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Autore: sweet_hyra_97    20/05/2013    0 recensioni
[Questa fanfiction ha partecipato al contest "Opzioni per 4 gusti... +1" di Eloise_Hawkins.]
E sarebbe stata con Ted fino alla fine dei suoi giorni: con lui avrebbe affrontato tutto, ne era sicura, anche la propria famiglia, se era necessario, perché per una volta nella vita voleva fare le sue scelte. E nessuno gliel’avrebbe più impedito.
|Probabile Ooc, lascio il giudizio finale a voi|
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Andromeda Black, Bellatrix Lestrange, Narcissa Malfoy, Ted Tonks | Coppie: Ted/Andromeda
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dai Fondatori alla I guerra
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Noticine inutili: parlo adesso e poi sto zitta. Questo è l'ultimo capitolo della long, ed è anche il più corto (circa la metà degli altri). Devo dire di essere sorpresa, perché, come avevo detto al primo capitolo, questa è la prima long che finisco.
E... Niente, vi ringrazio per avermi seguito fin qui. Credo che, dopo questa, appena inizierà giugno, di conseguenza quando finirà la scuola, scriverò altre fic su questa coppia, perché mi ispira alquanto!
Dopo aver sproloquiato inutilmente, vi lascio al capitolo.
Buona lettura ^_^

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Epilogo


La mattina successiva Andromeda si era svegliata con un solo pensiero fisso: ascoltare il consiglio della sorella.
Innanzitutto seguì le lezioni della mattinata e fece pranzo regolarmente. Quando finì, nel momento in cui tutti stavano uscendo dalla Sala Grande, cercò con lo sguardo il ragazzo.
Lo trovò subito, grazie alla sua altezza. Evitò prontamente Bellatrix, che stava per raggiungerla, perdendosi nella folla del momento. Quando fu fuori si guardò velocemente attorno, per assicurarsi che Ted non fosse già andato a lezione: lo vide e le si strinse il cuore. Tutte le certezze che si era creata tra la notte precedente e la mattina erano crollate, si sentiva quasi una vigliacca.
E lui andava di fretta, camminava con passo veloce per il corridoio.
«Ted! Fermati, aspetta un attimo!» esclamò con un tono di voce abbastanza alto Andromeda, che aveva anche il fiatone, poiché stava cercando di raggiungerlo ma invano.
Lui si fermò e si voltò di scatto. Andromeda sentì il cuore salirle in gola per l’ansia. Ma si sentiva allo stesso tempo quasi sollevata.
«Devo dirti una cosa!» continuò poi, notando che lui stava aspettando un suo cenno. Iniziò ad avvicinarsi lentamente, quasi avesse paura di una sua reazione.
«Volevo chiederti scusa...» sussurrò nel momento in cui arrivò proprio davanti a lui.
Ted ancora la guardava, un’espressione indecifrabile in volto. Andromeda non sapeva se dire che fosse una cosa positiva o meno, quindi parlò.
«Volevo chiederti scusa per come mi sono comportata... So che faccio schifo, ma se l’ho fatto c’è un motivo.» aveva un tono di voce davvero basso, quasi spezzato dalle lacrime che le stavano salendo agli occhi.
«Credo di sapere...»
«No! Non sai niente... Non puoi sapere niente: di come io sia costretta a fare o addirittura a pensare ciò che non condivido...» continuava a parlare e, ogni qualvolta Ted iniziava a dire qualcosa, lo interrompeva e continuava.
«Sono stata davvero male in questi giorni, costretta da mia sorella a starti lontana solo perché tu non sei un Purosangue come vuole lei e la mia famiglia...» abbassò lo sguardo.
Ted la guardava con tenerezza.
«Sei arrabbiato con me, vero?» disse poi, tutta d’un tratto.
Lui, per tutta risposta, le si avvicinò di più e l’abbracciò. Nel frattempo Andromeda iniziò a singhiozzare quasi convulsamente.
«Non ti preoccupare, non sono arrabbiato. So cosa ti è successo. E so quello che ti ha detto tua sorella, perché l’aveva detto pure a me.» disse tranquillamente.
Spostò la testa dal petto di lui e lo guardò negli occhi.
«È ignorante! Mia sorella è un’ignorante.» iniziò a dire poi. «Come fa a dire che chi non è Purosangue, non è una brava persona? Allora è proprio vero che su certe cose la gente è prevenuta, prevenuta ed ignorante. E preferisce liquidarle piuttosto che sforzarsi di comprenderle*. Perché lei non ha mai provato  conoscere a fondo altri diversi da lei...»
«Ora basta però, eh...» disse Ted, interrompendo il monologo della ragazza; lei, per tutta risposta iniziò a ridere. E ridere, come non faceva da giorni.
Forse aveva proprio ragione Narcissa, doveva accontentare certe volte pure se stessa e non solo gli altri; si sarebbe stancata prima o poi a seguire ciò che volevano gli altri.
E sarebbe stata con Ted fino alla fine dei suoi giorni: con lui avrebbe affrontato tutto, ne era sicura, anche la propria famiglia, se era necessario, perché per una volta nella vita voleva fare le sue scelte. E nessuno gliel’avrebbe più impedito.


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*Citazione presa dal libro “Il circo della notte” (pag 43)
  
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