Sono una
ritardataria cronica
e irrecuperabile, vero? Ho una scusa valida, però... ve la
dovete prendere con
kattiva, io il capitolo l’ho scritto una vita fa, ma lei non
me l’ha voluto
correggere se non l’altroieri... poi io ho un po' tentennato
per i ringraziamenti,
e quindi eccoci qui... allora, il capiotolo è totalmente
inventato da me, l’ho
sognato una notte, in realtà... e poi l’ho
scritto! Personalmente lo trovavo un
po' troppo tragico, e quindi Marta ha sdrammatizzato un po' la
situazione
scrivendo i suoi commenti, che sono quelli scritti in verde corsivo (un
po'...
SCANDALOSI, a dire il vero!). BUONA LETTURA!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
Tigre94
Prigionieri
fuggitivi
Harry
e Silente
guardarono un attimo
“NOOO”
urlò una voce vicino a loro, una voce familiare, gelida
e disumana. La trappola era scattata. Tredici Mangiamorte
più Voldemort
accerchiarono Harry e Silente. Il Signore Oscuro lanciò un
Avada Kedavra contro
Silente, che lo parò, dando vita ad una battaglia con poche
possibilità di
vittoria per il ragazzo e il Preside. Una fiamma argentea
partì dalla bacchetta
di Silente, prendendo Lucius e facendolo svenire.
Povero
duciolo!
^^
“Stupeficium”
strillò Macnair puntando la bacchetta contro
Harry
“Protego”.
Uno scudo argentato parò lo stupeficium di Macnair,
che non si fece cogliere impreparato e scansò lo
Stupeficium. Voldemort,
approfittando dell’istante che Silente impiegò per
vedere se Harry stava bene,
lanciò un incantesimo al ragazzo, che aveva cominciato a
duellare contro
Bellatrix, Macnair e altri due Mangiamorte incappucciati. La maledizione prese lo
prese ad una spalla,
e Harry ebbe giusto il tempo di vedere lo sguardo eccitato di Voldemort
e
sentire Silente che lo chiamava prima di svenire. Il Preside nel
frattempo
aveva schiantato Bellatrix nuuu!
Mi ha
schiantataaaa! e ucciso uno dei Mangiamorte
incappucciati. Lucius,
che nel si era risvegliato, puntò la bacchetta contro Harry
e disse “Arrenditi
o lo ammazziamo, Silente”
“Ottima
mossa, Lucius” sibilò Voldemort soddisfatto,
mentre
Silente poggiava la bacchetta per terra e Bellatrix lo schiantava
“Portateli
nelle segrete del mio castello”
I
Mangiamorte si Smaterializzarono,
portando con loro i corpi di Harry e Silente, che si erano quasi
ripresi del
tutto. Harry, prima di risvenire, notò che la coppa di
Tassorosso era rimasta a
terra, ma dato che ormai non poteva più essere usata come
Horcrux, Voldemort la
lasciò lì.
I due
prigionieri si
svegliarono dopo un tempo che a loro parve infinito nelle segrete della
reggia
di Lord Voldemort. Un Mangiamorte incappucciato che doveva essere il
carceriere
li stava guardando divertito (si divertono con poco ‘sti
Mangiamorte nu,
vedere il vekkio e il bambino [ihihih] che soffrono è
fantastiko... ndTigre94). Si accorsero entrambi
di essere
incatenati, e Harry era stato curato dalla maledizione che Voldemort
gli aveva
lanciato con delle bende alla spalla. Li volevano vivi, ma non sapevano
ancora
il perché.
Harry
si alzò e chiese
“Dove siamo?”. Il ghigno del Mangiamorte si
allargò mentre si avvicinava a
Harry, che ricambiò il suo sguardo con uno di sfida, e gli
mollò un pugnò
fortissimo nello stomaco. Il ragazzo di accasciò per terra
con un gemito, senza
fiato. Il Mangiamorte gli diede un calcio e se ne andò. Si!!! Hurrà x il
mangiamorte!!!
Silente
gli si avvicinò e
mormorò “Stai bene, Harry?”
Il
ragazzo riprese fiato
e sussurrò “Abbastanza. Tu?”
Ma
non udì mai la
risposta, perché due Mangiamorte entrarono e li trascinarono
da Voldemort, che
li stava aspettando insieme a Nagini seduto su un trono smeraldo in
un’immensa
sala verde e argento. I Mangiamorte si inchinarono e se ne andarono.
“Silente,
Harry, quanto... tempo” disse gelido
“Tom”
lo salutò Silente
Tom.
Il nome che
Voldemort aveva sempre odiato. Solo Silente lo chiamava
così. Anzi, presto
nemmeno lui. “NON MI CHIAMARE TOM” urlò
Voldemort, perdendo all’improvviso il
controllo. All’inizio pensò di scagliare una
Maledizione Cruciatus contro
Silente, ma poi pensò che poteva esserci una cosa peggiore,
che avrebbe fatto
soffrire entrambi i prigionieri. Puntò la bacchetta verso
Harry, che inarcò la
schiena mentre un dolore immane lo aggrediva. Sentiva che la testa gli
sarebbe
scoppiata a momenti... urlò più forte che mai...
e poi tutto cessò. Harry sentì
delle mani fredde che lo presero dolcemente per le spalle.
Aprì gli occhi
nonostante il dolore della Cruciatus non fosse passato e vide Silente
inginocchiato vicino a lui, che lo guardava preoccupato. Voldemort li
stava
guardando con sguardo malvagio, poi disse “Non ti
preoccupare, Silente,
“Dicci
come hai fatto a capire che stavamo cercando i tuoi
Horcrux” disse Silente, ancora per terra, vicino a Harry
“Si,
ve lo dirò, e dopo avanzerò una
proposta” sibilò
Voldemort, poi iniziò a raccontare “Sapevo che
stavate cercando i miei Horcrux
e che avevate distrutto il Diadema e il Medaglione. Non vi
dirò come lo sapevo,
non è importante. Comunque, dato che vi volevo parlare,
eliminai tutte le
barriere protettive che avevo posto in difesa della Coppa e attesi che
tu
arrivassi. Ho ordinato a Nott e Parkinson di stregare la mezzosangue e
il suo
amico, cosi per prendere
“E
quale sarebbe mai?” chiese gelido Silente
“Diteci
i piani dell’Ordine e unitevi a noi”
sussurrò Voldemort
“Ma
tu sei pazzo!!!”
esplose Harry
Voldemort
alzò la
bacchetta e Harry rimase a contorcersi per terra, con la faccia
contratta nello
sforzo di non urlare. Perché sapeva che se avesse urlato
avrebbe facilitato il
compito a Voldemort per farsi dare i piani dell’Ordine
“Coraggioso
da parte tua sopportare
“Dagliene
cinque e riportalo in cella”
Venti
minuti dopo Macnair
ed un altro Mangiamorte li buttarono in cella. Poi fecero apparire del
cibo e
li lasciarono nella cella quasi totalmente buia.
Non appena se ne furono andati Silente chiamò
“Harry?”
Un
lamento soffocato di
risposta indicò al Preside dove era Harry. Prese il cibo e
gli si inginocchiò
accanto. Harry stava messo davvero male: la schiena era totalmente
insanguinata, la bella divisa che indossava il giorno che erano andati
a
prendere
Non
appena finirono di
mangiare arrivò un Mangiamorte che prese Harry e gli mise
delle bende dove
Macnair lo aveva frustato “Ringrazia il cielo che il Signore
Oscuro ti vuole
vivo, ragazzino, fosse per me e Macnair saresti già
morto”
Harry
lo guardò con odio
ma non disse nulla. Il Mangiamorte se ne andò, e Silente
disse, piano “Grazie”
“E di
cosa?” domandò insicuro Harry.
“Alla
Maledizione Cruciatus. Se avessi urlato in questo preciso
istante molto probabilmente ci staremmo provando delle divise da
Mangiamorte”
rispose Silente. Dopo un pò tutti e due si addormentarono,
in attesa del giorno
dopo. Che dolci...
“CRUCIO”
Harry si stava contorcendo a terra, in silenzio. Erano
ormai una decina di volte che si ripeteva quel macabro ritornello.
Quando
Voldemort finalmente interruppe
Il
Signore Oscuro si
rivolse al Preside “Sentito, Silente? Sta chiedendo di essere
ucciso,
accontentiamolo, no?” siiiiiiiiiiiii!
“No.
Casomai uccidi me” rispose Silente piano, gli occhi fissi
su un fagotto nero che altri non era che Harry. Ormai il ragazzo stava
cominciando a perdere il senno, glielo si leggeva negli occhi. Un altro
poco
cosi e sarebbe diventato pazzo. Forse una Cruciatus o due sarebbe
resistito, ma
non di più.
“Ti
ucciderò dopo che avrai visto la fine del tuo coraggioso
Grifone” disse
Voldemort “E poi puoi
sempre dirmi i piani dell’Ordine”
Silente
stava per dire di
si. Non poteva finire cosi, non DOVEVA finire cosi. Il Marchio sarebbe
rimasto
per sempre, impresso a fuoco nella pelle, ma potevano sempre scappare,
fuggire.
Guardò un attimo Harry negli occhi smeraldo, per trovare il
coraggio di dire
una cosa di cui forse si sarebbe pentito a vita. Forse. Il ragazzo, che
ricambiò il suo sguardo e capì le sue intenzioni
“No...Silente...non... rendere
vani... questi giorni...non puoi...” gemette
“STA
ZITTO POTTER” urlò Voldemort però non
gli scagliò alcun
Crucio “Sai, dovresti ringraziare Silente se sei messo cosi.
Potevi essere in
perfetta salute sotto ai miei ordini” poi si rivolse al
Preside “Allora,
Silente, hai sentito il parere di Potter e il mio. Decidi. Ma non ti
pentire se
vedrai Potter perdere il senno”
“No,
non posso farlo. Harry ha ragione. Non posso farlo” disse
Silente “Ma non puoi far impazzire di dolore un ragazzo
perché io rifiuto di
unirmi a te, solo per colpa mia”
“Giusto,
da domani, sempre che Potter duri fino a domani
torturo tutti e due, contento?” e da domani all’
Agip con venti bollini regalano il portachiavi a forma di mucca rise
Voldemort “Però, dato che insisti, io
porrò a Harry la stessa domanda che per 4
giorni ho posto a te. Harry, vuoi unirti ai miei
Mangiamorte?” concluse,
rivolgendosi a Harry anche se già sapeva la risposta. Il bel
volto del ragazzo,
contratto in una smorfia sofferente, si irrigidì in una
maschera di sfida.
“Non
mi unirei ai tuoi lecchini nemmeno tra un secolo”
sibilò
Harry con tutto il coraggio e il fiato che riuscì a usare
“Vedi,
Silente, che la colpa non è solo tua? Comunque,
l’altra
alternativa è impazzire di dolore, lo sai, vero,
Harry?”
“Si,
ma preferisco impazzire, ormai sono vicino a farlo”
mormorò Harry x
me già lo era...
“Hai
deciso la fine peggiore, Potter” Sibilò gelido
“Oserei
dire che potresti anche dire addio al tuo coraggioso grifone
finché sa
riconoscerti, Silente”
Il
Preside si irrigidì ma
si limitò a guardare Harry negli occhi, cercando di capire
cosa pensava
realmente il ragazzo. Harry, intuendo le sue intenzioni,
annullò totalmente le
barriere mentale che aveva imparato a creare per difendersi dai
Legilimens e
Silente sentì chiaramente le intenzioni del ragazzo. Avrebbe
davvero preferito
diventare pazzo che prostrarsi anche solo una volta a Voldemort. Non lo
aveva
fatto quando aveva undici anni, non lo aveva fatto quando ne aveva
quattordici,
non lo avrebbe fatto ora.
“Crucio”
il contatto visivo si interruppe mentre Harry ricominciò
a contorcersi per terra, urlando per il dolore, ma questo lentamente si
avvievolì e il ragazzo rimase immobile per terra, senza un
lamento. Era
svenuto. “Beh, direi che non c’è
più nulla che possiamo fare per questo povero
ragazzo. Penso sia diventato matto, nessuno sviene durante una
Cruciatus,
tranne i Paciock, ma vista la loro fine non penso sia un bene. Aspetta
che
chiedo a Bellatrix. Voldemort
tirò fuori un Nikia
n70 e digitò un messagino BELLA!” Una
Mangiamorte apparve nella Sala, si
inchinò e guardò un attimo disgustata Silente,
che con il volto contratto dal
dolore stava fissando Harry, e poi il ragazzo, che a occhi chiusi aveva
un’espressione sofferente.
“Bella,
Potter è svenuto mentre lo torturavo” la
richiamò alla
realtà Voldemort
“Come
i Paciock con me. Loro si sono risvegliati e non sapevano
nemmeno più chi erano. Potter ha perso il senno”.
Disse guardando Voldemort con
occhi languidi e voce compiaciuta.
L’
Oscuro Signore rise,
deliziato, poi disse piano a Bella “Avevo intenzione di
ammazzare anche
Silente, ma ho trovato una soluzione migliore. Facciamolo uscire di qui
indenne, con Potter”
“Senza
nemmeno torturarlo un po'?” rispose un po' delusa
Bellatrix
“No,
almeno si sentirà pienamente in colpa per aver lasciato
che distruggessi Potter senza fare nulla, e poi, non molti avranno
fiducia in
lui quando capiranno cos’è successo”
“è
un piano geniale, Mio Signore” mormorò Bellatrix
adorante
Voldemort
disse, ad alta
voce “Silente, sei libero di andare. I miei Mangiamorte ti
accompagneranno davanti
Hogwarts e ti ridaranno la tua bacchetta e quella di Harry”
Bellatrix
incatenò
Silente e lo trascinò fuori. Poi disse “Accio
bacchette di Potter e Silente” le
de bacchette arrivarono volando, facendo a gara a chi percorreva per
prima il
buio, lungo corridoio per arrivare da Bellatrix. La donna si
Materializzò fuori
dai confini di Hogwarts insieme a Harry e Silente
buttò le bacchette ai due prigionieri e li
lascio lì. Silente rimase un attimo immobile, poi
entrò a Hogwarts.
Non aveva voglia di vedere nessuno.
Fece apparire una barella e ci caricò Harry, avviandosi
verso la foresta
proibita. Arrivò in un angolo ombroso, e rimase in silenzio
a fissare il volto
tirato dal dolore di Harry. Se solo lo avesse ascoltato, quando aveva
intuito
che c’era una trappola, se avessero lasciato perdere, si
sarebbero risparmiati
tutto quel dolore. E per colpa sua la loro unica speranza era svanita.
Perché
non avevano provato a scappare? Erano dovuti giungere a questo, per
farsi
liberare... Una lacrima solitaria scivolò sul viso di
Silente, mentre si
sforzava di non ricordare, di non sentire le urla di dolore del ragazzo
che
tuttavia gli risuonavano in testa; mentre si imponeva di non chiudere
gli occhi
e vedere il corpo di Harry contrarsi dal dolore che
Tre
giorni dopo. San
Mungo. Ore 12.30.
Hermione
e Ron stavano
guardando Harry che dormiva. Tre giorni che andavano avanti con questa
snervante attesa. Tre giorni che erano arrabbiatissimi con Silente.
Come aveva
potuto permettere tutto ciò? L’oggetto dei loro
pensieri non proprio dolci
bussò alla porta, mormorando “Ragazzi, siete stati
qui tutta la notte, non vi pare
il caso di andare a dormire?”. I due gli lanciarono uno
scuardo carico di
rancore ma dissero “Naturalmente, preside, ce
ne andremo”
Dopo
una ventina di
minuti avevano raccolto tutto e se ne erano andati azzo,
20 minuti pe raccoglie 4 cose... manco fossero Elisa...,
a casa.
Silente era rimasto con Harry, non sopportando lo suardo rancoroso che
i suoi
amici gli rivolgevano. Sapeva che avevano perfettamente ragione, ma per
quanto
tempo gli avrebbero rinfacciato il suo errore? Se Harry non guariva,
era probabile
anche per sempre.
Sospirò
a questi pensieri
e lo chiamò dolcemente, con una nota di supplica nella voce
“Harry, Harry. Ti
prego, svegliati. Perdonami, non ho capito cosa facevo, ma non posso
vederti
cosi. È questo il prezzo dei miei errori? Vederti su questo
letto, incapace di
riconoscerci?”. Niente. Non si svegliò.
Verso
le nove di sera Ron
ed Hermione gli diedero il cambio. Silente aveva appena raggiunto la
porta
quando Harry aprì lievemente gli occhi. Per un lungo,
lunghissimo istante tutti
trattennero il respiro. Avrebbe ricordato? Harry guardò le
facce preoccupate di
tutti, poi disse “Ci conosciamo?” Buahahahaahahahahahah!
“Harry...”
mormorò Ron. Harry fissò Hermione, che era
scoppiata
a piangere tra le braccia di Silente dimenticando tutto il rancore. Harry aveva lo sguardo
fermo, ma perso, che
faceva capire chiaramente che non riconosceva nessuno. Poi qualcosa si
animò
negli occhi smeraldo, mentre guardava gli occhi azzurri di Silente.
Harry
ricordò qualcuno che gli sussurrava le sue scuse mentre
dormiva... qualcuno che
fu lì il giorno in cui successe... qualcosa di importante...
Qualcuno con gli
stessi occhi di quel vecchio dalla barba bianca che lo stava fissando,
in
attesa di qualcosa... “MAGO
MERLINO!!!” gridò
estasiato
Ma
proprio non riusciva a
ricodare cosa, così chiese, fissando Silente “Ci
siamo già visti, vero? A
quanto pare tutti voi conoscete me, ma io non vi conosco”
poi, indicando
Silente, aggiunse “Veramente... io sono certo di averti
giàvisto da qualche
parte...” visto che tutti lo guardavano stupiti
mormorò “ma che c’è?
È successo
qualcosa?”
“è
tutta colpa tua” urlò imbestialita Hermione contro
Silente
“’Mione,
calmati” mormorò Ron poco convinto.
“Calmarmi
un cazzo, Ron” sbraitò Hermione
“Si...”
“Hermione
Granger? Ronald Weasley?” li interruppe Harry con
un’espressione pensierosa mentre lentamente ricordava tutto
“Ma certo, forse ho
capito chi siete... Eravate a Hogwarts?”
“Insieme
a te”
“A
Grifondoro, insieme a me, ed eravate i miei due migliori
amici, Ron ed Hermione” poi guardò Silente e
disse, ghignando, “Professor
Silente”
Silente
sorrise di
risposta “Ti avevo chiesto di non chiamarmi più
professore... perlomeno, non
fuori scuola”
“Si,
penso che abbiamo già fatto questa discussione” la
memoria
gli tornò completamente “Ricapitolando, io sono
Harry Potter, colui che
scofisse l’oscuro Signore e cavoli belli. Dovrei esser
diventato pazzo a causa
di ehm... come dire... alcune dolorossissime Maledizioni Cruciatus,
giusto?”
Abbassarono
tutti lo
sguardo, senza però poter evitare uno sguardo contento per
lo stato di salute
di Harry e
com’ è che io piango???.
Entrò un’infermiera, che non appena vide gli
sguardi sollevati di tutti capì
all’istante la bella notizia. Non ci aveva sperato nessuno.
“Harry Potter può
uscire anche oggi, ma a Hogwarts dovrà stare a riposo, per
tre giorni.
Possibilmente senza nessuno che lo tartassi di domande. È
meglio Hogwarts di
qui perché è meglio che sia in un posto
familiare” disse calma, facendo
sobbalzare tutti. Silente la guardò un attimo, interdetto,
poi annuì e chiamò
Fanny, che con una fiammata apparì.
L’infermiera
intervenne
“Professor Silente, posso parlarle un attimo
fuori?”
Silente
annuì e andò
fuori. Mentre Ron attaccava a parlare di Quidditch con Harry ed
Hermione,
l’infermiera diede a Silente una boccetta dicendo
“I primi tre giorni Potter
dovrà stare insieme a qualcuno che tiene questa qui.
È possibile che starà
male”
“Non
la può prendere lui, la pozione?”
domandò Silente
“Non
penso, smetterà di ragionare nel momento stesso in cui si
sentirà male. È come se gli stessero facendo
“Per
tre giorni dovrò avere sottomano la boccetta,
quindi”
ricapitolò Silente
“Precisamente.
Ah, e si ricordi: niente maledizioni Cruciatus
se non lo vuole rivedere qui nelle stesse condizioni dei
Paciock” la
migliore opera di Bella...
Il
preside rientrò e
guardò Ron ed Hermione, che nel frattempo avevano iniziato
una discussione
riguardante il Quidditch. La ragazza metteva in dubbio qualsiasi forma
logica
di quello sport, Ron ribatteva scandalizzato e Harry li guardava
divertito.
“io ed
Harry andremo con Fanny, ci ritroverete nel mio Ufficio”
disse Silente, prendendo Harry per un polso oooooh!
e svanendo nel nulla. I due amici rimasero di stucco, poi salutarono
l’infermiera e si Smaterializzarono fuori dai confini di
Hogwarts. E tutti
insieme fecero una bella scampagnata
Quando
furono tutti
riuniti nell’Ufficio del Preside Silente disse
“è meglio che Harry resti qui, i
compagni di Grifondoro non avranno tardato a fare le loro supposizioni
e gli
interrogatori” sorrise, con uno strano scintillio negli occhi
azzurri mentre
ripensava a quello
che avrebbero potuto fare
insieme da soli in quell’ ufficio al
dipendente del Ministero quando
aveva detto che Harry era diventato pazzo. Gli altri se ne accorsero,
ma,
mentre Ron stette zitto, intimorito dallo sguardo di Silente, Hermione
guardò
torvo il Preside e disse “Dato quello che è
successo...”
“Hermione,
lascia stare” disse Harry in tono stanco, non
sopportando l’ennesima lite tra Hermione e Silente. L’ amore non è
bello...
La
ragazza tacque e Ron
disse “Professore, noi andiamo a
letto insieme.
Harry”
“Ciao
Ron”. I due se ne andarono e Harry fissò un attimo
Silente, prima di chiedere “Perché devo rimanere
qui?”
Silente
ricambiò lo
sguardo, cercando di capire se il ragazzo fosse felice o meno di questo
“Perché
i tuoi compagni potrebbero sottoporti a un interrogatorio”
“...”
“ne
dubiti, Harry?”
“no,
sarà pure vero, ma se è questo il motivo
principale per
cui sono qui io sono la fata turchina...” uuuuh!
Signori, lo ha ammesso!!!
“Cos’altro
vuoi che ti dica?”
“La
verità”
“Sei
arrabbiato con me, Harry?” disse Silente evitando la
domanda. Non voleva dire a Harry cosa sarebbe forse successo. Se non
avveniva,
poi, lo avrebbe preoccupato per nulla.
“No.
No. Però sento che c’è qualcosa che mi
stai nascondendo”
rispose socchiudendo gli occhi. L’arrivo provvidenziale di
un’elfo domestico
con la cena interruppe l’interrogatorio. Silente si
rilassò sullo schienale e
cominciarono a mangiare.
“Tra
quattro giorni riprenderai la scuola. Per un pò tu e i
tuoi amici farete lezione con gli altri ragazzi, a posto di andare in
Egitto, a
Malfoy Manor o nella reggia di Voldemort”
Si
sente in colpa. Fu questo
il pensiero che fulminò Harry quando sentì
Silente dire cosi. Silente si
sentiva tremendamente in colpa. “Dove dormirò,
oggi?” disse il ragazzo
“Dormiremo
al plurale??? nella stanza delle
Necessità. È più comoda”
rispose Silente
“Va
bene” approvò Harry provando ad alzarsi. Si
alzò per un
attimo e ricadde sulla poltrona a occhi chiusi.
“Dannazione!” imprecò Harry
piano
Silente
non disse nulla,
si limtò a prenderlo per un polso insieme a Fanny e tutti e
tre si ritrovarono
davanti alla Stanza delle Necessità. Quando entrarono videro
una stanza
grandissima, che a Harry fece venire in mente la stanza della Camera
dei
Segreti anche se non ci assomigliava per niente se non in grandezza. Deficente, deficente! Era enorme, con due letti a
baldacchino con lo
stemma dei Grifondoro molto simili a quelli dei dormitori.
C’erano anche due
armadi e l’immancabile, perlomeno per Silente, cestino con
delle caramelle.
Harry notò che mancavano le Gelatine tutti i gusti
più uno e sorrise ripensando
al perché.
Silente
sorrise a sua
volta dicendo “Penso che sia ora di dormire. Vuoi un
pò d’acqua?”
“Si,
grazie”
Silente
gli porse un
calice.
**********************************************************************************La
mattina dopo Harry non ricordava di aver mai dormito cosi bene. Dopo
essere
arrivato nell’Ufficio del Preside chiese a Silente
“Che mi hai messo nel calice
ieri sera?”
“Pozione per fare i sonni senza sogni” rispose
calmo Silente. Sapeva che il
ragazzo avrebbe indovinato che quella non era semplice acqua.
Harry
sbuffò “Sto
svuotando la scorta di Madama Chips”
“Però
stai meglio”. Non suonava come una domanda.
“Dovevo
stare proprio male ieri...” disse stancamente
gettandosi a sedere su una poltrona
“Io
devo andare al Ministero, vogliono sapere il perché della
tua
scomparsa”
“Gli dirai la verità?”
“Per
forza”
“Va
bene. Mi può dare qualcosa da leggere, che ne so, mi va
bene pure un libro di Storia della Magia... anzi, non
esageriamo”
Silente
sorrise, poi fece
apparire delle pile di libri, disposti per argomento. C’erano
anche dei libri
babbani di avventura e guerra. Harry ghignò e si mise a
leggere uno di questa
categoria, intitolato “La magia del Lupo”. Aveva
più o meno 1000 pagine, e ne
lesse la buona metà per l’ora di pranzo, fino a
quando non tornò Silente. Si
alzò e gli andò incontro
“Ancora
lì?” chiese il Preside sorridente
“è
bello questo libro, non...” ma si interruppe, respirando
affannosamente, sentendo un dolore lancinate prendergli il corpo.
Sembrava gli
stessero scagliando una Cruciatus ridotta. Non voleva far vedere a
Silente che
stava male, quindi rimase in silenzio, sforzandosi di rimanere
immobile.
Tentativo perfettamente inutile. Silente si accorse lo stesso che stava
male. Mica scemo
nonno Silly
“Harry?”
chiese preoccupato quando il ragazzo si irrigidì. Come
risposta ottenne un gemito. Poi si ricordò di quello che gli
aveva detto
l’infermiera. Harry cadde per terra in preda alle
convulsioni, urlando. Il
dolore era aumentato, era paragonabile alla Cruciatus. Sentì
delle mani che lo
trattenevano e qualcuno che lo chiamava
“Harry!
Harry! INCARCERARMUS” urlò Silente. Delle
pesanti catene avvolsero Harry costringendolo per terra,
immobile, mentre tuttavia continuava ad urlare. Silente prese la
boccetta di
pozione che l’infermiera gli aveva dato per casi come questo
e gliela fece bere
tutta. Harry smise all’istante di contorcersi ma rimase a
terra con il respiro
affannoso e gli occhi chiusi, sentendo delle pesanti catene sopra di
sé.
Silente fece evanescere le catene e lo guardò
“Harry?”
“Sto
bene, più o meno” Harry ricambiò lo
sguardo preoccupato di
Silente con uno accigliato e disse “Sapevi che sarebbe
successo”. Non suonava
come una domanda
“Si”
“Perché
non mi hai detto nulla?”
“Non
lo ritenevo necessario”. Harry alzò un
sopracciglio, poi
si mise seduto disse
“Dammi una mano”
Silente lo prese per un polso e lo fece sedere su una poltrona, e fece
apparire
due tazze di the.
“Che
hai fatto di bello con Caramell?” nuove tecnice xkè a 8384713
anni a 90 nn mi ci posso mettere
più..
Silente
sospirò e Harry
capì chiaramente che non era buon segno “Ha detto
che ti terrà d’occhio. Non si
fida e non è d’accordo sul fatto che tu vada
liberamente fuori dei confini
della scuola”
“Mica
ricomincerà come due anni fa?”
“Temo di sì”
“
“Harry,
non pensare nemmeno di andare a prenderla” lo
interruppe Silente
“Non
possiamo rendere vano tutto ciò che abbiamo fatto in
questi mesi. Non possiamo e basta, anche perché è
la nostra unica possibilità
di sconfiggere Voldemort”
“Non
ci andremo adesso, ma quando starai bene” concluse Silente
“Resterai a dormire da CON
me per altri
due giorni, seguirai le lezioni per un pò e dopo andremo a
cercarla. Ora, se
vuoi, puoi mangiare con i tuoi amici e stare il pomeriggio con loro.
Torna
questa sera” concluse Silente facendo capire chiaramente che
il discorso era
finito lì. ...
e portami il Viagra! aggiunse
X
Sharry da Tigre94:
allora, soddisfatta di questo chap??? Albus non l’ho nemmeno
toccato, anche se
all’inizio c’era la tentazione di fargli soffrire
qualche Cruciatus... ma dato
che io preferisco che si senta un tantino impotente quando
c’è di mezzo Harry
(forse l’avete notato negli altri capitoli...) ho deciso
così. Resta comunque
il fatto che Silente resta uno dei miei personaggi preferiti (insieme
ad Harry,
naturalmente)!!!!
X
HarryEly da Tigre94: Già,
anch’io adoro tutto ciò che ha a che fare con
Harry e Albus... Allora, io ho
deciso che Harry darà del “tu” a
Silente, ma non lo chiamerà per nome, almeno
per adesso... Resta però un piccolo grande problema... come
saluta Silente
Harry??? “Ciao” mi sembra burino, Albus
è pur sempre il preside... “Buonasera”
o “Buongiorno” troppo formale!!! Si accettano
consigli!!!!!!!!!
X
Ashara da Tigre94:
Allora, Draco sicuramente comparirà, sebbene non
sarà mai un personaggio
principale.... Non ti preoccupare, Marta lo metterà, anche
in due righe, perché
lei ci SBAVA dietro... Dracucciolo qui... Dracamore lì...
sigh! Io ho una cotta
per Tom Riddle, a dire il vero, ma in questa fanfiction non penso che
comparirà!!!
Allora,
il prossimo capitolo
sarà meno macabro (spero) perché lo
scriverà Kattiva...anche se in fase un po'
depressa (e io ancora non ho capito il perché...) Un bacione
a tutti quelli che
leggono... E un supermegabacio a tutti quelli che recensiscono (non mi
prendete
per una maniaca, sono sempre così)... adesso sono sicura che
Marta scriverà
qualcosa di sarcastico e idiota sotto queste righe, perciò
preparatevi, non
leggete se avete mangiato e AL PROSSIMO CHAP!!!!
Ciao!
Allora, indovinate chi sono!!! Eh no, non vale se leggete i commenti
della
stronza per eccellenza! Dunque, lei si è sognata il capitolo
(…) e io l’ ho
corretto. Il lavoro sporco tutto a me.. i fantastici commenti in verde
sono
miei (gli autografi all’ uscita). Forse mi troverete un
tantino scandalosa…
faccio di peggio, non preoccupatevi! XD baci