla (mi dispiace per i fan di Lucci ... non so perchè mi stia sulle balle, credo sia genetica u-u !)
Bene, dopo questo orrore di capitolo, la prossima DOMENICA (se qualcuno mi mette qualcosa di domenica, giuro che sclero >_>) con una coppia molto, molto amata su EFP, un po' modificata ... con il triangolo ... URGH !

 
  
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