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Autore: Cyan    08/09/2004    0 recensioni
Avevo iniziato a scriverla tempo fa, ma l'aevo abbandonata. L'ho recuperata ora. Non so quanto possa piacere, perchè l'avevo impostata quasi completamente su personaggi inventati (era una delle prime ff che scrivevo e mi era difficile lavorare su personaggi già plasmati). I miei personaggi, comunque, incroceranno presto le strade di quelli già noti... Ah, è ambientata al 5° anno di Harry & Co.
Genere: Commedia | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti
Capitoli:
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Alatariel era capitata in una classe fortunata dal punto di vista dei ragazzi: ce n’erano sei, due piuttosto anonimi, uno carino e tre davvero molto belli. Questo spiegava come mai ogni volta che parlava con qualche ragazza nella Sala Comune di Serpe quando veniva fuori che era del sesto anno le sue interlocutrici si prodigavano in un “ohhhhhhh” sognante, seguito a ruota da “come vorrei essere al tuo posto!...”
Due dei ragazzi in questione, Charles e Russel Keep, erano gemelli e si somigliavano come gocce d’acqua. Tutti e due avevano i capelli scuri, Russel corti e tirati indietro, Charles un po’ più lunghi, tagliati in modo sbarazzino. Entrambi avevano grandi occhi azzurri, ed entrambi erano notoriamente innamorati di Charlìne.
Pitt Silver, il terzo, invece era biondo, aveva luminosi occhi color nocciola, era un po’ meno alto dei fratelli Keep ma li superava senza dubbio come fisico.
Erano passati dieci giorni dall’inizio della scuola e Alatariel non aveva potuto non notare che Charlìne cercava sempre di prendere posto vicino a Pitt, nonostante non si astenesse dal sorridere a Russel e Charles. Ma quando le chiese se per caso fra lei e il biondo ci fosse qualcosa, la ragazza scoppiò in quella sua risatina falsa.
- Ma no Alatariel, a me piacciono i mori.-
Disse ad alta voce, scoccando un breve ma furbesco sguardo in direzione di Charles, fermo a pochi passi da lei. Poi si allontanò con Luise e le altre, che parevano non essere in grado di scollarsi da lei nemmeno per un istante, e Alatariel le seguì per andare a pranzo. Mangiò di buonumore, anche se era un po’ tesa: quel pomeriggio c’erano i provini per diventare cacciatore della squadra di Quiddich.
Nei primi giorni che trascorse ad Hogwarts, Jaes decise che quella scuola le piaceva un casino. Siccome era una persona profondamente critica, in teoria non avrebbe mai detto che in classe si trovava benissimo, o che Elanor e Liz erano davvero due persone fantastiche, perché credeva di conoscerle ancora troppo poco. In pratica però, tutto andava a meraviglia con i sui compagni di casa. Con i professori non c’erano problemi, tranne che con la Umbridge. Non aveva più tirato fuori il discorso delle esercitazioni pratiche, però non risparmiava mai osservazioni pungenti su quello che la donna diceva. E non si preoccupava di dirle ad alta voce. La Umbridge sembrava in qualche modo riluttante a punirla, così si limitava a risponderle come poteva scegliendo il tono più amabile del suo repertorio e dilatando in maniera innaturale gli occhi a palla. Per quanto riguardava Pozioni, apparve chiaro che Piton detestava Liz almeno quanto prediligeva Elanor. Pareva che fosse così dal loro primo anno. Liz preferiva non dare peso alle ingiustizie del prof (diceva che altrimenti sarebbe impazzita…), mentre Elanor sembrava molto imbarazzata dai favoritismi che solo a lei, fra gli studenti che non erano di Serpeverde, venivano concessi, e si affrettava a cambiare discorso se qualcuno tirava fuori l’argomento.
Quel giorno Jaes era andata a pranzo con Elanor, visto che tornavano dalla classe di Aritmanzia, una materia che Liz non frequentava. Si stavano servendo tranquillamente di pasticcio di agnello, quando la ragazza dagli occhi verdi apparve sorridendo alle loro spalle.
- Visto che state mangiando così serenamente vuol dire che non avete ancora realizzato quanti compiti abbiamo per domani!-
Disse sedendosi di fronte a loro e attaccando subito una porzione di patate al forno.
- Davvero? –
Disse Jaes con disappunto, alzando appena gli occhi dal piatto.
- Oh si! Un tema di 40 centimetri per Ruf sulle motivazioni dei Negoziati dei Centauri nel 1871, da studiare la prima parte del secondo capitolo per la Umbridge, e la relazione sullo sviluppo del Ranuncolo a Pois che ha chiesto la Sprite…-
- Il Ranuncolo a Pois!!!!!!!! Era il mio turno di annaffiarlo, ma me ne sono scordata!! Oh no, spero non sia appassito…-
Disse Elanor all’improvviso. La Sprite aveva affidato ad ogni dormitorio una pianta di Ranuncolo lilla con grossi pois azzurri e spine velenose. Avrebbero dovuto mantenerlo in vita per un mese e relazionare man mano che la pianta cresceva.
- Ma no dai.. dopo pranzo vai a controllare.-
- Uff, peccato per i compiti, volevo andare a vedere il provino di Ala…-
Disse Jaes stortando il naso.
- I Provini di Serpeverde?-
Elanor storse il naso ancora di più. Jaes aveva notato che la sua amica si rabbuiava ogni volta che si parlava di Serpe, così si affrettò ad aggiungere che potevano anche non accompagnarla, ma magari avrebbe fatto comunque un salto a dare un’occhiata , se riusciva a portarsi abbastanza avanti con i compiti.
Alatariel arrivò in anticipo al campo da Quiddich. Era molto tesa. Siccome davanti agli spogliatoi non c’era ancora nessun componente della squadra, né qualche altro aspirante cacciatore, entrò nel campo con l’intenzione di fare qualche giro di prova. Stava per montare sulla sua Nimbus 2001 quando si accorse che c’era qualcuno sulle gradinate. Riprese la scopa e si diresse verso di lui.
- Ciao Pitt! Come mai qua? Non mi pareva giocassi a Quiddich…-
- Infatti non gioco-
Rispose lui sorridendo e invitandola a sedersi accanto a lui.
-... sono qui per vedere la mia ragazza. Lei è il portiere della squadra. Tu invece?-
- Mi propongo da cacciatore-
Disse lei indicando la scopa che teneva ancora in mano, la appoggiò con cura sul gradone e poi si sedette. Si strinse nella divisa perché tirava vento. Pitt si passò una mano sui capelli dorati, cercando di tenerli in ordine. Poi ci rinunciò.
- Ah, è impossibile! Dovrei tenerli più corti.-
- Ma no, stanno bene così.- Disse Ala ridendo.
Poi videro un gruppo di ragazzi apparire all’entrata dello stadio e si affrettarono a raggiungerli. Cinque di loro erano in divisa verde, evidentemente facevano già parte della squadra. Ala riconobbe fra quelli Warrington, un ragazzo enorme che le avevano indicato come Capitano, e Draco Malfoy che le rivolse un sorriso di difficile interpretazione a mo’ di saluto. Poi c’erano un ragazzino pieno di lentiggini che stringeva così forte la sua scopa da far diventare bianche le nocche, e una ragazza dai capelli corti e scompigliati dal vento, che sorrise un po’ imbarazzata. Entrambi dovevano essere la per il provino, poiché non indossavano alcuna divisa.
Nel giro di cinque minuti altri due ragazzi si unirono al gruppo.
- Tre… due… sono tutti e cinque.-
Grugnì Warrington facendo scorrere su di loro uno sguardo davvero poco espressivo.
- Anzi no… sei. Dovevano essere cinque.-
Aggiunse puntando un grosso dito in direzione di Pitt.
- No, no, io non sono qui per il provino.-
Si affrettò a dire lui, guardandosi intorno distrattamente. Poi sussurrò a Ala:
“E’ incredibile… allora sa davvero contare!”.
Lei si premette le mani sulla bocca per non ridere.
- Ah…mmm. Ok… allora… cominciamo.-
Disse Warrington. Il suo tono di voce era basso e, in effetti, ricordava più un animale che un essere umano.
- Un momento…-
Intervenne Malfoy senza enfasi.
-...manca ancora Alexandra.-
- Alexandra! E’ sempre in ritardo, quella…-
Grugnì il Capitano. Pitt soffocò una risatina.
- Beh, voi cominciate a prepararvi! Fate dei giri di prova!-
Urlò Warrington in direzione degli aspiranti Cacciatori, che non se lo fecero ripetere due volte. Trenta secondi dopo, Ala stava già prendendo quota insieme agli altri quattro e Pitt tornava a sedersi sulle gradinate. Dieci minuti dopo sentirono il fischio del Capitano che li richiamava a terra. Alexandra doveva essere arrivata, ma Ala non la vide.
- Io fischierò e dirò il vostro nome. Voi salirete e uno dei nostri cacciatori vi passerà la pluffa. Concludete bene il passaggio e poi andate a segnare. Il nostro portiere curerà gli anelli. Chiaro?-
I cinque aspiranti annuirono e il primo, uno dei due che erano arrivati dopo, si preparò a salire sulla scopa. Warrington fischiò e lui partì. Prese al pelo il passaggio e fece un bel tiro in porta, ma la ragazza (il portiere) fu velocissima e riuscì a fermare la pluffa. Il ragazzo scese lentamente a terra e il ragazzino con le lentiggini prese il suo posto. Fermò benissimo la pluffa al passaggio ma il suo tiro fu piuttosto scadente: la palla finì fra le braccia della portiere. Partì la ragazza dai capelli corti, che non riuscì nemmeno a fermare la pluffa nel passaggio. Ala colse la sua espressione delusa mentre scendeva a terra, e si preparò a sua volta a partire. Attese il fischio di Warrington e si alzò in volo. Il cacciatore le lanciò la pluffa prima che lei arrivasse all’altezza giusta, ma lei spronò la scopa e riuscì a prenderla. Disegnò un alto cerchio in aria, poi si abbassò all’altezza della porta e si avvicinò spostandosi a destra e a sinistra. Davanti a lei c’era la ragazza di Pitt: aveva lunghi capelli ricci scompigliati dal vento, il viso un po’ affilato, luminosi occhi verde chiaro.
“Molto carina”, pensò Ala fra sé e sé. “Ma non le servirà certo per fermare questo”.
E fece un bellissimo tiro veloce e preciso all’anello di destra. Alexandra era spostata verso sinistra e fece un veloce avvitamento attorno agli anelli… allungò la mano…riuscì a deviare la pluffa, che passò a poca distanza dall’anello, senza attraversarlo. Ala sbatté le palpebre e si affrettò a scendere a terra. Osservò distrattamente l’ultimo dei suoi avversari alzarsi in volo, fermare il passaggio con classe e avvicinarsi alla porta. Si fermò a calcolare bene le distanze e fece un tiro che ad Ala sembrava perfetto.
“Questo è goal”. Pensò.
E invece no. Alexandra parò anche quello. Il ragazzo scese imprecando, poi anche il cacciatore e la riccia tornarono a terra per unirsi al resto della squadra. Si misero a confabulare a bordo delle gradinate lasciando i cinque aspiranti negli spogliatoi.
- Allora… quale?-
Warrington grugnì, minaccioso ai suoi compagni.
- La scelta è fra gli ultimi due.-
Disse il cacciatore che si era occupato dei passaggi. I due battitori assentirono.
- Il ragazzo, l’ultimo, ha preso il passaggio molto bene.-
Disse Malfoy strascicando le parole. Uno dei cacciatori concordò con enfasi.
- Prendiamo la Pride.-
Intervenne la ragazza coi capelli ricci, e proseguì in un tono vivace e allo stesso tempo autoritario che pareva non ammettere repliche.
- C’ero io lassù, a parare. Li ho studiati meglio di voi. E’ meglio l’australiana.-
Continuarono a discutere ancora un po’, poi tornarono dagli aspiranti che li attendevano con ansia.
- Abbiamo scelto Alatariel Pride. Puoi andare da Piton per le indicazioni sulla divisa. Per il resto ci siamo noi, primo allenamento fra una settimana, ti farò sapere quando.-
Disse Warrington, la bocca contratta per lo sforzo di articolare delle frasi così complesse.
Ala voleva fare salti di gioia ma non le sembrava ci fosse il clima adatto. I suoi nuovi compagni di squadra se ne andarono subito in gruppo, seguiti dai suoi ex-avversari .Il ragazzino lentigginoso le augurò buona fortuna per gli allenamenti e uno degli altri due ragazzi le fece i complimenti. Poi rimase soltanto Alexandra.
-Beh, vado a raggiungere Pitt. Ci vediamo.-
Disse guardando la bionda negli occhi.
- Ok… comunque, mi hai fatto una bella parata.-
La riccia, che si stava già allontanando, si voltò di nuovo.
- Perché tu hai fatto un bel tiro.-
E sparì sulle gradinate. Alatariel prese la scopa e corse al castello, non vedeva l’ora di dare alle sue compagne la bella notizia.
Jaes ci aveva messo più del previsto a fare quella relazione sul Ranuncolo a Pois, e quando era arrivata al Campo da Quiddich l’aveva trovato deserto. Poi aveva visto un ragazzo e una ragazza che parlavano animatamente seduti sulle gradinate. Non voleva interromperli, ma era troppo curiosa e non aveva voglia di aspettare fino all’ora di cena, quando avrebbe potuto vedere sua cugina.
- Ehm, scusate… sapete qualcosa dei provini di Serpeverde?-
Il ragazzo stava per rispondere, ma la ragazza lo precedette, lanciando a Jaes uno sguardo penetrante.
- Si sappiamo. Perché?-
- Volevo sapere… com’è andato il provino di Alatariel Pride, mia cugina…-
- Ah. La cugina. Corvonero vero?-
Proseguì la riccia. Il ragazzo sembrava aver rinunciato ad entrare nella discussione.
- Cosa centra ora?- Chiese Jaes infastidita.
- Niente. Comunque, tua cugina è il nostro nuovo Cacciatore.-
- Ah, fantastico!-
- Non lo sarebbe diventata, se non avessi parlato in suo favore. Tutti gli altri pensavano di scegliere un altro candidato.-
Disse la Serpeverde soppesando le parole, senza smettere di fissarla, come se volesse sottoporla a una specie di test e vedere la sua reazione.
- E per quale motivo avrebbero dovuto ascoltarti, se eri una contro cinque?-
Incalzò Jaes sarcastica. Più andava avanti a parlare, meno quella tizia le piaceva. E poi quel ragazzo, perché se ne stava imbambolato a sorridere come un cretino? Non poteva dire qualcosa?
- Ovvio no? Perché sono la più brava, la più bella e la più intelligente.-
Disse, e scoppiò in una piccola risatina allegra.
- E la più modesta.-
Disse Jaes a labbra strette. L’altra piegò leggermente la testa da una parte.
- Si, anche. –
- E chi saresti, Miss Perfezione?-
- Oh no, molto di più! Alexandra Leaf, miglior portiere che Serpeverde abbia mai avuto.-
Disse la ragazza con naturalezza, e il tipo biondo dietro di lei stirò le labbra in un largo sorriso.
- Se non fosse che non mi piace pensar male della gente, direi che ti stai vantando un po’ troppo. –
Disse Jaes ironica, sostenendo il suo sguardo.
- Potrai verificarlo di persona alla prima partita di Quiddich, Pride.-
Ribatté lei tranquilla.
- Certo, verificherò di persona…- Rispose Jaes sorridendo e se ne andò senza voltarsi.
Al tavolo di Corvonero, quella sera, l’australiana chiese a Liz quand’erano i provini per la squadra di Corvonero.
- Non lo so, chiedi a Elanor! Lei è Battitore, lo saprà di sicuro.-
- Battitore? E’ lo stesso ruolo in cui gioco io.-
Disse Jaes allegramente rivolgendosi a Elanor. Lei ingoiò il boccone di carne che stava mangiando e rispose con un sorriso.
- Bene, l’altro battitore ci manca, e anche il portiere. Per i provini non so ancora nulla, dovrò parlare con Cho Chang, il nostro Capitano.-
- Perfetto. Fammi sapere.-
  
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