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Autore: Haley_V    23/05/2013    2 recensioni
L'amore. chi può dire realmente cosa sia? Nemmeno Louis è così sicuro di poter rispondere. Ma di una cosa è sicuro: Lui ama Harry, ed Harry ama Lui. Ma la loro vita insieme, non è facile. il mondo delle telecamere e dei flash è un mondo pieno di segreti e di bugie, un vortice in cui tutti cadono prima o poi. E per due persone fragili come loro, vivere quella vita è un vero inferno. L'unica certezza a cui sanno di potersi aggrappare, oltre alla band, è il loro amore. Perchè nessun'altro li capirebbe mai. Perchè gli altri non sanno niente di loro.
Genere: Erotico, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Harry Styles, Louis Tomlinson
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
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Quando una parte della tua vita rischia di scomparire, ti rendi conto di quanto sia stata la più bella. Faresti di tutto per tornare indietro, per correggere gli errori che ti hanno portato lontano, lontano da quello che ti rendeva felice, ma che non riuscivi ad apprezzare, fino a quando hai rischiato di arrivare troppo tardi.
Quando una persona rischia di scomparire dalla tua vita, di andare via e non tornare mai più, come nei tuoi peggiori incubi, allora lì ti accorgi che faresti di tutto per riaverlo indietro, anche se poco tempo prima avevi pensato di non volerla più rivedere. È quando ti accorgi che una persona diventa davvero importante solo quando ne senti la mancanza, che dimentichi di averla odiata, di averci litigato, dimentichi tutte le incomprensioni precedenti. Capisci di voler continuare ad amare quella persona, con tutte quelle piccole cose che anche se spesso vi hanno portato per strade diverse, non fanno altro che rendere quella persona migliore, una persona che non cambiereste con nessun’altra al mondo, con tutti i suoi difetti.
Harry l’aveva capito, che senza Louis la sua vita valeva poco; vederlo su un letto di ospedale, così lontano ma allo stesso tempo così in lotta con la morte, lo aveva mandato in pezzi. Come poteva continuare a concepire un futuro senza di lui? Come avrebbe fatto in caso di una conseguenza simile? Se davvero Louis non ce l’avesse fatta, se davvero tutto quello in cui aveva sperato fino ad ora, nonostante tutto, fosse andato a farsi fottere, cosa avrebbe fatto lui? Lui non era forte, non lo era per niente, continuava a ripeterselo tutti i giorni, dalla notte in cui Louis era stato malmenato, e non riusciva a capacitarsi di come, nonostante tutto, pretendessero e dessero per scontato che ce l’avesse fatta per tutti e due. Sentiva solo una tale rabbia dentro, un tale senso di confusione e di vuoto, che non voleva far altro che scuotere il corpo esamine di Louis e ordinare di svegliarsi, che il gioco era bello quando durava poco, che non era cascato ai suoi scherzi, ma non era uno scherzo: la persona che amava era legato ad una miriade di tubi, e probabilmente non si sarebbe risvegliato tanto presto.
Era passata una settimana e mezzo da quando Louis era stato ricoverato, e da allora le giornate di Harry si dividevano tra casa e ospedale. Si rifiutava categoricamente di partecipare a qualsiasi impegno di lavoro, qualsiasi cosa che comprendesse interviste o cose del genere, e poco ci era mancato che facesse a botte con un paparazzo troppo insistente. Non voleva sentire ne vedere nessuno, se non gli infermieri e i medici dell’ospedale, Louis, e al limite, Liam Niall o Zayn. E la rabbia che aveva in corpo raggiunse facilmente il limite, quando Simon ebbe la brillante idea di presentarsi in davanti la porta di quella camera.

-         Vattene via!

Harry si sentiva ribollire fin dentro le ossa, avrebbe voluto saltargli addosso e farlo sanguinare, per fargli capire tutto il dolore che sia lui che Louis avevano provato fino ad allora, fargli provare tutta la disperazione che lo accompagnava da più di due anni, ed era vicino a riuscirci, se non fosse stato per Liam e Zayn, che corsi prontamente in camera prima di Simon per tentare di fermarlo, si erano posti al fianco del riccio, ben consapevoli di una reazione del genere, mentre Niall, arrivato pochi secondi dopo, tentava di calmare l’altra parte.

-         Capisco la tua frustrazione Harry, ma non ….
-         Tu non capisci proprio nulla!! Non avvicinarti mai più, ne a me, ne alla band, ne tantomeno a Louis! È per colpa tua e dei tuoi manager corrotti e avidi di denaro se siamo arrivati a questo punto! Non voglio avere più niente a che fare con voi, mi fate schifo! Maledetto il giorno che ho firmato quel maledetto contratto!!

Simon rimase stupito dalla reazione di Harry, ma nonostante ciò si mostrò esageratamente calmo e impassibile, atteggiamento che non fece che innervosire il più piccolo ancora di più.

-         Il contratto vi lega a noi per altri 3 anni. Fino ad allora, dubito che tu possa fare molto. Vuoi denunciarci? E con quale accuse? Non vinceresti la querela nemmeno per un colpo di fortuna.

A quelle parole così  sfacciate, Harry caricò tutta la rabbia che aveva, sbottando furioso contro Simon. Dovettero fermarlo in tre per evitare guai, nonostante fossero molto tentati da lasciarlo fare e anzi, di aiutarlo pure.  Dopo che il proprietario della Syco, nonché portatore di tutti i loro guai si decise a lasciare quella camera di ospedale, i tre amici tirarono un sospiro di sollievo, mentre Zayn guardava la porta appena chiusa con sguardo truce e carico di rabbia, e Niall si massaggiava le tempie con fare nervoso. Harry si accasciò sulla sedia dietro di lui, mentre il silenzio tombale che calò improvvisamente nella stanza veniva interrotto unicamente da un ritmico quanto piatto “bip”. Negli occhi di Zayn si poteva leggere una forte rabbia repressa pronta ad uscire, come negli occhi degli altri due,  impotenti di fronte a un casino simile, ma anche tanto impotenti di fronte al bivio in cui il loro amico si trovava ora.

-         Non pensiamo a Simon ora, non serve a nulla riversare la rabbia su di lui. Anche se non mi dispiacerebbe usarlo come oggetto- anti stress. – mormorò amaramente Liam, mentre si sedeva stanco su un’altra sedia.

-         Ti giuro che mi irrita sempre di più. Se ci fosse un modo per….
-         Per cosa? – esclamò Niall. – annullare il contratto? Pff, è impossibile Zayn. Ci ha fregato come polli, siamo stati degli idioti ad accettare così in fretta. Ha tutte le carte dalla sua parte.
-         Ma… dio… - cercando di mantenere dell’autocontrollo, il moro premette la schiena contro il muro, sforzandosi di regolare il respiro. Ad un tratto, i tre si girarono di scatto, verso Harry. Il riccio era scoppiato a piangere all’improvviso, con il viso tra le mani. Piangeva, per il nervosismo, per la stanchezza, per la rabbia. Ormai non riusciva a fare altro.

-         Io non ne posso più. – mormorò tra le lacrime, - vogliono tutti qualcosa. Nessuno ha pensato per un solo minuto che l’unico a subire è Louis! Che …. Ho sbagliato tutto, diamine….

Gli altri tre guardavano il più piccolo con aria sconcertata, senza sapere bene come comportarsi. Era la prima volta che Harry si sfogava così apertamente, specie in quella situazione. Non erano sicuri se si stesse davvero confidando o se semplicemente stesse sfogando tutte le frustrazioni accumulate in quei giorni, in quegli anni. Zayn e Niall si guardarono, desolati; Liam si avvicinò ad Harry che ancora piangeva, e con fare affettuoso gli accarezzò la spalla. Questo per tutta risposta, alzò lo sguardo, e con gli occhi rossi, ringraziò silenziosamente l’amico: si alzò, e con un nuovo singhiozzo, si tuffò tra le sue braccia, soffocandone un secondo.

-         Mi manca, Liam. – sussurrò, in modo che potesse sentire solo lui.
-         Lo so. – rispose allo stesso modo il più grande, sorridendogli.
 
-*-*-
 
Harry si ritrovava di nuovo solo nella stanza di Louis. Zayn era dovuto ritornare a casa per questioni familiari, Niall era uscito fuori per prendere qualcosa da bere e da mangiare, e Liam si era addormentato sulla poltroncina in fondo alla stanza. Tutto procedeva tranquillo, con una calma quasi irritante: il bip monotono e continuo dei macchinari era l’unico rumore, a parte i suoi pensieri, che gli faceva compagnia; Louis sembrava fatto di porcellana, bianco in viso, gli occhi chiusi in modo così delicato da sembrare quasi che dormisse; si era avviato verso il mondo dei sogni con il viso poggiato accanto a Louis, come faceva ogni sera da una settimana; gli accarezzava delicatamente la mano, con movimenti circolari e regolari, come per infondere sicurezza, ad entrambi. Ad un tratto, sussultò: strofinò gli occhi, sicuro di aver avuto un’allucinazione; aspettò, ed ebbe la conferma: Louis si era mosso. Aveva appena mosso un dito, proprio sotto il suo tocco, era accaduto. Senza scomporsi eccessivamente, ma col fiato a mille, il riccio prese un respiro profondo, e con voce tremante sussurrò: - Louis..?
In risposta la mano che prima stava accarezzando si  mosse di nuovo; a poco a poco fece lo stesso col braccio, e poi con l’altro; le palpebre delicatamente iniziarono a dischiudersi, fino a che Harry potè chiaramente distinguere un suono, sebbene sommesso, provenire dal più grande.

-         H- Harreh…
-         Louis…. Louis….. – non riusciva a crederci; a poco a poco l’eccitazione in lui iniziò a salire, quando si rese conto di aver sentito più che bene. Con un sorriso a trentadue denti e le lacrime agli occhi, si precipitò verso la poltrona in fondo alla stanza e svegliò Liam, scuotendolo frettolosamente;

-         Liam… Liam! Si, si è svegliato, Liam!! – mormorò, sforzandosi di non urlare dalla gioia;

-         Cosa…? Harry, cos..? – non fece in tempo a rispondere, che mentre tentava di svegliarsi dal torpore da sonno, il riccio era già corso in contro a Niall, che per poco non buttò all’aria i tre caffè e le ciambelle.

-         Niall!! Niall!!
-         Hey hey, Harry calma, cosa c’è? È successo qualcosa?
-         Louis, Louis!! Si è… si è…. Vieni!! – non riusciva a finire una frase senza urlare dalla gioia o esultare come un bambino; quando il biondo lo raggiunse finalmente nella camera, non potè che fare come lui.

-         O mio Dio, Louis!! – Niall esultò, e commosso si precipitò tra le braccia di Liam, che già aveva versato qualche lacrima. I due non riuscivano a crederci; Harry, dal canto suo, non riusciva a fare altro che sorridere tra le lacrime. Si avvicinò tremante al letto, e con voce strozzata sussurrò: - Come ti senti, Lou?
Il povero Louis usò tutte le forze che gli erano in corpo per rispondere, ma era troppo debole, e riusciva a mala pena a spiccicare mezza parola; in quel momento entrarono gli infermieri, allertati dalla guardia medica che era fuori.

Dopo i dovuti accertamenti, e la certezza che dopo una settimana e mezzo di coma il paziente si trovasse in buone condizioni, Liam Niall e Harry si trovarono di nuovo in camera di Louis. Ora il biondo era poggiato con la schiena in modo leggermente rialzato rispetto a prima, ma anche se adesso ero meglio, appariva comunque piuttosto debole.

Liam e Niall lo torturarono con abbracci stritolatori, domande e rassicurazioni per un tempo che gli sembrò infinito; Louis dal canto suo era contento di stare bene, e soprattutto che i suoi amici tenessero così a lui; gli raccontarono di come le fan fossero impazzite alla notizia di lui all’ospedale, ma di come, ovviamente, la modest! Avesse evitato di fornire dettagli quantomeno plausibili sulle cause del suo ricovero, di come quella settimana fosse stata la peggiore delle loro vite, di come Zayn stesse sul punto di picchiare qualcuno, di come tutti avessero sentito la sua mancanza. In quel momento tutti e tre si accorsero che Harry mancava all’appello; Liam e Niall intuirono che avessero bisogno di stare da soli, così, salutato Louis ancora una volta con un abbraccio ciascuno, e dopo avergli raccomandato tante di quelle cose che nemmeno sua madre avrebbe raggiunto il loro livello, lasciarono entrambi la stanza, trovando Harry fuori la porta  che singhiozzava sulle sedie per l’attesa.

-         Harry, cos’hai? – disse Niall preoccupato;
-         Nulla… nulla, sto bene, scusatemi. È l’emozione… capitemi. – il riccio sorrise ai due, con uno sguardo che implorava comprensione, e i due sorridendo in risposta capirono; Niall fece un cenno con la testa per lasciargli intendere di entrare e andare da lui, e il più piccolo annuì. Quando fece ingresso nella camera, gli tornò in mente un flashback di qualche sera prima, quando Louis era ancora steso e intubato, e lottava ancora tra la vita e la morte. Dovette sforzarsi per non cedere di nuovo, ma con un profondo respiro si fece coraggio ed entrò. Quando gli sguardi di entrambi si incrociarono, chiaro contro chiaro, i sentimenti che si scatenarono furono quantomeno indescrivibili; il cuore di Harry fece una capriola, Louis sentì i polmoni scoppiare per il respiro mozzato; era troppo tempo che tra i due non avveniva nulla, era troppo tempo che le loro anime non si incontravano. Harry in quel momento pregò il Signore affinchè non cambiasse nulla di quel momento così perfetto; vedere Louis vivo, salvo dalla morte, vedere la persona a lui più cara ritornare alla vita e sorridergli, come per dire “non è troppo tardi Harry, non mi hai perso per sempre”, per lui rappresentava tutto. Dopo attimi infiniti di silenzio, che a i due bastava colmare solo coi loro sorrisi, il più grande mormorò un semplice – ciao. – a quel punto il più piccolo non riuscì a resistere, e all’improvviso, scoppiò in lacrime. Non sapeva dire se quelle fossero lacrime di dolore o di gioia; sicuramente era la persona più felice del mondo in quel momento, perché Louis era vivo, ce l’aveva fatta; dall’altra aveva avuto una grande paura che quel giorno non fosse mai arrivato, che Louis fosse rimasto per sempre fossilizzato su quel letto d’ospedale, come un fantasma; gli corse in contro, e piangendo lo abbracciò. Continuando a piangere, mentre il biondo gli accarezzava dolcemente i capelli, iniziò a tirar fuori tutto quello che fino ad allora si era tenuto dentro:

-         Non farmi mai più una cosa del genere, hai capito?! Non devi farlo mai più. Hai idea di cosa mi hai fatto passare, eh? non sai quanto abbia pregato affinchè tu ce la potessi fare, non sai quanto ho temuto che…. – non fece in tempo a finire la frase, bloccato da un altro singhiozzo. – ma ora sei qui, sei tornato da me, ti prego non lasciarmi più. Perdonami, sono stato uno stronzo…

-         Sssh, hey, non dirlo. Scusami se ti ho fatto tanto preoccupare, non era mia intenzione. – ridacchiò sommessamente – ma se non ci fossi stato tu quella sera probabilmente non sarei nemmeno qui ora, sai? Sei il mio eroe Harry, lo sei sempre stato. Grazie per avermi salvato.

-         Ti amo Lou. – sussurrò.
-         Anche io.

Rimasero abbracciati per ore, come se la loro vita non dipendesse da altro, come se non ci fosse nient’altro per cui valesse la pena vivere se non il loro amore.















2368 parole, carattere 14 (times new roman) e sei pagine di word. Amatemi. *hailfiatone* Diamine, che fatica! Non credevo che ce l'avrei fatta a  finirlo, ma contavo e sinceramente tengo molto all'opinione di due persone riguardo la storia, qundi ho deciso di fare prima per farle contente c: Spero di esserci riuscita uu In ogni caso, lo sapete che tra una settimana faccio 18 anni? yeeeeeeeeee :D *saltellacontenta* yuppiii uwu 
Vabbè, vi saluto, sto morendo dal sonno, non ne posso più cwc Alla prossima, ciao ciao! c: 
P.s Aspetto recensioni a braccia aperte ccc: 
xx
haley






 
  
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