Le
parole che non ti ho detto
Terzo
capitolo:
-
Zayn?- chiamò piano Harry aprendo la porta della villetta
ed entrando in quella casa troppo silenziosa
-
Zayn, mi stai spaventando. Dai non fare l’idiota!- accese
la luce facendo poi un salto tenendosi una mano sul cuore quando vide
una persona
seduta sul divano immobile.
-
Dio, Malik, ti odio. - si lamentò cercando di respirare
normalmente, il cuore che batteva sempre più forte.
S’incuriosì però quando il
suo amico restò seduto sul divano, le ginocchia al petto e
il viso nascosto.
-
Zayn?- lo chiamò ancora avvicinandosi al divano
preoccupandosi quando lo sentì singhiozzare
-
Zayn che succede?- si inginocchiò di fronte a lui
prendendogli le caviglie tra le mani. Erano le otto di sera ed era in
pigiama,
segno che non si era mosso da quel divano per chissà quante
ore.
Tutte
le situazioni più terribili iniziarono a presentarsi
nella sua mente.
-
Zayn? La tua famiglia.. è tutto..-
Zayn
sollevò di scatto il volto guardandolo attraverso la
patina di lacrime -Niente!- gli gridò contro facendolo
cadere sul tappeto per
lo spavento.
-
Cosa nien..-
-
Niente di niente!- continuò ad esclamare Zayn con la voce
roca - niente stupidi e bruttissimi fiori!-
-
Vuoi dirmi che non hai risposto alle mie chiamate, ai miei
messaggi, che mi hai fatto prendere un colpo stando lì sul
divano immobile per
un semplice mazzo di fiori?- domandò non sapendo se essere
arrabbiato o ridere
per la situazione.
-
Giusto, è un semplice mazzo di fiori - ricominciò
a
parlare Zayn con un tono acido - sicuramente se lo sarà
dimenticato, troppo
impegnato ad organizzare la festa d’anniversario con sua
moglie.-
-
C-cosa? Hai scoperto chi è?- l’occhiata di Zayn lo
fece
zittire di colpo
-
Forse stai correndo un po’ troppo.- continuò
ignorando le
lamentele del moro - e poi perché dovrebbe avere una moglie?
Sul fatto che sia
un uomo ormai non te lo metto più in dubbio visto come mi
hai fatto spaventare
l’altra volta..- Zayn lo fissò scettico e lui
continuò - Hai conservato tutti,
tutti, i foglietti. Dal primo all’ultimo. E hai studiato la
sua scrittura. Non
so se essere preoccupato più per te o per l’altro.-
-
Perché non dovrebbe avere una ragazza, una fidanzata o una
moglie? È praticamente il ragazzo perfetto!-
esclamò Zayn appoggiandosi contro
lo schienale e fissando il soffitto perso nei suoi strani ragionamenti
che
Harry non voleva sapere.
-
Però una volta al mese manda fiori a te. - tentò
di
consolarlo ottenendo però l’esatto opposto.
-
Oh, e guarda chi non ha ricevuto fiori oggi!-
-
Zayn, stai diventando isterico.. sono solo dei fiori,
andiamo. Per un mese può essersi semplicemente dimenticato..
magari non aveva
più soldi oppure..-
-
Non sono dei semplici fiori.- lo bloccò Zayn calcando su
ogni parola
-
Za..-
-
No, tu non capisci.- lo zittì subito muovendo le mani -
è
un mese che aspetto questo momento, va bene? Ed è ormai un
anno che
puntualmente ho un mazzo di fiori in casa.. ed un biglietto da
leggere..- si
cancellò le lacrime stringendosi poi il ciuffo di capelli
che cadeva sulla
fronte. - E io credevo di.. credevo di aver ritrovato lui e .. sono uno
stupido.- finì in un sussurro stringendo le ginocchia al
petto.
-
Zayn, non sei stupido.. dai vieni qui..- Harry allungò le
braccia lasciando che l’amico s’inginocchiasse
accanto a lui stringendoglisi
contro.
-
Magari ha perso l’indirizzo di casa tua.- lo
rassicurò
parlando contro ai suoi capelli neri, ricevendo solo uno strano verso
come
risposta.
-
Oppure.. oppure..- iniziò a pensare muovendo le mani
contro alle braccia fredde dell’altro. - Ha un cane.. e il
cane gli ha mangiato
i fiori.. e anche il foglio con scritto l’indirizzo.. e
quando è uscito a
comprarli di nuovo..- la risata di Zayn lo interruppe nel bel mezzo del
racconto.
-
Sei un idiota.- borbottò continuando comunque a ridere.
-
Sono un idiota ma mi vuoi bene.- specificò Harry
sentendolo annuire sotto al suo mento poggiato sulla sua testa. - E ora
forza,
ti cucino qualcosa io. Scommetto non hai mangiato niente per aspettare
la
dichiarazione d’amore del tuo principe.- lo tirò
su per le braccia e se lo
trascinò in cucina.
Liam
si sentiva male, si sentiva malissimo, per non aver
rispettato una tradizione che ormai andava avanti da un anno.
Stava
andando bene: era riuscito a tenersi lontano da quel
negozio, era riuscito a non pensare a Zayn per tutto il giorno e poi la
notte
si ritrovava raggomitolato sotto alle coperte non riuscendo a prendere
sonno.
Si
tolse con uno scatto il lenzuolo e si alzò infilandosi un
paio di pantaloni a caso e una maglietta a maniche corte.
Doveva
uscire da quella stanza, doveva allontanarsi da tutti
quei pensieri.
-
Che diavolo fai in piedi, Li?- la voce assonnata del suo
coinquilino lo fece fermare con una mano sulla maniglia della porta.
-
Vado solo a fare una corsa. Torna a dormire, Louis.-
-
Una corsa? A quest’ora della notte? Liam, sono le due!-
-
Devo pensare, torna a dormire.-
-
Sei l’unico che pensa correndo e alle due di notte.- lo
sentì borbottare e muoversi nel letto - E quando torni non
fare casino che
domani ho lezione presto.-
Sbatté
la porta alle sue spalle solo per sentirlo inveire di
nuovo contro di lui e la sua strana abitudine.
Raggiunse
il parco ed iniziò a correre senza pensare a
nulla, solo il rumore delle foglie sul sentiero che scricchiolavano
sotto alla
sua scarpa.
Quando
però si fermò di fronte al laghetto per
riprendere
fiato raddrizzò di colpo la schiena fissando le orchidee.
Orchidea..
totale dedizione.
Si
passò una mano tra i capelli corti sperando di riuscire a
fermare tutti i pensieri che erano magicamente tornati. Tutta colpa di
quegli
stupidi fiori.
Tutta
colpa di quello stupido libro se si era lasciato
coinvolgere di nuovo in quella storia.
Voleva
solo comprare dei fiori per il compleanno di sua
mamma, quel fiorista con le rotelle fuori posto gli aveva regalato quel
libro,
era arrivato a casa e aveva scoperto che suo fratello aveva un nuovo
insegnate
che altri non era che Zayn Malik e il suo cervello si era completamente
liquefatto e aveva agito da solo.
Il
giorno dopo era di nuovo da quel fiorista a scrivere,
come anni prima, un biglietto anonimo con in allegato un mazzo di
orchidee che
secondo quel libro vecchio erano appunto simbolo di “amore
eterno”.
Gli
era sembrata un’idea carina che poi però si era
trasformata in un’abitudine dolorosa.
Rispolverare
nei vecchi ricordi, dipendere di nuovo dal
sorriso di quel ragazzo ormai cresciuto.
Quel
ragazzo che non sapeva nemmeno della sua esistenza,
quel ragazzo di cui si era innamorato.
Ma
era troppo tardi per fare una mossa e parlargli ora,
erano passati troppi anni e lui non voleva saltare fuori come un demone
dal
passato.
Ed
era per questo se quel mese non gli aveva mandato niente,
magari Zayn non li voleva nemmeno i suoi fiori. E forse era per quello
se
insisteva così tanto a voler restare anonimo.
Perché
così Zayn non avrebbe mai potuto rifiutarlo e lui poteva
continuare a sperare che il suo era un amore corrisposto. Che se avesse
preso
coraggio Zayn non l’avrebbe rifiutato.
Restando
anonimo poteva continuare a sognare un futuro con
quel ragazzo che preferiva star seduto lontano da tutti a leggere, quel
ragazzo
che era l’amore della sua vita ma non lo sapeva.
Angolo
Shine:
Vi
giuro che nel prossimo capitolo c’è
l’incontro Zayn/Liam.
Non
sono pronta per foto Zerrie sul balcone di Romeo e
Giulietta. Voglio una foto Ziam su quel balcone :’(
A
mercoledì, grazie a tutti quanti.