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Autore: Laurana Lauranthalasa Efp    21/05/2013    1 recensioni
La sedia è scomoda, la sala d’attesa è piena di gente e sembra che tutti mi guardino.
Quel maledetto dottore è sempre in ritardo.
Il telefono stretto in mano vibra con insistenza ed io speranzosa rivolgo lo sguardo allo schermo.
Non sei tu.
Da "Scelte" Capitolo 2
Raccolta di piccoli racconti dimenticati in un cassetto.
Genere: Generale, Introspettivo, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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Passi

 
 
Mi sono svegliata presto e invece di tornare subito a letto, dopo essermi vestita, sono uscita di casa a respirare l'aria fresca del mattino.
Di solito mi piace camminare lungo il sentiero del bosco che passa dietro la mia abitazione, ma non disdegno  neanche di dirigermi al parco giochi o in centro paese.
 Diciamo che quel sentiero è il mio preferito. Ecco tutto. Anche perché c’è un silenzio eccezionale. Ed io adoro il silenzio, la quiete. Non sono una misantropa sia ben chiaro, ma se devo pensare, preferisco farlo in santa pace.
Mentre cammino penso e rifletto sulle cose più disparate. E’ sorprendente quanti ricordi, sensazioni, pensieri ed interrogativi premano per uscire tutti quanti allo scoperto! Alle volte si accavallano tutti quanti e ho come l’impressione di stare per impazzire. E così per avere un poco di tregua mi metto ad osservare il paesaggio.
Ma torniamo alla mia passeggiata solitaria di questa mattina.
A dir la verità, io questa mattina non sarei dovuta essere qui a trascinare i miei piedi e la mia mente stanca dopo una notte quasi insonne, lungo questo sentiero di montagna. No, no! Sarei dovuta rimanere a letto fra le tue braccia, al calduccio. E dopo tu avresti dovuto svegliarmi con un bacio, una carezza audace e alla fine avremmo finito per fare l’amore. E invece no! Tutto questo non è successo perche tu hai preferito andartene per tre mesi a fare la bella vita in quel villaggio vacanze in Tunisia! Ed io a passar l’estate qui da sola! Mi sento tanto triste e tanto Heidi! Sigh!
Quindi, un po’ per la nostalgia di te, un po’ per la rabbia che mi fai non ho affatto dormito! Mia madre vedendomi alzata alle cinque di mattina ha scosso la testa sconsolata. Io lanciandole uno sguardo omicida sono uscita prima che parlasse o dicesse qualsiasi parola per consolarmi!
Avrei voluto urlare, ma poi ho pensato che non sarebbe servito a nulla. Spero solo che tu torni presto.
I  miei passi hanno accompagnato il mio silenzio mentre pensavo che sarebbe stato bello se tu fossi stato qui con me. Niente di particolarmente audace, solo camminare con te, mano nella mano. Non ci sarebbe stato bisogno di tanti discorsi.
 A volte il silenzio parla più di mille parole.
   
 
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