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Autore: Cardy    24/05/2013    1 recensioni
Piccola raccolta dei momenti dell'infanzia e l'adolescenza di Nord Irlanda, Colin, in compagnia di Alba, David. Una serie di eventi che variano dal più serio al più demenziale, soprattutto quando ci si accorge di avere grossi perversioni XD
Genere: Comico, Fluff, Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Altri, Irlanda, Scozia
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'Role's Fic'
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Di fate, Changeling ed unicorni.
 
Era una serata come tante, per il clima della Gran Bretagna, pioveva. Le giornate uggiose si susseguivano di continuo, tenere buoni due bambini vivaci come lo erano i gemellini irlandesi era una prova ardua. David ci si metteva d'impegno, sul serio, ad organizzare di giorno e giorno un qualcosa che potesse interessare i piccoli, aveva provato con i disegni, con la lettura, perfino con stupidissimi giochi da tavolo, ma tutti i metodi che provava funzionavano si e no per un quarto d'ora, dopo l'attenzione dei piccoli ricadeva su altro. 
Il momento più facile era quando arrivava l'ora di metterli a letto, anche se Casey gli dava il suo bel da fare anche in quell'occasione. Colin invece si infilava il pigiama e si faceva mettere sotto le coperte senza pronunciare parole, senza protestare... aveva avuto idea di trovarsi davanti ad un angelo dalla prima volta che l'aveva visto! E quella sera era stato uguale, li aveva messi a letto ed era tornato di sotto, a bersi un bicchiere di qualcosa di forte, si sentiva stanco, lo ammetteva. Per quanto i piccoli fossero adorabili, Colin più del gemello, arrivava a sera stravolto, quel giorno in particolare. Era stato usato come cavallo, come prigioniero ed infine come strega, secondo i desideri di due piccole pesti con la brutta passione per giocare a rincorrersi nelle grandi sale della casa. Arthur, come al solito, aveva strepitato il proprio dissenso per gli schiamazzi, ma almeno l'Irlanda intera era stata felice, quelle erano le vere soddisfazioni! E poi Inghilterra avrebbe dovuto solamente pensare a quello che faceva lui, sempre dietro al suo America! Un bambino indisciplinato e rumoroso, di certo molto più che Nord Irlanda... Casey andava d'accordo con Alfred, erano entrambi due mini terremoti, Colin invece era leggermente più tranquillo, a meno che non fosse tirato in mezzo da suo fratello, preferiva leggere o farsi raccontare qualcosa da lui.
Un rumore però gli fece drizzare le orecchie, come se qualcuno stesse camminando nelle pozzanghere, ma la etichettò come frutto della propria immaginazione. Mise via il bicchiere che aveva usato per bere, risalendo le scale, aprendo la porta per vedere se i piccoli dormissero.
Dire che gli venne un infarto era poco! 
Alfred era steso nel suo letto, occupava tutta la posizione disponibile, Casey era rannicchiato nel proprio, un dito in bocca e l'espressione beata... il letto di Colin era vuoto! Il rumore di poco prima gli fece drizzare tutti i capelli, mentre correva fuori senza prendere nemmeno qualcosa per coprirsi, osservando l'esterno con attenzione, prima di scorgere ciò che cercava. Almeno non si era allontanato più di tanto.
-"Colin!"-
Lo chiamò, vedendolo voltarsi nella sua direzione, i capelli spolti attaccati alla fronte. Gli si avvicinò, imponendosi una calma che stentava ad arrivare.
-"Che diavolo stai facendo?"-
-"Cerco le fate."-
La voce ingenua e tenue gli fece spalancare gli occhi, indeciso se tirargli un ceffone o se abbracciarlo forte.
-"Stai scherzando, vero?"-
Lo vide scuotere la testa, mordendosi un labbro con nervosismo.
-"E perché staresti facendo qualcosa di così stupido?"-
Stava faticando a trattenere la preoccupazione che gli aveva attanagliato lo stomaco quando aveva messo in relazione la scomparsa del piccolo con i rumori che aveva sentito, la tentazione di urlargli addosso era tanta, ma continuava a parlargli con calma, forse troppa.
-"Perché ho sentito che fanno gli scambi coi bambini veri."-
Ecco, quello non se l'aspettava, proprio per un cazzo.
-"Non capisco..."-
Ammise dubbioso, anche se forse un idea l'aveva.
-"Se le trovo magari le convinco a scambiare uno dei loro bambini con America...."-
-"E cosi England tornerebbe a dare attenzioni anche a voi."-
Ok, aveva trovato il vero punto. Da quando aveva trovato Alfred, Arthur non faceva che ringhiare addosso ai due gemelli, trovava ogni giorno un motivo per sgridarli, soprattutto il rossiccio. E Colin ne soffriva. David provava in ogni modo a non farlo stare male, purtroppo aveva anche i propri affari, non poteva stare sempre in casa, sebbene nei giorni in cui gli era possibile passasse tutte le giornate con i piccoli. Sospirò posando una mano fra i capelli bagnati del piccolo.
-"Col..."-
Lo sentì chinare il capo. La verità era che alle volte è molto più semplice avere a che fare con dei bambini estroversi, come Alfred e Casey, si capisce subito di cosa hanno bisogno, che cosa bisogna fare per non farli sentire male. Colin invece era sempre stato diverso, era si vivace, ma faticava ad estraniare tutti i propri sentimenti, era una piccola ostrica più che un cespuglio.
-"David... Ho fatto qualcosa che ha fatto arrabbiare il fratellone?"-
Tranne che con lui... Sorrise scuotendo la testa, prendendolo in braccio.
-"No, Arthur è stupido, non hai fatto nulla."-
Assicurò iniziando ad avviarsi. Colin si strinse al rosso, attaccandogli le braccia al collo, inarcando un sopracciglio. Alba non lo stava portando a casa, perché?
-"Dove stiamo andando?"-
-"A cercare le fate."-
Emise un versetto di stupore, mentre il rosso se lo sistemava in spalla, la pioggia era diventata fine, meno fastidiosa, si aggrappò ad una ciocca di capelli, cercando di non scivolare.
-"E riusciremo a trovare anche un unicorno?"-
-"Si, ma gli unicorni sono brutte bestie."-
-"Perché?"-
-"Perché si fanno toccare solo dalle ragazze."-
-"Bisognerebbe dirgli che non è giusto così."-
Alba sorrise, alzando appena gli occhi per fissare il piccolo, trovandolo con le guanciotte gonfie e piene di disappunto.
-"Ti prometto che scriverò una lettera di protesta all'unicorno alfa, Col."-
 
La colazione era pronta, la tavola imbandita ed i due bambini biondi erano già a tavola. Arthur inarcò un sopracciglio, mancavano Alba ed il piccolo Colin. Posò una carezza sulla testa di Alfred, allontanandosi e salendo le scale di fretta, aprendo la porta di quel cretino di David. Ed eccoli lì, ancora addormentati... Perché per terra era bagnato? E cos'era quel foglio sul comodino? Si avvicinò prima di svegliarli, scuotendo la testa leggendo l'intestazione. Riportò lo sguardo sui due sul letto, Scotland teneva stretto al petto il piccolo, completamente rannicchiato contro al petto del maggiore, entrambi avevano un espressione beata sul volto. 
Sospirò, scuotendo la testa e tornando dagli altri due. Avrebbe chiesto più tardi a David che significava quella lettere che iniziava con "Gentilissimo Unicorno Alfa..."
 
Note: Essì XD Questa prima o poi dovevo scriverlaXD Ed oggi è andata così, visto che non ho idea di quando aggiornerò ancora u.u Dovete sapere che l'idea dell'unicorno Alfa non è mia, ma di Ast, derivata da uno dei nostri scleri telefonici in serate in cui siamo parecchio ispirata XD Più volte mi è stato proposto di scriverci sopra e penso che sia questa l'occasione adatta... tata, spero ti piaccia>.< grazie a tutti quelli che leggono questi piccole storie>.<
  
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