Oggi è uno di quei giorni in cui ricordo cosa ho sognato la sera precedente. C’era di nuovo il lampo di luce della foresta, ma stavolta ho visto anche qualcosa, degli occhi, e una capigliatura strana, era tutto molto sfocato ma aveva dei tratti simili a Cromo.

Ora lui non c’è più, e devo andare avanti. Da quella sera sotto la cupola tutto è cambiato. Zayn sembra sempre più lontano, prima di partire di nuovo ha fatto come una dissezione al corpo di Cromo. Sembrava intento a cercare qualcosa in particolare, muoveva le mani in un modo troppo studiato ed esperto.

“Che hai?” chiede Zayn intromettendosi nei miei pensieri.

“Non mi sento tanto bene”.

“Ci fermiamo se vuoi”.

“No, andiamo” il mio non è semplice dolore fisico, ma non posso dirglielo, non capirebbe.

Mi prende per mano, con sguardo preoccupato.

“Non riusciremo a salvare proprio nessuno” dico convinta.

“Se parti già così certo che no, ma ormai siamo in ballo, balliamo”.

Sentiamo un tuono.

“Credi che verrà a piovere?” chiedo non lasciando trapelare nessuna emozione dalla mia voce.

“Guarda! C’è qualcuno che scappa lì!”.

“Dove?” tutto questo risveglia un’innata curiosità in me.

“Eccolo!”.

“SCAPPATE! MUOVETEVI!”.

Cerchiamo di seguire il suo consiglio non riuscendo a capire il perché, non credo che sia il momento di chiederglielo. Anche se prima ancora dovrei sapere quale sia il suo nome.

“Qui saremo al riparo. Venite” sposta dei ramoscelli svelando una cavità nel terreno, evidentemente è capitato in qualche situazione del genere anche altre volte…

“Da cosa siamo scappati?” chiede Zayn rompendo il silenzio.

“Shh” risponde l’altro.

Sentiamo persone che urlano, corrono, disperate.

Aspetto che il rumore cessi prima di aprire bocca e chiedergli il perché di quella folle corsa.

“Cos’era?”.

“Un gruppo imbestialito di Cioditi”.

“Non dirai sul serio?” chiede Zayn apparentemente sbalordito.

“Purtroppo è la verità”.

“Cosa sono i Cioditi?” chiedo curiosa.

“Chi sono vorrei dire… sono coloro che abitano questi posti, ai confini del mondo. Furono esiliati dalle nostre città parecchi anni fa, sono i sopravvissuti alle radiazioni emesse dalle molteplici armi nucleari in possesso dai nostri governi. Come potrai immaginare non sono come noi, sono… diversi”.

Scorgo un tono di disprezzo nella sua voce, non saranno poi persone così terribili.

“Sono sempre così?” cerco di informarmi.

“No, di solito puoi parlarci tranquillamente, solo che questa è stata un’occasione un po’ particolare”.

“Parla. Cos’hai fatto? Non si mettono certo ad attaccare così” dice fermo Zayn.

“Ho solo detto loro che hanno fatto bene i nostri antenati a cacciarli”.

“Solo questo?” continua Zayn.

“E ho rubato un po’ del loro cibo… qualche volta…”.

Zayn alza un sopracciglio fissandolo.

“Okay, okay! Come vuoi.. è stata una cosa più che giornaliera ultimamente ma dai, l’avreste fatto anche voi in assenza di roba da mangiare!”.

“Non ci giurerei” dico.

“Qual è il tuo nome?” chiede Zayn.

“Sono Celdiius”.

“Sei giovane, come mai non ti trovi in un campo?”.

“Potrei farvi la stessa domanda… Comunque sono scappato da quel coso infernale qualche mese fa, e ora mi ritrovo bloccato qui, sono arrivato anche ad un punto in cui sembrava che questo mondo finisse, ma c’era una specie di vetro che mi impediva di uscire”.

“Siamo sotto una cupola, genio” dico scocciata.

“E cos’è successo poi?” chiede ancora Zayn.

“Niente, mi sono nascosto tra i Cioditi, ma non è servito a nulla, come vedete eccomi, come un topo, rinchiuso nella sua tana, odio vivere così”.

“Credo che ora siamo al sicuro, possiamo uscire, Battaglia, vieni” Zayn mi porge una mano guardando l’apertura del ‘rifugio’.

“Dove andate? Non posso rimanere così io! Devo mangiare!”.

“E’ un tuo problema” rispondo secca.

“No! Voglio venire con voi”.

“Non ci conosci nemmeno. Potremmo anche smembrarti e lasciarti ai Cioditi, cosa ti convince del fatto che siamo brave persone?”.

“Non lo so, siete giovani come me, non potete volere il dolore di un vostro simile”.

“Può darsi, ma questo non è certo un contratto scritto”.

“Non mi interessa, io mi fido”.

“Sappi che noi non giriamo a vuoto come te, abbiamo uno scopo, e non ci fermeremo se avrai bisogno di aiuto”.

“Sono pronto anche alla morte”.

“D’accordo, vieni. Sembri convinto di ciò che dici”.

Guardo Zayn con uno sguardo di fuoco, mentre lui punta verso l’uscita.

“Questo sembra un buon posto per stanotte” dice Celdiius.

“Sì” conferma Zayn, l’altro sorride, compiaciuto.

“Celdiius! Vai a trovare un po’ di legna, tu sarai di certo più esperto di questi posti rispetto a noi”.

“Certo, torno subito”.

Mentre Celdiius si dirige verso gli alberi, mi avvicino a Zayn.

“Bella idea portare un rompiscatole con noi, così per l’ennesima volta non mi dirai nulla su quello che dovrò fare, su quello per cui è morto Cromo, bravo”.

“Nemmeno a me piace tanto Celdiius ma bisogna compatirlo, su, ne ha passate tante”.

“Sì? Ma per favore…”.

“Non fare la scontrosa con me, ne ho abbastanza del tuo comportamento”.

“Io sarei la scontrosa? Fai un piacere a tutti e leva le tende”.

“E se lo facessi davvero? Cosa faresti poi?”.

“Tornerei alla mia vita normale”.

“Vorrei tanto vedere. Se quella sera non fossi vento io a quest’ora saresti morta”.

“Cosa?”.

“Niente. Guarda! E’ tornato Celdiius. Ne hai trovata tanta di legna, eh?”.

“So dove cercarla” risponde l’altro con un sorriso raggiante.

Devo restare sola con Zayn di nuovo, devo saperne di più su tutta questa storia, non lascerò la cosa al vento.

E’ notte.

Zayn è a qualche metro di distanza, non lo vedo, sono di spalle, starà dormendo di sicuro, figurarsi.

Mi alzo.

Vado verso la foresta, apparentemente sola.

Mi fermo a fissare il vuoto, su un altura, sembra la stessa di quella sera in cui caddi. Sento delle foglie muoversi, sarà il vento. Adoro la sensazione che lascia sulla mia pelle, alzo le braccia, assaporando ogni attimo.

“Cosa ci fai qui?” la sua voce mi fa quasi perdere l’equilibrio e precipitare a terra.

“Tu, cosa ci fai qui?”.

“Ti controllo”.

“Non ne ho bisogno”.

“Ne hai sempre avuto bisogno, ricordi?” lui si avvicina sfiorandomi una guancia.

“Cosa vuoi?”.

“Niente, volevo sapere come te la passavi”.

“Me la passo bene, ora va’ via”.

“Non voglio”.

“Lo voglio io”.

“Ciò che vuoi tu è irrilevante”.

“Non lo è invece” mi stringe la mascella, come a farmi stare zitta e avvicina le sue labbra alle mie, anticipando qualcosa che immagino vorrà fare subito dopo.

“Staccati!” gli urlo dandogli uno spintone.

“AHAH senti chi mi dice di staccarmi, una volta non riuscivi a lasciarmi andare”.

“Va’ all’inferno”.

“Tesoro, lo sai che non posso”.

Mi guardo in giro disperata, cercando aiuto nei dintorni, ma non c’è nessuno… e Zayn sta dormendo, quel grande pezzo di traditore! Cerco di allontanarmi senza troppi movimenti bruschi dal burrone.

“Scappi? Non ti farò niente” dice con un ghigno maligno stampato in faccia.

Puoi farcela Battaglia, lui non è il primo, e non sarà l’ultimo, lo sai. E’… solo un attimo, poi sarà tutto finito. Hai il potere per tutto ciò, ti manca giusto il controllo, sei spaventata, è comprensibile, ma ora serve tutta la tua forza di volontà, su. E’ quello che ripeto a me stessa cercando di riprendere la calma.

Potere e controllo. Potere e controllo. Potere e controllo.

Faccio riprendere al mio respiro un andamento regolare, prima di avvicinarmi a lui, dandogli un addio eterno.

Cerco di camminare in linea retta, tornando sui miei passi verso il posto in cui ci siamo accampati. Riesco a vedere qualcosa, ci sono quasi.

Inizio a sentirmi debole, presa dalla stanchezza e dalla mancanza di vitamine nel mio corpo. Tutto intorno a me diventa bianco, come le pagine dei miei vecchi libri, crollo a terra, svenuta.

“SVEGLIATI!” Zayn mi schiaffeggia.

“Hey! Sono sveglia, basta!”.

“Cosa è successo? Perché non eri al tuo posto a dormire? E perché hai le mani sporche di sangue?”.

“Io… io…” tutto quello che ho fatto la sera prima mi torna come un lampo attraverso gli occhi, insieme a qualcos’altro. Le sue risate, quello che avevamo passato insieme, le sue urla, il suo sguardo implorante pietà, la mia decisione nel compiere quei pochi, semplici gesti.

“Tu cosa?”.

“Sono un mostro” e così dicendo lascio le lacrime sfuggirmi di mano.

“No, non lo sei, sei solo svenuta”.

“No, io… ho ucciso un uomo”.

“Cosa?” si allontana da me, con uno sguardo atterrito

“Non volevo dirtelo, mi sento così in colpa, non ero in me ieri sera, e lui si è avvicinato a me come per violentarmi”.

“Sei sicura di averlo fatto per davvero?”.

“Sì… almeno credo, vieni, andiamo a vedere se il suo corpo è ancora lì, allora potremo essere sicuri”.

Corriamo all’impazzata arrivando al punto in cui è successo il disastro.

“Io non vedo nulla, secondo me hai sognato tutto” dice Zayn guardandosi intorno.

“No, non ho sognato. Era tutto così vero!”.

“I sogni sono così”.

“No, questo non era un sogno”.

“Torniamo indietro, meglio non rimuginarci troppo su, hai immaginato tutto, basta”.

Arriviamo di nuovo dove ci siamo accampati la sera prima, Celdiius non c’è.

Oh eccolo che arriva, si sta pulendo le mani con un fazzoletto, sembra imbrattato di sangue, riesco a distinguerne poco i colori, lo ripone quasi subito nella tasca dei suoi pantaloni.

“Buongiorno” ci sorride mentre guardo Zayn terrorizzata, notando che lui ricambia lo sguardo, rendendosi conto che quello nella foresta è stato reale.

Spazio autrice;
Salve :D C’è tanto terrore in questo capitolo… ma è quello che ho voluto descrivere, il carattere impulsivo di Battaglia, il suo essere sempre, o quasi, all’altezza delle situazioni, il suo pentirsi dopo aver fatto qualcosa, il suo pensare un po’ troppo e la sua paura per gli sconosciuti, ma anche per coloro che conosceva da tanto. Scommetto che la scena nella foresta è stato un colpo basso, o sbaglio? Non ve l’aspettavate eh? E nemmeno Celdiius… (che a proposito si pronuncia ‘Selsiius’) ma ero a corto di idee ultimamente, ho aggiornato oggi dopo quasi due mesi! Ci credo se ora volete tipo trucidarmi cwc sono stata piena di impegni, e un po’ nella merda con la scuola lol. Spero non vi passi la voglia di leggere la fan fiction per colpa di questo capitolo… per ogni chiarimento io sono @xanimalcrosser su twitter, vi voglio bene :) xx