Fanfic su artisti musicali > One Direction
Segui la storia  |       
Autore: LoL__    24/05/2013    1 recensioni
-Non mi perdonerai, vero?- mi chiese come se sapesse già la mia risposta.
-La dottoressa dice che per superare la malattia devo lasciarmi salvare oppure ferire… e beh onestamente la persona più brava che io conosca in quest ultimo ambito mi sembri proprio tu.- mi alzai porgendogli una mano. La afferrò si tirò su come me.
-Sarebbe un modo alternativo per dirmi che hai bisogno di me?- chiese speranzoso.
-Devo riempire questa voragine Zayn… ho bisogno di piangere e urlarti contro incazzata per quello che mi hai fatto… in questo modo per te è troppo facile!- iniziò a ridere in un modo che non sentivo da tempo. Sputò su una mano e me la porse aspettando che gliela stringessi. Feci la stessa cosa sforzandomi di sorridere.
-Sarà un onore sentire tutti gli insulti che ti inventerai una volta guarita, Agnese Jonson…-
-Sarà un onore inventarli, Zayn Malik…-
Genere: Introspettivo, Romantico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti, Zayn Malik
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Pov. Zayn
Niall non mi aveva chiamato e per qualche giorno avevo preferito non andare a scuola ma rimanere a casa fingendomi ammalato. Non mi andava di vedere e sentire nessuno. Nessuno che non si chiamasse Agnese Jonson.
Era davvero assurdo come una ragazza come lei fosse riuscita in così poco tempo a farmi impazzire completamente. Non c’era nulla che non mi ricordasse lei…
Quando accendevo la radio mandavano qualche canzone di cui lei andava matta, di quelle che rimaneva interi minuti a parlarne facendomi una descrizione più aggiornata di Wikipedia iniziando a sfottermi perché diceva che io di musica non ci capivo niente e iniziavamo a litigare ed insultarci.
Quando accendevo la tv mandavano in onda quegli stupidi film dell’orrore che diceva sempre di vedere con suo padre cominciando a sfottermi perché diceva che ero solo un fannullone cagasotto e iniziavamo a litigare ed insultarci.
Quando mi affacciavo alla finestra e vedevo qualche ragazza fumare mi veniva in mente lei e le sigarette che fumavamo insieme.
Ogni singola cosa mi ricordava lei e questo mi logorava. Lentamente.
Tornai a scuola tre giorni dopo l’annuncio di Niall, che ancora non si era fatto sentire.
Mi avvicinai alla quercia dove tutti gli altri ragazzi stavano chiacchierando animatamente .
-Giorno a tutti…- dissi iniziando ad accendermi una sigaretta. Ricambiarono con entusiasmo riprendendo il discorso che avevano interrotto.
-No Louis, non è una ragazza… era un nome maschile cazzo!- disse Liam esasperato.
-Di cosa stavate parlando?- chiesi incuriosito da quel discorso di cui non stavo capendo davvero niente.
-Dicono che oggi arriverà un nuovo ragazzo… non so da dove viene ma sono sicuro che abbia il cazzo!- disse fissando Lou in cagnesco. Louis tendeva a fissarsi sulle cose e sapeva essere davvero molto irritante quando ci si metteva.
-Oh beh, vedremo.- mi limitai a dire questo ridacchiando. Forse starmene un po’ da solo mi aveva fatto solo bene.
-Ragazzi io vado in classe… devo copiare gli esercizi di letteratura… - salutai tutti con un sorriso tirato e mi diressi verso il grande edificio grigio a passo spedito.
I corridoi erano quasi vuoti, a parte qualche secchione e qualche asociale qua e la. Voltai l’angolo quando un ragazzo non molto alto con gli occhi verdi e uno strano abbigliamento mi vennero addosso.
-Oh, scusami davvero…- disse con uno strano accento. Scossi la testa e gli sorrisi aggiustandomi il cappello che avevo indossato quella mattina.
-Non preoccuparti amico… tu devi essere quello nuovo, giusto?- chiesi curioso.
-Si,e sto cercando una persona… forse tu la conosci… oh eccola! Ci vediamo amico!- disse iniziando a camminare velocemente verso qualcuno. Quel ragazzo mi sembrava simpatico e evidentemente aveva già degli amici qui. Incuriosito continuai a seguirlo con lo sguardo. Notai che si poggiò lentamente con la spalla destra dietro l’anta di un armadietto aperto. La persona che quel tipo stava cercando sicuramente non si era neanche accorta che lui fosse lì. Rimasi ad osservare e il mio cuore perse un battito quando l’anta si chiuse lasciando vedere il volto calmo, assonnato e fottutamente perfetto di Agnese Jonson.
Lei sembrò quasi stupita e quando lui la abbracciò ricambiò subito l’abbraccio.
Un moto di gelosia invase il mio corpo… quel tizio stava abbracciando la mia Agnese.
Pov. Agnese
 Shoshanna sarebbe venuta con Anne e Sylvia stamattina e io avevo preferito andare a scuola da sola.
Prendevo gli antidepressivi puntualmente, anche se gli effetti ancora  non si erano fatti vedere. Avevo raccontato tutto a mamma, papà ed Alex e devo ammettere che vedere le loro facce addolorate e distrutte mi aveva fatto male… ah, ma che volevo prendere in giro?! Io non avevo sentito niente, nothing, nada!
Iniziavo quasi a farmi schifo… le persone che più amavo stavano soffrendo per me ed io mi sentivo come se tutta quella situazione non facesse parte della mia vita.
Sbuffai e chiusi lentamente l’anta del mio armadietto ancora assonnata.  Qualcuno appostato vicino al mio armadietto mi saltò addosso urlando il mio nome. All’inizio no riuscii a riconoscerlo ma quando realizzai che era il mio migliore amico quello che mi stava stritolando allora ricambiai l’abbraccio, con un po’ di fatica.
-Marco… che ci fai qui? Tu dovresti essere a Roma…- dissi incredula fissandolo negli occhi. Mi era mancato. Nonostante il vuoto abissale che mi stava risucchiando anche l’anima io potevo affermare che lui mi era mancato, e pure tanto.
-Si ma una tua amica mi ha chiamato e mi ha raccontato…- non terminò la frase perché il mio sguardo si fermò sulla persona che ci stava fissando sul fondo del corridoio.
-Quel ragazzo sembra simpatico… vero?- mi disse sorridendomi. Non lo ascoltai e continuai a fissarlo.
Cosa potevo fare? Non volevo restare così per sempre… stavo diventando un mostro.
Alzai la mano a forza e lo salutai. Si voltò di scatto pensando che dietro di lui ci fosse qualcun altro ma quando realizzò che il mio saluto era riferito proprio a lui si sbarrò gli occhi e cominciò a ricambiare i saluto.
-Lo conosci?- mi chiese ad un certo punto Marco incuriosito.
-Si, ti presento l’artefice di questo mostro…- dissi indicandomi. Lo vidi fare una smorfia disgustata prima di abbracciarmi. Non ricambiai stavolta e lo spinsi via.
-No  far finta che le cose siano come prima… non far finta che io riesca ancora ad essere felice, triste, spaventata o cose così. La dottoressa dice che soffro di apatia e tu sai cosa significa e io lo so meglio di te. Quindi non cercare di giustificarmi e non cercare di ignorare il problema perché sono certa che se fossi ancora in grado mi incazzerei parecchio.- dissi tutto questo molto lentamente e con tono piatto, come sempre.
-Hai appena sconvolto tutti i miei piani… rossa.- disse dandomi un bacio sulla fronte e tornando ad abbracciarmi. Mi affacciai al di là delle sue spalle e notai che Zayn aveva i pugni serrati e un’espressione quasi arrabbiata. Mi concentrai con tutte le  mie forze e iniziai a tirare le labbra in modo di formare un sorriso. Ce la feci alla fine e lo vidi rilassarsi e sorridere a sua volta.
-Marco… che lezione hai alla prima ora?- chiesi passandomi una mano nei capelli.
-Non lo so ma penso che salterò la lezione per fare un giro della scuola…- disse scompigliandomi capelli cercando di farmi sorridere. Smise quando notò che restavo impassibile.
-Ci vediamo a mensa allora…- lo salutai con un cenno del capo e lentamente mi diressi verso l’unica persone con cui mai avrei parlato fino a tre giorni prima.
Mi fermai davanti a lui che mi fissava sbalordito. Mi guardò negli occhi per circa cinque minuti prima che i suoi iniziassero a riempirsi di lacrime.
-Vieni con me… ti prego!- mi disse porgendomi una sua mano. Rimasi a fissarlo negli occhi come incantata prima mi annuire e afferrarla.
Mi portò in cortile dietro un muretto appartato. Non l’avevo guardato per tutto il tragitto ma sapevo che lui mi teneva d’occhio.
Si sedette a terra e mi fece segno di sedermi affianco a lui ma mi limitai a ad infilare le mani in tasca.
-Perché i tuoi occhi sono così?- mi chiese dopo minuti di silenzio.
-La mia strizzacervelli dice che soffro di apatia e che non ci sono cure… quindi temo dovremmo arrangiarci, no?- chiesi fissandolo negli occhi ancora.
-Sei apatica?!- disse improvvisamente alterato alzandosi e prendendomi le mani. Non mi mossi di un solo millimetro.
-Si- dissi scuotendo la testa.
Non parlò e improvvisamente iniziò a piangere, come mai l’avevo visto fare prima. Si accasciò a terra trascinandomi con se iniziando a singhiozzare e bagnarmi il cappotto.
-Zayn, i mostri non meritano lacrime…- dissi alzandomi lentamente. Mi bloccò lasciandomi ricadere a terra.
-Scusa… per tutto, per questo! Non sei un mostro, non dirlo ti prego… non sei tu quello che merita tutto questo, sono io che ti ho accusata e ferita e giudicata. Ti avevo fatto una promessa e come un completo coglione ignorante di buona musica e cagasotto, come dicevi tu, ho lasciato andar via l’unica cosa per cui darei anche la mia stessa vita… distruggendola!- gli asciugai le lacrime lentamente non sapendo cosa fare. Le sue parole mi avevano quasi lontanamente sfiorata.
-Non piangere Zayn… non piangere… per me!- lo vidi annuire e asciugarsi le lacrime.
-Non mi perdonerai, vero?- mi chiese come se sapesse già la mia risposta.
-La dottoressa dice che per superare la malattia devo lasciarmi salvare oppure ferire… e beh onestamente la persona più brava in questo ambito mi sembri tu.- mi alzai porgendogli una mano. La afferrò si tirò su come me.
-Sarebbe un modo alternativo per dirmi che hai bisogno di me?- chiese speranzoso.
-Devo riempire questa voragine Zayn… ho bisogno di piangere e urlarti contro incazzata… in questo modo per te è troppo facile!- iniziò a ridere in un modo che non sentivo da tempo. Sputò su una mano e me la porse aspettando che gliela stringessi. Feci la stessa cosa sforzandomi di sorridere.
-Sarà un onore sentire tutti gli insulti che ti inventerai una volta guarita, Agnese Jonson…-
-Sarà un onore inventarli, Zayn Malik…-

 
 
 

Sono viva, I’m alive!
Cazzius da quanto è che non aggiorno?!
Scommetto che questa storia non se la cagherà più nessuno visto che ormai mi avrete data per dispersa :(
Beh, mi dispiace deludervi ma sono ancora qui, un po’ raffreddata ma ci sono Yeah!
Inizio con lo scusarmi davvero ma il mio computer è morto ed è resuscitato solo ieri sera FINALMENTE, ALLELUJA!
Allora… nello scorso capitolo risalente all’anno 1789 (?) non ho avuto neanche tempo di ringraziare le mie bellissime recensitrici, non so se esiste ma nel mio vocabolario c’è!
Quindi, ringrazio infinitamente Machi87,TheSweetGirl e xlouisvojce
Le ragazze che l’hanno inserita nelle PREFERITE-RICORDATE-SEGUITE :)
Vi lovvo ragazze <3





 

Image and video hosting by TinyPic    Marco Image and video hosting by TinyPic Image and video hosting by TinyPic
  
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > One Direction / Vai alla pagina dell'autore: LoL__