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Autore: Bianca_123    22/05/2013    2 recensioni
Mi chiamo Erik, ho sedici anni. Ho un problema.......
Genere: Drammatico, Fluff, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Shonen-ai
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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CAPITOLO 1 - Svegliati Erik! - É mia mamma, che come tutte le mattine é costretta a svegliarmi perché sennò io non mi sveglierei mai da solo. Esco dal letto con un'aria da zombie, mi dirigo al bagno e mi vesto. Una semplice felpa con dei semplici jeans e delle semplicissime scarpe da ginnastica. Mi vesto cosí,in modo sportivo. Non amo essere al centro dell'attenzione ma purtroppo lo sono ogni secondo. Fa niente, ormai ci sono abituato. Scendo e saluto mia madre con un bacio sulla guancia. Prendo una mela dalla fruttiera e bevo di fretta un succo d'ananas giusto per non avere la gola secca. - Non dimenticare il dizionario di greco! - Mi ricorda mia madre. - Certo che no- Rispondo prendendo il dizionario. Acchiappo il mio zaino rosso di tela ed esco. Come tutte le mattine aspetto il mio jey alla fermata dell'autobus. Mi piace chiamarlo jay, risuona molto dolce e la dolcezza é il suo punto forte. Sento delle mani calde circondarmi gli occhi e una risata allegra risuonarmi nelle orecchie. Mi metto a ridere pure io. - Jay sei tu? - - No, sono tua nonna - Risponde Jay ridacchiando divertito. - Che simpatico che sei, dai su andiamo a scuola - Mi fissa con quei fantastici occhi smeraldini, ed io abbasso lo sguardo per non arrossire. Non si deve accorgere di tutto questo, potrei perderlo e non voglio. Mi prende il polso e vengo percorso dai brividi. - Bello questo bracciale di cuoio, dove l'hai preso? - Mi domanda. - Beh, me l'ha preso Miranda - Miranda é mia sorella maggiore,bionda alta e magra. Il genere di tipa che piace a tutti. - Miranda dici? - Mi guarda con aria incuriosita. - Si, che c'é di male? - Rispondo infastidito. Ops, reazione sbagliata. - Niente, era solo una domanda - - Scusami,non volevo - Andiamo a scuola canticchiando, e ci fermiamo all'entrata per salutarci. - Se hai qualche problema basta che urli il mio nome, intesi? - Mi rassicura. - C-certo,grazie. A dopo - Mi mette una mano sulla spalla e se ne va. Chi sa come farò a resistere un'altra mattinata intera senza di lui.
  
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