Feci un grosso
respiro e guardai Zayn negli occhi, non so perché
ma trasmettevano sicurezza, soprattutto avevo un dannato bisogno di
parlare,
parlare di lui, di Riccardo… Forse per sentirlo
più vicino.
‘Sai, avevo un fratello, gli volevo molto bene.
Era il mio eroe, l’unico
di cui mi fidavo. Avrei dato la mia vita per lui ma è
successo il contrario ’ iniziai
ad avere la pelle d’oca e gli occhi lucidi cosi abbassai lo
sguardo e
continuai: ‘L’anno scorso iniziai ad andare alle
feste, iniziai a bere,
fumare.. insomma non mi comportavo proprio perfettamente. Nello stesso
periodo
dei ragazzi iniziarono a prendermi di mira, iniziarono a seguirmi
quando
tornavo da scuola, a ricoprirmi di insulti. Ogni giorno mi facevo del
male per
non pensare allo schifo che mi circondava. Non so come Riccardo, mio
fratello, lo
scoprì e decise di farla pagare a quei bulli;
così una sera andò a cercarli,
purtroppo li trovò ed erano ubriachi.’
‘Poi
cosa successe?’ chiese Zayn fremendo di rabbia e con
l’odio
negli occhi.
‘Successe
che loro erano in sei e Riccardo era da solo. Successe
che lo picchiarono a sangue e lo lasciarono morente sul marciapiede.
Successe che
mio fratello entrò in coma. Successe che mio fratello
morì a causa mia!’
scoppiai a piangere, Zayn fermò la macchina e mi
abbracciò come se volesse
assorbire tutto il mio dolore, come se potesse, dovesse fare qualcosa
per me.
Rimanemmo
abbracciati per minuti, forse ore…
Quando arrivai a
casa era sera. Scesi dalla macchina e
guardai Zayn andare via.
Mi fermai
sull’uscio di casa e mi preparai psicologicamente
ad una molto probabile sgridata, entrai in casa ma non c’era
nessuno. Meglio,
non avevo voglia di parlare, andai in cucina e trovai un post-it di:
Tina siamo
andati a mangiare con i vicini. Non ci aspettare alzata. Tina…
Come odiavo quel soprannome! E poi cos’era questa storia di
familiarizzare con
i vicini?! In quindici anni avevano scambiato si e no due parole con i
vicini
italiani. L’unica cosa di cui avevano parlato per circa
un’ora era stata la
fogna intasata! Cosa diavolo ci sarà da dire su una cavolo
di fogna?!
Mi preparai per
la notte, entrai nella mia nuova camera. C’era
ancora odore di vernice fresca.. Come adoravo quell’odore!
Mi affacciai dalla finestra e vidi nel cortile dei vicini
un furgoncino
ammaccato, non era possibile, era lo stesso che io e Harry usavamo per
andare
in giro! Alzai lo sguardo per vedere se c’era qualcuno nella
finestra di fronte
e vidi un sorriso familiare. Era la conferma che lui era il mio vicino
di casa…
Era Harry….
Quella sera feci
molta fatica ad addormentarmi, avevo troppi
pensieri per la testa. Quando finalmente mi appisolai tornarono casa i miei e come se
fossero le tre del
pomeriggio entrarono in camera mia pronti a fare mille domande su ogni
singolo
avvenimento, io non ero proprio dell’umore giusto
così mi volta dal lato
opposto e iniziai a russare. Sentii aprire e chiedere la porta,
evidentemente
avevano pensato che stessi dormendo.
In un modo o
nell’altro mi addormentai ma venni svegliata da un
ronzio, in quella cosa non c’era modo di dormire!
Aprì un occhio per vedere chi
era quel rimbambito che mi mandava un messaggio alle due di notte: vidi
due
notifiche, una da parte di Harry e una di Niall. A quel punto ero
completamente
sveglia e arzilla come non mai.
Lessi per prima il messaggio di Niall, ma non era niente
di importante,
si scusava per l’orario e mi avvertiva che domani ci sarebbe
stata la foto di
classe e subito dopo una festa per inaugurare il nuovo anno. Non sapevo
se ci
sarei andata, di feste piene di idioti ubriachi ne avevo avuto
abbastanza,
comunque non risposi.. ero un po’ delusa dal contenuto del
messaggio così lessi
svogliatamente il secondo, quello di Harry. Ero scioccata! Quel
coglione aveva
commentato il mio pigiama che, secondo lui, nascondeva il mio corpo! Ma
io mi
chiedo, dove cazzo l’aveva visto il mio fisico! Non lo
sopportavo più, cosi gli
risposi con un semplice ed educatissimo ‘fottiti’ e
poi sprofondai in un sonno
profondo e senza sogni.
Mi svegliai
dieci minuti prima che la sveglia suonasse,
controllai il telefono. Oh guarda! Harry non aveva risposto al mio
invito! Chissà
come mai!
Mi truccai,
mascara e matita, mi vestii con un paio di jeans scoloriti e una
semplicissima
t-shirt nera e sistemai i capelli in modo tale che non sembrassero un
totale
disastro.
Uscii di casa e
vidi una macchina, anzi LA macchina! Harry era
li ad aspettarmi..
‘Ehi
bellezza io e te dobbiamo fare una chiacchierata, che ne dici se
andiamo a
scuola insieme?’ chiese Harry sorridendo.
Mi aveva preso alla sprovvista e naturalmente il tram era
già
partito.
‘Ma cosa ti ha convinto ad offrirmi questo
passaggio? Le mie dolci
parole di questa notte?! Comunque grazie, accetto volentieri’
risposi acida.
Salimmo in
macchina, dopo un paio di minuti Harry cominciò:
‘Senti
sai che a me non piace parlare,
però bisogna che risolviamo questa cosa. Ti sarai chiesta
come mai mi sono
trasferito qui, giusto?’.