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Autore: obliviate_    24/05/2013    2 recensioni
Sfidavano la sorte, Harry e Madison.
Loro, che avevano iniziato la loro vita insieme, convinti che il loro amore fosse abbastanza forte.
E se la vita tentasse in tutti i modi di separarli che succederebbe?
Il loro amore sarebbe abbastanza da tenerli uniti, da non lasciare che si spezzino?
O sarà la vita a vincere, costringendoli a ricominciare da capo l'uno senza l'altra?
"Stavo per correre giù per le scale, per cercare di raggiungerti, fermarti, dirti: ho capito. Ho guardato l'orologio ed erano già passati tantissimi minuti, da quando te n'eri andato."
Genere: Drammatico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Harry Styles, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 8.
"Passa un minuto, oppure anni, e poi la vita risponde.."





 

 

Madison.
 
Pensava che non le è mai riuscito di fare le cose come andavano fatte; che non era mai riuscita ad essere nel modo in cui doveva essere.
Lo aveva sempre pensato, ma ora, in quel loft ne è convinta più che mai.
Ci aveva parlato a lungo, con Harry, prima di decidere di venire.
Non voleva farlo, non voleva seguirlo, ma poi, guardandola con i suoi occhi verdi come la speranza le aveva detto che senza di lei non sarebbe tornato a Londra; che non si sarebbe allontanato da lei, non ora, che nuvole nere come l'abisso più profondo erano vicine.
Le aveva preso le mani tra le sue e la fissava intensamente.
-Mad, sai, quando la gente crolla, crolla e basta, senza scuse, senza ma, senza perchè, crolla. 
Cade a terra a pezzi e non saranno delle scuse a rimediare, non sarà un ‘ti amo‘, non sarà niente, tutti crolliamo qualche volta, tutti cadiamo come le foglie d'autunno. 
E' normale, ma tutti dobbiamo alzarci e continuare a camminare, e tu lo sai. 
Lo sai  che vivere non è facile, che il male, quando ci colpisce, si radica nel profondo.
A volte ci lascia quando ormai non c'è più nulla da fare, altre volte ci lascia solo malandati, un po' malfermi sulle gambe e con il fiato corto ma, sai, se c'è qualcuno accanto a te il domani non fa più così tanta paura.
E sappi che io non voglio lasciarti qui e tornare non riconoscendoti più.
Io voglio viverti.
Sempre.
Non solo quando va tutto bene, non solo quando è primavera, ma sempre.
Anche quando sarai un po' malferma sulle gambe e con il fiato corto.
Non voglio compromessi, voglio tutto il pacchetto.-
Ed ora eccola li, seduta su una poltrona rossa avvolta nella felpa preferita di Harry per avere un po' del suo profumo addosso.
Quando erano entrati gli altri, Harry era rimasto immobile sulla soglia a fissarla con gli occhi liquidi e brillanti.
Lei era rimasta in silenzio, a ricambiare il suo sguardo, quasi volesse dirgli che questa volta aveva fatto la cosa giusta, che questa volta, quando lui le aveva detto ‘mi manchi‘ lei non era stata zitta ma gli aveva risposto ‘e allora vengo a prenderti‘.
Niall si era avvicinato a lei e l'aveva abbracciata stretta.
-Scusami Madison, ma ero molto preoccupato per te, sono contento che tu stia meglio- e le aveva regalato un sorriso che le aveva fatto desiderare che quel biondino non se ne andasse più dalla sua vita.
A turno si erano presentati tutti, ma Harry era ancora fermo sulla soglia.
E lei fece quello che riusciva a fare meglio, gli andò incontro e si nascose in uno dei suoi abbracci, uno di quelli che lei amava, uno di quelli che tolgono il fiato, ma tu non senti il bisogno di respirare perchè ti senti completo.
Si staccò quel tanto che bastava per guardarlo negli occhi, per poi accostare le labbra al suo orecchio.
-Sai Harry,
mi capita spesso di pensare di voler essere giovane per sempre, che poi è un'idea sciocca, non tanto perchè irrealizzabile, ma perchè se penso alla mia vita è un po' come se fosse andata sempre migliorando, col passare dell' età, per quanto diventi più difficile e la voglia di andare avanti, di superare queste difficoltà con te è tanta, ma poi ti guardo.
Anzi no, ti vedo.
C'è una bella differenza.
Ed è allora che vorrei esistesse il tasto pausa.
Vorrei cristallizarci in uno di quei momenti di felicità e completezza e fotocopiarli perchè si ripetano all' infinito.
La mia più grande paura, lo sai, è che con lo scorrere del tempo questi momenti diventino immagini, e le immagini foto, e le foto ricordi polverosi impilati nelle scartoffie di una vita.
Ho paura di dimenticare.
Dimenticare i piccoli dettagli che ti rendono così meravigliosamente Harry, così meravigliosamente mio.
Il fatto è che se mi dimenticassi di te, non mi riconoscerei più, perchè senza i tuoi angoli a combaciare con i miei sentirei solo freddo, quel freddo che provi dopo una grossa perdita, quel tremore irrazionale che ti fa pulsare la testa.
E io non sopporterei ne' la tua mancanza ne' il freddo.
Sai, ci penso sempre al fatto che vorrei restare giovane per sempre, ma poi capisco che no, non voglio essere giovane per sempre, perchè vorrebbe dire non invecchiare con te.
Non è solo una cosa bella invecchiare insieme, è fatta di un sacco di cose poco piacevoli, di momenti difficili da superare insieme, di cambiamenti che, per quanto vissuti giorno per giorno, non finiranno mai di stupirci, e non sempre in positivo, credo, ma diventare vecchia accanto a te è la cosa di cui ho più bisogno perchè penso che se sapremo amarci sempre, allora tutto avrà un senso.-




 
Harry.
 
Da bambino chiedeva spesso ad Anne come mai lei e suo padre avevano divroziato.
La donna gli carezzava la testa riccioluta e gli diceva che tra loro non c'era più la pace di una volta e lui la guardava perplesso.
Lei se lo posava in grembo e gli diceva che la pace non è uno stato permanente, esiste a momenti, è fugace, svanisce prima ancora che ce ne accorgiamo. Possiamo sperimentarla in qualsiasi occasione. Ogni giorno sperimentiamo momenti di pace. Il trucco è capire quando arrivano per poterli godere appieno e viverli. E alla fine, lasciarli andare.
Harry annuiva poco convinto e le stampava un bel bacio sulla guacia prima di alzarsi e andare a giocare.
E ora, a distanza di anni, quelle parole gli erano tornate in mente e lui aveva capito che non aveva alcuna intenzione di lasciarla andare perchè lui, per Madison, avrebbe affrontato sia la pace che la guerra.
La guardava, la vedeva.
Era bella, di quella bellezza dolce ma intensa che sa di amore, che ti crea l'irrefrenabile bisogno di farla tua.
E lei era sua.
 
‘Sai Mad,
ci sono troppe cose che vorrei dirti.
Sei bellissima.
Te bisbiglio all'orecchio abbracciandoti, mentre tu soffi un debole "stupido" sulla porzione di pelle all'altezza della mia clavicola.
Penso che qualunque sia il numero di respiri che mi sono stati destinati alla nascita, non riuscirò mai a dirti tutto quello che voglio, non potrò averti per il tempo necessario a saziarmi di te.
Una volta mi hanno detto che siamo fatti degli istanti che abbiamo costruito e di tutte le volte che ce li siamo raccontati aggiungendo dettagli, quelli che ricordo io, quelli che ricordi tu, e quando me li racconti, questi dettagli, io penso che se non ti baciassi subito impazzirei, e allora lo faccio.
Ti bacio, e le tue parole si infrangono direttamente nella mia gola e i miei respiri si fondono con i tuoi.
Ti guardo negli occhi in silenzio e mi rendo conto che accadono cose che sono come domande.
Passa un minuto, oppure anni, e poi la vita risponde.'
  
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