Anime & Manga > Lady Oscar
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Autore: isghighi    20/05/2013    10 recensioni
“Andrè, ti arruoli nelle guardie metropolitane hai capito?” urlava totalmente fuori di sé ” Non devi lasciare un secondo quella stupida cocciuta fin quando il suo orgoglio sarà a pezzi e tornerà sui suoi passi” Andrè annuì e lui e se ne andò via sbottando “la guardia metropolitana, dannazione, la guardia metropolitana, stupida! Incosciente!”
Genere: Drammatico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Alain de Soisson, André Grandier, Generale Jarjayes, Oscar François de Jarjayes, Un po' tutti
Note: Missing Moments, What if? | Avvertimenti: nessuno
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“E tu che ci fai qui?”
 

Quando Andrè aveva notato una luce in cucina ad un'ora così tarda ed era entrato a vedere chi ci fosse non si aspettava certo di vedere Oscar seduta scompostamente su una panca del tavolo.

Lei si voltò con un'espressione divertita negli occhi, lei che invece quell'incontro se lo aspettava, o meglio lo sperava. Sollevò una bottiglia di vino con sorrisetto furbo e la agitò alla luce della candela, come ad evidenziare che quella era la sua gloriosa risposta.

Lui si avvicinò e gliela sfilò dalla mano, stava per rinfacciarle il troppo bere, ma la constatazione che il vino mancante era poco lo tranquillizzò
 

“Vuoi che mia nonna dia fuoco alla cantina? E poi da quando in qua per bere hai bisogno di venire nelle cucine?”
 

“Da quando tua nonna controlla le bottiglie delle mie stanze! ” Rispose lei come a sottolineare l'ovvio, assumendo un'aria ancora più soddisfatta e furba “Tu invece? Dove te ne vai a bere di nascosto l'ultima sera di licenza?”
 

Touchè....in effetti era appena rientrato da una taverna di Parigi, una di quelle frequentate dai soldati della guardia, dove il vino non era dei migliori ma riusciva, insieme alla chiassosa clientela, a stordire i suoi pensieri per un po'.

Si sedette sulla panca di fronte a lei, al lato opposto del tavolo, sollevando la bottiglia in segno di resa, rendendosi conto con un balzo al cuore che lei aveva notato la sua assenza. Si era domandata dove fosse...

Sorrise amaramente e bevve un lungo sorso.

Non si rese conto di come lo stato d'animo giocoso di lei fosse cambiato improvvisamente.

Era stato un attimo, quando si era seduto, un attimo in cui il suo odore le era arrivato alle narici, e poi dritto giù alla base del ventre; e poi quello sguardo...aveva avvertito un lampo nello sguardo profondo di Andrè mentre sollevava la bottiglia a mò di brindisi,un lampo che l'aveva fatta sentire come trafitta da una parte all'altra sulla bocca dello stomaco.

E voi? Lo amate?

La domanda di Girodelle l'aveva perseguitata durante tutto il viaggio, e quell'odore l'aveva risvegliata violentemente.

Fissò il suo sguardo su di lui, come se potesse trovare nei suoi gesti un modo per farla tacere, una risposta

Seguì i suoi movimenti con un'attenzione minuziosa : la sua mano grande e scura sulla bottiglia, il braccio tornito che si piegava per portarla alle labbra..le labbra.. e quei capelli scurissimi, neri come la notte, e poi giù per il collo, quel collo che testimoniava la sua mascolinità palesemente, e le spalle...tanto larghe, sembravano forti.. .

Era tanto diverso da lei, tanto diverso da esserne quasi l'opposto, quasi complementare.

 

Chi sei Andrè?

Sono le tue labbra quelle che ricordo?

Mi ami ancora?

Mi amerai sempre?

Stavi per uccidermi, Andrè?

Che gusto hanno le tue labbra?

 

Non funzionava, invece di cacciar via una domanda fissarlo aveva suscitato la nascita di tante altre... invece di placare il suo stato d'animo con le fattezze rassicuranti dell'amico di sempre, quell'esplorazione non aveva fatto altro che aumentarle i brividi.

Prese a sua volta la bottiglia e fece un lungo sorso

Almeno una..
 

“Mi hai portata tu in camera mia ieri notte?”
 

Lui sentì una strana sensazione, era una domanda insolita, e sentiva una nota insolita anche nel tono di lei. Altre volte era successo e lei non aveva mai chiesto nulla,perchè mai le interessava ora?

E poi il modo in cui lei lo fissava da un po gli stava mettendo una certa agitazione.

Era bellissima, con i capelli ribelli ,le guance leggermente arrossate e le labbra umide di vino.

Poi quello sguardo..e il modo in cui respirava... se fosse stata un'altra avrebbe potuto pensare che fosse desiderio..

Si diede dello sciocco,dandosi un pizzico sulla gamba per distogliere il pensiero dal corpo di lei, cercando di non scomporsi e di rimanere coi piedi per terra. Fece un cenno di assenso con la testa.  Anche lei fece un cenno del capo, che voleva essere un tacito ringraziamento. In realtà si stava domandando del perchè tra tutte avesse dato voce proprio a quella domanda. Forse perchè era la più conveniente, forse perchè le piaceva sapere che lui si preoccupasse per lei... Stette un secondo immobile a fissare le proprie mani,poi pensando di non sopportare più quella strana atmosfera che sentiva in quella cucina si alzò dalla panca avviandosi lentamente verso l'uscita.

Eppure si rese conto che ogni passo verso la porta piuttosto che rilassarla aumentava ancora di più la sensazione di oppressione. Si fermò, concedendosi un lungo respiro, e una sorta di illuminazione la fece tornare sui suoi passi , ricordandole il motivo per cui lo aveva aspettato in cucina.
 

“Non mi sposerò, Andrè” Tornò indietro quasi senza rendersene conto, sedendosi sulla panca accanto a lui, che la guardava spiazzato...
 

“Ho chiesto a Girodelle di ritirare la proposta di matrimonio, e lui ha accettato”
 

Improvvisamente l'euforia di comunicargli quella novità si trasformò in ansia e paura..paura di sapere come avrebbe reagito, e se si fosse sbagliata? Se a lui non interessasse realmente tutto ciò?

Lui non riuscì a dire una parola, restò immobilizzato ad osservare quelle labbra leggermente dischiuse, come a cercare conferma che avessero davvero pronunciato quelle parole, i suoi occhi che brillavano al lume della candela, la spalla candida che si intravedeva dalla camicia leggermente scomposta e il calore che emanava seduta così vicino a lui..Non sarebbe stata di un altro..
 

Quello sguardo di Andrè su di sé la fece sentire piccola...le fece sentire l'aria farsi ancora più pesante, tanto da rendere il respiro quasi affannoso e il bruciore a livello del cuore ancora più intenso.

E per qualche oscura ragione sapeva che anche lui stava provando le stesse cose. Era come incantata, come se una forza sconosciuta le impedisse di compiere alcun movimento tranne che uno, sentiva che tutto ciò si sarebbe quietato solo seguendo quel filo invisibile che non le permetteva di allontanarsi da quell'uomo, quello stesso filo che pochi secondi prima le aveva impedito di allontanarsi da quella stanza.
 

“Andrè..” sussurrò come una preghiera, una richiesta di aiuto, una parola magica.
 

E il sollievo la travolse un istante dopo, la travolsero le sue mani grandi, quelle labbra calde , il suo odore inebriante...la travolse la sensazione della forza delle sue braccia che la stringevano, consentendole di sentirsi libera di lasciarsi travolgere.









Ciao a tutte!!! Ecco qui, come avevo annunciato, una svolta dal manga..è stata dura, e ci ho titubato un po..ditemi cosa ne pensate..
Comunque,vediamo dove porterà...mumble mumble tormentarli ancora un po' o non tormentarli? Che dilemma!
Bacioni!!!

 


 

  
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