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Autore: Bale    20/05/2013    1 recensioni
Ray decide di invitare i suoi ex compagni di liceo nella sua casa al mare per una rimpatriata.
Non si vedono da moltissimi anni.
Molte cose saranno cambiate, altre saranno rimaste le stesse.
Cosa succederà nella villa al mare di Ray quando i ragazzi si ritroveranno?
Genere: Drammatico, Introspettivo, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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BACI COMPROMETTENTI






Charlie ritornò in soggiorno dopo una lunga boccata d’aria in spiaggia e soprattutto dopo la sua terapeutica chiacchierata con Amanda.

Era davvero felice di averla incontrata di nuovo.

Al liceo era un’ochetta insignificante, ma con il passare degli anni era diventata una donna vera, degna di questo nome. Forse era stata la malattia a renderla così forte e così ottimista. Aveva subito molte sconfitte, aveva dovuto vedere suo marito andarsene e lasciarla sola con due figli adolescenti, ma non si era persa d’animo. Era coraggiosa Amanda, era una donna meravigliosa.

Facendo il suo ingresso in soggiorno, Charlie notò molti occhi su di sé.

Molti gli lanciavano occhiate di traverso, altri evitavano deliberatamente il suo sguardo.

Jenny e Allison addirittura si fecero da parte per lasciarlo passare.

Fu proprio a Jenny che si rivolse lui, indignato.

-Qualcosa non va?-

Lei non rispose, ma non abbandonò neanche il suo ghigno malefico.

-Mi sono forse perso qualcosa?-   insistette guardandosi intorno e rivolgendosi a tutti.

Amanda era in un angolo del soggiorno con Mark, ma quando lo udì alzare la voce, si avvicinò. Anche Mark la seguì. Aveva lo sguardo confuso, quello di chi non ha la benché minima idea di cosa stia succedendo.

-Ho qualcosa tra i denti forse?-    continuò Charlie alzando sempre di più la voce   -Perché mi guardate tutti?-

Involontariamente portò lo sguardo su Allison. Lei lo guardava con aria di sufficienza, con la testa alta e lo sguardo fiero.

Tutti tacevano. Alcuni guardavano altrove, altri invece non si facevano problemi a fissare insistentemente Charlie che si trovava proprio al centro del soggiorno.

-Sei un finocchio?-   chiese una voce tra la folla.

Proprio in quel momento Paul fece il suo ingresso in casa dalla terrazza e, prima ancora di chiudersi la porta alle spalle, si bloccò senza capire cosa stesse succedendo.

Charlie era al centro del soggiorno e tutti gli altri lo circondavano. Sembrava un processo.

-Ciao Paul-   lo salutò.

Lui deglutì imbarazzato.

-Vedo che non hai perso tempo-   continuò.

Paul era in trappola. Non poteva tornarsene in terrazza, ma non poteva neanche affrontare quella situazione imbarazzante. Per un attimo pensò di andarsene via. Di nuovo.

-Non so di cosa stai parlando-    rispose facendo il finto tonto.

Si sentiva tutti gli occhi addosso. L’attenzione si era spostata da Charlie a lui.

-Ti ho confidato di essere omosessuale e tu hai pensato bene di dirlo a tutti?-

Paul deglutì di nuovo, ma la sua bocca era completamente asciutta.

Non disse nulla, non poteva farlo.

Cosa avrebbe potuto fare per uscire da quella situazione?

Fece un passo avanti e si avvicinò a Charlie.

-Se sei una checca io non posso farci niente!-   esclamò viscido.

In quel momento Charlie non ci vide più.

-Meglio checca che figlio di puttana come te!-   sbraitò.

Gli andò incontro a grandi passi.

Amanda trattenne il respiro e strinse forte il braccio di Mark. Stavano per picchiarsi, ne era certa.

Charlie, invece, fece un gesto inaspettato.

Una volta raggiunto Paul, gli afferrò la testa tra le mani e dopo averlo spinto indietro facendogli inarcare leggermente la schiena, lo baciò sulle labbra.

La reazione di Paul fu molto strana.

Dapprima non capì bene cosa stesse succedendo, poi, quasi meccanicamente rispose a quel bacio. Alla fine, però, diede uno spintone a Charlie allontanandolo violentemente da lui.

-Stai lontano da me!-    lo minacciò puntandogli un dito contro.

Qualcuno scoppiò a ridere, altri iniziarono ad insultare entrambi.

Charlie sorrise. Quegli insulti non gli facevano più male.

Paul, paonazzo, andò verso l’uscita.

Si sentiva in tumulto.


   
 
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