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Autore: vale 98    21/05/2013    1 recensioni
Hope non aveva mai pensato seriamente al suo futuro… ma, di certo, non l’avrebbe mai immaginato come lo è adesso…
Genere: Avventura | Stato: completa
Tipo di coppia: Crack Pairing | Personaggi: Un po' tutti
Note: OOC | Avvertimenti: Tematiche delicate
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Capitolo 6

Un raggio di sole accarezzò il bellissimo viso di Hope, come se fosse anch’esso innamorato di tale bellezza impossibile da vedere. 
Zayn stava ridendo con i suoi amici e gli bastò allungare un solo secondo lo sguardo per essere catturato, anch’egli, dalla sua bellezza, come se Hope, con un solo sguardo, avesse messo il cuore di Zayn sottochiave. Zayn smise subito di ridere, ma non di sorridere. Il suo sguardo era incantato, occupato ad osservare quella ragazza che veniva verso il loro tavolo tremante, sperando di non rompere niente. 
«Ehi, Zayn» lo chiamò Louis, notando che non era più partecipe alle loro risate. 
Louis era un tipo molto sociale, ti dava sempre due opzioni da scegliere: o ridevi con lui, o ridevi assieme agli altri. Prendeva la vita alla leggera e, se fosse stato per lui, non avrebbe mai smesso di ridere. 
Zayn non rispose e continuò a guardare Hope, fino a quando lei non arrivò al tavolo. 
Hope si sentiva soddisfatta di sé stessa, era riuscita a portare tutto lì senza rovesciare niente. Era sicura che, col tempo, sarebbe stato anche meglio e che avrebbe imparato alla grande. Quella soddisfazione durò poco, perché si trasformò subito in un sentimento nervoso, le mani cominciarono a sudare. 
«Ciao» le disse Harry sorridendo. 
Harry già aveva adocchiato quella ragazza e gli passò per la mente di flirtare con lei, magari sarebbe stato divertente. 
«S-salve» balbettò Hope. 
Notò subito Zayn, il quale la osservava. Ciò rese Hope ancora più imbarazzata di quanto non lo fosse. Posò il vassoio sul tavolo e diede la roba ai ragazzi. 
Quando la sua mano si scontrò con quella di Zayn, sentì una forte scossa. A quanto pareva, però, quella scossa la sentì anche Zayn, che ritirò subito la mano e guardò Hope con una faccia perplessa, ma anche dolorante. 
Si guardarono per pochissimo tempo, i loro sguardi d’intesa aveva dato fin troppo nell’occhio. Hope spostò il suo sguardo sulla finestra di fronte e rimase di sasso. Avrebbe voluto, magari, dialogare con i propri idoli, ma, da come erano messe le cose, sarebbe stato impossibile. Per quanto volesse iniziare una nuova vita, non poteva. Non poteva, perché c’era quel maledetto padre che non faceva altro che perseguitarla e non lasciarla vivere. 
Oramai il cibo l’aveva dato, il suo lavoro era compiuto. Sarebbe voluta restare per parlare con loro, ma doveva andare e nascondersi, prima che i due uomini, in strada, pedoni del marciapiede opposto, l'avessero vista. 
Prese il vassoio vuoto e si voltò, pronta per trovare un posto e nascondersi. 
Zayn e tutti gli altri notarono perfettamente l’improvviso nervosismo di Hope e rimasero interrogativi. 
Appena Zayn notò che Hope stava per andarsene, le prese il polso e lei si voltò. 
Lo sguardo di Zayn era interrogativo, ma soprattutto curioso. Guardò Hope, già pronto per porle la prima domanda. Lo sguardo di Hope, però, era così spaventato da spaventare lo stesso Zayn. Le lasciò il polso senza dire nulla, ma le domande gli vagavano lo stesso nella mente, e presto o tardi avrebbe saputo. 
Appena Zayn lasciò la sua stretta al polso di Hope, lei andò via. Posò il vassoio sul bancone e corse nel bagno delle donne, dove nessun uomo sarebbe potuto entrare. Si avvicinò al lavandino e si guardò sul grande specchio che prendeva tutta una parete. Sperava con tutto il cuore che non l’avessero vista. Sarebbero stati guai e non le andava di ricominciare con le corse. Rimase a guardarsi allo specchio per qualche minuto, sapendo che sarebbero stati i suoi ultimi momenti di libertà. Abbassò il viso al lavandino e cominciò a piangere. Centinaia di ciocche bionde le coprivano il viso inzuppato di lacrime. Benché lei odiasse mostrarsi debole, in quel momento non poteva fare diversamente. In fondo, piangere non è da perdenti. Nella maggior parte dei casi, è perché sei stremato, alla fine, sei allo scoppio. Hope era arrivata proprio a quel punto. Odiava la sua vita, odiava piangere, odiava tagliarsi, odiava essere ancora viva, odiava tutto; tutto tranne quei cinque ragazzi. 
Alzò il viso e si guardò ancora allo specchio. I suoi occhi erano rossi e così anche il naso. 
Si piegò in avanti a si sciacquò il viso. Dalla porta del bagno, entrò Jade. 
Jade non era amica intima di Hope, ma voleva comunque aiutarla, fare qualcosa per lei.
«Ti va di parlare?» le chiese Jade, avvicinandosi a lei. 
Mise una mano sulla sua schiena piegata e l’accarezzò. L’ultima cosa che cercava Hope era la compassione, proprio quella non la voleva. Si asciugò le lacrime e cercò di sorridere, senza buoni risultati. 
«Sto bene» disse roca. 
«Se ti serve un’amica, io ci sono» rispose Jade, guardando il suo volto piegato di nuovo verso il lavandino. 
Le lacrime ricominciarono a bagnare il viso di Hope e a cadere incessanti nel lavandino. Con tutte le forze, Hope cercò di non piangere, ma non ce la fece. Non fece altro che far cadere le sue lacrime e soffocare i suoi singhiozzi. Fu felice di quella frase detta da Jade, almeno sapeva che poteva contare sul suo aiuto. D’istinto, l’abbracciò. 
Jade rimase immobile al suo abbraccio, ma poi sorrise e la strinse. Capì che Hope stava iniziando a fidarsi di lei, e ne era felice. 
Chissà forse sarebbe nata una bella amicizia…


CiauuuuuuuuuZZZZ , ok, non ho tempo di fare lo spazio cogliona, anche perché a mia madre danno fastidio i tic della tastiera.LOL
Comunque, datemi una vostra opinione. 
MUCH LOVE!! <3
  
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