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Autore: CUCCIOLA_83    10/12/2007    4 recensioni
Avete presente quelle persone che cercano d'intromettersi nella vita degli altri? Ecco questa storia parla proprio di questo, di come una storia d'amore possa dare fastidio ad alcune persone con la mente incanalata nelle loro più assurde idee.
Genere: Romantico, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Remus/Ninfadora
Note: Alternate Universe (AU) | Avvertimenti: nessuno
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Eccomi qui! Ditelo che non vedevate l'ora avere un nuovo capitolo di questa FF (ok anche se non è così dite di Sì, giusto per farmi contenta).

Per ora non ho avuto Molti parari sul nostro caro Ian, peccato ero curiosa di sapere cosa ne pensavate. speriamo per il futuro.

ora vi lascio a qeusto nuovo capitolo, Buona lettura ;)







Tonks odiava il suo nuovo incarico. Odiava dover passare intere giornate chiusa nell’ufficio di Ian, per quanto lussuoso potesse essere, a scartabellare vecchi libri di creature magiche più o meno pericolose, e con il fiato della Umbridge sul collo.

Quell’orribile strega dalla faccia da rana voleva sempre sorvegliare il loro lavoro, probabilmente per evitare che lei, Tonks, mettesse troppo estro nella relazione.

«Tonks, non puoi dire che i centauri, devono avere gli stessi diritti dei maghi. Loro sono più che altro animali» disse Ian tra le risate,

«ma come fai a dire TU una cosa del genere» disse inorridita Tonks,

«Beh, fammi pensare. Forse perché hanno gli zoccoli in tutte e quattro le zampe vivono nelle foreste e perché sono dei selvaggi» rispose con noncuranza il giovane,

«dovevo aspettarmelo da uno come te» disse rassegnata,

«che cosa, di grazia» chiese gentilmente, anche troppo,

«la totale mancanza di tolleranza e rispetto verso il prossimo, anche se diverso sa se stessi. Ma non potevo aspettarmi altro da uno che lavora per la Umbridge» disse richiudendo il libro “i centauri, tra storia e mitologia” che aveva appena finito di leggere e alzandosi, ne aveva abbastanza di quella conversazione, ma Ian l’afferrò per il braccio e facendola risedere,

«ti vedo parecchio scontrosa oggi. Più del solito voglio dire» disse Ian avvicinandosi a lei, «mm, da cosa potrebbe dipendere? Che giorno è oggi? 30 luglio, luna piena, ecco spiegato il tuo malumore, qualcuno avrà una nottata un tantino agitata» disse sogghignando.

Tonks s’irrigidì di colpo si era completamente dimenticata che quella che stava per sopraggiungere era una notte di luna piena. D’altronde negli ultimi giorni si erano visti talmente poco a causa dei vari impegni di entrambi. Tonks si alzò di scatto,

«non credo che siano affari tuoi» disse uscendo di cosa dall’ufficio,

«non sai quanto ti sbagli» disse mettendosi più comodo sulla sua grande poltrona.

*****

Sola nel suo appartamento, se ne stava seduta sul suo divano a rimuginare sul fatto di non essere riuscita a stare un poco da sola con Remus prima che si rinchiudesse nella soffitta di Grimmauld Palace, per la trasformazione

«maledetta Umbridge e tutte le sue relazioni!» urlò scagliando il cuscino che teneva in mano contro il muro colpendo due quadri, i quali caddero rovinosamente a terra.

Con grande sforzo si convinse ad alzarsi e a preparare qualcosa per cena, nonostante la scarsa voglia di mangiare. Dopo aver rovesciato il sale per tutta la cucina e aver bruciato la carne, la giovane auror ripiegò su dei semplici, all’apparenza, toast. Andò a mangiare sul divano sfogliando contemporaneamente “strega oggi” una di quelle riviste che piacevano tanto a sua madre, che probabilmente aveva dimenticato da lei una delle ultime volte che era passata a trovarla, ma per quanto futili potessero essere gli articoli, niente sembrava in grado di farle passare il malumore.

Aveva appena deciso di andare a dormire per porre fine il più presto possibile a quella giornata, quando suonarono alla porta. Controvoglia, ma bacchetta alla mano, andò ad aprire, guardò dallo spioncino e rimase di sasso,

«che diavolo ci fai qui?» chiese visibilmente irritata,

«ciao, anche io sono contento di vederti. Sono passato per vedere come stavi, e farti un po’ di compagnia» disse il giovane cercando di entrare ma trovando una forte resistenza,

«come vedi sto benissimo. Buonanotte» disse lei, ma Ian non sembrava intenzionato a mollare il colpo,

«non avere così fretta di mandarmi via. Ricorda, il tuo posto di lavoro dipende anche da me» disse afferrandola per il polso del braccio che gl’impediva di entrare «lasciami! Mi fai male..» disse lei, lui la lasciò andare solo dopo essere entrato,

«si può sapere cosa vuoi da me? È da quando ci siamo, sfortunatamente, conosciuti che ti comporti in modo strano» disse richiudendo la porta,

«avevo preparato un bel discorso da farti ma visto, che vuoi andare subito al sodo.. tu mi piaci. E molto» disse sedendosi sul divano,

«tu sei pazzo. Ora esci da casa mia» disse Tonks indicando la porta,

«Tonks stammi a sentire, sei una ragazza speciale. Come puoi perdere tempo con uno come quello» disse Ian indicando una loro foto, «lui è una persona stupenda, gentile e premurosa» ribatté lei,

«talmente stupenda che una notte al mese diventa una belva assetata di sangue» disse alzandosi e andando verso di lei,

«tu meriti di meglio. Me per esempio» avvicinandosi sempre di più,

«uno come te? Arrogante, presuntuoso? No grazie» rispose Tonks,

«tu dici così ma so che non lo pensi. Sento il tuo desiderio nei miei confronti» disse ancora Ian,

«certo che lo penso. Credo che sia ora di fare una piccola revisione ai tuoi “sensi”. Ed ora vattene!» disse ancora Tonks,

«andiamo so che lo vuoi anche tu» disse cercando di baciarla, ma non fece in tempo perché si ritrovò schiantato dall’altra parte della stanza, «ecco, questo è quello che volevo» disse soddisfatta,

Pochi istanti dopo una molli decisamente agitata, o più spaventata, entrò nell’appartamento, «per la barba di merlino cos’è successo qui?» chiese guardando il ragazzo steso a terra

«Molly ti presento Ian, fortunatamente ora non ti può salutare ma di solito è molto loquace. dobbiamo lavorare insieme, è il tirapiedi della Umbridge. Era, come dire, stanco ma avrà tempo di riposare. Dopo che avrò portato fuori la “spazzatura” posso venire alla Tana? Non mi va di stare sola questa notte» disse Tonks, appoggiandosi stancamente, ma soddisfatta, all’armadio.

Molly, ancora sconcertata annuì.







Ok, lo so è stato un capilolo corto, ma spero di farmi perdonare con i prossimi. Ringrazio tutte le persone che Hanno letto e commentato i capitoli precedenti, sperando che facciano lo stesso anche questa volta.

tao tao :*

   
 
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