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Autore: EmmaStarr    21/05/2013    7 recensioni
Raccolta di momenti su Ace e Rufy, i fratellini più dolci della storia!
Da bambini o da grandi, con Sabo o a Marineford, non importa: quando si diventa fratelli, lo si è fino alla morte.
E anche dopo.
17: “Ace! Ace, aspetta!” Rufy lo stava inseguendo. Chissà perché la cosa non lo sorprendeva?
18: “Bé, non mi sto arrendendo, è solo che ho male alla pancia e vorrei respirare un po'. Ah, già, e ho fame.” rispose Rufy, alzando le spalle. “Niente di irrisolvibile.”
19: “Vieni! È successa una cosa terribile!” esclamò con urgenza, trascinandolo fuori.
20: “Su, Ace, non prendertela...” fece Rufy, scosso dai sussulti. “È solo che... la tua faccia faceva un po' ridere, ma solo un po', eh...”
21:
Un brutto giorno, però... successe il disastro! “Oh, Signore, perché.” “Shhh!”
22: “Ace, dormi?” “Ovviamente sì, Rufy. Sto dormendo della grossa.”
23: “Sì, ok, Ace. Adesso ti guido io!”
24: Sì, ne era certo. Era valsa la pena di tutto: l'orrore, la disperazione, la sofferenza.
25: Rufy ridacchiò. – Scusa, solo... Oh, Ace, ma quanto mi sei mancato! Sono così felice!

COMPLETA!
Genere: Fluff, Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Monkey D. Rufy, Portuguese D. Ace
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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COMPLICATED





Era passato ormai un po' di tempo da quel giorno così spaventoso, quel giorno in cui Rufy era quasi morto pur di non rivelare ai pirati del Grey Terminal l'esatta posizione del tesoro di Ace e Sabo.

Ace.

Rufy ce la metteva tutta per risultare simpatico a quel ragazzo, eppure ogni suo sforzo sembrava essere vano!

Con Sabo era diverso: lui era così buono, così gentile... Sabo non picchiava quasi mai, e sorrideva molto più spesso!

Ace invece era sempre cupo, parlava poco e picchiava tanto.

Rufy si era messo in testa un obiettivo: avrebbe fatto sorridere Ace, non importava come!

Per ora, i suoi tentativi non avevano dato molti frutti.

Il detto un sorriso tira l'altro in quel caso non poteva essere meno azzeccato: Ace diceva di detestare quelle “espressioni da ebete” che Rufy tirava fuori ogni tanto.

Anche fargli il solletico non aveva funzionato (aveva ancora i lividi di quella volta), e nemmeno provare a raccontare delle barzellette.

“Ma Ace non sorride mai?” chiese a Sabo un giorno, sfiduciato.

“Sì, perché me lo chiedi? Tutti sorridono.” rispose quello, confuso.

“Con me Ace non sorride praticamente mai. È... innaturale!” borbottò il più piccolo, mettendo il broncio.

Sabo rise di gusto. “Di sicuro è innaturale per te, visto che non fai che sorridere in ogni momento! Come fa la tua faccia a resistere?”

“È perché sono fatto di gomma!” rispose Rufy, sorridendo orgoglioso.

Questo fece ridere Sabo ancora di più.

“Ma lo vedi? Tu sorridi molto spesso.” notò Rufy, tornando concentrato.

“Io ho te e Ace. Per questo sono felice.” spiegò l'altro dolcemente, scompigliandogli i capelli.

Rufy si illuminò. “Anch'io sono felice perché ho te e Ace!” Poi però tornò corrucciato. “Ma non ha senso. Anche Ace ha te e me. Perché lui non sorride?”

Sabo ci pensò su. “Ace è... diverso.” azzardò, titubante.

“Oh, no, è che è complicato.” sbuffò Rufy, grattandosi la testa. “Insomma, si vede che Ace è cupo... è cupo dentro. Come se avesse dei problemi con... l'essere nato, o cose simili. Vero che non è possibile?” chiese subito, preoccupato.

“... Ovvio che non è possibile, cosa vai a pensare!” lo rassicurò Sabo, esitando solo un attimo. “Io... io devo andare a... sai... devo trovare della legna! Ci vediamo dopo!” lo salutò, correndo via.

Rufy rimase lì da solo, grattandosi la testa: se n'era andato davvero in fretta...

Poi però scrollò le spalle, sorridendo. Non importava, se doveva andare doveva andare. Anzi, anche lui poteva cercare della legna, così Sabo e Ace sarebbero stati orgogliosi di lui!

Si mise a camminare, sorridendo, finché non sentì delle voci poco lontano.

Incuriosito, drizzò le orecchie e si avvicinò.

“Ace! Ace, vieni, ti devo dire una cosa importantissima!”

“E adesso che c'è, Sabo?”

“È per via di Rufy!”

“Ah, se è finito nei guai un'altra volta io non...”

“No, non c'entra! Stavamo parlando di sorrisi e cose simili, e ad un certo punto mi ha detto che gli sembrava che tu... Insomma, che avessi dei problemi con l'essere nato! Capisci?”

“... Come ha fatto quell'idiota a capirlo?”

“Dice che è perché non sorridi mai. Mi ha chiesto perché, poi se n'è uscito con questa faccenda.”

“Bé, ha intuito, il ragazzo.”

“Ace, non scherzare!”

“Non sto scherzando. Se capisce chi sono, magari poi ci lascia in pace.”

“Sai che non è quello che vuoi.”

“Chi te lo dice?”

“... Ace, dovresti parlargli.”

“Parlarmi di cosa?” chiese Rufy, raggiungendoli allegramente.

I due sobbalzarono, spaventati dall'apparizione del più piccolo.

“Ma che fai, ci ascolti di nascosto?” ruggì Ace, colpendolo in testa.

Rufy tirò su col naso, ferito. “Vi ho sentiti per caso. Di cosa dovresti parlarmi?” replicò, ostinato.

Sabo lanciò una fugace occhiata a Ace. “Io vado...”

E prima che potessero fermarlo, era già sparito.

“Allora? Di cosa devi parlarmi? Magari di... cibo?” chiese Rufy, gli occhi luccicanti.

Il maggiore sbuffò, acido. “No. E piantala di scocciarmi.”

“Va bene.” disse subito Rufy, sedendosi per terra a gambe incrociate con un largo sorriso.

Ace lo fissò per qualche istante, quasi non credendo ai propri occhi.

“E adesso perché ti sei seduto? E che hai da sorridere?” domandò, sull'orlo della disperazione.

“Sono seduto per non darti fastidio. E sorrido perché sono felice!” rispose Rufy, alzando le spalle.

“Potresti smetterla?” ribatté Ace, fissandolo torvo. “Di sorridere, intendo. Mi dai sui nervi.”

“Oh, era questa la cosa di cui volevi parlarmi?” si stupì Rufy. “D'accordo. Non sorrido più, guarda!” disse, stringendo le labbra, gonfiando le guancie e corrucciando le sopracciglia.

Sembrava che fosse sul punto di soffocare, notò Ace inarcando il sopracciglio.

Alla fine Rufy non ce la fece più e scoppiò a ridere.

“E adesso perché ridi?” esplose Ace, tirandogli un pugno in testa.

“Non potevo farne a meno.” rispose tranquillamente Rufy, tirandosi in piedi. “Senti, Ace. Ti da fastidio se sorrido?”

“Sì.” rispose quello, cupo.

“E perché? Oh, no, lo so!” gridò Rufy, prendendo a saltellare. “È che tu...” proclamò, puntandogli un ditino in faccia “...non ne sei capace.” concluse in tutta serietà. “Ho indovinato?”

Ace chiuse gli occhi e contò fino a dieci prima di rispondere. “No, Rufy. Sono capace di sorridere.”

“Oh, allora è qualcos'altro...” rifletté Rufy, mettendosi a camminare in cerchio. “Scusa, se sai sorridere perché non lo fai mai?”

Ace deglutì. “Perché... Non voglio.”

Rufy si grattò la testa. “Sei complicato, sai? Come si fa a non voler sorridere?” chiese, confuso. “L'ho detto anche a Sabo, è come se tu avessi dei problemi con l'es-”

“Senti, Rufy.” lo interruppe Ace, vagamente in imbarazzo. “Se tu conoscessi il figlio di... Il figlio di Gol D Roger, mettiamo. Scapperesti via? Lo picchieresti? Lo uccideresti?” chiese a bruciapelo.

Il bambino lo fissò, confuso. “E perché dovrei? A parte che mi sa che non potrei ucciderlo neanche volendo... Se conoscessi il figlio di Gold Roger, lo vorrei come amico di sicuro!” affermò, sorridendo sognante. “Così mi insegnerebbe come diventare il Re dei Pirati... E immagina quante storie saprà raccontare! E poi scommetto che sarebbe fortissimo, e coraggiosissimo, e fortissimo! Non è che tu lo conosci?” chiese subito, eccitato.

Ace era rimasto sconvolto dalle sue parole, Rufy se ne accorse.

“Ho detto... Ho detto qualcosa di sbagliato?”

Ace ancora non parlava, fissando un punto imprecisato alle spalle di Rufy, l'espressione smarrita.

Il più piccolo non ce la faceva più. Gli si piazzò davanti, prese fiato e cominciò a gridare.

“Ace... Scusa, ok? Scusa se ti do fastidio e se quello che dico non va bene! Scusa se creo tanti problemi, scusa se sorrido in continuazione e se quello che faccio è sempre sbagliato! Soprattutto scusa se sono un peso e un fastidio e se farei meglio ad andare via. Però... Però io ti voglio bene, e vorrei vederti sorridere almeno un po', ecco!” concluse, gridando con tutto il fiato che aveva in corpo. Aveva le lacrime agli occhi.

Ace sembrò riscuotersi dal suo stato di trance e scosse la testa, stanco. “Ma quanto sei scemo...” sospirò, avvicinandosi a lui. Rufy tremò impercettibilmente.

“Ace...” balbettò, ma l'altro gli tirò un pugno in testa.

“Tu non sei un fastidio né un peso, chiaro? Ficcati bene in testa che se io e Sabo ti vogliamo con noi un motivo c'è! E non importa se sorridi, va bene così. Tiri un po' su il morale alle persone. Quindi non dire scemenze e andiamo a farci un giro.” disse Ace, sfoderando poi un meraviglioso sorriso.

Rufy lo fissò per un istante, estasiato, poi lo imitò con allegria. “Ma certo!”

E mentre correvano, Rufy pensò che d'accordo, Ace era davvero complicato. Con tutti quegli alti e bassi, quei cambiamenti d'umore repentini e quell'espressione arcigna, era un miracolo capirci qualcosa di quello che pensava davvero.

Però era un ottima persona, un amico affidabile e simpatico: insomma, un ragazzo così era davvero raro!

Sorrise, Rufy. Sorrise di gioia, di felicità.

Era felice, perché sapeva di aver appena trovato qualcosa che valeva più di mille tesori messi insieme.

Aveva trovato un sorriso complicato, ma che alla fine era riuscito a far venire fuori.










Angolo dell'autrice:

Salve a tutti! ^^
Come andiamo? La shot di oggi è stata abbastanza complicata da tirare fuori... E vi giuro che il gioco di parole non era premeditato >.< Anche perché era abbastanza scarso.
Shot complicata, e si intitola complicated...
Sì, avevano capito di già. Bene.
Insomma, guardando gli episodi in cui appare Ace da bambino all'inizio lui... Non sorride mai! >.<
Cioè, ma è scientificamente possibile? O.O
Io son odella filosofia che un sorriso è una delle cose più importanti del mondo. Quante altre cose arricchiscono chi lo riceve senza impoverire chi lo dona? Eh?
Esatto ^^
E, bé, Rufy l'aveva capito da un pezzo, penso. Quindi, chi meglio di lui poteva insegnare ad Ace a sorridere un po' più spesso?
Inoltre Rufy è anche abbastanza perspicace (pfffff) no, dai, su, facciamo finta che. Insomma, parliamo di Ace! Non può non essersi accorto che qualcosa no nandava, con lui.
Da qui questa shot ^^
Insomma, ditemi cosa ne pensate!
E grazie di cuore a tutti quelli che sono passati a recensire, leggere e tutto il resto! <3
A presto, un bacione, vostra
Emma ^^

  
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