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Autore: _Almach_    23/05/2013    2 recensioni
Long fic dedicata a Clauu per il suo compleanno. Tanti auguri ^^
[...]Pago il conto del caffè e prima di posare il portafogli tiro fuori una lettera ormai stropicciata, l’ha scritta mio fratello Ranmaru nove anni prima, il 20 aprile 2004.
Io avevo quattordici anni, lui diciotto.[...]
Genere: Generale, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altri, Jordan/Ryuuji, Kariya Masaki, Kirino Ranmaru, Xavier/Hiroto
Note: Cross-over, OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Ho cominciato a parlare alla tenera età di tre anni, ma non sono mai stato un gran chiacchierone.
Parlavo solo lo stretto necessario e solo per rispondere a determinate domande.
I miei tutori mi avevano detto subito di essere stato adottato, l’avevano fatto per non crearmi problemi sull'avere entrambi genitori uomini . L’unico contatto che avevo con la mia vecchia famiglia era mia nonna materna, che non vedevo spesso ma che era comunque una persona speciale per me.
I veri problemi per me iniziarono alle elementari.
Non mi facevo notare molto, stavo sempre per i fatti miei, ma quando uno mi infastidiva reagivo, e anche di brutto.
Ricordo di aver mandato un mio compagnetto in ospedale e questo fece convocare i miei tutori che, dopo aver parlato con la maestra, decisero di mandarmi da un dottore per sapere quale era il mio problema.
Io però non avevo proprio voglia di parlare di me e così gli raccontavo di un altro Masaki, tutto il contrario di come ero io.
Qualche settimana dopo, Mido era tornato a casa e lo avevo sentito parlare con Hiroto. Parlavano di me, ma le uniche praole che capivo erano: “disturbo narcisistico”, le risate del rosso e dopodichè l’ho sentito dire che io sono normale.
Almeno mi avrebbero tolto da quel posto, meno male!
Arrivato alle medie sapevo esattamente come comportarmi.
Mi confondevo con la massa, tenendomi in disparte: ma non troppo, altrimenti mi notavano.
Mi sono trovato benissimo.
Ma i miei tutori non erano contenti. Dovevo avere degli amici.
Ho scoperto che Hiroto e Midorikawa erano ex calciatori e così mi avvicinarono a questo sport, ma a me non piaceva. Non ci trovavo per niente gusto a rincorrere una palla, così mi misi in porta e non era affatto male proteggerla dagli attacchi avversari.
Uno dei giorni più belli è stato quando ho parato un rigore difficilissimo, venni acclamato e i miei compagni mi accettarono in squadra.
Avevo degli amici come voleva Mido ma, ogni volta che mi chiamavano, io mi rifugiavo sempre da mia nonna. Mi stancava recitare quel ruolo e non volevo farlo sempre!
Ma le medie stavano finendo e così un giorno Hiroto entrò in camera mia per parlarmi della mia scelta futura.
“Masaki dimmi che storia ti piacerebbe frequentare?”
“Trovo interessante la matematica.”
“Vada per lo scientifico allora.” L
a scelta peggiore che io potessi fare!
Le superiori erano un altro mondo. Ragazzi più grandi che con un solo sguardo ti facevano sentire uno schifo.
Cominciarono a prendermi in giro per come mi vestivo, e venivo sempre preso a colpi di cancellino e gessetto. Un vero inferno!
La scuola non mi piaceva, cercavo ogni possibile scusa per non andare.
Un giorno ero rimasto a casa, per un finto mal di pancia, e stavo guardando un documentario sugli insetti. Scoprii con mio sommo gaudio che alcuni erano imitatori e decisi di seguire il loro esempio.
Mi sono vestito come loro, fatto crescere i capelli e fatto regalare un piccolo motorino. Camminavo e parlavo come loro, insomma ho cominciato a confondermi bene.
Non venni più preso di mira e a casa dicevo che andava tutto bene, che ero simpatico e che avevo molti amici.
Ma per quanto ancora dovevo recitare così? La mia vita era una finzione? Avrei dovuto fare così per tutta la vita? Alla fine tre anni non erano tantissimi, poi sarei tornato come ero.
Un giorno sentii parlare Shindou e altri tre compagni della settimana bianca a Hokkaido. Lui era ricco sfondato e non mi meravigliavo che avesse una casa anche li. Si era circondato di tre idioti che stavano con lui solo per i suoi soldi.
Almeno, questo pensavo io!
Se fossi andato con loro, forse avrebbero visto il mio vero me, ma chi aveva voglia di scomodarsi tanto?
Arrivato a casa mi sedetti a tavola, Mido stava finendo di cucinare mentre Hiroto stava leggendo il giornale.
“Shindou Takuto mi ha invitato a sciare a Hokkaido.”
A quelle parole i miei tutore mi guardarono straniti, poi sorrisero e si batterono il cinque in modo molto soddisfatto.
Ma più li vedevo felici e più sentivo salire dentro di me il senso di colpa per la bugia.
Passarono i giorni e Mido mi aveva ormai comprato tutto l’occorrente per la neve, volevo dirgli la verità ma non ci sono mai riuscito.
Sono perfino arrivato a desiderare che Shindou mi invitasse davvero, cosa che non è mai successa.
Come potevo liberarmi da questa bugia?
Poi ho visto la cantina. Buia, accogliente, dimenticata.
In altre parole, perfetta!






Angolo Autrice: Ed ecco il secondo capitolo ^^
Beh in questo abbiamo la presentazione di masaki e di come ha scoperto la cantina, diciamo che questo capitolo non è tanto importante, o forse si... almeno avete capito perchè si è nascosto li dentro.
Nel prossimo capitolo ci sarà l'arrivo, anzi la telefonata di un certo ragazzino dai capelli rosa che causerà qualche problema al povero Kariya, beh adesso vi saluto, e al prossimo capitolo. ^*
   
 
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