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Autore: Martuzza    08/12/2007    7 recensioni
(Mia prima fan-fic.) Racconto a "due voci", Hermione e Draco.Nessuno Spoiler. "La dea della conoscenza e della sapienza, quale definizione migliore per te. Nonché la dea della nobile arte della guerra. Della guerra per i proprio ideali, di quella guerra che fa male solo per salvare. Non della guerra crudele di Ares. La dea delle arti, e tu in cosa non eccelli?-"
Genere: Romantico, Introspettivo, Erotico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Draco/Hermione
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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Doveva attendere fino alle 23.00.

Era agitata, naturale. Cercò di occuparsi con lo studio il più possibile, ma quando finì tutti i compiti assegnati loro e ebbe in seguito riguardato i compiti delle vacanze natalizie, non potè più fingere. Dove trovare altro da fare. Prese un libro. Quando era agitata leggeva, per calmarsi. Si perdeva nei libri, in ciò che leggeva, nei personaggi, e il tempo passava velocemente. Prese un libro babbano, uno dei suoi preferiti, e cominciò a leggere. Verso le 19.00 fu (contro la sua volontà) costretta a levare lo sguardo e i pensieri dal libro. Louis era davanti a lei.

-Credo di non avere più nulla da dirti. Se rivuoi il vestito è già pronto nella sua scatola non il braccialetto. Magari può andare bene ad una ragazza di Parigi.-

-Hermione, te ne prego. Lasciami spiegare.-

-Mi sono semplicemente illusa. Per te era solo una semplice amicizia, per me no. Non sono abituata a questo modo di essere amici. Mi dispiace.-

Non rispose. La guardò, come se fosse la cosa più triste che avesse mai visto. E se ne andò.

Fino all’ora di cena rimase immersa nelle sue parole, senza interruzioni.

Doveva attendere fino alle 23.00.

Era agitato, cosa molto innaturale. Cercò di occuparsi con i compiti il più possibile, ma non potè fingere a lungo. Non studiava mai. Dove trovare altro da fare. Prese un libro. Non sapeva cosa si potesse fare, quando si è agitati.. Si perdeva nei libri, in ciò che aveva nella stanza, nei compagni di casa, e il tempo passava lentamente. Prese un pacchetto di sigarette, uno dei suoi preferiti, e cominciò a fumare. Verso le 19.00 fu (contro la sua volontà) costretto a levare lo sguardo e i pensieri dal pavimento. Pansy era davanti a lui.

-Cos’hai fatto a Miriam?-

-Quello che ho fatto anche a te Pansy. L’ho fatta venire. E mi sembrava ne fosse contenta.-

-Spero che anche lei non abbia finto come ho fatto io con te. Comunque dice che potevi almeno essere un po’ più gentile.-

-Malfoy non è sinonimo di gentilezza.-

-Ma di stronzo.-

E girò i tacchi, mentre Blaise rideva. E lui pensava a lei. La Mezzosangue, ne a Miriana o come.si.chiamava. ne a Pansy. Fino all’ora di cena rimase immersa nei suoi pensieri, senza interruzioni.

Stava entrando in Sala Grande, quando sentì la risata di Malfoy. Ed insieme un’altra di una ragazza. Fece cadere una molletta dai capelli per darsi un pretesto per rallentare e li vide. Malfoy e Pansy scherzavano e ridevano come spesso facevano lei e Harry. Non sapeva cosa dire, ma proprio mentre stava per mandare il loro appuntamento al diavolo lui si girò e le mando un bacio.

Era impazzito, si.

Voleva farla ingelosire. Rideva con la Parkison senza nemmeno sapere di cosa stessero parlando, ma lei era felice. La vide. Con un movimento delicato del capo fece cadere una mollettina con cui aveva cercato di tener fermi i capelli. Sentì i suoi occhi arrabbiati puntati sulla schiena, ma si accorse da solo di quando non fosse arrabbiata, ma incazzata. Si voltò per mandarle un bacio, e vide con la coda dell’occhio il sorriso migliore di tutta Hogwarts.

Durante la cena Draco guardò il suo cibo, senza mangiarlo.

Durante la cena Hermione guardò il suo cibo, senza mangiarlo.

Alle 22 e 50 entrambi erano l’uno davanti all’altra. Forse davvero non erano poi cosi tanto lontani.

-Zucchero di Miele.-

Quale altra parola d’ordine poteva avere la sua camera?

-Pensi di non parlare tutta sera, Malfoy?-

-Dove ti sei tagliata per farmi vedere il tuo stupido sangue?-

-Non è affar tuo.-

-Hermione, smettiamola di litigare.-

Eccola. Quell’emozione di quel giorno in riva al lago. Lui parlava normalmente, e lei sentiva il cuore impazzire. Non sapeva cosa dire, quindi lo guardò e basta. Senza la divisa era ancora più bello. Il blu elettrico della sua camicia lo rendeva magnifico. Ma anche vestito da ippogrifo probabilmente sarebbe stato meraviglioso. Ma l’azzurro-grigiastro dei suoi occhi era ancora più divino con quella camicia. (ok, era bello. Si era capito.)

-Stasera sei di poche parole, strano. Comunque devo chiederti scusa. Per tutto il dolore che ti ho causato in questi anni e per non averti mai trattato per quello che sei. E tu sei tutto Hermione. La perfezione credo avrebbe invidia di te. Ma non devi abituarti a questo Malfoy.-

-Questo non è un Malfoy. E’ Draco.-

-Chiamalo come vuoi, ma non sono io.-

-Sei tu. Ma sei quell’io che non vuoi mostrare.-

-Hermione, ho bisogno di baciarti.-

Stava mandando a puttane tutto l’impero che aveva costruito assieme a suo padre. Ma aveva davvero bisogno di sentirla vicina. Aveva tentato di sistemarsi i capelli in uno chignon, ma molti boccoli erano sfuggiti dalle forcine. Non era la Weasley, lei non sapeva sistemarsi alla perfezione. A lei nemmeno interessava. E già solo per questo era stupenda.

Si baciarono. Sentiva le sue mani, piccolissime, appoggiarsi al suo petto. Sul suo cuore.

Batteva.

Si, sentiva battere il suo cuore sotto le sue mani. Batteva normalmente, ma batteva.

Sentiva il suo battere all’impazzata. Ma quando la strinse più a se e sentì quanto forte battesse il cuore della sua Atena, capì che il suo fosse praticamente fermo a confronto.

-Ti verrà un infarto, Grifondoro-

-Parlami Draco.-

-Di cosa vuoi che parli?-

-Della tua vita.-

Fu cosi che quella notte Draco spiegò ad Hermione tutto. Come era nato, quando, com’era dove viveva, quanto fosse Lucius un despota, quando fosse sua madre un angelo, quanto avesse bisogno di amore.

-Draco. Dopo tutto quello che mi hai detto, ti giuro che non parlerò mai a nessuno di te. Per me sarai sempre Malfoy, davanti agli altri. Ma per me no. Nei miei pensieri no. Questa sera no. Voglio vivere di te, almeno ora.-

-Hermione. Grazie.-

La baciò. Erano seduti sul suo letto, e per lui vedere tutto quel rosso e quell’oro era strano. Ma in quel momento fu un’altra cosa che attirò la sua attenzione.

-Hai sentito Granger?- Lo guardava curiosa.. ed era bellissima.

-Cosa..?-

-I nostri cuori. Stanno battendo all’unisono.-

Fu cosi che le appoggiò una mano vicino al seno, sul cuore. Mentre lei faceva lo stesso.

-Draco, ti prego. Dimmi che stai ascoltando i miei battiti.-

-Non ti ho mai sentito dire il mio nome cosi tante volte assieme. In ogni caso, certo che lo stò facendo. Perché?-

La guardava confuso. Fingeva?

-Hai una mano sopra al mio seno.-

Capì. Pensava fosse stata una scusa per toccarla. Levò subito la sua mano, ma non riuscì a dire nulla. Non aveva minimamente pensato al sesso. E gli faceva male capire che lei aveva pensato che lui volesse approfittare di quella magia. Ma anche lui si stava stupendo per il suo totale disinteressamento fisico a lei. In quel momento non voleva far altro che baciarla e parlarle.

Non parlava.

La guardava confuso, ma poi si scusò semplicemente con gli occhi. Sembrava un cucciolo smarrito. Lo abbracciò, e strinse forte.

-Ehy.. e tutta questa forza da dove arriva?-

Sorrideva. Veramente.

-Sei bellissimo quando sorridi veramente.-

-Odi il mio ghigno?-

-No, è sexy.-

E risero assieme. Per la prima volta risero di gusto assieme.

Quella notte non accadde nulla fra loro.

O meglio.

Quella notte si addormentarono abbracciati e sorridenti, ma nessuno pensava ad osare qualcosa di più oltre ad un bacio. Forse è proprio così che nasce l’amore vero. Dal voler avere l’anima dell’altro, non il corpo.

La mattina dopo Hermione si svegliò con una rosa bianca accanto a sé.

“Con la luce dell’alba eri bellissima, ma la luce del sole significa la fine della notte.

E sai ciò che vuol dire.

Malfoy.

So che Louis ti aveva portato un ramo di fiori di pesco. Ma una rosa credo sia molto più romantica.

Bianca.. L’unico colore che possa ricondurmi a te.

La sera del nostro primo bacio.

Buona giornata, Hermione.

Draco

P.S.: Metti un po’ di crema di Mandragola su quel taglio al dito.

E se fai un’altra cazzata simile giuro che Draco sparirà dalla tua vita.”

Mi dispiace farvi sempre attendere, ma davvero per me è molto difficile trovare il tempo di scrivere.

Ringrazio coloro che hanno recensito e coloro che mi hanno aggiunto ai preferiti.

Vorrei ringraziarvi singolarmente, ma il tempo scarseggia. Grazie davvero di cuore.

  
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