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Autore: simoblabla    20/05/2013    3 recensioni
“Non provocarmi, Elisabeth Wood.” disse in tono serio.
Il suo sguardo rimase severo e fisso su di me; per un attimo un brivido mi percorse la schiena e mi domandai mentalmente se non stessi per beccarmi un raffreddore; dopotutto potrei io, ragazza sana di mente, avere dei brividi per lui? Risi dei miei pensieri.
“Ah, ti fa ridere eh, Wood? Vediamo se questo ti fa ridere.” Non feci in tempo a mettere a fuoco le sue parole che un pugno mi sfiorò il volto e finì dritto sull’armadietto alle mie spalle. Rimasi paralizzata.
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles, Liam Payne, Nuovo personaggio
Note: AU, OOC | Avvertimenti: Triangolo
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Rescue.


Uscii dalla scuola a passo svelto, furiosa. Divertente come una giornata all’inizio perfetta si fosse ridotta ad un vero e proprio inferno. Pescai il telefono dalla borsa, avrei dovuto chiamare i miei per avvertirli che sarei andata a casa di un compagno di classe (ha!) per un progetto di chimica. Niente di che. Dopo averli avvertiti mi resi conto di non sapere minimamente dove Brick Lane fosse. Di bene in meglio.
Raggiunsi un piccolo pub e mi ci infilai dentro con la speranza di ricavare qualche indicazione. Mi avvicinai al bancone e notai che il locale era pieno zeppo di uomini dall’aria non troppo amichevole. Maledissi immediatamente la mia grande trovata di esserci entrata. Quando uno sconosciuto mi squadrò dalla testa ai piedi avvertii un brivido di paura lungo la schiena. “Hey piccola, sei qui da sola? Posso offrirti qualcosa?” Mi voltai di scatto, sobbalzando. Un omone alto e muscoloso mi si avvicinò con aria da strafottente, facendomi anche lui una radiografia completa. Sgranai gli occhi, ero terrorizzata. “E-ehm, no grazie. S-sono con un… un amico, veramente.” Cercai di essere convincente, forse la scusa dell’amico avrebbe funzionato a tenerlo alla larga. O così credevo. “O beh, e dov’è questo tuo amico?” sorrise beffardo. “Mentre lo aspetti potremmo fare due chiacchiere, che ne dici? Anche io ho un ‘amico’ che vorrebbe conoscerti” e, detto questo, si indicò in modo poco fine il basso ventre. Wow Ellie, è la tua giornata fortunata.
Finsi una risata, che risultò forzatissima. “Beh, ecco, veramente credo proprio che sia già uscito. Forse non mi ha vista, c’è una gran confusione qui. Allora, ci si vede!” Feci per andarmene, soddisfatta di come me la fossi cavata con un tono abbastanza naturale, ma venni bloccata quasi subito. “Non così in fretta, piccola.” Mi voltai e con mia non troppa sorpresa vi trovai lo stesso uomo muscoloso, circondato ora da altri quattro o cinque armadi baffuti. Mi stava stringendo il polso abbastanza stretto da farmi male, lanciai un gridolino quando mi strattonò verso di lui. Mi sentivo in trappola. Ero in trappola. Quegli uomini mi guardavano con una luce negli occhi che non diceva proprio niente di buono. E’ tutta colpa di quello stupido riccio.
Proprio mentre il più alto di quelli stava per allungare le sue luride mani su di me, vidi una luce. La porta del pub si spalancò e superman fece il suo ingresso. “Dannazione Ellie, sapevo che ti eri cacciata in qualche guaio!” Harry gridò queste parole dall’ingresso, bloccando per mia fortuna i movimenti di quegli uomini. Mi voltai. Occhi vomitevoli si avvicinò al mio nuovo gruppo di amici e, giunto di fronte a me, mi resi conto di quanto fosse alto e muscoloso. Poteva benissimo competere contro quei tipi che mi stavano accerchiando, con la differenza che almeno lui era bello. No, aspetta, ho appena pensato che lui è bello? Nah, non dicevo sul serio!
Rimasi in silenzio, non sapendo se attaccare a piangere e gettarmi tra le sue braccia ringraziandolo fino allo sfinimento o semplicemente fare finta di nulla e ignorarlo. Infondo era quello che mi aveva espressamente chiesto di fare. Optai per una via di mezzo, così da togliermi da quel casino. “H-hey Harry, ti stavo cercando quando ho incontrato questi… ragazzi qui.” Cespuglio-boy mi lanciò uno sguardo complice, di certo approvava la mia tattica fingi-naturalezza-e-tutto-andrà-bene. “Oh, capisco. Grazie per averle tenuto compagnia, allora! Ora dobbiamo proprio andare” Diede un tono più cupo alle ultime parole, assumendo un’espressione dura. Poi mi strappò dalle grinfie di quell’uomo, ancora scossa lo guardai con riconoscimento. Poi si avvicinò al mio orecchio e un tipo diverso di brividi da quelli avuti prima mi percorse tutta. “Corri.” Sentii le gambe sollevarsi da terra nel momento in cui pronunciò quell’unica parola, trascinandomi fuori dalla puzza di alcool e fumo. Udii delle grida dietro di noi, quegli uomini facevano sul serio. Continuammo a correre per altri 100 o 200 metri ancora, senza guardare indietro. Poi, sicuro di essere fuori pericolo, Harry si fermò, facendomi finire sopra di lui e facendo cadere entrambi a terra. Ancora col fiatone, cercai di rialzarmi da sopra al riccio, sicura di avergli rotto qualcosa. “S-scusami tanto! E’ che ti sei fermato all’improvviso e-” Mi bloccai, nel tirarmi su mi ero ritrovata a poche spanne dal suo volto, dal suo bellissimo volto. Okay Ellie, torna in te.
Harry cominciò a ridere di cuore, facendosi quasi venire le lacrime agli occhi. Poi, finito di sbattere mani e piedi a terra come uno scemo, si fece tutto serio e mi guardò. Anzi, mi fissò. No, meglio ancora, mi entrò dentro con lo sguardo, facendomi avvertire uno strano calore nella parte sinistra del petto. Aveva i capelli ancora spettinati dalla corsa e la maglia un po’ sgualcita dalla caduta. Era tremendamente attraente. “Come stai?” mi disse dolcemente, prendendomi alla sprovvista. Poi con una mano mi carezzò il braccio. Rimasi pietrificata, il mio cuore non sarebbe stato in grado di reggere quella tensione un minuto di più. Mi alzai di scatto. “B-bene. Benissimo. Tu, piuttosto, niente di rotto?” Mi guardò spaesato. “Cosa? Rotto? Perché dovrei avere qualcosa di rotto?” Fece una breve pausa, poi capì. “Ellie, non dirai sul serio. Pensi davvero che venendomi sopra possa rompermi qualcosa? Uno, sono molto resistente. Due, con il tuo peso non puoi di certo rompermi niente.” Distolsi lo sguardo dai suoi pettorali che risaltarono particolarmente nel momento in cui si alzò da terra, sovrastandomi con la sua altezza. “Oh, certo. Secondo me ti ho fatto male ma non vuoi ammetterlo. Voi ragazzi siete così orgogliosi. E’ tutto okay comunque, so di non essere una piuma.” Sentii uno strattone al polso e mi ritrovai in braccio a Harry in meno di un secondo. Nella rapidità del movimento avevo chiuso gli occhi, sorpresa, e quando li riaprii il mio viso era finito di nuovo ad un centimetro dal suo. Mi soffiò leggermente contro, facendomi chiudere gli occhi. Poi le sentii di nuovo, quelle labbra calde e soffici contro le mie. Aprii gli occhi, incredula. Con un movimento secco mi staccai (a malincuore) da quel contatto inaspettato, fissandolo. “P-perché lo hai fatto?” pronunciai quelle parole senza pensarci e lui trattenne il respiro per una frazione di secondo. Mi mise giù lentamente, in silenzio. “I-io… perdonami. E’ solo che, beh. Non lo so.” Le sue sopracciglia si corrugarono in un espressione confusa. Lo guardai, un sorriso amaro mi spuntò sulle labbra. “Ah, certo.” enfatizzai la prima parola, allontanandomi di un passo da lui. “Mi dimentico sempre che tu sei Harry-il figo-Styles e che puoi andare in giro a baciare le ragazze senza dover avere per forza un motivo.” Mi misi poi una mano sul petto “Colpa mia.”
Lo vidi sbilanciarsi un po’ in avanti, pronto a ribattere, ma lo anticipai. “No, non preoccuparti. Al progetto ci penso io. Mi inventerò qualcosa. Al professore diremo di averlo fatto insieme, tranquillo.” Poi mi voltai, incamminandomi verso la strada principale. Nello scappare eravamo finiti in un piccolo vicolo cieco. Devo farmi una doccia, dopotutto non è il massimo dell’igiene cadere su certe strade.
Nel pensare questo non mi accorsi che una lacrima aveva cominciato a solcarmi la guancia, non feci in tempo a bloccarla che Harry mi anticipò, parandomisi davanti e asciugandola con il pollice, delicatamente. “Ellie, mi dispiace. Davvero.” Mi guardò dall’alto, infondendomi un estremo senso di sicurezza. Ciò non fece altro che alimentare la rabbia che cominciò a montarsi dentro di me. Avrei voluto gridare, e così feci. “Io non capisco perché-” la mia voce però si ruppe e un singhiozzo mi uscì dalle labbra, scuotendomi. Feci una breve pausa, Harry mi stava fissando. Ripresi con più calma. “Io non capisco perché, ogni volta che mi sei accanto, sento questo… questo calore. Questa sicurezza.” Chiusi gli occhi, troppo imbarazzata per guardarlo in faccia. “Con te mi sento al sicuro.” Ero fottuta, mi sentivo debole, inerme, nuda.
“Non lo capisco neanche io.” A quelle parole riaprii gli occhi, non sicura se fossero davvero uscite dalla bocca di cespuglio-boy. Lo aveva quasi sussurrato. “C-che vuoi dire?” lo esortai a continuare, non poteva di certo cavarsela così. Mi prese la mano e la alzò intrecciandola con la sua. “Ecco, insomma… Non credevo di poter sentire qualcosa di diverso da una semplice-” fece una pausa, fissando le nostre mani unite “attrazione fisica.” Poi mi guardò negli occhi. “Ho sempre pensato che tutte le ragazze sarebbero cadute ai miei piedi, senza nessuno sforzo. Ma poi sei arrivata te, Ellie. Non facevi altro che resistermi. Lo hai sempre fatto. E ho cominciato a interessarmi a te. Poi Liam con le sue manie protettive nei tuoi confronti mi ha fatto ingelosire, alimentando il mio desiderio di averti. Di stringerti tra le braccia. Di baciarti.” Si fermò, avvicinandosi pericolosamente alle mie labbra. Subito dopo si riallontanò. “Ma d’un tratto mi sono spaventato. Quando ti ho baciata per la prima volta nel ripostiglio ho sentito qualcosa. Qualcosa di nuovo, di piacevole. Ebbi paura e cercai di allontanarmi da te.” Si portò la mano libera alla testa, arricciando i suoi capelli intorno alle dita. Per tutto quel tempo ero rimasta a fissarlo, la bocca leggermente aperta e le guance arrossate. Non lo avevo mai visto così vulnerabile. “I-io…” mi bloccai brevemente, respirando a fondo. “Con questo che vorresti dire?” Trattenni il respiro. Sapevo che la sua risposta avrebbe significato o la mia eterna gioia o la mia eterna tristezza. La mia ennesima crepa al cuore. Harry mi cinse i fianchi con le braccia, avvicinandomi al suo petto.

“Che mi piaci, Elisabeth Wood.”








simo's corner:

Allooooora, voglio ringraziare quelli che hanno recensito i capitoli precedenti e anche quelli che hanno aggiunto la storia tra le preferite/seguite/ricordate, siete supermega fighissimi! Ho pubblicato il capitolo in ritardissimo ma non ho mai avuto un po' di tempo per farlo prima! Mi farete sapere cosa ne pensate lasciando una recensione? Grazie mille milioni se lo fate!

Se volete contattarmi, su twitter sono @dracowannasmush, e wohoo su ask! c:

  
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