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Autore: Shadow_Edgeman94    24/05/2013    1 recensioni
Un misterioso guerriero arriva a Konhoa, per prendere il giovane Naruto e proteggerlo dalla minaccia dell'Akatsuki, insieme agli altri otto Jinchuuriki.
Inoltre, conosce cose di Naruto che neanche il biondo sa.
Ma chi è questo misterioso guerriero?Dice di chiamarsi Sozoku, ma sarà quella la sua vera identità? E perchè si interessa così tanto ai Jinchuuriki?
Tra misteri, lotte ai confini tra umano e demone e rivelazioni sconvolgenti, un nuovo Rokudou Sannin si ergerà dalle ceneri del primo.
Genere: Avventura, Azione, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Hinata Hyuuga, Naruto Uzumaki, Sabaku no Gaara | Coppie: Hinata/Naruto
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler! | Contesto: Naruto Shippuuden
Capitoli:
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Inizio dicendo che sono felice che il capitolo sia piaciuto, anche se lo scontro con i due mukenin mi ha fatto storcere il naso parecchio, in ogni caso, sono carichissimo per un capitolo che porterà al pest… ehm combattimento contro Sasori e Deidara. Chi saranno gli avversari dei due Mukenin? Lo sapremo leggendo(o era vivendo? Bho). Buona lettura, miei cari lettori!
 
Missione di Recupero
 
Davanti le porte del Villaggio della Sabbia, una figura ammantata sembrava aspettare qualcuno. I Chuunin di guardia erano stati informati che qualcuno sarebbe arrivato da lì a breve e l’uomo non portava le insegne di Akatsuki quindi, probabilmente, era l’uomo che aspettavano. Nessuno dei due osò chiedere l’identità a quel tizio che non sembrava nemmeno intenzionato ad entrare. Semplicemente stava a fissare la strada principale dall’esterno del portone, aspettando che qualcuno apparisse. Era abbastanza alto, spalle larghe con il volto coperto da una inquietante maschera a forma di teschio. I suoi occhi erano coperti dal cappuccio del mantello ormai del tutto stropicciato. Dopo una decina di minuti sembrò aver avvistato le persone che stava aspettando. Uno dei Chuunin si voltò verso la strada, per vedere chi erano le persone che aspettava e si stupì nel vedere un così alto numero di persone. In testa al gruppo c’era un ragazzo biondo, con lo sguardo corrucciato puntava dritto al deserto senza curare gli altri di uno sguardo. Poco dietro di lui, una ragazza dai capelli blu scuro che gli arrancava dietro, un po’ meno sicura. Subito dopo, due ninja della foglia(di cui ne riconobbe uno come il Ninja Copia) e una decina di Jonin della Sabbia guidati dalla vecchia Chiyo. Il Chuunin non capì che cosa potesse star facendo un tale assortimento di ninja, tutti sicuramente di alto livello, in un gruppo così compatto. Fu il suo compagno a dargli un indizio, rivolgendosi allo strano individuo fuori dalla porta.
“Fai per caso parte del gruppo inviato per il salvataggio del Kazekage-sama?” chiese il Chuunin.
L’uomo fece un cenno affermativo con la testa, prima che il gruppo con in testa Naruto uscisse dal villaggio. A quel punto Sozoku, perché di lui si trattava, afferrò immediatamente i due ragazzi in testa e se li trascinò in disparte. Se Naruto era arrabbiato, Hinata aveva un attimo di paura. Il suo sensei arrabbiato non era mai una cosa positiva.
“Ora, voi due imbecilli, mi spiegate come avete fatto a perdere?” chiese Sozoku, con un tono di voce a dir poco contrariato.
Naruto guardò da un’altra parte. Si era già dato abbastanza colpe da solo, non aveva bisogno anche della ramanzina di Sozoku. Hinata però difese tutti e due, immediatamente.
“Siamo stati colpiti di sorpresa con del veleno, eravamo entrambi distrutti e non siamo riusciti a far nulla” disse la ragazza “Tra l’altro se Naruto non avesse usato il chakra rosso su di me sarei morta di sicuro”
Sozoku non rispose immediatamente, ci mise una decina di secondi per assimilare ciò che Hinata gli aveva appena detto. Naruto aveva usato il chakra rosso come tecnica curativa? Il chakra rosso forniva soltanto un fattore di autorigenerazione e di difesa contro la maggior parte dei veleni. A meno che non avesse passato ad Hinata il chakra demoniaco. Quell’ultimo pensiero gli fece scoppiare la rabbia. Afferrò per il colletto Naruto, alzandolo di qualche centimetro da terra per portarlo a fissare i suoi occhi.
“Cosa hai fatto tu? Hai dato il chakra rosso ad Hinata? Ma sei totalmente rincretinito? Sai che potevi ammazzarla?” chiese Sozoku, adirato.
“Me lo ha suggerito la volpaccia, credevo fosse una buona idea” si difese Naruto.
Sozoku lo lasciò, facendolo cadere a terra.
“Da quanto tempo andate d’accordo, tu e la volpe?” chiese.
“L’unica cosa su cui andiamo d’accordo è che ci odiamo a vicenda. Io sono la sua prigione e lui è un rompiscatole, non ho altro da aggiungere”
Quasi da quando si erano conosciuti Sozoku lo aveva asfissiato con quella storia dello stringere un accordo con la volpe per non ammazzarsi a vicenda, gli aveva anche fatto conoscere un Jinchuuriki che andava perfettamente d’accordo con il suo Bijuu, ma l’Hachibi era decisamente più socievole di Kyuubi, tanto che aveva fatto anche qualche battuta sul pessimo vizio di Bee di rappare i suoi discorsi.
Sozoku emise un sospiro sconsolato.
“Abbiamo altro da fare, ma il prima possibile devi provarci”
Naruto emise un grugnito di disapprovazione, non contento dell’insistenza del capo di Rakugakure.
Tornarono dal resto del gruppo, che nel frattempo si era riorganizzato.
“Allora” disse Kakashi “Grazie alle informazioni passateci gentilmente da Sozoku-san, il covo di Akatsuki si trova al limite tra la terra del Vento e quella del Fuoco, ma non sa dove con esattezza, giusto?”
Sozoku annuì..
“Questo ci porta a pensare che sia ben nascosto e trovarlo potrebbe costarci tempo prezioso. Avete idea di come fare a trovarli?”
Naruto si fece avanti, con la sorpresa di tutti, esclusi Hinata e Sozoku.
“Da qualche tempo ho sviluppato una tecnica di percezione del chakra molto potente e una decina di chakra potenti come quelli dei due Mukenin che hanno attaccato Gaara-san sono facilmente rintracciabili. Per di più ho già avuto modo di percepire il loro chakra e sarei in grado di riconoscerlo”
Kakashi alzò un sopracciglio, diffidente. Da quando Naruto era un ninja sensoriale e per giunta di così alto livello? Vero si che il loro ultimo scontro era stato quando lui era un Genin fresco fresco di accademia, ma non era riuscito a notarlo quando era a venti centimetri dal suo sedere(con tanto di dolorosa tecnica idiota pronta) come poteva percepire qualcuno a cento e passa metri di distanza?
“E che tecnica sarebbe?” chiese il Jonin, perplesso.
“Kagura Shingan” rispose prontamente Hinata “E’ veramente potente, posso assicurarlo”
Ricordava perfettamente quando loro due si erano allenati nell’individuazione dell’avversario, utilizzando il Kagura Shingan ed il Byakugan per trovare Sozoku nascosto nei punti più impensabili e alle distanze più assurde.
Kakashi alzò le spalle, convinto.
“In marcia, ci incontreremo al nascondiglio di Akatsuki con il Team Gai, ci hanno mandato rinforzi”
Kakashi fece pochi sigilli per evocare il suo fido Pakkun, mandandolo ad intercettare il team Gai per aiutarli a trovare il covo degli Akatsuki.
Il gruppo, formato in tutto da venti persone, si mosse a velocità degna dei ninja di alto rango per il deserto, come fossero immuni al calore soffocante di quel posto. In realtà avevano tutti in mente lo stesso pensiero: salvare Gaara prima che fosse troppo tardi. Durante il viaggio, Naruto si avvicinò alla compagna del Team 7 che, appena lo ebbe visto tentò di allontanarsi. Il biondo la bloccò per un braccio.
“Sakura-chan”
La ragazza in questione cominciò a diventare rossa di rabbia, tentando di ignorarlo. Data la naturale dose di pazienza di cui era dotata la ragazza, il tentativo fallì dopo cinque miseri secondi prima che la ragazza rifilasse un pugno a Naruto, schiantandolo contro un albero. Tutti gli altri ninja si fermarono per vedere la scena. Sozoku fissò prima l’allievo e poi Sakura, sospirando sconfortato.
“Andiamo avanti, è una questione tra di loro giovani” disse, seccato, ripartendo.
Gli altri ninja lo seguirono, tranne Hinata, che voleva parlare anche lei con Sakura.
La ragazza in questione li fissò entrambi, furiosa.
“Adesso volete pure far pace?” chiese, alternando occhiatacce ai due ex-amici “Prima mi tirate una coltellata, fuggite senza dire nulla dopo aver tanto criticato Sasuke e poi fate la stessa cosa? Mi fate proprio SCHIFO!”
Naruto si alzò dalle radici dell’albero su cui era stato spedito dal pugno della rosa.
“Noi non stiamo facendo la stessa cosa! Noi non abbiamo tradito nessuno, siamo andati via dal villaggio perché temevamo che Akatsuki potesse arrivare in massa per prendermi!”
“E cosa ti fa credere che cerchino te?” chiese Sakura, stizzita.
“Perché nel mio corpo è stato sigillato Kyuubi!” disse Naruto, tappandosi poi la bocca. Non voleva dirlo in questa maniera a Sakura, però gli era scappato di bocca e non poteva più rimangiarsi nulla. Hinata lo guardò allarmata, lei conosceva già quel segreto da parecchio tempo, ma Sakura fu colta alla sprovvista.
“Vuoi dire… quel Kyuubi?” chiese, sorpresa.
Naruto annuì gravemente.
“Lo Yondaime decise di sigillarlo in me perché possedevo i geni dei Senju e degli Uzumaki, entrambi in grado di limitare il potere dei bijuu, o almeno credo che fu quello il motivo. So soltanto che il giorno stesso in cui sono nato ho ricevuto un fardello troppo pesante. Ecco perché al villaggio mi disprezzano tutti”
Sakura era allibita, non sapeva cosa dire. Da un lato cominciava a capire il perché di tutto quel disprezzo(persino da parte dei suoi genitori) verso Naruto. La volpe aveva fatto una strage nel villaggio e tanti ninja erano morti sotto le sue zampate o a causa delle sue cannonate di puro chakra. Ma di tutto questo, si rendeva conto, Naruto non aveva alcuna colpa. Era la vittima tra le vittime, quella che aveva dovuto sopportare un immotivato odio per tanti anni e, nonostante questo, aveva deciso di proteggere il villaggio a tutti i costi diventando Hokage. E adesso era fuggito, non sete di potere, ma per allontanare il pericolo dal suo villaggio. Probabilmente sia lui che Hinata erano stati male quanto lei, eppure l’avevano fatto per aiutarli. Si sentì in colpa per aver giudicato troppo presto le azioni dei due amici. Non meritavano la sua ira. Adesso capiva anche perché Kakashi-sensei non ce l’aveva con lui e nemmeno gli altri Jonin, loro sapevano già del segreto di Naruto.
“Mi dispiace… io…” tentò di scusarsi, ma non trovava una vera motivazione.
“Scusarti di cosa, Sakura-chan?” chiese il biondo, come se nulla fosse successo. Sakura lo fissò allibita.
“Ma io ti ho…”
“Già perdonata, tranquilla” disse il biondo “Rinfacciarci i propri errori non ci servirà a nulla, vero Hinata-chan?”
La ragazza in questione annuì sorridente. Era felice che Sakura avesse capito il perché del gesto di Naruto e adesso erano tornati amici.
“Muoviamoci, non voglio fare aspettare gli altri” disse il biondo, scattando in direzione degli altri componenti del gruppo.
Sakura ed Hinata persero alcuni secondi per un’ultima domanda.
“Hinata, tu perché sei scappata?”
La mora diventò immediatamente paonazza e cominciò a giocherellare con le dita. Per Sakura non fu necessario altro per capire. Emise un forte sospiro, Naruto era davvero una testa quadra.
 
 
In breve tempo, i tre ragazzi di Konhoa raggiunsero il resto del gruppo dei ninja. Naruto si mise in testa al gruppo, chiudendo per un secondo gli occhi. Non percepiva chakra particolarmente potenti in giro, quindi dubitava di essere anche solamente vicino all’obiettivo. Fu un solo istante e nella sua percezione entrò un singolo chakra, estremamente potente. Fece una rapidissima analisi. Era un chakra caldo e potente, poteva percepire chiaramente che fosse in grado di utilizzare sia il Suiton che il Katon. Poi aveva qualcosa di ostile, come se una parte di lui odiasse quel tizio. E chiaramente le intenzioni della persona non sembravano esattamente pacifiche.
“Fate attenzione, c’è un ninja fortissimo che ci sta venendo addosso!” annunciò Naruto.
“E’ Itachi Uchiha”
Naruto si voltò verso il sensei. Come faceva ad essere sempre così dannatamente preciso, nonostante non fosse capace di percepire il chakra?
“La bocca, Naruto, quando esamini un chakra parli a mezza voce”
Naruto sgranò gli occhi. Questa non se la aspettava. Sozoku lo conosceva abbastanza bene da leggergli nel pensiero senza bisogno di alcuna tecnica ninja, era troppo prevedibile.
Una potente vampata divorò letteralmente gli alberi davanti a loro, rischiando di investire il gruppo. Chi in un modo chi in un altro erano riusciti quasi tutti a schivarla, ma due ninja della sabbia erano stati inceneriti all’istante.
“Dannazione” sibilò a denti stretti il jinchuuriki, all’arrivo di un altro Katon da un’altra direzione “Hinata!”
La ragazza non aveva nemmeno bisogno che Naruto le dicesse cosa doveva fare, aveva già iniziato a comporre i sigilli quando era arrivato il primo Katon.
“Suiton: Suijiheki(=Arte dell’Acqua: Muro Acquatico)”
Un gigantesco muro d’acqua si frappose fra il gruppo ed il Katon, mentre Naruto preparava i sigilli per un’altra tecnica.
“Fuuton: Atsugai(=Arte del Vento: Pressione Pericolosa)”
Un gigantesco tornado distrusse tutta la foresta nel raggio di cinquanta metri, lasciando incolumi soltanto i ninja protetti dal muro d’acqua eretto da Hinata. Quando anche il muro eretto da Hinata svanì poterono vedere il loro avversario davanti a loro, totalmente incolume da qualsiasi tipo di danno. Gli occhi rossi saettavano tra i ninja alla ricerca di qualcuno in particolare, anche se non riuscivano a capire chi fosse.  Quando lo sguardo si posò su Sozoku, Itachi Uchiha ebbe visibilmente un fremito. D’altro canto, se non fosse stato coperto dalla maschera, il viso di Sozoku sarebbe stato sicuramente coperto da un ghigno malefico.
“Itachi Uchiha, a cosa dobbiamo l’onore?” chiese il capo di Rakugakure, estraendo la spada dal fodero sulla schiena.
“Mi è stato ordinato di non lasciarvi passare per nessun motivo fino a quando non avranno sigillato l’Ichibi” rispose atono l’Uchiha. Prima che potessero continuare a parlare, Naruto schizzò verso l’avversario accompagnato da un Bushin, reggendo un grosso Rasengan in mano.
“Oodama Rasengan!(=Rasengan Superiore)”
Itachi non ebbe il tempo di scansarsi che fu centrato dalla potente tecnica di Naruto, ma si dissolse in corvi che si dispersero nell’aria proprio sopra di lui. Naruto si guardò intorno solo per rendersi conto di essere completamente da solo. Non gli ci volle molto per capire che cosa stava succedendo, era un Genjutsu. Jiraya lo aveva messo in guardia verso quel particolare tipo di tecnica e gli aveva insegnato come uscirne.
“Dimmi una cosa, Naruto”
Itachi Uchiha gli apparve davanti, materializzandosi tra i corvi creati dalla sua illusione.
“Eri un compagno di squadra di Sasuke?”
“Io SONO un compagno di squadra di Sasuke” rispose acido il biondo, tentando di colpire Itachi con un Kunai, andato tristemente a vuoto.
“Ma Sasuke vi ha traditi, ricordi? Ha scelto Orochimaru ed è diventato un Mukenin, come Shinobi devi ammazzarlo”
La risposta di Itachi era secca e logica, un ragionamento che filava perfettamente. Ma non per Naruto. Per Naruto, Sasuke era un fratello più che un amico, con lui aveva condiviso il cibo, gli allenamenti, le sofferenze, le vittorie e le sconfitte. Entrambi erano senza una famiglia, entrambi soli. Entrambi giudicati per qualcosa di cui non avevano alcuna colpa. Due poli opposti odiati entrambi: gli Uchiha ed il Kyuubi.
“Una persona che ha fatto fuori la sua famiglia non può capire. Sasuke è come un fratello per me! Non permetterò che tu o chiunque altro lo butti in una spirale di odio senza fine. Io riporterò Sasuke a Konhoa e quando diventerò Hokage sarà consigliere insieme ad Hinata-chan e Kakashi-sensei!”
Itachi lo fissò per qualche secondo in silenzio, per poi fare un sorriso ironico.
“Quindi non provi alcun rancore verso di lui dopo tutta la sofferenza che vi ha inflitto?”
Naruto dovette pensare un attimo alla risposta, prima di dargliela.
“Ha detto che lo riporterò a Konhoa, non ho mai specificato che ci arriverà con le sue gambe” disse il biondo “Prima glie le spezzo entrambe”
Itachi tornò con la sua solita espressione atona, mentre i ricordi viaggiavano a dieci anni prima, quando ancora la sua famiglia era viva.
 
“Fammi capire, vuoi riportarlo vivo?”
Un ragazzo dai corti ed ispidi capelli neri annuì, continuando a correre da albero in albero insieme ad Itachi.
“Era nostro amico e non si dica mai che io ho fatto fuori un amico senza dargli una possibilità” rispose il ragazzo. Itachi fece un sospiro per darsi una calmata, reputandolo poco meno che un idiota.
“E come pensi di convincerlo, caro il mio Shisui? Gli chiedi se gentilmente torna a Konhoa e ci ripensa?”
Shisui Uchiha scoppiò in una fragorosa risata, rischiando seriamente di cadere dell’albero. Si voltò verso il suo migliore amico, nonché cugino, con un sorriso ironico stampato in faccia.
“E poi quello scemo dei due sarei io?” chiese il ragazzo “Ho detto che lo voglio riportare vivo a Konhoa, non ho mai specificato che ci ritornerà con le sue gambe”
Itachi sorrise di rimando. Una risposta del genere se la doveva aspettare da suo cugino. Era un tipo particolarmente impulsivo e predisposto a combinare stupidaggini.
“E poi…” continuò più serio “Una persona che uccide senza remore un amico, non è degna di diventare Hokage”
 
 
Quel Naruto gli assomigliava parecchio, a Shisui. Stesso sogno, stessa voglia di proteggere i suoi amici, persino stesse parole. Quel Naruto era uno Shisui in versione Jinchuuriki del Nove Code. Un corvo partì dal suo vestito, infilandosi nella bocca di Naruto. Questo cercò disperatamente di cacciare via l’uccello ma con scarsi risultati. Il corvi si infilò nella sua bocca e sparì così come era arrivato.
“Che diavolo mi hai fatto?” chiese Naruto, arrabbiato.
“Ti ho lasciato un dono, spero che tu non ne abbia mai bisogno”
Naruto gli scoccò un’occhiata omicida, per poi lanciargli un kunai, che andò nuovamente a vuoto. Sentì una mano poggiata sulla sua spalla ed il mondo sembrò disfarsi, mentre tutte le persone che erano arrivate lì con lui erano riapparse come per magia. Sfiorò la mano che gli aveva toccato la spalla e si voltò, per vedere che era quella di Hinata. Si rese conto di essere sdraiato per terra. Per un secondo guardò negli occhi la ragazza, fin quando lei non distolse gli occhi imbarazzata. Il biondo si alzò da terra, aiutato dalla mora e si guardò intorno. I Jonin di Suna erano spariti.
“Che cosa è successo” chiese il ragazzo, confuso. Adesso il gruppo si era notevolmente distretto. Di venti persone ne erano rimaste soltanto sei.
“Abbiamo mandato i Jonin di Suna a casa con i corpi dei loro caduti. Il vantaggio numerico è inutile con l’Akatsuki, dobbiamo puntare sulla qualità piuttosto che sulla quantità” rispose Kakashi, scocciato “Tu sei caduto in una illusione, non è vero?”
Naruto annuì, preoccupato. Quella cosa che era successa nell’illusione, quel corvo che gli era entrato in bocca e quelle parole “ti ho lasciato un dono”, non mettevano affatto il ragazzo a suo agio. D’altro canto, nessuno si accorse di nulla e ripresero la marcia. Solo Hinata, che dopo aver passato sei mesi con lui conosceva alla perfezione il biondo, sembrava aver intuito che qualcosa non andava. Stava per chiedergli qualcosa, ma venne interrotta dal suo sensei.
“Vai avanti con gli altri e attiva il Byakugan per vedere se c’è qualcun altro ad aspettarci al varco, Itachi è sparito troppo velocemente per potermene stare tranquillo” disse alla ragazza.
Hinata fissò per un attimo il biondo, poi ripartì a malincuore.
Quando Hinata fu fuori a portata di orecchio, Sozoku si decise a parlare sottovoce a Naruto.
“E’ successo qualcosa in quell’illusione?” chiese al biondo, con voce speranzosa. Naruto fissò il maestro negli occhi smeraldini, alla ricerca di una motivazione che potesse giustificare il suo strano tono. Non riuscì a trovarne, così rispose.
“Mi ha infilato a forza un corvo in bocca, mi ha detto che era un dono e che sperava non dovessi mai utilizzarlo”
Un lampo di allegria attraversò gli occhi di Sozoku. Naruto si preoccupò vivamente.
“Non ti preoccupare, Naruto, Sakura ha controllato il tuo stato, non hai nulla di anomalo, spero che adesso ti impegnerai di più ad imparare come spezzare un Genjutsu”
Naruto lo fissò sospettoso, Sozoku si stava comportando in modo strano.
“Vai avanti con gli altri, io vedo se riesco a rintracciare quel bastardo di un Uchiha, magari lo possiamo usare come esca per attirare il tuo amicone fuggitivo” disse Sozoku. Naruto sorrise alla battuta su Sasuke. Chissà, magari funzionava sul serio. Si allontanò in direzione degli altri, mentre Sozoku si infiltrava nella foresta, finché non trovò il cadavere di un uomo vestito con la cappa di Akatsuki.
“Come l’ultima volta, usano i corpi di altri per intervenire a distanza” mugugnò. Un violento colpo di tosse lo colpì, facendolo crollare al suolo privo di energie per un istante.
“Ho il tempo contato, ma non posso commettere sciocchezze” si disse, nervoso “Almeno Itachi ha fatto la sua parte”
 
 
Note dell’Autore:
 
Ed ecco che fa la sua comparsa anche Sant’Itachi da Konhoa! Anche il nostro strano corvicino ed un Sozoku sempre più misterioso. Che cosa significa che ha il tempo contato? Che significa “Itachi ha fatto la sua parte”? Quali sono i veri piani di Sozoku? Sta a voi provare a scoprirlo! Sono curioso di sapere cosa ne pensate!
 
m4dd499: Purtroppo per le Lemon sono limitato a causa del Rating, ma si può sempre fare una serie parallele del tipo “L’erede del Rokudou: che succedeva mentre parlavamo degli altri?” XD. In ogni caso, fai prima passare i combattimenti con Deidara e Sasori e poi sono già in programma momenti NaruHina a mai finire! Spero che il capitolo ti sia piaciuto, aspetto un’altra tua recensione XD
  
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