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Autore: Tinkerbell92    21/05/2013    2 recensioni
I Sessantanovesimi Hunger Games stanno per cominciare.
Nym Seabell, una ragazza del Distretto Quattro, decide di offrirsi volontaria, sapendo che, in caso di vittoria, le sue sorelle non sarebbero costrette a partecipare in futuro.
Fino al momento di scendere nell'Arena, Nym ha in testa un solo pensiero: vincere a qualsiasi costo.
Tuttavia, nella sua mente iniziano ad insinuarsi dei seri dubbi non appena inizia a conoscere meglio gli altri tributi e le loro storie, che la portano a riflettere seriamente su ciò che vuole in realtà.
Merita davvero più degli altri di sopravvivere?
Forse la risposta è no. Quei ragazzi, esattamente come lei, hanno un motivo per tornare a casa vivi, hanno qualcosa per cui lottare.
Genere: Avventura, Drammatico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Finnick Odair, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: Violenza
Capitoli:
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Dopo il discorso del Sindaco, io e River veniamo scortati dai Pacificatori fino al Palazzo di Giustizia, dove avremo un’ora per salutare i nostri cari.
Non c’è nulla di delicato nei gesti della mia scorta personale. Non appena mi volto per mezzo secondo, giusto per vedere come se la sta passando River, uno dei Pacificatori mi afferra prima un braccio e poi il mento, costringendomi a guardare avanti.
Mi libero con uno strattone e faccio scattare le mandibole a un soffio dalle sue dita guantate.
L’uomo si ritrae, con un sibilo contrariato, di sicuro è poco abituato a ricevere morsi.
In circostanze normali, un simile gesto potrebbe essere punibile con la morte, ma dato che ora sono un tributo, nessuno di loro si azzarda a sfiorarmi. E’ uno dei pochi vantaggi che ho in questo momento.
Vengo condotta in un’ampia sala, illuminata dalla luce dorata di un grande lampadario. I pavimenti di marmo sono ricoperti da ampi tappeti rosso corallo, i divani sono rivestiti con stoffe costose e le pareti sono piene di quadri raffiguranti spettacolari ambientazioni sottomarine.
Le grandi porte d’ingresso si spalancano e subito vengo quasi travolta dall’abbraccio di Rhyan. Anche se ha solo nove anni è molto più alta dei bambini della sua età ed ha una forza spaventosa.
 - Nym non andare via!
Sospiro, abbracciandola, mentre il resto della mia famiglia entra lentamente nella stanza.
Eireen, Mitah e Levy stanno piangendo, Vera sembra sul punto di cedere, anche se cerca di mascherarlo con un’espressione corrucciata.
I volti dei miei genitori sono segnati dalla tristezza e dalla rassegnazione.
Aspetto che dicano qualcosa, ma dopo alcuni istanti di silenzio decido di prendere l’iniziativa: - Non fate così. Non rendetemi le cose più difficili.
Vera stringe i pugni, trattenendo a stento le lacrime: - Perché l’hai fatto?
- Perché non tocchi anche a voi nei prossimi anni- rispondo, mentre sento la stretta di Rhyan serrarsi più forte attorno alla mia vita – Se riesco a tornare non dovremo più preoccuparci di Mietiture e cazzate varie.
- Nym- mi interrompe papà, facendo un passo avanti – Il punto è proprio se riuscirai a tornare. Sappiamo quanto ti sei allenata in questi ultimi dieci anni, ma ricorda che hai pur sempre una possibilità di vittoria su ventiquattro. E non conosci i tuoi avversari. Io… sai quanto mi sia sempre fidato del tuo giudizio, tesoro… però questa volta…
- Non hai altra scelta che continuare a fidarti- ribatto risoluta. Mamma sospira, puntando su di me gli occhi lucidi: - Sai che in caso accadesse il peggio noi dovremo assistere… se tu dovessi…
- Dovrete continuare ad andare avanti lo stesso, perché è stata una mia scelta. Non mi sarei offerta se non fossi stata veramente convinta di poter vincere. Io tornerò, a qualsiasi costo. Ve lo prometto.
Eireen fa un passo verso di me, fissandomi con tristezza: - Nym… non si tratterà solo di sopravvivere. Lì dovrai anche uccidere delle persone…
- Qualunque sia il prezzo io lo pagherò- affermo con convinzione – Sono disposta a tutto pur di vincere. Non permetterò mai che una delle mie sorelle debba finire in mezzo a quel carnaio. Vi giuro che tornerò a casa, anche senza gambe o braccia se sarà necessario, ma viva e vincitrice. Questo non sarà un addio, vi do la mia parola.
Improvvisamente, un’incredibile forza inizia ad impadronirsi di me. Forse durerà per poco, ma se servirà a dare speranza alla mia famiglia allora ben venga.
Papà sospira, poi annuisce, guardandomi con un mezzo sorriso: - Non dimenticare il tuo giuramento, allora.
- Non accadrà mai.
Alzo leggermente il mento di Rhyan con la mano, sorridendole: - Hai capito, piccola? Non starò via per sempre.
Lei annuisce, per poi nascondere di nuovo la faccia contro il mio petto: - Ti voglio bene, Nym.
- Anch’io te ne voglio, tesoro.
Papà avanza verso di me e mi stringe in un abbraccio, seguito a ruota dalla mamma e dalle mie sorelle.
Non appena è il turno di Eireen, mi avvicino al suo orecchio e le sussurro in maniera quasi impercettibile: - Ora sei tu la sorella maggiore. Prenditi cura di loro, qualunque cosa accada.
Lei annuisce, per poi lasciare il posto a Levy che mi dice semplicemente: - Ti aspetteremo.
Le porte si spalancano ed un paio di Pacificatori annuncia che il turno di visita è finito.
Tutti i miei familiari escono trattenendo le lacrime, ad eccezione di Rhyan, che sembra proprio non volersi schiodare da me: - No.
Apro la bocca per farla ragionare, ma i due Pacificatori irrompono nella sala, la afferrano per le braccia e la staccano da me, scatenando le sue urla e le sue proteste: - NO! NYM NO! LASCIATEMI BRUTTI STRONZI! NYM!
I Pacificatori la trascinano fuori dalla stanza ed io non posso far altro che guardarla scalciare e gridare, mentre le lacrime iniziando a scendere copiose lungo le mie guance: - Sii forte, Rhyan… tornerò, te lo prometto…
- NYM!
I Pacificatori la spingono in braccio a papà, ultima immagine della mia famiglia, che vedo in modo quasi offuscato per via delle lacrime. Poi, le porte si chiudono.
Cado in ginocchio, singhiozzando. Nonostante sia convinta di potercela fare, sento già la loro mancanza.
Le porte si aprono di nuovo, così mi alzo, asciugandomi le lacrime in fretta.
Questa volta sono i nostri domestici a farmi visita: Thin, il maggiordomo, Marissa, la mia cameriera, Dora, la nostra governante paffuta, Wet, il portiere ed infine Rory, la bambina di otto anni che Dora ha adottato. Sta imparando il mestiere della domestica, anche se il suo compito preferito è senza dubbio quello di Compagna di Giochi di Rhyan.
Spesso ho il sospetto che mia sorella sia innamorata di lei.
Anche in questo caso, vengo salutata con lacrime e raccomandazioni. Rory mi promette che aiuterà Rhyan a superare questo periodo difficile e Marissa, poco prima di andare, mi mette in mano la sua collanina con il pendaglio a forma di conchiglia, dicendo semplicemente: - Spero ti faccia sentire vicina a casa.
Ricevo un altro paio di visite, tra cui quella di Myanna Wave e della sua famiglia, che mi ringraziano almeno cento volte e mi promettono di sostenermi durante i giochi, dopodiché un Pacificatore entra per avvisare che l’ora dei saluti è scaduta.
Stringendo tra le mani il mio nuovo portafortuna, mi lascio condurre fino in stazione, dove vengo bersagliata da centinaia di telecamere. Getto un’occhiata veloce a River, che non fa altro che guardarsi intorno con aria snob, e, non appena riesco ad entrare in treno, tiro un sospiro di sollievo.
Vengo condotta al mio appartamentino personale, dove Tethra mi raggiunge in poco tempo.
Si è già cambiata d’abito: al posto del lungo vestito blu indossa dei pantaloni neri in pelle, stivali stringati dello stesso materiale ed un succinto corsetto borchiato, scelta assai curiosa, considerando che le appiattisce ancora di più il suo piccolo seno.  
Resto un po’ sorpresa nel vederla così, ma da un lato la cosa mi tranquillizza: Tethra è molto più informale rispetto alle altre accompagnatrici, quindi non credo che farà storie se il mio abbigliamento sarà semplice e comodo per la maggior parte del viaggio.
- Immagino tu sia abituata a questo genere di lussi, essendo figlia di un Capitano- commenta, dandosi un’occhiata intorno.
Io annuisco, imitandola: l’appartamento è grande quasi quanto il nostro salotto ed include un bagno ed un gigantesco guardaroba pieno di abiti e scarpe.
- Ovviamente è tutto a tua disposizione- continua lei, aggirandosi per la stanza – Hai un paio d’ore di tempo per fare quello che vuoi, almeno finché non sarà servita la cena. Naturalmente non sei costretta a partecipare, però te lo consiglio. Il cibo è ottimo e poi avrai del tempo per iniziare a parlare con i tuoi Mentori. Senza contare che, dopo cena, assisteremo alle repliche delle Mietiture, un’ottima occasione per dare uno sguardo ai tuoi avversari.
- Capito, grazie. Ci sarò di sicuro- rispondo in tono garbato.
Tethra accenna un lieve sorriso, la sua pelle bianca sembra quasi porcellana sotto la luce del piccolo lampadario che illumina la stanza, e si limita a replicare: - D’accordo, allora ci vediamo là.
 
Suppongo che la cena non sarà pesantemente formale, perciò decido di indossare semplicemente una camicetta bianca a maniche corte e un paio di jeans. Mi annodo poi i capelli con un fiocco azzurro e, dopo aver gettato un’ultima occhiata al mio riflesso nello specchio, mi dirigo verso il Vagone Ristorante.
Un enorme scompartimento dalle pareti bianche e oro mi abbaglia per alcuni secondi. In effetti, nemmeno le sale del nostro Palazzo di Giustizia riescono ad eguagliare una simile visione: ci sono almeno sette tavolini, tutti coperti da tovaglie di seta color panna e salmone, e sopra di essi sono posti enormi vassoi d’argento pieni di cibo. Una morbida moquette color porpora copre interamente il pavimento e delle tende bianche decorate scivolano elegantemente davanti ai finestrini.
Dritto innanzi a me, attaccato alla parete opposta del vagone, un gigantesco televisore se ne sta muto e spento, in attesa di essere utilizzato.
Il nostro tavolo si trova a sinistra dello scompartimento, giusto davanti ad una finestra, ed è grande quasi quanto un letto matrimoniale. Ci sono cinque posti a sedere: tre sedie imbottite ed una specie di poltroncina per due dalla forma semicircolare. 
Sono arrivata in perfetto orario, ma i miei compagni si trovano già tutti a tavola.
Come avevo previsto, River non ha mancato di agghindarsi per bene e, avvolto nel suo completo gessato blu scuro, getta un’occhiata scettica al mio abbigliamento semplice. Per fortuna è il solo ad essere vestito in maniera elegante: Tethra ha addosso gli stessi abiti in pelle di prima, Mags indossa un comodo vestito color cobalto, con le maniche lunghe, mentre Finnick, più o meno come me, porta i jeans ed una camicia leggermente aperta sul davanti e con le maniche arrotolate fin sotto ai gomiti.
Avanzo lentamente fino a raggiungerli: - Scusate, sono forse in ritardo?
Finnick mi strizza l’occhio, indicando il posto vuoto nella poltroncina: - No, siamo noi ad essere in anticipo. Accomodati.
Mi siedo un po’ impacciata: Tethra occupa il secondo posto sulla poltroncina, quello alla mia sinistra. River è seduto a destra mente Finnick e Mags si trovano davanti a me.
Non appena i camerieri vedono che siamo tutti presenti, iniziano immediatamente a servirci con delle meravigliose portate: zuppa di pesce, crema di patate, tranci di salmone impanati, verdure arrosto ed un sacco di elaborati stuzzichini ai frutti di mare.
In effetti, Tethra aveva ragione: il cibo che servono è veramente ottimo. Io che sono sempre stata abituata bene non posso fare a meno di ammirare la bravura dei cuochi. Perfino River sembra soddisfatto.
- Allora- inizia Finnick, rompendo il silenzio tombale che si era appena creato – Vi va di scambiare due chiacchiere prima che trasmettano le repliche delle Mietiture di quest’anno?
- Se River non trova inappropriato parlare mentre si magia- rispondo, gettando un’occhiata incerta al mio compagno. Forse il tono che ho appena usato è suonato un pochino troppo irrisorio, ma il mio compagno non sembra farci caso e continua a tenere lo sguardo fisso sul proprio piatto: - No, d’accordo, per me non c’è problema.
- Dunque- inizia Mags, con voce bassa e roca – Per prima cosa abbiamo bisogno di sapere tutto ciò che sapete fare – si schiarisce la gola e sorride appena – Scusate se faccio un po’ fatica a parlare, la polmonite di quest’inverno mi ha abbastanza provata…
- Non preoccuparti- mi affretto a rispondere, cercando di tenere a freno l’emozione – Non ci faremo caso.
Lei emette una debole risata e mi sorride.
E’ una donna straordinaria, nonostante l’età conserva una forza ed uno spirito incredibili. Sono davvero felice che sia lei la mia Mentore. E, in fondo, sono contenta che lo sia anche Finnick. A volte può dare i nervi, ma è un gran bravo ragazzo.
Man mano che le portate si susseguono, io e River cerchiamo di spiegare al meglio le nostre capacità: io so maneggiare diversi tipi di armi e sono un bravo arciere, anche se ho una preferenza spudorata per i tridenti.
Il che è un problema, perché scopro con sommo disappunto che anche River se la cava bene con quell’arma e dubito che gli Strateghi ce ne concederanno più di uno nell’Arena.
Non è una sorpresa quando affermiamo di saper nuotare entrambi molto bene e di saper fare dei nodi – qualcuno che non sa nuotare o eseguire dei nodi perfetti nel Distretto Quattro è raro quasi quanto una mosca bianca- ma l’interesse dei Mentori viene immediatamente catturato non appena riveliamo le nostre abilità riguardo la lotta a mani nude.
Io ho seguito diversi corsi di arti marziali e pugilato, mentre River si è fatto insegnare da suo fratello delle strategie di combattimento militare.
- Sembra che abbiamo dei veri ossi duri quest’anno, Mags- osserva Finnick allegramente, socchiudendo poi gli occhi con fare sensuale – Dei veri Favoriti. Chissà che il Distretto Quattro non riesca a guadagnare un vincitore…
- Io mi sono alleata per dieci anni in attesa di questo momento- rispondo in tono deciso – Non ho intenzione di lasciar vincere nessuno al di fuori di me.
- Se permetti- mi interrompe River – Credo che ciascuno di noi sia determinato a tornare a casa vivo.
Non replico, ma dentro di me continuo a pensare che non rinuncerò mai alla vittoria, nemmeno di fronte all’avversario più agguerrito e motivato. Dubito che gli altri tributi abbiano cinque sorelle più piccole da proteggere dalle future Mietiture.
Non appena finiamo il dolce, i camerieri ci portano il caffè, mentre Finnick accende la tv: - Bene, vediamo un po’ chi hanno estratto quest’anno…
Il sigillo di Capitol appare sullo schermo, accompagnato dall’inno di Panem, per poi lasciare spazio al volto di Claudius Templesmith, colui che di solito si occupa di commentare gli Hunger Games.
- Buonasera a tutti! Ecco a voi il riepilogo della Mietitura di quest’anno! Partiamo dal Distretto Uno…
Lo sfarzo della piazza centrale del Distretto Uno è talmente pacchiano da essere secondo solo a Capitol. La donna che si occupa di estrarre i nomi dei tributi sembra un confetto ambulante.
Viene chiamata sul palco una ragazza robusta sui sedici anni, che digrigna i denti contrariata non appena si fa avanti una volontaria: una diciassettenne molto carina dai capelli castani.
La stessa scena si ripete quando sale sul palco il tributo maschile, solo che questa volta restiamo tutti piuttosto sorpresi non appena vediamo il volontario: è un ragazzino di appena tredici anni che, nonostante l’aria determinata, non sembra molto minaccioso.
Finnick commenta che i tratti di quel giovanotto gli sembrano familiari, ma io non riesco proprio a immaginare dove possa averlo visto.
E’ il turno del Distretto Due: anche stavolta, due volontari si fanno avanti senza esitazione.
La prima è una sedicenne bionda dall’aria tosta, il secondo è un ragazzo sui diciotto anni piuttosto affascinante, con i capelli castani e lo sguardo un po’ spento.
Non appena sale sul palco, un bambino di tre anni cerca di seguirlo, ma viene bloccato appena in tempo da una ragazza dai capelli lisci e scuri, molto somigliante al giovane tributo. Immagino che sia sua sorella, se non addirittura la sua gemella.
Una scena abbastanza straziante avviene nel Distretto Tre.
A differenza delle precedenti Mietiture, stavolta non c’è nessuno a prendere il posto della ragazza bionda che viene sorteggiata. Dimostra più o meno diciotto anni, ha i capelli lisci come la seta e lo sguardo molto dolce.
La si vede esitare un secondo, non appena viene chiamato il suo nome, poi dà un bacio alla bimba che tiene in braccio e la passa alla propria vicina, avanzando verso il palco con gli occhi lucidi.
Un ragazzo diciannovenne si fa largo tra la folla, urlando il nome di lei, ma viene subito fermato dai Pacificatori, che lo costringono ad assistere impotente alla tremenda cerimonia.
Non si offre nessuno nemmeno per il tributo maschile, il quale però sembra abbastanza tranquillo.
E’ il momento del Distretto Quattro. Mi fa uno strano effetto guardare me stessa, in camicia e gonna blu a balze, mentre prendo il posto della ragazzina aggrappata alla mano di Finnick, la quale mi abbraccia non appena salgo sul palco. Noto anche che era stata proprio Mitah a cercare di fermarmi mentre avanzavo impassibile verso quel patibolo ben allestito.
Un lampo di orgoglio attraversa gli occhi azzurri di River non appena l’inquadratura si sposta su di lui, il bello ed elegante volontario maschile del Distretto Quattro.
I ragazzi del Cinque non sembrano molto minacciosi, invece mi colpisce parecchio il maschio del Sei. Dimostra appena un anno più di me, però sembra piuttosto allenato ed ha uno sguardo così determinato che quasi mi fa un po’ impressione pensare di dovermi battere con lui.
Un’altra indimenticabile è la volontaria del Sette. Ha i capelli lunghi e rossi, quasi arancioni, ed un modo di fare così calcolatore e distaccato da far intuire subito la sua arma migliore: il cinismo.
Con mi somma sorpresa, anche nel Distretto Otto c’è un volontario, cosa che non accade quasi mai: è un ragazzo dai capelli color biondo sporco e lo sguardo feroce. E’ buffo il contrasto tra lui e la sua compagna: lei muta e rassegnata, lui superbo e arrogante. Mi fa venire una gran voglia di prenderlo a pugni.
Per i Distretti che seguono, l’unico veramente degno di nota è quella specie di palo della luce che si offre come volontario maschile dell’Undici. Non è uno dei soliti scimmioni palestrati e muscolosi, ma il suo fisico è molto slanciato e atletico ed un campanello d’allarme nella mia testa mi mette immediatamente in guardia contro di lui.
La ragazza del Nove è parecchio robusta, ma comunque non ha un aspetto pericoloso e non è per niente agile. E preferirei stendere un velo pietoso sul ragazzo del Dieci, l’unico dodicenne in gara quest’anno.
Non appena la Mietitura del Dodici giunge al termine, Templesmith commenta qualcosa riguardo quanti tributi agguerriti si siano offerti ed augura a tutti quanti Buona Fortuna e Felici Hunger Games.
Il sigillo di Capitol copre di nuovo lo schermo e Finnick spegne il televisore, gettandoci un’occhiata incuriosita: - Allora? Che ve ne pare?
Ripenso velocemente ai volti dei miei avversari e do un’alzata di spalle: - Non mi fanno paura. Posso batterli quando voglio.
Non so da dove venga fuori tutta questa superbia, considerando il fatto che alla Mietitura ero praticamente in trance. Forse è un meccanismo di autodifesa, un furore che cerca di mascherare il fatto che non sono sicura di voler uccidere tutte quelle persone. Non so se avrei mai il coraggio di fare del male alla ragazza del Tre, dallo sguardo così dolce. Oppure ai due più piccoli, il ragazzino dell’Uno e quello del Dieci.
- Alcuni di loro sembrano pericolosi- ci fa notare Tethra, con la sua solita voce bassa – Temo che dobbiate iniziare subito a farvi un’idea di come vorreste affrontare l’Arena. Se da soli oppure con degli alleati. Immagino che i ragazzi dell’Uno e del Due stringeranno un’alleanza e vi chiederanno di unirvi a loro…
Probabilmente ha ragione: quasi ogni anno, i ragazzi provenienti dai tre distretti Favoriti uniscono le forze per dare la caccia agli altri tributi, per poi scannarsi a vicenda non appena non resta loro più nessuno da uccidere.
Fino a quel momento avevo dato per scontato che avrei agito da sola, anche perché ho la tendenza ad affezionarmi un po’ troppo alle persone. Ma magari un alleato mi avrebbe fatto comodo…
- Sentite, riparliamone domani, ora vi conviene andare a dormire- suggerisce Finnick, con un sorriso – Domattina saremo a Capitol. Sarà meglio per voi apparire belli freschi e riposati.
Io e River annuiamo e, dopo aver augurato la buonanotte ai Mentori e all’Accompagnatrice, ci dirigiamo in silenzio verso le nostre camere.
Ma non credo che stanotte riuscirò a dormire.
 
***
Angolo dell’Autrice: Ok, abbiamo sbirciato un po’ i vari tributi di quest’anno. Spero che il capitolo non sia stato noioso, grazie per aver letto :)
  
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