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Autore: Lyrael    19/05/2013    1 recensioni
'Luci, finalmente' pensa Draco, 'sono ore che cammino, mi fanno talmente male i piedi che me li taglierei...'
Genere: Erotico, Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Draco Malfoy, Harry Potter, Un po' tutti | Coppie: Draco/Harry
Note: Lemon | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Da VI libro alternativo
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Capitolo 7 – La vita oltre la morte

Harry si è fiondato per le scale facendo i gradini due alla volta, ma davanti alla porta chiusa della sua camera si ferma e si chiede se entrare o meno, se lasciare Draco al suo dolore o se può provare a consolarlo. Col tempo Harry è diventato un ragazzo sicuro di sé, ma quando è con Draco non sa mai bene come comportarsi, perché quello che c'è tra loro lo spiazza e non riesce nemmeno a dargli un nome.

Quindi non sa fin dove può spingersi, non vorrebbe fare niente di sbagliato o irreparabile perché, ora lo capisce, se dovesse allontanare Draco, lui starebbe malissimo e farebbe solo soffrire l'altro ragazzo. E questa è l'ultima cosa che vuole.

Così bussa piano alla porta. "Draco?" lo chiama. Ma Draco non risponde.

Sicuramente non ha sigillato la stanza, visto che è ancora senza bacchetta. 'Già' si sorprende Harry, 'non ne ha più avuta una in mano da quando è arrivato, ma non l'ha nemmeno cercata o chiesta. O rubata.'

Sembra proprio che il suo compagno si sia adattato a quella nuova vita senza cercare di cambiarla, che l'abbia lasciata proseguire com'era iniziata, senza magia, e che invece di cercare di modificare il mondo attorno a sé per ottenere qualcosa, sia cambiato lui. Forse ottenendo molto di più.

Harry pensa che la gente a volte è ben strana, ma lui è anche molto orgoglioso di Draco e si sente incredibilmente felice. Per tutti e due.

Quando finalmente entra nella stanza, Draco è un mucchietto teso e silenzioso rannicchiato sul letto. Harry si avvicina incerto e si siede sul bordo del proprio letto, di fronte a Draco, che se ne sta fermo con gli occhi spalancati e le braccia strette attorno al petto. Ma non piange.

Harry vorrebbe fare qualcosa, oltre a guardarlo, perché vederlo così gli causa un gran dolore, ma Draco lo anticipa. Allunga una mano e stringe come una morsa una delle sue e fa talmente male che Harry ha paura che gli spezzerà le dita. Ma non la ritrae.

"Non sento niente..." dice Draco in un sussurro, "lo so che dovrei... essere... addolorato o... distrutto... era mio padre ma... non ci riesco, mi vergogno..."

Tira la mano di Harry verso di sé, la porta al viso, chiude gli occhi e sfrega la guancia sul dorso di quella mano che ama già, perché ha bisogno di conferma per ciò che prova e di perdono per ciò che non riesce a provare.

Rimangono così finché Harry non ce la fa più, perché è in una posizione scomoda e si sente ormai anchilosato. Ma non vuole staccarsi da Draco, anzi vuole stargli più attaccato possibile. Si alza senza lasciare la mano di Draco, lo guarda e si accorge che ora il suo ragazzo ha qualcosa di nuovo negli occhi. Non è più solo vuoto, disperazione e smarrimento: è bisogno. Di lui, del suo corpo, di sentirsi... vivo.

Harry si stende, lo abbraccia e comincia a baciarlo. E, mentre lo fa, si rende conto che non basterà stavolta, che Draco avrà bisogno di sentirsi vivo fino in fondo, di andare oltre la morte del proprio padre. Così comincia a scorrere le mani sulla schiena del suo compagno, che fa lo stesso con lui; si tolgono i vestiti che sono diventati di troppo, perché l'unica cosa che li scalderà davvero sarà la pelle di uno su quella dell'altro.

Draco abbraccia Harry, lo bacia e gli si struscia contro e la rivelazione colpisce all'improvviso anche lui: non si fermerà a quello, il suo istinto primordiale vuole gridare al mondo che lui è ancora lì, oltre la fine di un uomo che avrebbe dovuto amare ma per il quale non riesce a provare nulla. E lo vuole urlare con Harry, anche se al mondo forse non interesserà e non lo ascolterà.

Le loro carezze si fanno più urgenti e brevi e spezzate come i sospiri, sembra quasi che non ci sia abbastanza tempo.

Harry sa già dove vuole spingersi Draco, ma non è notte e tutti sono in casa, svegli, a farsi domande. In un ultimo istante di lucidità prima di perdersi, Harry Silenzia e Sigilla la stanza e ricomincia da dove si era interrotto.

***

In cucina i gemelli stanno ormai sghignazzando senza freni e Molly continua a squadrarli arrabbiata, perché secondo lei dovrebbero almeno aver rispetto per il motivo per cui Draco è così giù di morale. Anche Ginny guarda male i fratelli e in più deve cercare di spiegare a Ron cosa sta succedendo.

Ron, dal canto suo, sono circa venti minuti che fissa prima i fratelli, poi la sorella e la madre con la stessa espressione di Leotordo. "Ma insomma," sbotta quando non ce la fa più a sopportare risatine e occhiatacce, "qualcuno mi vuole spiegare?"

"Si, certo, Ronnino, vallo a chiedere a Malfoy." sghignazza Fred.

"O magari a Harry." ulula George ormai sdraiato sotto al tavolo.

Ginny si alza nella sua migliore versione di un tornado Weasley al femminile e gli si para davanti con le braccia sui fianchi e l'aria battagliera.

"Non ci provare Ron! Non pensarci nemmeno!" ringhia la piccola. "Se sei scemo non è colpa nostra, ma non andare a rompergli le scatole proprio adesso!"

Ron conserva l'espressione di Leo e chiede: "Perché?"

"Merlino, fratello, ma come hai fatto ad arrivare a diciotto anni se non ti accorgi mai di niente!" gli dice Fred sbalordito fra le risate.

"Ma io..." comincia Ron che si sta arrabbiando.

"Ma tu niente!" interviene Ginny. " Il padre di Malfoy è morto e lui è a terra e Harry lo sta consolando..." Peccato che abbia rovinato l'effetto imperioso mettendosi a ridere sulle ultime parole.

Ron spalanca la bocca nell'attimo in cui comprende quanto è stato stupido e capisce perché Harry voleva passare sempre più tempo con Malfoy, invece di giocare a scacchi con lui o volare o fare qualche partita a Quidditch con Ginny e i gemelli. E durante un nuovo scoppio di risate alle quali si è unita anche Molly, diventa rosso come il tramonto che si vede fuori dalla finestra.

All'ora di cena non li hanno disturbati, Molly è stata irremovibile. Li lasceranno in pace almeno fino al giorno dopo, una bella dormita è quello che ci vuole.

Quando accenna alla 'dormita' i gemelli rischiano di strozzarsi con il purè e Molly li guarda piuttosto male, ma capisce che si sono trattenuti e così lascia correre.

***

Draco si sveglia a notte fonda abbracciato a Harry. Non ha più sonno e non si sentiva così bene da tantissimo tempo. E' calmo e rilassato in un modo strano, come quando si è troppo stanchi anche solo per fare la doccia dopo una partita vittoriosa di Quidditch, ma felici per quel calore che parte dallo stomaco, o da un po' più giù, e ci si sente... languidi, ecco la parola.

Draco si sente proprio così e si alza appoggiandosi al gomito: alla luce della luna guarda Harry che dorme con un sorriso dolcissimo in faccia.

Hanno fatto l'amore due volte quel pomeriggio, mentre il giorno se ne andava con la luce, e Draco sa che quei momenti non se li dimenticherà mai e che nessuno potrà mai portarglieli via dal cuore.

E' stato... bello. Ed è stato loro. Pensa che probabilmente si dovrebbero usare parole importanti per cose come quella che hanno condiviso, ma forse basta una parola piccola e dolce e universale come 'bello', per dire tutto, e una parola di promessa come 'loro'. Draco non l'aveva mai fatto e Harry gli ha confessato che l'ha fatto solo una volta e con una ragazza, ma non gli dice chi è. Draco non è geloso, perché è lui che adesso è lì con Harry, ma se qualcuno si azzarderà di nuovo a mettere gli occhi sul 'suo ragazzo', giura dentro di sé che lo sbranerà.

Ad un certo punto si sono ritrovati nudi ad accarezzarsi sempre più velocemente, ma Draco ha fermato la sua mano e quella di Harry e gli ha sussurrato tra un bacio e un piccolo morso sul collo che voleva sentirlo dentro di sé.

Il respiro di Harry in quel momento si è fermato e Draco ha capito che non era perché non volesse, ma perché aspettava solo che lui lo chiedesse e che non voleva costringerlo a fare nulla se non se la sentiva.

Rassicurato dalla richiesta di Draco, Harry ha rimesso in moto la sua mano e l'ha spinta oltre i testicoli del suo ragazzo, un po' più in là, fino a trovare il solco tra le sue natiche e a far scorrere un dito timido e incerto sull'apertura morbida e grinzosa, ma così invitante!

Draco ha visto la preoccupazione negli occhi di Harry, poiché sa che se non starà attento gli farà male, mentre quello che vogliono tutti e due è solo stare meglio. Allora gli ha sorriso per tranquillizzarlo. Harry ha richiamato un vasetto bianco, l'ha svitato, ha intinto un dito, poi un altro, ha riportato le dita all'apertura di Draco e ha ricominciato a carezzarlo con movimenti circolari, tirando piano la pelle per saggiarne l'elasticità e la risposta di Draco.

Durante tutto questo, da quando Harry ha cominciato a toccarlo ed è arrivato quasi a penetrarlo con le dita, Draco ha praticamente trattenuto il respiro, ogni muscolo e nervo del suo corpo teso nell'anticipazione di quel momento. Quando Harry è tornato con le dita dov'era prima, Draco ha rilasciato un lungo sospiro di sollievo e guardato il suo amante con qualcosa negli occhi che se non è amore sconfinato ci va molto, molto vicino. Forse si ama così solo a diciassette anni, quando ogni atto sembra quasi questione di vita o di morte e anche l'amore non differisce.

Poi tutti i pezzi si sono incastrati alla perfezione, un dito di Harry dentro Draco, che chiudendo gli occhi ha sentito un calore incredibile salire, salire e incendiargli l'inguine, il petto, il viso, le braccia. E' sembrato proprio che il suo corpo potesse fare a meno della sua mente e lui allora si è abbandonato alle carezze, ai baci, alle dita di Harry che sono diventate due e poi tre e poi non ci sono state più perché Harry si è spinto dentro di lui ed era tutto ciò che voleva.

Draco non lo sapeva e nemmeno il suo ragazzo, che come lui aveva poca esperienza, ma non sarebbero durati a lungo, troppo emozionati ed eccitati, giovani e inesperti.

La seconda volta è stato Draco a preparare Harry e a spingersi finalmente dentro di lui. L'ha trasformato in un elogio della lentezza, perché tutto fosse perfetto e dolce e quasi infinito. Quando si sono staccati, le uniche cose a separarsi sono stati i loro corpi e Draco ha pensato che avessero ristabilito l'equilibrio cosmico tra la vita e la morte. Ma non è stato tutto lì. Hanno anche stabilito il 'loro' equilibrio. Ognuno dei due ha detto all'altro ciò che aveva bisogno di sapere. Farsi l'amore a vicenda ha avuto un preciso significato: l'amore stesso.

Appena se ne rende conto, una bolla di calore e felicità gli esplode nel petto e sta quasi per mettersi a piangere dalla gioia, ma non vuole disturbare Harry. Così si riaccoccola di fianco a lui, cercando di muoversi il più lentamente possibile, gli passa un braccio sulla vita e si riaddormenta.

  
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