Serie TV > Squadra Speciale Cobra 11
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Autore: Iuccy_97    22/05/2013    2 recensioni
Una banda di criminali, un ricatto e un multimiliardario. Ben, Kondrad, Alex e Jason, quattro vite e quattro passati in cui scavare per risolvere il caso. E questa volta Semir sarà solo per salvare il suo collega…
 “...ma perchè? Se la troverai mio fratello e gli altri non ci saranno più speranze né per te né per Ben! Lo uccideranno!- -Forse. Ma io non ho intenzione di fallire di nuovo. Andrò là e lo salverò. E non riuscirete a fermarmi- con uno sguardo deciso fissò il capo...”
Genere: Azione | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Ben Jager, Nuovo personaggio, Semir Gerkan
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Semir non sentiva nulla. Vedeva solo la sua bambina e la mano dell'uomo premere il grilletto.
Era una bella giornata, ma anche questa volta, qualcuno nel mondo aveva deciso di disturbarlo.
Pensò ad Andrea e sperò che fosse ancora alla fontana, che non potesse assistere alla scena.
Pensò ad Aida che, con occhi vacui, guardava il proiettile partire dalla pistola.
Guardò sua figlia cadere con gli occhi ancora aperti poi, lentamente chiuderli e di nuovo aprirli. Pensò terrorizzato alla cattiveria di quegli uomini: non l'avevano nemmeno uccisa sul colpo? Doveva ancora soffrire prima di morire?
Ma poi capì. Vicino alla bambina c'era un altro corpo.

 Aida aprì gli occhi. Vide tutto come prima. Suo padre e i quattro uomini. Anche sua mamma, alle loro spalle. Non era ancora morta. Si ricordò quello che gli aveva detto suo padre: c'erano delle pistole che non sparavano veramente, facevano solo rumore. Forse quelle degli uomini erano così. Tuttavia non capiva come mai fosse a terra. Non era ferita, aveva solo un po' di male al fianco su cui era caduta.
Sentì un respiro affannato alle sue spalle. Lentamente si girò e iniziò a piangere.

 Andrea corse verso la figlia. Non le importava se le avessero sparato, lei doveva andare ad aiutarla. La bambina le saltò al collo, piangendo, e la madre controllò che stesse bene. Solo allora vide Ben. Aveva ricevuto il corpo diretto alla figlia e ora gemeva coricato in una pozza di sangue.

 L'uomo che aveva sparato non riusciva a muoversi. Aveva reagito d'istinto ma ora come sarebbe andato avanti? Il piano era prendere come ostaggio Gerkan, non tentare di uccidere la figlia e colpire Jager. Cercò una risposta negli occhi di Charlie che, dopo un attimo di smarrimento, si avvicinò al corpo del poliziotto a terra. Puntando la pistola contro la signora Gerkan e la figlia, le fece allontanare da Jager. Intanto Michael aveva lasciato le spalle del poliziotto e stava correndo verso la boscaglia. Probabilmente andava a prendere il furgone.
Fermo, in mezzo allo spiazzo, faceva scorrere la pistola tra Gerkan e la moglie, indeciso su chi fosse meglio puntare. Fortunatamente Rick gli fece segno di seguirlo e, lentamente, si affiancarono a Charlie.
Quest'ultimo disse:-Ora andatevene, se non volete che Jager si ritrovi una pallottola nel cranio-
Lentamente la donna si allontanò con la bambina in braccio, mentre l'ispettore restava immobile a fissare il collega. Charlie tolse la sicura alla pistola. Subito Gerkan scattò e, controvoglia, si allontanò lentamente.
Si fermò ancora una volta a guardarli, e Charlie pensò che avrebbe fatto la battuta del grande eroe tipo: “Io ti salverò, fosse l'ultima cosa che faccio!”. Invece, quando l'attenzione dell'ispettore venne catturata dal movimento della pistola, ricominciò ad allontanarsi.

 Quando la famiglia fu lontana, Alex si avvicinò a Jager e osservò la ferita. Il proiettile aveva colpito il fianco destro, il sangue aveva creato una bella pozza e ora stava sporcando il retro del furgone su cui lo stavano caricando. Si rivolse al fratello che, con tutta calma, stava mangiando un panino che aveva rubato dalla borsa di Gerkan, controllando le operazioni:-Se non lo curiamo subito, non so quanto resisterà...-
-Tranquillo fratellino, ce la farà fino alla base...com'è che ti preoccupi per lui?-
Alex non seppe cosa rispondere. Charlie aveva sempre avuto ragione, già da bambini. Non osò controbattere.
In quel momento arrivò Michael col cellulare di Jager in mano. Stava squillando. Charlie sorrise e accettò la chiamata.
-Ciao Ben, sono Julia. Ieri hai dimenticato la giacca qui da me, riesci a passarla a prendere o te la porto in ufficio quando esco?-
-Credo che faresti meglio a passare in commissariato, ma non so se troverai tuo fratello- senza lasciare a Julia la possibilità di rispondere Charlie chiuse la chiamata e lanciò il cellulare nel prato.
Poi si rivolse a Rick e disse:-Metti in moto, tra poco Gerkan sarà di nuovo qui-




Angolo autrice
Per favore recensiteeeee!!! :'( almeno mi dite che questa storia fa schifo e che per il bene dell'umanità dovrei smettere di mettere queste schifezze su internet...ma scrivetelo, non posso leggervi nella mente!!! (E sono troppo orgogliosa per capirlo da sola...)
Cercherò di aggiornare una volta a settimana (probabilmente il mercoledì), o anche prima (scuola, teatro, canto, fratelli, meteo, trasloco, punizioni, variazioni  climatiche di vario genere,innalzamento del livello dei mari, invasioni di UFO, ecc..permettendo).
Credo di aver finito con gli avvisi inutili, quindi tanti saluti!!!! :)

 

   
 
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