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Autore: Soul of the Crow    20/05/2013    1 recensioni
Ecco a voi il sequel de "In mezzo alla lotta tra la Vita e la Morte".
La sorella di Diana Raven e i suoi Angeli della Notte hanno un piano: sbarazzarsi dei Gemelli della Creazione e della Distruzione per aver rovinato le loro vite.
Toccherà agli Angeli del Regno della Vita impedire che ciò accada, e tra nuovi poteri e nuovi OC tra i personaggi, emergeranno anche molti segreti riguardanti gli Angeli, i loro nemici e novità sui tre Regni e su coloro che si trovano davvero all'inizio di tutto.
Buona lettura.
Genere: Fantasy, Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'My favourite IE GO pairings'
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 Nel bosco situato nella zona sud dell’Isola della Vita…
 
Sora aveva dovuto piantare il bulbo nella foresta al centro di quella zona, e poiché non aveva incontrato né gli abitanti né le Guardie Angeliche, aveva deciso di farsi un giro di quella zona dell’isola per non annoiarsi: prima era andata alla spiaggia a nuotare, poi era tornata nel prato in cui aveva piantato il bulbo e ci era rimasta per un po’, dopo ancora si era addentrata nella foresta per fare una passeggiata, non senza lasciare il suo keshin a fare da guardia al bulbo.
Anche in quel momento si trovava nel bosco, e seppur si trovasse lì da qualche minuto, sentiva come se qualcuno la stesse seguendo. Mentre osservava il paesaggio intorno a sé per capire cosa stesse succedendo, quando vide qualcuno dietro ad uno degli alberi.
- è troppo facile così. Ricomincerò a camminare, e quando chi mi segue uscirà allo scoperto, gli farò capire cosa succede se qualcuno m’incontra. - pensò lei, mentre riprendeva la passeggiata. Poco dopo, sentì il rumore dei passi veloci dietro di lei, evocò la sua lancia per difendersi dall’aggressore, ma non vide nessuno dopo essersi voltata.
- E ora che succede? - si domandò l’azzurra, ma non fece in tempo a trovare la risposta che sentì un dolore al capo, che la lasciò disorientata e le fece perdere l’equilibrio. Sentiva che stava per chiudere gli occhi, ma quando stava per prepararsi all’impatto col terreno, sentì la vita avvolta da un braccio.
 
 
In una spiaggia della zona sud…
 
Sora non sapeva quanto tempo era passato da quando era svenuta, ma non sarebbe continuato così ancora a lungo perché una luce stava cercando di penetrare i suoi occhi chiusi.
Quando li riaprì, si rese conto di essere finita su una delle spiagge di quella zona dell’Isola della Vita, ma vide anche due ragazzi, che dovevano essere Guardie Angeliche poiché indossavano l’armatura, che la stavano fissando:
- Era ora che ti svegliassi. - disse il primo, dai capelli color tramonto, la carnagione pallida e gli occhi color cielo: era lo stesso ragazzo che la aveva salvata la prima volta che era venuta nel Regno della Vita.
- Ti sei già scordato il motivo per cui l’ho portata qui? - lo interruppe il secondo, dagli occhi azzurri e i capelli corti castani, distogliendo lo sguardo dalla ragazza.
L’altra Guardia però non aveva smesso di guardare Sora: era come se cercasse di capire lo stato d’animo dell’Angelo della Notte solo guardandola negli occhi.
Quando distolse anche lui lo sguardo, rispose al collega:
- Sinceramente non so che dirti Tosamaru. Mi avevi detto che gli Angeli della Notte erano crudeli, ma lei non mi sembra così. -
Il castano sospirò rassegnato:
- Senti Taiyou, Diana ci aveva detto che quello di comprendere il comportamento delle persone solo con lo sguardo è una qualità speciale. Ti è stata utile molte volte, ma credo che adesso non ti stia aiutando. -
- Scusate, ma io dovrei… - prima che l’azzurra parlasse, Sata la interruppe:
- Tu stai zitta! - dopo quella frase, il secondo in comando si alzò, immobilizzò il suo superiore usando delle corde d’energia blu e usò i suoi poteri per caricare la lancia d’aura azzurra.
- Ora vedremo se è quello che credi tu Taiyou. - disse il castano al suo superiore, mentre dalla punta della sua lancia si sprigionarono dei fulmini che colpirono il cielo, ricoprendolo di nuvole.
Poco dopo, un fulmine azzurro partì dal cielo in direzione di Sora che, esattamente come Amemiya, era stata legata mani e piedi:
- Potrei sapere perché ci hai legati entrambi? - gli chiese il Comandante.
- Lei l’ho legata perché non mi fido; per quel che riguarda te, quando sostieni certe cose su qualcuno, m’impediresti di agire in ogni modo. - gli spiegò Tosamaru, per poi aggiungere:
- Prima che la portassi qui, Hakuryuu e Yamato mi hanno informato che gli Angeli della Notte sanno evocare un avatar, ma questo esiste come entità autonoma dal loro padrone. Se questa ragazza è una dei nostri nemici, il suo keshin potrebbe arrivare a difenderla: questa sarà la prova che ci serve. -
Nel frattempo, la saetta azzurra continuava a dirigersi verso l’Angelo della Notte, ma poco prima che la colpisse, si sprigionò una luce color blu notte che abbagliò i presenti; il bagliore si affievolì poco dopo, lasciando intravedere un campo di forza blu e una donna dalla carnagione pallida, gli occhi argentati e i capelli color notte su cui erano presenti dei piccoli punti simili alle stelle che si vedevano nel cielo notturno. Indossava un abito lungo blu oltremare, una fascia bianca le cingeva la vita, mentre le spalle e gli avambracci erano protetti da un’armatura argentata. Inoltre, nella mano destra teneva un bastone azzurro sul quale era incastonata una sfera dello stesso colore dei suoi capelli, probabilmente era lo stesso oggetto che aveva usato per difendere la sua padrona.
Dopo aver fatto scomparire la barriera, usò il bastone per rompere le corde d’energia che legavano i polsi e le caviglie di Sora.
- Stavolta ti sei sbagliato Taiyou. - gli fece notare il suo secondo in comando.
L’Angelo della Notte si rialzò, per poi dire all’avatar:
- Avresti dovuto sorvegliare il bulbo, ma ti ringrazio comunque per avermi salvato. -
Sora guardò le due Guardie, rendendosi conto che il ragazzo dai capelli arancioni stava ricambiando lo sguardo:
- Mi spiace doverti deludere, ma questa volta ti sei sbagliato.
Lascia che mi presenti: mi chiamo Sora Amemiya, Angelo della Notte e protettrice dei cieli. - si presentò lei, per poi indicare il suo keshin:
- Lei è la mia partner: Guardiana del Cielo Stellato Eos. -
Tosamaru le rivolse un’occhiata sorpresa:
- Perché hai lo stesso cognome del Comandante? - le domandò subito.
Sora non sapeva cosa dire: come faceva a non saperlo?
- Vuoi farmi credere che Taiyou non ti ha detto niente? - gli chiese a sua volta l’azzurra.
Fu proprio il diretto interessato a prendere parola:
- Perché hai il mio stesso cognome? -
Sora non comprendeva cosa stesse succedendo: poteva capire l’altro ragazzo, ma perché Taiyou, suo fratello gemello, le stava facendo quella domanda?
In quel momento, si ricordò di una cosa che le aveva detto sua madre non molto tempo prima, quando suo fratello era ricoverato in ospedale:
“Il legame tra due persone sopravvive al tempo e alla distanza. Anche se si trova in ospedale, tu e tuo fratello rimarrete uniti e sono sicura che presto lo rincontrerai.”
- Ero solo una bambina allora, ma una cosa la avevi capita: in qualche modo, io e Taiyou saremo rimasti uniti. Ho sempre voluto rivederlo in questi cinque anni, ma non volevo che accadesse così. - ammise Sora senza farsi sentire dai due Angeli.
- Come fai a non ricordarti di me? - gli chiese l’azzurra, lasciando che una lacrima solitaria le solcasse il volto pallido.
- Non so di cosa parli. - le ripeté il Comandante.
Altre lacrime solcarono il volto dell’Angelo della Notte, ma a questo punto non aveva scelta:
- Mi spiace fratellone, ma mi resta solo una scelta: non potrò convincerti ad essere al mio fianco in questa storia, non mi resta che comportarmi come una tua nemica, cioè l’unica cosa che credi che io sia. - pensò triste la ragazza, per poi evocare la sua lancia e ordinare al suo avatar:
- Eos, occupati del ragazzo con i capelli castani. Io mi occupo del Comandante. - decise.
Anche in quel posto stava per cominciare un combattimento.
 
 
Nel frattempo… nella Torre del Cielo…
 
Chikyu sapeva che doveva proteggere il bulbo, ma qualcosa non andava come doveva perché quella pianta non aveva ancora fatto appassire le rose presenti nel giardino in cui aveva piantato il bulbo. I motivi potevano essere solo due: quei fiori avevano qualcosa di speciale, oppure la presenza di una forte sorgente di poteri magici come i suoi stava rallentando la crescita.
In ogni caso, l’Angelo della Notte si stava aggirando per i piani della Torre del Cielo che erano stati ricostruiti fino a quel momento, ma quando era arrivato sull’ultimo livello ristrutturato, si nascose perché si rese conto di non essere da solo in quell’edificio, ma diventò invisibile grazie ai suoi poteri per non farsi vedere: nella sala erano presenti gli stessi Angeli che aveva visto la prima volta che era stato nel Regno della Vita.
- Sei sicuro di voler combattere Ichinose? - le domandò la donna dai capelli scuri e gli occhi color muschio.
- Sei ancora preoccupata che possa avere delle ricadute a causa di quell’incidente? Ti ricordo che, da quando sono diventato un Neutrale, non ho più avuto problemi di quel genere. - le rispose un uomo dai capelli castani e gli occhi neri.
- Lo so, ma… - prima che terminasse la frase, il compagno le prese le mani e le strinse:
- Aki, stai tranquilla. Non mi accadrà niente, né adesso che dobbiamo affrontare quei bulbi, né in futuro. Te lo prometto. -
L’altra si limitò ad accennare un sorriso, per poi annuire.
- Non ti succederà niente, ma Diana mi aveva avvertita poco dopo aver scoperto che eravamo finiti nel Livello Proibito della Torre: nel caso di noi Neutrali, se durante uno scontro veniamo sopraffatti dalla rabbia o dalla paura, possiamo subire effetti collaterali della trasformazione da umani ad entità ultraterrene. Potremo rischiare di tornare umani all’improvviso, e quindi diventiamo impotenti contro chi possiede poteri magici. Mi auguro solo che quest’eventualità non si verifichi adesso. - pensò lei, senza sapere che un Angelo della Notte aveva sentito ciò che pensava grazie ai suoi poteri telepatici.
 
 
Poco dopo… nel Giardino della Vita…
 
Chikyu era tornato subito lì, ma solo perché aveva avuto un’idea per il combattimento contro il Neutrale che aveva visto, o quello che una volta era il Diavolo che aveva eliminato suo padre:
- Senza accorgersene, quella donna mi è stata d’aiuto. Devo solo far agitare quel “finto Angelo”, così tornerà umano ed io potrò toglierlo di mezzo per sempre. Da quello che ho visto, la Neutrale tiene alla sua incolumità, ma non sa che sarà lei stessa la causa della sconfitta del suo compagno. - pensò l’Angelo della Notte, per poi schioccare le dita, mentre sopra di lui si accumulavano delle rocce e le foglie di alcune rose del giardino; poco dopo, comparve una donna dai lunghi capelli mossi color rosso arancione, gli occhi color verde acqua e la carnagione chiara. Indossava un lungo abito bianco e delle scarpe da ballerina dorate, mentre le spalle erano protette da un’armatura, la testa era protetta da un elmo sul quale vi era il simbolo di una spiga di grano, aveva numerosi bracciali dorati alle braccia, e teneva nella mano destra un bastone sul quale era incastonata una sfera arancione.
- Protettrice della Terra Demetra, oggi sarà il giorno della mia vendetta contro il Demone che mi ha distrutto la vita, ma avrò bisogno del tuo aiuto. - le disse Chikyu.
Il keshin annuì subito dopo, così l’Angelo della Notte le spiegò la sua idea, dopodiché Demetra uscì dal giardino, lasciando solo il suo padrone.
 
 
Angolo di Emy
Non vi aspettavate che mettessi nello stesso capitolo Sora e Chikyu, vero?
Ecco a voi una piccola curiosità: i nomi dei keshin li ho presi da due Dee della mitologia greca. Eos era la Dea dell’aurora e delle stelle, mentre Demetra era la Divinità protettrice dei raccolti.
Ringrazio ancora The Moon Angel per avermi dato l’ispirazione per gli scontri di questi due Angeli della Notte.
Grazie a chi recensisce e segue.
Baci
Emy
  
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