2-
Telefonate
“Le persone non potranno leggere nel
pensiero, però io penso che soffermarsi in modo un pò più approfondito ad ogni
gesto, o ad una parola confuse, sia anche più illuminante che leggere nella
mente. O perlomeno io ho sempre
creduto così.”
"
Taylor.. Perchè questa
ragazza viene ad abitare con noi? "
A
fare questa semplice domanda era stata una bambina con occhi incredibilmente
vispi, i
capelli legati in due ciuffetti ed sopratutto una lingua che tagliava e cuciva
da sola. Si era rivolta alla sorella maggiore, che la teneva sulle sue
ginocchia, mentre giocherellava con due anellini di ferro
colorati.
"Beh,
perchè.. aveva bisogno di un posto dove stare visto che non avevano una stanza
per ospitarla "
La
bambina lanciò un' occhiata furtiva a Samantha che ascoltava la conversazione
dai sedili posteriori; Taylor aveva pensato bene di tenere la sorellina davanti
per precauzione visto che era peggio di Attila.
"
Quindi è una barbona?"
"MA
NO!!" risposero in coro sia la sorella sia la mamma, al volante, che a
quell'affermazione erano letteralmente sbiancate. La maggiore si girò verso la
rossa per riparare alla gaffe della sorella
"Ehm,
Samantha, scusala, ma purtroppo nessuno riesce ad azzittire questa peste.. e
comunque credimi non l'ha detto con cattiveria solo che l'altro giorno mi ha
chiesto chi fossero i barboni e io gli ho risposto quelli che non hanno una
casa, così.. lei ha frainteso.." disse facendo una risata nervosa, per poi
guardare si cagnesco Annie.
"
Tranquilla non c'è problema" rispose lei con un sorriso " e poi effettivamente
ha ragione.. purtroppo abbiamo avuto quest' imprevisto e il preside vi ha fatto
scomodare"
"Oh
non ti preoccupare cara" intervenne la signora McKessy "per noi due o tre non fà
nessuna differenza, e poi magari con te Annie si darà una calmata"
Quest'
ultimo intanto, veniva aiutato da Chad a portare i bagagli nella "loro" stanza,
salendo lungo le scricchiolanti scale di parquet. Questa era di medie
dimensioni, aveva mobili in legno ed una scrivania ad “L” completamente
ricoperta da vestiti, pacchetti di dolci, calzini e riviste sportive o -
teoricamente-
vietate ai minori di 18 anni. La finestra che dava sulla strada illuminava la
stanza grazie al lampione esterno, ed era adornata da semplici tende
bianche.
"Grazie
Danforth" disse James facendo uno
sbuffo per la fatica impiegata
"Figurati,
ma chiamami pure Chad " rispose il ricciolino togliendo le divise da Basket ed
il suo adorato pallone dal letto di sinistra "questo è il tuo letto. Era di mio
fratello Victor ma ora lui si è trasferito quindi.."
"
Mi dispiace.. Sono venuto a rovinarti la pacchia a quanto
pare.."
"Macchè
anzi.. io sono un tipo chiacchierone quindi.. E poi visto che frequenteremo a
stessa scuola.. Approprosito oltre a giocare, suoni anche la chitarra
elettrica?"chiese Chad indicando la custodia ai piedi del
ragazzo
"Giocare?
Giocare a cosa scusa? Io faccio parte del club di musica e
teatro"
A
quelle parole il moro rimase di sasso ed
il sorriso sul suo volto si spense.
Non era un giocatore di basket. Ma allora suo padre che diavolo gli aveva detto?
Cercò di ricordare.
"Chad,
ha chiamato il preside e ha detto se vogliamo ospitare un ragazzo che farà i
tuoi stessi corsi.. che ne dici? Và bene no?"
Cavoli.
Non lo aveva specificato.. E lui aveva dato l'ok come un ingenuo.. Beh dai, se
lo avrebbe nascosto a tutti non ci sarebbe stato nessun problema e la sua
reputazione di
Wildcat salvata.
Il
signor Danforth interruppe i pensieri del figlio bussando alla porta della
camera
"Ragazzi
ho preparato dei toast, venite giù che sono belli
caldi"
"
Grazie signore, arrivo" rispose James con un sbrilluccichio negli occhi mentre
Chad lo seguiva in silenzio.
Brian
intanto mangiava di gusto nella sfarzosa sala da pranzo degli Evans, ove tutti i
familiari, a parte Sharpay, lo avevano accolto di buon grado. Ed ovviamente la
biondina non si preoccupava di nascondere il suo
disappunto.
"Senti..
Brian, giusto? Mi potresti ripetere come mai sei il nostro ehm, diciamo,
gradito
ospite?"
I
suoi occhi color caramello erano sottili come due spilli mentre lo guardava in
modo altezzoso. Il mento era appoggiato sulle mani perfettamente curate, senza
un minimo difetto, con le unghie ricoperte da uno smalto perlato.
Il
ragazzo ingoiò il boccone dello squisito pesce che stava gustando e si pulì la
bocca con il tovagliolo di stoffa
"Certo,
io ed i miei compagni siamo venuti nella vostra scuola grazie ad un gemellaggio
organizzato dalla vostra professoressa di teatro e la mia, ma purtroppo il bed
and breakfast che ci doveva ospitare non aveva camere sufficienti ed il vostro
preside ha chiamato voi chiedendovi questa cortesia"
parlò
lentamente ed con tono moderato visto che non gli sembrava il caso di alterare
quella ragazza che si stava rivelando inquietante.
"Non
capisco perchè
commentò
la bionda in modo sarcastico
"Suvvia
principessina, goditi questo buon rombo che ci ha cucinato Frank" intervenne il
signor Evans sorridendo alla figlia quando il telefono di Brian suonò, facendolo
imbarazzare un pò
"Scusate"
spinse il tasto verde ed accostò il cellulare all'orecchio
"Pronto?"
"Pronto,
Brian sono Samantha, scusa il disturbo ma
"Ah,
ok meglio così"
"E
poi ti posso chiedere un favore? puoi chiamare tu Murphay ed gli altri due
perchè non ho i loro numeri.."
"Si
tranquilla ci penso io"
"Bene,
a domani"
"Ciao"
I
due chiusero la comunicazione mentre la cameriera toglieva i
piatti.
"Brian,
i domestici hanno portato la tua roba nella camera degli ospiti che è vicino a
quella di Ryan, ora lui ti farà vedere un pò il vostro piano. Noi andiamo a
prepararci per dormire, buona notte e a domattina." Dissero i signori Evans
congedandosi, seguiti da Sharpay.
"Si,
grazie, per l'ospitàlità e la cena"
Così,
rimasero solo Brian e Ryan nella grande stanza. Il primo digitò i tasti del
telefono, andò nella rubrica, per poi trovare la voce "Elisabeth
Livingstone"
"Scusami
Ryan devo fare al volo una telefonata, ci metto un
attimo."
"Si
si, fai pure" rispose il biondo mentre faceva roteare il suo cappello con un
dito.
Schiacciò
il tasto chiama ed attese in linea.
A
chilometri di distanza un cellulare sulla scrivania cominciò a trillare, così
Elisabeth si affrettò ad afferrarlo, ma appena lesse il display gli mancò un
battito. Anzi diciamo pure due.
Brian
Grantfler la
stava chiamando. Non sapeva la ragione, ed il quel momento nemmeno gli
interessava perchè il suo corpo era tutto un fremito e
tutto un insieme di sentimenti così forti che spaventavano
anche lei. Fece un gran respiro e rispose
"Pronto?"
chiuse
gli occhi in ascolto della sua
voce, di quella voce che l'aveva stregata, quella voce alla quale non poteva
fare a meno perchè semplicemente era la sua.
"Ciao
Elisabeth, senti mi ha chiamato Samantha che l'ha chiamata
La
ragazza non riusciva a capire quello che diceva tanto era emozionata perciò
quando smise di sentire la sua voce rispose in modo un pò
impacciato
"Ok
grazie ciao"
"Ciao"
La
mora si buttò sul letto, della sua nuova camera, sentendo i muscoli del viso che
non riuscivano a sciogliere il sorriso sul suo volto, ed il cuore che sembrava
voler uscire dal petto tanto batteva forte.
Voleva
fare qualcosa, perchè l'adrenalina
che ormai era nel suo corpo gli stava creando un agitazione crescente. Di
impulso digitò il numero di Willis e attese fremente la
linea.
Il
ragazzo in quel momento invece si stava spogliando per farsi una bella doccia e
a sentire il trillare dell' apparecchio sussultò. Buttò velocemente la maglia
sulla sedia lì vicino e attaccò il ricevitore
all'orecchio
"Dica
my princess" iniziò lui ridacchiando " Vuole chiedere scusa al suo darling
perchè lo ha trattato male pocanzi?"
"Wil,
ricordi la cosa importante che ti dovevo dire prima" Elisabeth parlava
velocemente e il moro dovette prestare maggiore attenzione per capire quello che
diceva.
"Si,
dimmi" rispose lui ritornando con il suo tono serio
"
Mi sono innamorata Wil, ed è la cosa più fantastica
che abbia mai provato ma anche la più infame..
Perchè sò già che il mio amore è a senso unico ma ormai ci sono impantanata fino
al collo"
Willis
sentiva i singhiozzi dell'amica ed in quel momento è come se gli avessero fatto
un colpo
basso,
perchè sapeva che quel giorno prima o poi sarebbe arrivato ma come tutte le cose
della vita succedono quando meno te l'aspetti.
"Elly..
ti prego" cominciò con tono
dispiaciuto mentre inarcava le sopracciglia nere "Adesso non piangere, vedrai
che la cosa si risolve.. Vuoi che vengo lì?" l'avrebbe raggiunta ovunque pur di
farla star meglio.
"
N..No, non preoccuparti darling, e scusami.. ma avevo bisogno di parlarne con
qualcuno e sai che James ha la lingua lunga.." sì udì il rumore di lei che si
soffiava il naso " Ma tranquillo tra un pò mi passa.. buona notte Wil, ci
vediamo domani.."
"Aspetta
Elisabeth! Chi è?" Willis chiuse gli occhi in attesa di udire quel nome, anche
se già un sospetto lo aveva.
"Br..Brian"
e dopo questa parola la ragazza attaccò facendo rimanere l'amico che ascoltava i
freddi
"tu-tu" del telefono. Il moro alzò gli occhi al cielo, come in cerca di un'
illuminazione, o di un segno e poi si mise le mani nei capelli
sospirando.
Poco
dopo un ragazzo dai capelli biondo cenere, gli occhi come il mare dei caraibi e
un fisico mozzafiato
bussò alla porta della camera con degli asciugamani bianchi in
mano.
"Willis,
il bagno è pronto se vuoi.."
"Ah,
grazie, Troy vado subito.."
Il
biondino guardando l'aria afflitta
del suo coinquilino non potè fare a mano di
chiedergli:
"Ehm,
tutto apposto? C'è qualcosa che non và?"
L'ospite
si avvicinò verso di lui per prendere gli asciugamani rivolgendogli un sorriso
triste.
"Io
stò bene.. solo che una persona a cui tengo molto stà soffrendo ed io non ho
proprio la minima idea di come aiutarla"
Detto
questo superò il ragazzo e si diresse verso la stanza da bagno illuminata
lasciando un Troy alquanto allibito.
Anche
Gabbriella in quel momento era al telefono però con Taylor che l'aveva chiamata
per sapere come andava con la sua ospite.
"Mah,
Tay, non sò dirti molto.. Lei non ha parlato granchè con mia madre in macchina
ed io.. Beh, lo sai che mi vergogno a
morte con le persone che non conosco.. poi specialmente se non sò cosa
pensano.."
"Ma
Gabbry! Nessuno
può leggere nel pensiero! E poi, cerca di sfruttare questa cosa per sforzarti di
superare questa tua fobia
nel relazionarti con il mondo!"
"Ma.."
cercò di replicare l'ispanica senza ottenere grandi risultati
"Niente
ma o lagne! Me l'hai promesso quindi vedi che devi fare.. ora scusami ma ho
Annie che stà torturando Samantha e almeno per il suo primo giorno di scuola
deve essere intera..
Buona notte, a domani!"
"Notte.."
rispose Gabriella tra lo sconsolato ed il divertito.
Decise
di salire al piano di sopra, percorse il corridoio arredato con quadri allegri
alle pareti ed eleganti tappeti sul pavimento fino a giungere davanti alla porta
del suo studio, dove avevano attrezzato un letto per Elisabeth.
Fece
un bel respiro, alzò il braccio per bussare, ma, ad un pelo della superficie
piana, ritirò la mano e girò i tacchi.. Sentiva che quella sera non era aria..
avrebbe avuto un occasione migliore l'indomani mattina, magari nel tragitto che
dovevano percorrere per andare a scuola.
Si
infilò il pigiama di cotone sedendosi sulla trapunta a fiori del letto ad una
piazza e mezza, andò velocemente in bagno per lavarsi i denti e sciogliersi la
treccia, e poi appoggiò la testa sul cuscino, coccolata dal suo adorato peluche
fatto a mano. Si.
Domani sarebbe stata la giornata migliore.
Angolino
dei personaggi:
Mommika:
dunque, da questo secondo capitolo innauguro questo angolino per dare voce ai
personaggi, o perchè poco presenti nel capitolo o perchè contrary alle azioni
che sono costretti a subire.. Siate clementi però..
ç_ç
Sharpay:
Clementi un corno!! è_é *sguardo omicida* Ma insomma, io che dovrei essere la
star dico meno battute di quella Shendler o come diavolo si chiama che è
perfettamente inutile alla trama..
M:
Beh, ma vedrai che ci sarà molto spazio anche per te, cara,ora però non
innervosirti che fa male alla salute poi.. *diventa piccola
piccola*
Ryan:
Ha ragione sorellina, sono sicuro che pian piano con i capitoli diventerai
indispensabile vero? *fa cenno alla Mommika di
annuire*
M:
Ma certo ^^’ ti prometto che ti dedicherò anche un capitolo extra se lo ritieni
opportuno..
S:
Uhm.. beh allora se la mettiamo in questo modo.. si può
fare..
R
& M: *sospiro di sollievo*
Samantha:
Ragazzi scusate, ma stavate parlando di me? No perché prima mi prudeva il
naso..
Sharpay
squadra Smantha dalla testa ai piedi..
S:
Cioè, e questa dice più battute della sottoscritta?!
Si
avvicina in modo minaccioso a Mommika che lancia uno sguardo supplichevole a
Ryan il quale afferra troy che passava lì per caso
R:
Sorellina, guarda chi c’è^^ *butta Troy addosso a
Sharpay*
S:
*candida ed innocente* Oh, ma ciao Troy.. che piacere averti
qui..
Intanto
quatti quatti Ryan, Mommika afferrano Samantha e si dileguano lasciando il
povero Troy disorientato
M
& R: *a bassa voce* ci vediamo al prossimo spazio, ciau
^w^
Herm90:
Oh, io l’ho sempre detto che in questa sezione siete sempre troppo gentili XD A
dirti la verità non so nemmeno io come andrà a finire la faccenda, quindi non ti
posso anticipar niente.. mi diverto molto a giocare con le parole ed
immedesimarmi nei personaggi e diciamo che è tutto nelle loro mani^^ Grazie per
i complimenti, ho incominciato a leggere la tua West and East High story e la
trovo mooolto interessante <3 *-* appena mi rimetto in pari ti faccio sapere
XD
Barbycam:
Guarda che io poi ci penso sul serio XDD anche perché Ryan è un personaggio che
mi piace molto e farebbe bene al carattere contorto di Elly quindi
XD
Ok
basta.. anche perché di coppia certa ho solo
Soloio:
Maddò °//° tu mi illudi così XD comunque, si, sono pensieri dei vari personaggi
(che sono anonimi ma si può intuire con un po’ di attenzione chi parla^^ Al
prossimo capitolo! Bye!
*AqUa
PrInCeSs*: Eh lo so XD ho messo in ballo tanti nomi nuovi.. ed in questo Chap ho
cercato di fare meno descrizioni ok?^^ Fammi sapere, e grazie 1000 per i
complimenti, un besos
Titty90:
Beh si, per certi aspetti si.. Lei e Sharpay si assomigliano molto.. (infatti mi
sà che ci sarà qualche scontro.. o comunque non si vedranno di buon occhio.. chi
lo sà XD)
Mommika
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