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Autore: __PandaCloe__    25/05/2013    0 recensioni
Non crediate che il titolo della storia sia un aggettivo alla storia stessa! Qui assume, invece, un significato tanto banale che, forse, non ci avevate mai pensato.
Reha Black, 15 anni, un migliore amico e un trauma profondo alle spalle. Sono questi gli elementi iniziali della mia storia, ma dopo poco le cose cominceranno a sconvolgersi tra miti, leggende, amicizie, amori e litigi. Seguitemi in questa nuova avventura e non tornerete in dietro (almeno spero XD).
Genere: Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Leah Clearweater
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Successivo alla saga
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Eccezionale
Capitolo 2 - Impulsiva
 
Ore 8:50
Ero seduta sul bracciolo del divano di fronte alla porta, pronta da mezz’ora ormai, e Seth non era ancora arrivato. Il vestito che avevo indossato era abbastanza semplice: un tubino verde smeraldo con maniche e tre quarti e una profonda scollature sulla schiena. Non era troppo corto da farmi sembrare una prostituta ma nemmeno troppo lungo da darmi un’aria da suora: era… perfetto. Era la prima volta che lo avevo messo e per l’ occasione avevo optato anche per dei decolté beige intonati agli accessori dorati (bracciali, collana, ecc.).
Ad un tratto sentì due dita sfiorarmi la schiena  e rabbrividii.
- Ehi sorellina! Come mai così in tiro.- disse Jake alle mie spalle.
- Aspetto  Seth. Andiamo a una festa…-
- ma…?- 
- Ma è in ritardo, e lui non lo è mai!- Dissi sbuffando scocciata e incrociando le braccia.
- Tranquilla, starà arrivando.-
- Perché tutti mi dicono di stare tranquilla ultimamente !?!?!?- Dissi alzando lievemente il tono di voce. 
- Scusa, scusa!!- disse lui. – Comunque sei bellissima.-
- Grazie Jake.- Ci abbracciammo. Mi mancavano i suoi abbracci.
Con un clangore la porta di casa si aprì.
- Seth?- Lo chiamai sporgendomi in direzione di questa.
- No, Billy!-  papà entrò spingendo si da solo.
- Papà, dov’eri? sei venuto fin qui da solo? Jacob! Dovevi andare a prenderlo tu!!-
- è vero! Scusa Billy! Me ne sono dimenticato completamen…- Si bloccò e guardò  il vecchio. Mi girai anche io e solo in quel momento mi accorsi che alcune lacrime stavano rigando il suo volto segnato dal tempo. Non lo vedevo piangere dalla morte della mamma.
Mi alzai subito e andai ad abbracciarlo.
- Harry ha…- tentava di spiegare quale fosse la cosa che avesse scatenato quella reazione. – Harry ha avuto un infarto oggi pomeriggio mentre era a caccia con Charlie.-
Il sangue mi si raggelò nelle vene. Ecco il motivo del ritardo del mio amico!!
Non potei fare a meno di piangere anche io. Jacob, rimasto interdetto dalla notizia, fissava il vuoto davanti a lui.
 Mi alzai e mi diressi in cucina, presi la cornetta attaccata al muro e digitai il numero di casa Clearwater. Dopo numerosi squilli scattò la segreteria telefonica.
- Seth, ho appena saputo.-  non sapevo cosa dire.- Senti, se ci sei per favore rispondi.- Presi un respiro- mi dispiace tanto. È davvero… triste. Forse parlare ti farà sentire meglio e sai che con me puoi farlo.- Mi sentivo un po’ un idiota.-  Seth richiamami ok? Ciao.- attaccai la telefonata e torna in salotto per consolare papà.
 
Due giorni dopo ci fu il funerale: una cerimonia che riuscì toccare anche un cuore di pietra come il mio. Quando mi avvicinai alla famiglia Clearwater dopo aver seguito la lunga fila di persone mi ritrovai spiazzata. Accanto a Sue, moglie di Harry, non c’era nessuno dei due figli. Con un filo di voce le feci le condoglianze e a grandi passi mi allontanai dal cimitero dirigendomi alla casa in cima alla salita.
L’ edificio era poco più grande della nostra abitazione e aveva le pareti di un verde bottiglia. Bussai alla porta bianca insistentemente e poco dopo un energumeno di nome Paul Lahote aprì la porta.
- Hey dolcezza!- mi salutò dopo avermi spogliato con gli occhi.
Roteai gli occhi e sbuffa quello lì non mi era mai andato a genio.
- Paul!!! Lascia in pace mia sorella!!- Tuonò Jacob dall’ interno.  
- Reha?!? Wow! La piccola di casa Black in carne e ossa, e che carne…- 
Finsi un conato ed entrai scansandolo.
- Paul!! Ti avverto! Se provi anche solo a guardarla io…- in fondo mi piaceva il lato iperprotettivo di Jake.
- Si, si lo so… mi ammazzi di botte..- si lamentò Lahote sbuffando.
- Dove sono Lhea e Seth?- chiesi rivolta a sei ragazzi  che era comodamente sdraiati nel salotto. 
- Al funerale di Harry.- rispose con ovvietà Embry Call, amico di infanzia di Jacob.
- Stupido babbuino! Io arrivo dal funerale e se fossero stati là non sarei venuta a casa loro a cercarli!- sottolineai l’ aggettivo possessivo per far notare ai sei il modo in cui stavano occupando l’abitazione.
Il branco di brutti bambocciosi babbuini  si scambiò un’ occhiata preoccupata. Ero fiera di me: li avevo messi in difficoltà.
Per una frazione di secondo lo sguardo di Jared si posò sulla porta della camera di Seth.
Mi avventai su quella e la aprì di scatto. La stanza era avvolta da una penombra tetra e nel letto si intravedeva una figura. Mi avvicinai con cautela. 
- Seth…- sussurrai appena riconobbi il suo volto, anche se per un attimo dubitai che fosse lui. Il suo dolce viso di 14enne era diventato più spigoloso e la sua mole, che si intravedeva sotto il leggero lenzuolo, era raddoppiata. Con una mano gli sfiorai la fronte madida di sudore e la ritrassi subito per paura di scottarmi. La temperatura corporea in quel momento sarà stata di circa 43°. La sua espressione non era serena come al solito, una smorfia di dolore gli rigava il volto. Ansimava.
Ero spaventata. Con passi leggeri uscì dalla camera e mi richiusi la porta alle spalle. A grandi passi attraversai il salotto e varcai la soglia della staza di Lhea. Era nello stesso stato pietoso del fratello. Adesso, più che spaventata, ero terrorizzata.
Entrai in soggiorno e mi lasciai cadere sul tappeto nel centro. 
- Che cosa gli avete fatto?- sussurrai.
- non sono affari tuoi.- Mi ammonì Paul.
Impulsiva. Questo era uno degli aggettivi che mi descrivevano.E mossa proprio dall’ impulsività scattai in piedi e gli diedi una sberla sulla gota sinistra.
Molto probabilmente mi feci più male io di lui, ma quello che gli diede fastidio fu il gesto. Cominciò a tremare  sempre più forte e la paura che aveva temporaneamente fatto spazio all‘ orgoglio tornò. Ero convinta che sarebbe scoppiato da un momento all’ altro.
Gli altri babbuini scattarono in piedi. Mio fratello mi prese e mi scansò parandosi dinanzi a me. Questo gesto mi ricordò il mio sogno ricorrente. 
I quattro rimanenti andarono a trattenere Lahote.
- sorellina, adesso è meglio che tu vada.- disse con insolita dolcezza Jake.
- Io non mi muovo di qui finché non mi dite che sta succedendo!!- Strillai.
- Reha, non ti preoccupare, è solo una febbre un po’ alta. Ci pensiamo noi a loro.- Con Quil ero sempre andata d’ accordo. Era un tipo pacato che riusciva sempre a metterti a tuo agio.
Annuì in modo impercettibile e silenziosamente uscì. Volevo piangere ma non lo avrei mai fatto in pubblico. Percorsi il breve tratto di strada che mi separava da casa mia.
Arrivata in camera mia scoppiai. Piansi tutti il pomeriggio e mi svegliai la mattina dopo con gli occhi gonfi e arrossati e un mal di testa martellante.
 
 
 Il mio angolino :3
Hey bella gente il panda Cloe è qui presente!! “ ok, questa te la potevi risparmiare”
Allora… che ne pensate?? Non siete molti lettori e spero che aumentiate, ma… devo dire che sono quasi fiera di me!
questo maledettissimo sirìto non mi fa inserire l'immagine del disegno che vi avevo fatto di Reha!!
sarà per un' altra volta.
Ciao a tutti. Un bacio! (scusate se non mi sono soffermata sul  commento ma spero lo facciate voi  nelle vostre recensioni ;) )
Il panda Cloe xx
  
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