- Vieni,
la camera è in fondo al corridoio – le dissi, prendendo una delle
borse – Dio, Hermione, che hai qua dentro?!
–
-
Ehm…Vestiti, libri e tante altre cose…-
- Sembra
che tu ti debba trasferire qui per sempre – commentai
con una punta di sarcasmo nella voce. Lei mi guardò un momento negli
occhi, poi abbassò lo sguardo, lasciando che i capelli le coprissero il viso.
- Lo so,
non è il massimo, insomma è una semplice camera
da letto…Sai, per ora posso pagarmi solo questo schifo
d’appartamento e…-
- Ginny,
è perfetta. Non avrei potuto desiderare di meglio –
- Oh,
bene. Allora, sistemati pure, ci vediamo di là –
“Oddio,
oddio. Mettiamo in pausa la realtà: sto davvero ospitando Hermione a
casa mia, per un tempo indeterminato?”. Sì, Ginny, la
realtà è che la persona che ami da anni è qui e non se ne andrà molto presto. Ok, mi serve un sorso di
Whisky Incendiario. No, facciamo due. Perfetto, ora andrà sicuramente
meglio, forse mi accorgerò che è solamente un sogno e…
- Offri un
bicchiere anche a me? – mi chiese Hermione, entrando in cucina. Hermione?
Ma non era un sogno?
- Ehm,
sì, certo. Ma non preferivi il tè? –
- Oh,
sai, ho scoperto che ogni tanto non fa male – mi rispose,
sorridendo.
-
Hermione, Hermione – dissi, scuotendo la testa – Sai che è un
comportamento di cattive ragazze? –. Rise e si versò da bere,
quindi lo mandò giù tutto in un colpo.
- Bè, le brave ragazze devono darsi una tregua ogni
tanto, non credi? –
- Credo
che questa convivenza sarà una vera sorpresa. Quante altre cose non so di te? –
- Ah, le
scoprirai sicuramente. Ora, Ginny, non voglio essere scortese, ma penso sia meglio che io vada a dormire, e forse anche tu –
- Va
bene. Buonanotte mamma – risposi con un tono
divertito.
-
Buonanotte, Ginny. Grazie – e se ne andò.
“Forza,
domani sarà una bellissima giornata, sicuramente filerà tutto
liscio…O perlomeno spero”
-
Buongiorno, Hermione. Che ci fai già in cucina, ma soprattutto che ci fai già vestita? -. Soffocai
uno sbadiglio con la mano e mi sedetti al tavolo. Di sicuro la mia faccia
assonnata e il mio pigiamone dovevano sfigurare in
confronto al viso sveglio e al tailleur nero di Hermione.
- Nulla,
per sdebitarmi con te ho cercato di preparare la colazione, ma forse avrei
fatto meglio a starmene a letto. Ho bruciato un
po’ tutto –
-
E’ il pensiero che conta – risposi,
sorridendo.
-
Giornata libera? –
- Oh,
ehm, no, veramente vado in redazione alle 10. Sai, il mio capo è
abbastanza largo sugli orari –
- Buon
per te, io tra venti minuti devo essere già alla mia scrivania. Proprio
oggi non ho assolutamente voglia –
- Non
andare, manda un gufo e dì che sei malata
–
- Ginny,
se lo facessi potrei anche trovarmi il Ministro in persona alla porta. Essere malati per lui significa essere in punto di
morte… -
-
Addirittura il Ministro?! –
- Va
bene, ho esagerato – ammise – Ma comunque
non la passerei liscia...Dovrò pur guadagnare soldi per pagarti
l’affitto –
-
L’affitto?! – le domandai in tono
interrogativo – Hermione, non crederai davvero
che io ti chieda dei soldi –
- Ginny,
per te sono certamente un peso, in qualche modo devo… -
- Senti
– la interruppi – Questa è una, se
mi permetti il termine, cazzata. Sono felice di
averti qui e non ho intenzione di farmi pagare nulla da te, quindi chiudila qui
e non tornare mai più sull’argomento –
- Fai
quasi paura – commentò lei, sorridendo.
- La
prossima volta te ne farò molta di più – risposi,
prendendo la tazza di caffè che lei mi stava
porgendo – Grazie –
- Potrei
sempre farti da cameriera, cosa dici? –
- Ci
penserò su, potrei anche accettare l’offerta
e tu potresti pentirtene perché sono molto esigente –
Hermione
sorrise. – Oh, mi piacciono le sfide. Sono sicura che saprei
accontentarti, farei qualunque cosa –
“Ok,
secondo me il discorso sta prendendo una piega troppo strana” pensai.
- Qualunque
cosa? – le chiesi. Hermione ci pensò su un attimo, forse
ricordando che era con Ginny Weasley che stava parlando. E
che forse le sue frasi potevano essere male interpretate.
- Qualunque – rispose. E io pensavo che avrebbe detto
“Vabbè, non proprio qualunque cosa,
quasi tutto”. Sicuramente era stato un lapsus, aveva risposto di
getto…Sì, doveva essere andata proprio così.
- Bè…Bene. Buono questo
caffé –. Frase intelligente, eh?
-
Sì, mi viene piuttosto bene – disse, sempre sorridendo – Ora
ti saluto, meglio che vada, devo sbrigare un paio di
commissioni prima di andare al lavoro –
- Tieni
le chiavi, se arrivi prima di me potrebbero esserti
utili – dissi.
- Oh,
giusto. Grazie mille, Ginny, ci vediamo questa sera
– e si Smaterializzò.
“Magari
ha dimenticato quello che è successo. Insomma, sono
passati anni, perché mai dovrebbe ricordarselo?”. Finii di
bere il caffé. “Insomma, Ginny, mettiti un po’ il cuore in
pace. Non analizzare ogni sua singola frase, cerca di prenderla
tranquillamente…Ok. So già che impazzirò.”
Arrivai
al lavoro con largo anticipo e decisi di bere un altro caffè.
-
Weasley! Dov’è quell’articolo
sul Quidditch che ti ho chiesto ieri? –. Oh, la dolce voce del caporedattore.
-
Ehm…Corro a finirlo! – risposi, cercando di non ridere. Quant’è ridicolo.
-
Weasley, non accetto ulteriori ritardi –
-
Signorsì, signore! Immediatamente, signore! – dissi, e scappai
verso il mio ufficio.
Mi
sedetti alla scrivania e cominciai a scrivere.
Come tutti sappiamo,
il Quidditch è sicuramente lo sport più
pericoloso del mondo magico, quindi la nuova Regolamentazione dei Manici di
Scopa è…
…sicuramente importante per
la sicurezza dei giocatori e del pubblico.
Io mi
chiedo: com’è possibile? Com’è che mi fa ancora questo effetto dopo tanto tempo? Perché?
Illustriamo qui di seguito le
nuove leggi:
- Ginny?
–
- Oh,
ciao Sharon, entra pure -. La mia collega. Collega, sì, insomma, ci sono
andata a letto un po’ di tempo fa, ma rimane pur sempre una collega.
- Ti rubo solo due minuti…Stasera vieni con noi a bere qualcosa
al solito posto? –
- Oh, ehm,
sì ma…Posso portare un’amica? –
- Tutte
le amiche che ti pare. Allora ci sei? – mi
chiese, sorridendo.
- Va bene
-. Certo che andava bene. Bastava solo convincere
Hermione.