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Autore: RevengeXXX    25/05/2013    3 recensioni
Dalla storia:
"Ebbene sì,Harold Edward Styles era vittima di bullismo dal primo momento in cui aveva varcato il cancello dell’istituto."
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"-Vaffanculo Zay-
-Che ho fatto adesso?-
-Mi hai confuso le idee e ora non ho tempo per chiarirmele."
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Troverete: Harry vittima di bullismo ma con tanta voglia di spacare botilia,Louis indisciplinato(più del normale),Zayn molto Yolo,Liam mammina apprensiva,e Niall che si diletta a fare da cupido nel tempo libero.
[Larry] [Ziam] AU!HighSchool
Genere: Generale, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Harry Styles, Liam Payne, Louis Tomlinson, Niall Horan, Zayn Malik
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Louis

Un altro che ora si trovava davanti a scuola col suo migliore amico affianco,una sigaretta in bocca e davvero nessuna voglia di cominciare un anno scolastico,era Louis “the tommo” Tomlinson.

-Zay ma dobbiamo proprio entrare da oggi? Tanto il banco non scappa e i professori saranno lì anche domani…-

-Sì Lou,dobbiamo proprio entrare. Ricordi cos’hai promesso a Jay neanche due giorni fa? “Quest’anno mi farò promuovere e mi impegnerò a far visita al preside il meno possibile”. Parole tue Tommo,e ora ci tocca per forza. Anche perché ho fatto la stessa promessa a mia madre e se non la rispetto già dal primo giorno mi aspettano mesi di punizioni-

-Ergo?-

-Ergo muovi il culo e andiamo incontro a questo destino crudele-

E fu così che si armarono di tanta,e per tanta si intende DAVVERO TANTA buona volontà,e si avviarono agli armadietti buttando le cicche spente a terra.

-No seriamente Malik,ma chi cavolo ce l’ha fatto fare? Sono promesse che non possiamo mantenere e come se non bastasse alle prime due ore ho letteratura! È un modo indegno per inaugurare l’anno!-

Continuava a lamentarsi nella speranza che l’amico cambiasse idea e decidesse di tirare fuori un po’ di sacra Marijuana per un buongiorno più decente ma a quanto pareva,quella mattina,era irremovibile.

-Vuoi sapere COSA ce l’ha fatto fare,Tommo? La matria podestà! La fottutissima matria podestà che Trisha e Jay esercitano ogni giorno e i loro metodi punitivi del cazzo! Ecco cosa- rispose il pakistano sbattendo l’armadietto forse un po’ troppo forte.

Louis comprese finalmente che nemmeno lui ne aveva tutta questa voglia,ma da quando erano piccoli si ripetevano che deludere le loro madri era come far incazzare Satana in persona,e ora erano in dovere di entrare e fare i bravi bambini… almeno per tenersele buone e non rischiare settimane di reclusione in casa e senza videogiochi. Erano davvero le regine del male,sì,senza dubbio. Sbatté pure lui l'anta dell’armadietto e cercò di ricordare dove diamine fosse l’aula di letteratura,ma con scarsi risultati.

-Primo piano,in fondo al corridoio,cretino- per fortuna ci pensò Zayn a rinfrescargli la memoria.

-Lo sapevo,volevo solo esserne sicuro! Beh,ci vediamo dopo?-

-Ovvio,la pausa sigaretta non me la toglie nessuno,fosse anche la regina Elisabetta in persona!-

Louis si allontanò ridacchiando e gridandogli dietro –Tossico di merda!!-

 

Quando si ritrovò davanti alla porta della classe,quella era già chiusa in quanto la campanella era suonata da addirittura,udite udite,due minuti e cinquantatre secondi. Fu costretto a bussare per chiedere il permesso di entrare,riuscendo in un colpo solo a far alterare la professoressa Miles,sua vecchia conoscenza propensa a sbatterlo in presidenza spesso e per nulla contenta di averlo tra i piedi (di nuovo),e ad attirare su di se gli sguardi di tutti gli altri. Cosa che,se possibile,urtò i fragili nervi della donna ancora di più:era appena riuscita a mettere silenzio e stava giusto per lanciarsi nell’esposizione degli argomenti da trattare nei mesi seguenti.

-Tomlinson! Cominciamo bene l’anno nuovo?- gracchiò lei.

Non era un semplice gracchiare,no,era proprio uno di quei toni che sentiti troppo a lungo ti perforano le orecchie e ti fanno rotolare a terra come un posseduto. Ed era proprio a quel particolare timbro vocale che lui e Zayn attribuivano l’immensa acidità della sessantenne sessualmente frustrata:secondo la più accreditata tra le loro numerose teorie,a furia di sentirla il marito doveva aver tagliato la corda,e siccome no marito no party,quella stronza se la prendeva con loro perché…a dire il vero una spiegazione non l’avevano ancora trovata,ma fin lì il ragionamento non faceva una piega. Fatto sta che con una semplice frase gracchiata era stata capace di smontare/demolire/distruggere tutti i buoni propositi del re degli alunni impossibili.

Si ripeté mentalmente di tenere a freno la lingua e si decise a rispondere mettendo su uno dei sorrisi più finti del repertorio.

-Chiedo scusa,non avevo sentito la campana- mentì a denti stretti.

La vecchia megera si acquietò e lo mandò a sedere fulminandolo con lo sguardo. Doveva essersi insospettita per aver ricevuto delle scuse da quel particolare soggetto;essendo un fatto più unico che raro “accontentati,razza di dinosauro ammuffito” fu l’unico pensiero coerente,a cui per fortuna non diede voce,che fece mentre sfilava per tutta la classe diretto verso l’unico banco libero,proprio affianco all’unico ragazzo che non si era voltato a scannerizzarlo quando aveva fatto la sua entrata trionfale,e che era ancora tutto preso dal paesaggio fuori dalla finestra. Mentre le divagazioni su quanto fosse importante Shakespeare riprendevano,Louis buttò borsa e libri sul banco accasciandosi sulla sedia,il tutto con la delicatezza di un mammut gravido. E forse fu proprio questa sua delicatezza mancata che fece partire un infarto al ricciolino seduto accanto a lui,perché si voltò di scatto levandosi gli auricolari e sbarrando gli occhi,dando allo scapestrato un valido motivo per non odiare quelle due ore. Ciò che vide il nostro LouLou appena si decise che la cortesia (almeno verso una persona su venti che erano in classe) non l’avrebbe ucciso,furono due enormi pozze verde prato,così luminose da accecarlo quasi,e delle labbra talmente grandi e rosse che Biancaneve,a confronto,poteva benissimo essere passata dal chirurgo. Gli venne spontaneo sorridergli lievemente e  rivolgergli la parola 

-Esagerato,faccio così paura?-

Una volta che si fu ripreso,i suoi occhi tornarono a una grandezza quasi normale e gli sorrise timidamente di rimando mentre rispondeva sussurrando per non farsi riprendere.

-No,scusa è che pensavo che la Miles mi avesse beccato con le cuffie-

Al suono della sua voce così roca per uno che al massimo aveva un anno in meno di lui,provò un'irresistibile voglia di sparare una delle sue cavolate giusto per sapere se avrebbe riso (ma quello era scontato) e che suono ne sarebbe uscito fuori.

-Oh fidati,in quel caso ti avrebbe direttamente tirato la prima edizione di Romeo e Giulietta in testa,sospetto che l'abbia comprata solo per questo scopo… no,sul serio,ho avuto “l’onore” di provarlo ed è stato tutt’altro che piacevole-

L’ancora sconosciuto cercò in tutti i modi di trattenersi dal ridacchiare,ma fallì miseramente e alla fine si vide costretto ad abbassarsi sul proprio banco  e far finta di tossire per non passare per scemo agli occhi dell’insegnante che in quel momento li stava guardando male. Finalmente smise e solo allora,il pluripremiato giullare della scuola si presentò.

-E dopo questa interessantissima parentesi sui metodi educativi/distruttivi della cara signora qui davanti…ciao,sono Louis,ma i professori di solito mi chiamano AntiCristo- fece con l’espressione più innocente di cui fosse capace piantata in viso.

-Piacere di conoscerti AntiCristo,io sono Harry- ma non ebbe il tempo di finire la frase che dalla cattedra arrivò una supplica.

-Styles,se ci tieni alla mia salute mentale,taci e lascia che il signor Tomlinson scopra la gioia del parlare col muro-

E Louis proprio non ce la fece a lasciarsi scappare quest’opportunità.

-Insomma Charleen,io qui starei cercando di fare conversazione!- incrociò le braccia al petto con fare scocciato e un ghigno bastardo che pian piano andava allargandosi.

Il resto della classe attaccò a ridere e la povera professoressa si prese la testa tra le mani.

-Non ce la posso fare anche quest’anno-

Come in risposta ad una preghiera silenziosa entrò il bidello.

-Professoressa Miles,la vogliono al telefono-

-Oh Signore,ma è possibile che io non riesca a fare lezione neanche oggi?! Ragazzi state buoni,e tu,Tomlinson…ma cosa te lo dico a fare?- e così dicendo seguì il bidello fuori dall’aula,diretta in segreteria al terzo piano.

Allora Louis tirò fuori il cellulare e schiacciò l'icona verde sull'ultimo numero composto poco prima di arrivare a scuola.

-Mille grazie sorellina,il tuo portatile è sotto il letto di Lottie-

Sentì gridare dall’altro capo –Sei uno sporco ricattatore! Lo dirò alla mamma-

-Non ti conviene,ho il tuo diario in ostaggio- e poi chiuse la chiamata per rivolgersi nuovamente al sempre più sbigottito Harry.

-Quando arriverà in segreteria,chi ha chiamato si accorgerà di aver sbagliato numero?-

-Precisamente-

Il riccio gli rivolse uno sguardo interrogativo –Perché?-

–Scherzo di inizio semestre- spiegò –E questo è niente. L’anno scorso le abbiamo fatto trovare la sedia cosparsa di colla a presa rapida-

Eh sì,era proprio fiero delle sue trovate,ma purtroppo ora si doveva contenere o non avrebbe mai più rivisto la sua amata playstation con l’ultimo Fifa uscito.

-Mi consolo col fatto che l’ascensore non funzioni,così abbiamo un po’ di tempo in più-

-Tempo per cosa?-

-Per capire con chi avremo a che fare nella prossima ora e,mmm- guardò l’orologio appeso al muro -quarantacinque minuti-

Non sapeva bene cosa,ma qualcosa in quel ragazzino lo spingeva a essere gentile. Fatto assolutamente fuori dal comune visto che,nonostante fosse piuttosto popolare,l’unico che considerasse davvero un amico e di cui gli fregasse qualcosa,era Zayn. Non per altro era anche il suo migliore amico. Tutti gli altri della sua cerchia erano solo dei lecchini che cercavano di ingraziarsi lui e il moro e che ogni tanto usavano per riuscire a portare a termine qualche tiro mancino più complicato del previsto.

-Che intenzioni hai,Louis?-lo guardò sospettoso ed il ghigno bastardo si fece ancora largo sulla sua faccia.

-Ti insegno un gioco,Curly-

  
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