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Autore: RomanticGiuls    20/05/2013    7 recensioni
Colpo di fulmine: che strana cosa. Un giorno pensi di non aver bisogno di nessuno e poi ti trovi ad aver bisogno di lui anche soltanto per respirare. Peccato che lui neanche se ne accorga dell'effetto che ha su di te, o magari se ne accorge ma non ci da neanche peso perchè lui è fidanzato (con un'oca odiosa), è intelligente ( troppo) e bello ( così dannatamente, meravigliosamente bello). E ovviamente tu non puoi resistere nonostante i problemi, altri ragazzi, ex e fidanzate appiccicose. Lui ti ha stregata, questo è quanto.
*LEGGETE E FATEMI SAPERE :) GO GO DOLLS!!!
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Se le avessero chiesto come si sarebbe vista da grande non sarebbe riuscita a darsi una risposta. Come sempre, del resto.
Lei non aveva mai avuto risposte, dubbi e domande a volontà eppure risposte mai.
Forse avrebbe risposto “felice”.
Ma ora era davvero grande, il momento in cui avrebbe cominciato a definirsi adulta non pensava che l’avrebbe colto ma quando era giunto l’aveva capito.
 
“Kat sei sicura che vada tutto bene?”aveva chiesto Zayn guardando apprensivamente la moglie che sembrava sulle nuvole ma con un sorriso sincero che le incurvava le labbra rosa. Una curva pericolosa in cui Zayn si era schiantato e continuava a farlo ogni giorno.
“Eh? Ah sì, tutto bene…”disse con voce bassa continuando a camminare ma cercando rapidamente le dita ambrate di lui. Le strinse con forza mentre anche quelle di lui si ancoravano sulla sua pelle.
L’altra mano la infilò nella borsa, sfiorando il pacchetto di carta crespa.
Le increspature le solleticarono la pelle dei polpastrelli e ritrasse la mano quando Zayn la mosse con forza.
“Kat se c’è qualcosa che non va devi dirmelo! Ho il diritto di sapere se stai male.”
Fissò i suoi occhi in quelli scuri del moro e ci si perse dentro.          
Non resisteva doveva dirglielo.
“Io sto bene Zayn ma devo darti questo.”Estrasse con lentezza estenuante il pacchetto dalla borsa sotto lo sguardo fisso del marito che la osservava senza sapere cosa aspettarsi.
Quando il pacchetto fu estratto Zayn lasciò la presa sulla mano di lei e prese velocemente il pacchetto.
“E questo cosa sarebbe?”chiese interrogativo squadrando il volto della moglie, a pochi passi da lui.
Lei non si mosse, allargò ancora di più il sorriso mentre dentro di lei lottava per imporsi l’ansia che Zayn sarebbe corso via. Era questa la paura che divorava da giorni Katniss. Che Zayn un figlio non lo volesse ancora. C’era un nuovo brano appena uscito, un tour da programmare e impegni vari. Il tempo per lei l’aveva sempre trovato ma aveva paura che un impegno di quel tipo richiedesse ancora più sforzi. E poi lei si era sempre accontentata di accompagnarlo, aspettarlo agli aeroporti o raggiungerlo quando il lavoro glielo permetteva. Ad un bambino questo non sarebbe bastato.
“Aprilo e lo scoprirai.”Le tremò la voce e il moro la guardò fisso negli occhi. Lo sguardo corse poi al pacchetto. Le mani grandi di Zayn forzarono la carta che si aprì. La stoffa nera si aprì quando lui la spiegò. Si aprì la maglia davanti agli occhi guardandone il retro.
Lei tossicchiò perché la scritta era dall’altra parte, “voltala.” Un brivido le corse giù per la schiena nonostante fosse marzo.
La maglia ruotò e velocemente e finì per coprire il volto di Zayn. “Che… che significa?”
La voce di lui aveva qualcosa di diverso. A Kat mancò il fiato.
“Esattamente quello che c’è scritto.”
“Per il futuro miglior papà.”Il volto di Zayn si scoprì mentre la maglia cadeva a terra velocemente. Gli occhi gonfi e rossi colpirono Kat come uno schiaffo. Cosa significava quel pianto?
Zayn si lanciò verso di lei. “Tu… tu mi hai reso la persona più felice del mondo una volta. Ma sei riuscita a sorprendermi e rendermi ancora più felice.” Il bacio che lui le diede le fece girar la testa. Lungo ed estremamente dolce. Le dita di lei corsero alla stoffa della felpa. Si strinse ancora di più a lui.
“E ora cosa succede?”chiese timidamente lei staccandosi.
“Ora diventiamo grandi per il piccolo Malik!”disse sorridendo lui spostandole una ciocca di capelli.
“O la piccola Malik!”rispose a tono, dandogli una leggere pacca sul braccio.
“Non c’è pericolo. Sarà un maschio!”disse in tono serio ribaciandola.
 
E poi era diventata grande sul serio mentre le contrazioni la facevano urlare e stringere sempre di più la mano ancorata alla sua.
“Amore mi stai staccando la mano!” urlò Zayn fissandola. Era da due ore che le stringeva la mano e lei piantava sempre più a fondo le unghie.
“Stai z-i-t-t-o.” La voce di Kat uscì dura mentre l’infermiera ridacchiava.
“Ma…” cercò di lamentarsi Zayn.
“Nessun ma. Devi stare zitto! Aah…” Un’altra contrazione la fece contorcere sul lettino.
“Kat? Dai amore un ultimo sforzo.”
“Non dirmi niente. Ci sono io su questo letto. Non tu.” Zayn sorrise mentre lei lo insultava sparando parolacce e imprecazioni a tutto andare. Era ancora la sua Katniss. Sempre la stessa e ancora più bella ora che stava per dare alla luce il loro primo bambino.
Thomas Malik nacque alle ore 12:30 all’ospedale Sant Jude di Londra il 20 dicembre.
Padrino: Liam Payne; Madrina: Eleanor Calder.
Peso 2 kg e 8; Tanti capelli in testa e con parecchia forza nelle corde vocali (caratteristica del papà).
 
 
“Mamma tu che lavoro fai?” chiese la piccola Mel guardando la madre che scriveva al computer seduta accanto a lei al tavolo della sala. La luce del grande lampadario illuminava la stanza in cui madre e figlia avevano passato il pomeriggio.
“Sono una giornalista Mel.” Le diede un buffetto sulla guancia tornando poi a digitare rapida sulla tastiera del portatile. Una consegna da fare entro lunedì e gente a cena. Brutta combinazione.
La bambina scrisse quella parola sotto la consegna sul quadernone, “il lavoro dei miei genitori.”
“Cosa significa fare la giornalista?” chiese con aria interrogativa. Mordicchiò il retro del tappo.
“Significa scrivere sui giornali. Vedi, sono più intelligente di te!” Thomas precedette Kat e passò dietro alla sedia della sorella che intanto si era voltata per rispondergli con una linguaccia.
“Gnegnegne” fece il verso la bambina tirandogli la gomma. Il bambino la raccolse ma prima che riuscisse a tirarla, la madre gliela tolse di mano.
“Thomas per favore, sei anche più grande di lei di quattro anni. E’ normale che lei certe cose non le sappia ancora, ma tu dovresti insegnargliele.”
Lui le sorrise lanciando poi un’occhiataccia alla sorella minore.
Melissa era nata in un caldo pomeriggio d’estate. Thomas invece nel pieno dell’inverno.
Si erano dimostrati da subito completamente opposti e mentre il maschietto era attaccato alla sua mamma la piccola aveva una pura ossessione per il padre. A detta di Kat “normale” vista la bellezza di Zayn. Il moro rideva ogni volta che la moglie ripeteva la frase. La bambina aveva appena compiuto sei anni e Thomas dieci. Guardava ammirato il padre mentre si faceva la barba ogni mattina e poi si lanciava sul lettone sbracciandosi davanti alla madre, “guarda, questo qui potrebbe essere un pelo?” diceva mostrandole il mento.
Kat ogni mattina doveva ricordargli quanto fosse piccolo. Eppure sembrava ieri che quella peste aveva fatto il suo ingresso nelle loro vite.
“E papà invece cosa fa, mamma?” La piccola tamburellò qualche istante sul tavolo con la penna cancellabile fissando la madre. Kat sentì la macchina fermarsi nel vialetto, seguito dallo sbattere di portiere e voci familiari. Sorrise e attese qualche secondo.
“Chiediglielo tu stessa…” disse lei guardando verso la porta che lentamente si apriva lasciando entrare Zayn, seguito a ruota da diverse persone. Il temporale aveva bloccato Londra e ad arrivare ci avevano messo tutti un po’ più del previsto. Era il 1 febbraio e non si era visto ancora un po’ di sole.
“Thomas!” urlò una voce infantile. Il piccolo di casa Tomlinson, Dan, si lanciò verso il suo migliore amico tirandogli il cinque. Louis e Eleanor entrarono poco dopo abbracciando Katniss. Poi in sala entrarono Niall e Josh, discutendo, Liam e la piccola Sophie. “Mi dispiace ma Christine aveva un impegno a lavoro.”
Kat prese in braccio la bimba dai capelli color del grano e la strinse a se, “nessun problema Li.”
Dopo i baci che le erano stati riservati la piccola Mel riuscì a raggiungere il suo papà facendosi spazio tra tutta la gente che aveva riempito all’improvviso il salotto. Non era una novità visto che passavano quasi tutti i weekend insieme.
“Papi mi dici che lavoro fai?” chiese sorridendogli e mostrando i dentini da latte e un buco davanti.
“Tesoro io faccio il cantante.” Il moro la prese sulle gambe sedendosi sul divano. Vista l’aria interrogativa della bambina l’aiutò, “canto.”
“Come fa mamma mentre cucina?” chiese lei. Il moro sorrise sistemando poi i capelli folti e neri dietro le spalle della bambina.
“Eh… tipo. Io canto davanti a tanta gente. Salgo sul palco e canto al microfono.”
Lei l’ascoltò rapita quando Kat le si avvicinò, “lui e i tuoi fantastici zii cantano davanti a tante persone e le fanno sognare con le loro canzoni.”
Zayn stampò un bacio a fior di labbra su quelle della rossa.
“Mi dispiace interrompervi ma è ora!”
 
Tutti seduti a tavola con un pc davanti. Tutti tesi mentre il simbolo di connessione via Skype lampeggiava
Poi finalmente comparve qualcuno sullo schermo.
“Zio Harry!” urlarono all’unisono i bambini.
Il riccio seduto davanti allo schermo mostrò le sue fossette a causa del sorriso che gli copriva il viso.
“Ci siete tutti!” disse passandosi una mano tra i folti ricci. Un vizio mai perso.
Lo guardarono fare un cenno verso il fuori inquadratura e una testa bionda e una piccolina comparvero davanti a noi.
“Zia Fra!” urlò Mel facendo un sorrisone.
Francesca, accanto a Harry sorrise, prese tra le mani quella piccola di Sarah e la mosse, imitando un saluto.
Harry continuava a sorridere quando al via di Louis tutti iniziarono a cantare Happy birthday al riccio, seduto al di là del pc.
Harry guardò tutti uno ad uno. Avrebbe voluto abbracciarli, averli con lui li in Italia a festeggiare il suo compleanno ma il mal tempo aveva impedito l’avverarsi di questo suo desiderio.
Quando la canzone finì partirono applausi e fischi e la piccola Sarah di appena quattro mesi scoppiò in lacrime. Sorridemmo tutti.
“Suscettibile come il padre eh!” disse Louis guardando Harry.
Tutti scoppiarono a ridere. Erano sempre loro, tutti quanti. Cresciuti, maturati o forse no, con più sogni e speranze ma con tanta gioia di essere ancora insieme.
 
Ci sono i sognatori e ci sono i realisti a questo mondo. Spesso i realisti trovano i realisti e i sognatori i sognatori. Ma più spesso di quanto si pensi succede il contrario. I sognatori hanno bisogno dei realisti, che gli impediscano di volare troppo vicino al solo e i realisti... be’, senza i sognatori potrebbero non alzarsi mai da terra.
E così Kat, l’eterna romantica, aveva bisogno di Zayn. Aveva bisogno che lui la coccolasse fino ad addormentarsi e la baciasse fino a farle dimenticare tutto il resto. Fino a farle dimenticare il mondo.
Zayn, sempre controllato, aveva bisogno della sua Kat, aveva bisogno che lei lo sconvolgesse nei suoi attimi di follia, aveva bisogno che lei lo accogliesse ogni volta con un sorriso e un bacio.
Lui era il suo cuscino, da abbracciare nelle notti d’inverno.
Lei era la sua bambina, da viziare fino allo sfinimento.
Lui era il suo libro, aperto, letto e riletto e conosciuto ormai a memoria.
Lei era la sua stella, un cardine fisso a cui far girare attorno la sua vita.
Lui era suo.
Lei era sua.




Ed eccomi qui, a postare con le lacrime agli occhi perchè loro stanno cantando a solo due ore di macchina da casa mia.
E piango perchè Kat e Zayn mi mancheranno moltissimo e mi mancheranno le vostre recensioni :(
Spero che questo capitolo ne riceva un po' più degli altri, un ultimo saluto a loro due e a me.
Be' ho postato il primo capitolo di una nuova FF, ma non mi convince perciò presto ne posterò una nuova, quindi chi volesse continuare a seguirmi basta che vada a controllare
il mio profilo per aggiornarsi sulle novità. A chi lascierà una recensione farò comunque sapere per la pubblicazione della nuova storia.
Mi mancherete tutte, una ad una.
Vi adoro e vi voglio un mondo di bene. Un bacio enorme da Giuls.
   
 
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