Storie originali > Fantasy
Segui la storia  |       
Autore: Namhirya    24/05/2013    1 recensioni
Un mondo abitato da ogni sorta di creatura fantastica, la continua lotta per la supremazia tra razze, un delicato equilibrio messo in pericolo dai signori della guerra.
Un Lykan, plagiato da anni di menzogne e sotterfugi, e una Vampira, la quale voglia di vivere farà comprendere al Lykan quanto ancora lui debba capire dal mondo.
Una guerra alla quale porre fine, credenze da smentire, legami da concretizzare. Riuscirà Alba a portare a galla la verità della Luna Rossa?
Genere: Avventura, Fantasy, Malinconico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: Lime | Avvertimenti: Violenza
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Entrò nella grotta ancora in forma animale, e vide la vampira alzare lo sguardo verso di lui. Inizialmente non lo riconobbe, come confessava il suo sguardo pieno di terrore, poi, però, qualcosa le fece riconoscere quel lupo,e il suo viso si aprì in un luminoso sorriso pieno di gratitudine.
Quel sorriso fece uno strano effetto ad Alba, che nemmeno lui seppe spiegarsi.
Sbuffò e diede la schiena alla vampira, trascinando nella grotta il cervo che aveva cacciato poco prima. Lo portò fin sotto il naso della vampira, poi si allontanò e si trasformò nuovamente, rimettendo a posto le fronde davanti all’entrata.
Quando si voltò vide che la vampira non aveva ancora nemmeno sfiorato l’animale.
-…bè? Che fai, non mangi?- chiese scocciato.
-…è…è per me?- chiese lei stupita.
-Certo, stupida…mi servi in vita, per ora.- rispose lui seccato, sedendosi a gambe incrociate di fronte a lei dall’altra parte della carcassa.
Lei lo guardò basita per un altro istante, poi sorrise nuovamente e avvicinò lo labbra all’orecchio del cervo, sussurandogli qualcosa. Poi spostò lentamente le labbra sul collo dell’animale e affondò i denti li dove il collo è più morbido, dove la linfa vitale scorre più impetuosa. Alba la vide succhiare il sangue dell’animale avidamente ma con rispetto, anche se prosciugò le sue vene fino quasi a polverizzarle.
Si tirò su qualche minuto dopo, le labbra e il mento sporchi di sangue. Si asciugò con una manica e guardò Alba con un sorriso grato. –Grazie per il pasto…hem…lupo…?-
Lui sogghignò.-Chiamami come ti pare.- poi riprese -…che cos’hai sussurrato al cervo poco prima di azzannarlo?-
-hm?...lo ho ringraziato!- rispose lei semplicemente.
-…ringraziato?- chiese il lupo sconcertato.
-certo! Lui ha abbandonato la vita donandone a me, per questo lo ringrazio e gli auguro un viaggio felice nei prati di luce di Katheen!- continuò lei soave.
-…Katheen?- Alba ci capiva sempre meno.
-Certo! Il regno dei morti!...non mi dirai che voi Lykan non credete in Katheen!- chiese lei esterrefatta.
Alba sbuffò.-Noi non crediamo in cose come Inferno o Paradiso, o con quali altri nomi vuoi chiamarli…per noi nessun dio creò la terra su cui viviamo, la terra è frutto dell’amore di Gea, La Grande Madre di tutti noi. Ella discese su questo pianeta quando ancora era null’altro che una mera distesa di polvere e lava, rocce e pietre. Ella Pianse per questo pianeta desolato, e così creò Laghi e fiumi, mari e oceani, accarezzò le distese di polvere, e creò foreste e boschi, valli e praterie. Soffiò sulle rocce più alte, e creò i monti innevati. Poi, soddisfatta per il mondo da lei ricreato ma delusa dal fatto che nessuno potesse goderne i frutti, creò gli animali. A Gea piaceva tanto quel regno da lei creato, che volle stabilircisi, per poter godere lei stessa delle meraviglie di quella terra. Ma quel che la Grande Madre non sapeva, era che nelle viscere di quel mondo un tempo desolato, vi era annidato il Male. Era stato questo Male a rendere la terra un pianeta arido, desolato, morto. E quando aveva terminato di distruggere ogni forma di vita sul mondo, si era assopito nelle profondità più recondite del pianeta. Ma ora, avvertendo che la terra era tornata a pulsare di vita nuova, esso si era destato dal suo lungo sonno, e, cercando di uscire dal centro della terra in cui era confinato, squarciò le montagne e sgorgò da quei fori, riversando la lava di cui era formato sulla vita creata da Gea. E fu così che la Grande Madre seppe cos’era la morte. Vide gli animali, le sue creature, i suoi figli, morire bruciati sotto i suoi occhi, e nera lava solida ricoprire le amate foreste da lei create. E tale fu il suo dolore, tale fu la sua ira, che nubi scure oscurarono il cielo, e lampi di fuoco illuminarono la volta celeste. Gea pianse per la morte dei suoi figli, per la distruzione della terra, e il cielo pianse con lei. Pianse così intensamente, che il Male fu costretto ad arrestare la sua corsa e tornare a segregarsi nelle profondità della terra.
Ma non fu il solo. Gea, ancora profondamente ferita per la perdita subìta, camminò per tutta la terra, senza meta, rendendosi conto che il Male era molto più forte di lei. Si sentì profondamente debole, infelice…inutile, e stette a disperarsi per mesi. Poi, un giorno, la Grande Madre calpestò una parte di terreno molto molle, e sollevando il piede, ne vide sorgere un timido germoglio. Gea allora comprese. Esiste la vita perché esiste la morte, ed esiste la morte così che nuova vita possa nascere. Sorrise, e un raggio di sole squarciò il cielo sopra di lei. E il sole tornò a splendere dopo mesi su quella terra nuovamente desolata, e nuovamente la Grande Madre creò la vita, ma questa volta era una vita momentanea per ogni creatura di questa terra.-
Fece una pausa, e notò con piacere che la vampira pendeva dalle sue labbra.
-Ed è questo in cui crediamo noi Lykan. Quando uno vive, vive. Quando arriva la sua ora, muore e dunque rinasce sotto altre spoglie, animali o vegetali che siano. E’ il ciclo della vita, è il volere di Gea, è il nostro credo.- concluse.
-E noi?- chiese la vampira dopo un momento di pausa.
-noi chi?-
-Noi! Sai…Vampiri…Lykan …Elfi…insomma…nel vostro racconto si parla solo degli animali!-
Alba sospirò.-tutti noi non siamo altro che l’evoluzione, il risultato di incroci tra varie specie di animali. Noi siamo venuti molto dopo. Questa terra è da sempre appartenuta agli animali, siamo noi a comportarci da padroni dove non ne avremmo il diritto.- rispose lui paziente.
-ed è per questo che odiate tanto noi vampiri? Perché siamo immortali?-
-Non siete poi tanto immortali se vi si stacca la testa dal collo…comunque si, voi non avete una durata vitale, voi siete già morti, eppure continuate a vivere. Per noi questo è un insulto al volere di Gea, un insulto a tutto ciò in cui crediamo.-
-…quindi, secondo il disegno di Gea, noi non dovremmo esistere…-
-…esatto.-
-Allora non mi piace per niente questo disegno!-
-Ci credo bene, è un disegno che punta alla vostra eliminazione…-
-Non per quello!!!- ribattè lei.
-…e per cosa mai, sentiamo?- chiese lui con un sorrisetto.
-Perché se non fossi mai esistita, non avrei potuto incontrarti!!!- concluse lei con un sorriso.
Alba rimase di stucco a quelle parole, e si alzò di scatto beccando una testata sulla parete superiore. Ringhiò un’imprecazione molto colorita e la vampira scoppiò a ridere.
-Cosa accidenti ci trovi di tanto divertente??? Fa male!!!- esclamò lui uggiolando, massaggiandosi la testa dolorante.
Lei si stava rotolando dalle risate, e Alba decise di ignorarla. Dopo qualche istante, lei si ricompose, e il Lykan le ringhiò contro.
-scusa scusa! Però eri…ahah…eri così buffo!!!- e riprese a ridere.
-io non l’ho trovato poi così divertente.-concluse lui secco, e il sorriso di lei si spense mogiamente.
-…Comunque…io mi chiamo Nyrea.- annunciò.
-…non mi pare di avertelo chiesto.- rispose lui brusco.
-Però io volevo fartelo sapere.- riprese lei paziente.
-e io non ci tenevo a saperlo.- concluse Alba.
Nyrea non parve indispettita, anzi, sorrideva.
-…cos’hai da sorridere?- chiese il Lykan bruscamente.
-Sei bellissimo quando ti comporti da uomo delle caverne.- rispose lei semplice.
Alba la guardò esterrefatto, poi arrabbiato. Si girò e fece per uscire dalla grotta.
-Tornerò domani mattina…vedi bene di non scappare, o giuro che verrò a cercarti e vedrai che non mi troverai tanto bello una volta che la tua testa sarà separata dal tuo corpo.- un ringhio cupo gli era nato in gola.
-Sarà una morte felice <3- concluse lei con un sorriso.
Alba si accucciò per uscire, poi si bloccò e disse piano.-Alba.-
-è?...è già l’alba?-
Lui sbuffò.-No, non è nemmeno il tramonto…è il mio nome.-
-Il tuo…nome?-
-Si. Il mio nome. Alba.- e se ne andò silenzioso.
Nyrea stette a guardare il punto in cui era sparito per qualche altro istante, poi sorrise e si acciambellò sul giaciglio.
Alba…pensò...forse ho trovato…il mio raggio di sole.
  
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Fantasy / Vai alla pagina dell'autore: Namhirya