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Autore: grangerous    24/05/2013    2 recensioni
Il professor Snape guarisce le ferite di Hermione dopo la battaglia all'Ufficio Misteri; la scoperta che ne consegue li lascia entrambi stupefatti. I due dovranno lavorare insieme per aiutare Harry a sconfiggere Lord Voldemort.
Genere: Avventura | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Albus Silente, Harry Potter, Hermione Granger, Ron Weasley, Severus Piton | Coppie: Hermione/Severus
Note: Traduzione, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7, Da VI libro alternativo
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- Questa storia fa parte della serie 'Phoenix Trilogy'
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Capitolo 3
NdT: Eccoci qua, capitolo 3. Come sempre, un grazie immenso a silviabella per la beta.


Capitolo 3
The First Lesson



Eccolo di nuovo. Hermione Granger avrebbe riconosciuto il fruscio delle pagine ovunque. Qualcuno nella stessa stanza stava leggendo e – quel suono stridente sembrava proprio una penna – prendendo nota, anche. Non Ron, questo è certo. E certamente neanche la Umbridge. Madama Pomfrey? Perché dovrebbe essere in piedi nel bel mezzo della notte? Chiunque fosse sedeva vicino. Hermione aprì gli occhi e si rese conto di un soffice bagliore rosso arrivare da qualche parte di fianco a lei. Socchiudendo le palpebre, per fingersi ancora addormentata, si girò, mormorando come se stesse sognando, cogliendo l'occasione per dare un'occhiata all'infermeria.

Il professor Snape! Non c'era dubbio sul caratteristico profilo seduto così vicino al letto. Con un libro aperto in grembo e una penna in mano. La punta era ferma sopra ad un'annotazione quasi finita che stava scrivendo direttamente a margine della pagina. Sentendola muoversi si era bloccato e i suoi occhi scuri la osservavano attraverso la cortina di capelli.

Hermione trattenne il respiro. Esser beccata a spiare il professor Snape era piuttosto in basso nella sua lista di priorità, anche se lui era seduto accanto al suo letto ad un'ora assurda del mattino. Dopo che sembrò passare un'interminabile lungo minuto, Snape riabbassò gli occhi sul suo libro. Hermione cominciò a respirare di nuovo. Osservandolo attraverso le palpebre socchiuse lo vide finire di scrivere il commento interrotto precedentemente, prima di posare la penna lungo il dorso del libro. Piegandolo lo tenne quasi chiuso con una mano, le lunghe dita inserite in mezzo alle pagine, per tenere il segno. Solo allora decise di parlarle e farle capire che sapeva fosse sveglia.

Signorina Granger,” disse calmo, facendo un segno col capo verso il letto.

Hermione trattenne il respiro involontariamente. “P-professore,” balbettò. Lo sapeva fin dal principio, pensò un po' risentita. Non sembrava stesse per lanciarle una maledizione o togliere punti, tuttavia, e quello contava pur qualcosa. Infatti con Harry assente, e Ron addormentato lì vicino, poteva essere la sua unica opportunità di avere una conversazione civile: un'opportunità che non intendeva perdere.

Prima che potesse parlare, si sollevò su un gomito. “Professore,” iniziò, “Vorrei ringraziarla per il suo intervento di venerdì, mi ha salvato la vita-”

Basta.” Sollevò la mano libera per interromperla. “Non c'è bisogno che mi ringrazi: stavo solo facendo il mio lavoro.”

Non solo,” insistette. “Madama Pomfrey mi ha detto del rischio che ha corso. Se quella terribile maledizione fosse esplosa mentre era nella mia mente, saremmo potuti morire entrambi-”

Ho detto, basta.” Il tono non ammetteva repliche ed Hermione si zittì, non senza un leggero sbuffo d'impazienza. Il suo commento successivo, tuttavia, la lasciò momentaneamente senza parole per la sorpresa. “A meno che non tu sia capace di parlare di qualche argomento più interessante, me ne andrò.”

La stava veramente invitando a parlare con lui? Il tono di voce aveva come al solito una punta di crudeltà, ma le parole erano quasi amichevoli. “P-professore?” balbettò ancora. In risposta sogghignò leggermente e la guardò sprezzante dall'alto in basso.

Sicuramente tu fra tutti, signorina Granger, sarai in grado di pensare ad un domanda, vero?”

Provocata dalla sua solita scortesia, Hermione pose senza pensarci troppo la domanda che aveva sulla punta della lingua.

Ehm, perché è qui?”

Persino Madama Pomfrey merita ogni tanto una notte di sonno ininterrotto.” Snape sembrava annoiato.

Lo scambio stranamente tenero con Madama Pomfrey il giorno dell'incidente ritornò nella mente di Hermione, suggerendo un'acida replica: “Scommetto che lei non la considera malvagia, allora.*Ops, pensò. Invece di reagire, Snape ghignò.

Mmm,” si accarezzo il labbro inferiore con la sua mano libera. “Tra tutti i miei colleghi sicuramente non ritengo Poppy Pomfrey malvagia... Bellatrix Lestrange invece...” Lasciò la frase in sospeso.

Una piccola risata sorpresa sfuggì dalle labbra di Hermione. Questo è surreale. Furtivamente si diede un pizzico all'interno del braccio. Le fece male. Non è un sogno, quindi. Anche se la sua mente rimuginava sulla situazione in cui si trovava, Hermione Granger non aveva intenzione di sprecare un'occasione simile. “Veramente, professore, potrei farle una domanda?”

Signorina Granger, se ti dovessi mai trovare in una situazione in cui non hai niente da chiedere, per favore informami.”

Vuol dire che mi risponderà?”

Quello, signorina Granger, dipende dalla domanda.”

Mi sta bene. Hermione fece un profondo respiro. “Com'è possibile che, al Ministero, i Mangiamorte non ci abbiano semplicemente uccisi tutti?”

E' una bella domanda, alla quale ci sono diverse possibili risposte.” Snape appoggiò il dorso del libro che teneva in mano contro il labbro inferiore. “Primo, l'Anatema che Uccide, come le altre senza perdono, ha bisogno di una gran quantità di energia magica. Il processo diventa più facile con la pratica, ma durante un combattimento la situazione può lasciare il mago in svantaggio; l'energia abbassa i riflessi e la forza delle maledizioni successive. Secondo, i Mangiamorte sono abituati a giocare col cibo.” La bocca di Snape si contorse per il disgusto. “Stavano affrontando sei avversari minorenni, semplici adolescenti. Quasi certamente si sentivano adeguati alla situazione senza aver bisogno dell'utilizzo di una potenza magica di quella portata. Terzo, il Signore Oscuro, nel caso che tu non l'abbia notato, ha una certa malsana ossessione verso Harry Potter. Questo ci porta alla sporadica mancanza di logica. È deciso nel voler uccidere il ragazzo, ma vuole farlo lui stesso. Fare diversamente sarebbe nientemeno che un'ammissione della sua fallibilità. Se fosse un Mangiamorte ad uccidere Potter, anche per sbaglio, questo garantirebbe la sua morte. Come conseguenza, la sua presenza vi ha dato un certo livello di protezione; avreste corso il rischio dell'Avada Kedavra solo se non ci fosse stato pericolo di colpire Potter per sbaglio .

Quindi,” la voce di Hermione era un sussurro, “Quando ero sotto al tavolo, quando Harry mi ha salvata,” non riusciva a dire il nome della maledizione, “È stato perché il Mangiamorte aveva un colpo sicuro e sapeva che non avrebbe colpito Harry?”

Precisamente.”

Hermione deglutì pesantemente. L'orrore di aver sfiorato la morte la travolse, lasciando un sapore metallico in bocca. Il senso di sollievo fu seguito da uno di vigliaccheria e, ripensando a Sirius e Cedric, da senso di colpa.

Ha detto,iniziò, con la gola arida. “Ha detto che mi avrebbe spiegato esattamente quanto siamo stati stupidi. Credo che questo sia un buon momento.”

Mi sembra che col tuo attuale umore possa svolgere questo compito da sola in modo più che adeguato.”

Vero. Per un paio di minuti fra i due regnò il silenzio. Hermione contemplava i bordi delle lenzuola, piegandole distrattamente con le dita della mano destra. Ripensandoci, la visita al Ministero era stata un disastro tattico dall'inizio alla fine.

Finalmente si decise a parlare. “Vorrei avessimo avuto più di un solo incontro del club dei duellanti.”

In risposta, Snape fece un verso di disgusto quasi indistinguibile. “Pensi che qualche lezione in più avrebbe fatto pendere l'ago della bilancia a vostro favore? ”

Avrebbe potuto aiutarmi.” Hermione sussultò di fronte al disgusto nella voce dell'uomo. La risposta di Hermione era più disperata che sprezzante.

Sei studenti, tutti minorenni, ognuno di loro ha sofferto dell'incompetente successione di professori di Difesa contro le Arti Oscure. I Mangiamorte avrebbero avuto più di un'occasione con ognuno di voi, non importa la quantità di lezioni di duello sostenute. La morte di Black non ti ha insegnato abbastanza?”

Hermione si appoggiò un altro po' sui cuscini. La rabbia di Snape era palpabile. Eppure, mormorò ancora, questa volta più a sé stessa che al professore, “Avrebbe potuto aiutarmi.”

Lui allora la guardò, gli occhi socchiusi mentre rifletteva. “Avrebbe potuto. I tuoi riflessi sono scarsi e i tuoi incantesimi di Difesa mancano di forza.”

Hermione sapeva che le critiche era meritate, ma le sue parole facevano male ugualmente. Le lacrime minacciavano di scendere e sbatté le palpebre velocemente, determinata a non farsi vedere da Snape.

Se speri di eguagliare i voti di Potter in Difesa contro le Arti Oscure,” continuò, “ti suggerisco di lavorare sulla tecnica durante le vacanze.”

Lo farei se sapessi come.” Hermione si maledì per apparire così petulante, anche se almeno non piangeva.

Pensa, signorina Granger,” Snape aveva deciso di sfruttare il suo tono più sarcastico. “Oltre gli esami di Difesa contro le Arti Oscure, cos'è che Potter fa meglio di te?”

Niente!” Petulante senz'altro. Se non del tutto imbronciata. “Cioè, niente eccetto il Quidditch.”

Esattamente.”

Non può essere serio!” La sorpresa le fece abbandonare l'autocommiserazione all'istante. “Harry è bravo in Difesa contro le Arti Oscure perché è bravo a Quidditch? No, non può essere vero o anche Ron dovrebbe essere più bravo di me!”

Non è così semplice, signorina Granger. Mentalmente sei abbastanza abile, ma la tua forma fisica è al di sotto della media. È una combinazione di forza mentale e fisica che conduce ogni incantesimo ad essere scagliato con precisione e forza. Potter è fisicamente più forte di te come, a dire il vero, lo è Ronald Weasley. Eppure, mentre Potter sembra, con ogni intento e obiettivo, intellettualmente carente come il signor Weasley, ha una testarda tenacia di fronte alla pratica di Difesa e nel lanciare incantesimi offensivi.”

Hermione era così stupefatta che quasi non registrò l'insulto ai suoi amici. Il suo cervello si agitava per le nuove informazioni. Si tirò su e si sedette appoggiandosi alla testiera del letto. “Quindi,” teorizzò, “non potrò mai essere all'altezza di Harry in Difesa contro le Arti Oscure: lui è più alto di me e molto più forte. Non potrò mai eguagliare nessuno dei ragazzi.”

Sciocchezze,” sbuffò Snape derisorio. “Hai perso la tua abilità nel ragionare logicamente? Solo pochi minuti fa dicevi di poter fare meglio di Ronald Weasley.”

Oh. Allora...” Hermione si bloccò. Allora cosa?

Ginevra Weasley è sicuramente un miglior esempio con cui confrontarti.”

È vero! Gioca a Quidditch, è incredibilmente in forma e le sue maledizioni sono straordinariamente potenti!” L'entusiasmo della scoperta elettrizzò tutto il corpo di Hermione e la ragazza si strinse le braccia intorno alle ginocchia nel tentativo di controllare l'urgenza di saltare di piacere.

Causa ed effetto,” rimarcò Snape. “La potenza comparativa e meno importante della potenza complessiva. È sufficiente essere al massimo della condizione.”

Ma perché nessuno me l'ha mai detto prima?”

Una smorfia passò veloce sul volto di Snape. “È un'informazione che molti danno per scontata.”

Hermione rimase immobile, il suo entusiasmo del tutto sparito. “Intende dire che è un'informazione che molti purosangue danno per scontata.” Disse in tono neutro.

Sì.”

Hermione fece un profondo respiro e lo lasciò andare lentamente dal naso. “Bene, adesso lo so, più o meno. E lei pensa che dovrò imparare a giocare a Quidditch durante le vacanze?”

Snape alzò un sopracciglio. “Non è necessario il Quidditch. “Avresti grosse difficoltà ad imparare a volare bene nella casa dei tuoi genitori senza infrangere le ragionevoli leggi restrittive per i maghi minorenni e lo statuto internazionale di segretezza. Inoltre il Quidditch è impossibile da imparare da soli. Suggerisco la corsa, forse accompagnata dallo yoga. Nel tuo caso, la corsa ha l'evidente vantaggio che, diversamente da altri sport, può essere imparata adeguatamente da un libro.”

Ahi. Crudele, ma esatto. Perché far finta di poter imparare a tenermi in buona forma fisica in modo diverso da tutto il resto? Almeno papà sarà contento. Suo padre aveva sempre cercato di convincerla ad andare a correre, ad un certo punto aveva anche partecipato ad alcune maratone. Ah. Così forse non avrebbe dovuto imparare da un libro dopotutto, ma questa era un'informazione che Snape non aveva bisogno di sentire. Professor Snape. Hermione lo guardò di sottecchi e rivisitò la strana, e curiosamente utile, conversazione avuta. Non era stata esattamente piacevole, ma lui non si era neanche comportato nel suo solito modo. Di solito non rispondeva alle sue domande. Strano. Pensò se poteva permettersene ancora una.

Professore?”

Snape alzò lo sguardo e i suoi capelli si spostarono lungo la guancia, lasciando liberi gli occhi, e sollevò un sopracciglio con aria interrogativa.

Perché mi sta dicendo queste cose?”

Snape sospirò piano col naso. Chiuse il libro che era tornato a leggere, appoggiandolo nel comodino vicino al letto. Alzandosi in piedi si avvicinò e rimase in piedi così vicino al letto da poterlo toccare, incrociando le braccia.

Signorina Granger, l'informazione che sto per darti non dev'essere riferita.” La guardò dall'alto in basso. “Questo include anche i due imbecilli che chiami amici.”

Harry e Ron non sono imbecilli!”

Come?” Snape di chinò leggermente, la figura minacciosa incombente sul letto. L'incantesimo di luce con cui leggeva era alle sue spalle e lanciava un'ombra intimidatoria lungo il letto.

Ehm... chiedo scusa, signore.” Ops. E stava proprio per dirmi qualcosa d'importante.

Snape si raddrizzò e alzò un sopracciglio. “Meglio.” Concesse.

Hermione sospirò di sollievo. Forse non aveva rovinato tutto, ancora.

Voglio la tua parola, Miss Granger, che non rivelerai il contenuto della nostra conversazione a nessuno.”

Ah. Bene, non sarebbe la prima volta. Durante il terzo anno aveva tenuto la giratempo nascosta a tutti, Harry e Ron inclusi.

Ha la mia parola, signore.”

Molto bene.” Snape si voltò e camminò diversi passi lontano dal letto prima di voltarsi improvvisamente indietro verso di lei, il mantello ondeggiante intorno alla sua forma sottile. Rimase lì, le braccia strette e incrociate sul petto. “Il preside ha deciso che, durante il prossimo anno, prenderai delle lezioni private con me.”

Occlumanzia?” La domanda lasciò la sua bocca prima che Hermione si rendesse conto e si morse le labbra, inorridita per aver interrotto.

Snape alzò le spalle sprezzante. “Tra le altre cose.”

Sapeva che la stava guardando da vicino, sapeva che stava sogghignando verso di lei, ma non riuscì a trattenere un sussulto di gioia, né una leggera esclamazione di sorpresa. “Wow.”

Per iniziare, ho diversi libri per te da leggere durante le vacanze. Li lascerò sul comodino, prima o poi, nei prossimi giorni. Non mostrarli a nessuno. Contengono sia esercizi mentali che teorie e pratiche per l'Occlumanzia. Voglio che tu faccia pratica di rilassamento e tecniche di pulizia mentale ogni giorno. Lo saprò se non lo farai. Sono stato chiaro?”

Sì, signore.”

Una volta avuto il programma delle classi del sesto anno dovrai trovare un orario durante la quale la tua assenza non sarà notata.”

Hermione sapeva già quando le sarebbe stata garantita un po' di solitudine. “Signore, prendendo per assunto che il divieto di giocare a Quidditch verrà annullato, possiamo incontrarci durante le prove della squadra Grifondoro. Harry e Ron saranno occupati.”

Infatti, mi sembra probabile.” Snape si spostò lontano dal letto e prese il libro dal comodino. Guardò verso di lei. “Stenditi,” ordinò. Sentendosi come un cane obbediente, Hermione si sistemò sotto le coperte. “Per adesso hai bisogno di riposo.”

Snape si accomodò nella sedia, la conversazione era chiaramente finita. Hermione chiuse gli occhi, ma tese l'orecchio verso il suono delle pagine voltate. Seppure convinta che il vorticare dei pensieri l'avrebbe tenuta sveglia, Hermione fu presto profondamente addormentata. 

*

*

*


* Il riferimento è alla conversazione tra Poppy e Snape nel capitolo 1: "Non c'è riposo per i malvagi". E' una citazione dalla Bibbia (Isaia 57:20) e in inglese è No rest for the wicked, molto usato nel parlare quotidiano. Pignoleria mia, magari a qualcuno può interessare (anche perchè in italiano non si usa).

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Vorrei iniziare col ringraziarvi: la storia ha un certo seguito, anche se per ora è più che altro silenzioso, ma fa piacere comunque :).

Fink1987:  ti ringrazio per i complimenti, la storia non è semplicissima da tradurre (e per fortuna esistono quelle sante donne delle Bete :)). Ho deciso sui nomi originali perché non ho mai apprezzato questa mania di tradurre tutto. Su HP può in effetti avere senso, visto che i nomi in inglese hanno un significato e il prodotto è prevalentemente rivolto ai bambini/ragazzi, ma ormai i piccoletti conoscono l'inglese meglio di noi... E poi, diciamolo, "Piton" non si può proprio sentire! Ho invece lasciato tutto il resto, tranne Dumbledore's Army per evidenti motivi, così da non confondere troppo. Grazie per la recensione :)).
Il prossimo aggiornamento, vista la brevità del capitolo 4, sarà lunedì (spero apprezzerete il pensiero ;)).

Anne London
  
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