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Autore: radioactive    26/05/2013    3 recensioni
«Siete stato coinvolto in una congiura, pugnalato al petto: quale fiorentino non si preoccuperebbe per la sorte di Giuliano de’ Medici?» respirò profondamente, un respiro ansioso di chi non sapeva esattamente come comportarsi, di chi cercava di nascondersi dietro un dito oppure una mezza verità. Si lasciò scappare una breve risata e alzò una mano per accarezzarsi la fronte, assomigliava ad un vecchietto estremamente preoccupato per la salute della donna con cui aveva attraversato tutta la sua vita. Come avrebbe fatto a sopravvivere?
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Giuliano/Leonardo senza molte pretese.~
Inserita in un contesto storico ben preciso (due giorni dopo la Congiura dei Pazzi), tuttavia con un what if? grande come una casa perchè Giuliano non può morire. E di certo avrei preferito che quello morto fosse stato Lorenzo, che farebbe bene a farsi un esame di coscienza.
Dedicato a Iysse ♡
Genere: Fluff, Sentimentale, Storico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Giuliano Medici, Leonardo da Vinci
Note: Missing Moments, What if? | Avvertimenti: nessuno
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A Iysse, che mi ha fatto conoscere da Vinci’s demons

e che ha un Giuliano zoppo magnifico

 

 

E se tu sarai solo, tu sarai tutto tuo.

 

 

 

         martedì 28 aprile 1478

 

«Dov’è finita tutta la vostra gentilezza, artista?!» Giuliano gemeva piano, stringendo i denti e tenendo le palpebre chiuse, premendole fortemente solo quanto il dolore aumentava, purtroppo senza un ritmo preciso con il quale lui potesse prevedere il male e affrontarlo con più diligenza; le sue reazioni erano più o meno simili a quelle di un bambino con un ginocchio sbucciato, Lorenzo lo avrebbe (e di certo lo aveva) definito infantile.

Non ricevette risposta, in cambio le mani del suddetto artista finirono di girargli attorno al torace ferito e scivolarono lente e stranamente eleganti ai suoi fianchi, Leonardo si alzò dalla sua postazione e alzò le coperte in modo che il de’ Medici potesse scivolare di nuovo nel suo riposo ristoratore.

«Leonardo,» la voce di Giuliano sembrò rivolgersi alle pareti, ancora una volta il da Vinci non gli rispose, si limitò a prendere le fasce sporche, la bacinella d’acqua e l’asciugamano con cui aveva pulito il sangue rappreso e poggiare il tutto su un comodino vicino alla finestra aperta: era una bella giornata, il cielo chiaro catturava la sua attenzione come una calamita, rimase dunque a guardarlo per un momento, a cui ne seguì un altro e un altro ancora.

«Leonardo,» lo chiamò di nuovo, appena più spazientito della precedente volta. Questo finalmente si girò e, senza nessun espressione particolare ritornò seduto in quell’angolo di materasso che l’altro aveva lasciato proprio perché venisse ancora occupato dalla mole dell’artista, «che avete? Sembrate preoccupato…» la mano del più nobile navigò a mezz’aria, andando a raggiungere la manica dell’altro, Leonardo si girò piano verso di lui, riusciva a vedere nei suoi occhi il proprio riflesso un po’ stanco, trascurato e imperfetto.

«Lo sono, infatti,» l’emozione nella sua voce era come sedata, in qualche modo Leonardo si vergognava di quello che provava, o semplicemente preferiva tenerlo nascosto fino a quando non gli avrebbe dato un nome preciso, oppure inventato un marchingegno per sfruttare la sua forza al meglio, «Siete stato coinvolto in una congiura, pugnalato al petto: quale fiorentino non si preoccuperebbe per la sorte di Giuliano de’ Medici?»  respirò profondamente, un respiro ansioso di chi non sapeva esattamente come comportarsi, di chi cercava di nascondersi dietro un dito oppure una mezza verità.  Si lasciò scappare una breve risata e alzò una mano per accarezzarsi la fronte, assomigliava ad un vecchietto estremamente preoccupato per la salute della donna con cui aveva attraversato tutta la sua vita. Come avrebbe fatto a sopravvivere?

Per Leonardo era tutto troppo: troppo amore, troppo dolore, troppa preoccupazione, troppa ansia, era un po’ la pecca di essere un «folle artista», e sapeva che il suo problema era quello di incanalare tutto quell’impulso dato dal troppo in qualcosa di costruttivo. E in quel momento sentiva che tutta la sua forza era concentrata nel cercare di non disperarsi, perché ormai Giuliano era salvo. Sarebbe rimasto ancora con lui.

«Sareste potuto morire,» sentenziò poi, appoggiando le mani sulle ginocchia, la gamba destra si muoveva velocemente in su e giù, alzandosi di pochi centimetri come colta da piccoli spasmi, «sarei rimasto solo», si dannò per quella piccola confessione, per aver spifferato a tutti la sua paura. Se fosse rimasto solo, sarebbe rimasto solo per sé stesso – ma la verità è che ora più che mai desiderava essere di Giuliano, così come Giuliano desiderava essere di Leonardo.

Il volto di Giuliano si colorò di un sorriso che esprimeva tutta la sua dolcezza e comprensione, come se temesse quella frase e sapesse già come reagire. Si allungò piano verso di lui, appoggiando una mano su quella sopra la gamba ballerina, sperando che il suo gesto aiutasse a calmarlo, «pensate troppo, artista».

Un piccolo stormo di uccellini attraversò il pezzo di cielo davanti alla finestra della camera di quella casa in campagna in cui avevano portato il de’ Medici affinché si riposasse e riprendesse fuori dalla caotica Firenze. Un passerotto si fermò sul davanzale e rimase lì, come un modello per farsi ritrarre, Leonardo subito afferrò dalle tasche il quadernetto ingiallito e il carboncino, si avvicinò con estrema lentezza all’animale e assunse la tipica aria da «non disturbarmi, sto disegnando».

Giuliano sorrise, scivolò nelle lenzuola e appoggiò la testa sui cuscini foderati di una stoffa elegante e profumata, lasciando poi che il sonno lo abbracciasse in quella stretta dolce e calda che ricordava tanto le braccia di Leonardo nelle notti di pioggia.

 

 

 

 

Note d’Autrice il canon non è mai stato così canon A volte ritornano.

 

Ebbene eccomi approdata su un nuovo fandom, ahn. –suda freddo–.

Che dire? Una piccola Giuliano/Leonardo senza pretese, dato che è stata poi una richiesta(?) di Iysse, mi sembrava giusto scriverla, indipendentemente dallo sfangirlo(…) che c’era dietro. Tuttavia, alcuni chiarimenti sulla fan fiction sono d’obbligo, considerando che è ambientata circa due anni dopo da Vinci’s Demons [citando wikipedia: L'8 aprile 1476 venne presentata una denuncia anonima agli Ufficiali di notte e de' monasteri contro diverse persone, tra le quali Leonardo, per sodomia consumata verso il diciassettenne Jacopo Saltarelli, residente in via Vacchereccia – praticamente l’episodio uwu].

Questa shot è quindi una what if? della “Congiura dei Pazzi” (avvenuta nel 26 aprile 1478), nella quale teoricamente Giuliano sarebbe stato ucciso, ma nella mente malata mia e di Iysse lui è stato solo pugnalato al petto (il primo colpo che gli è stato dato) e alla gamba (alla quale aveva già un’infezione e il motivo per cui non era armato quel giorno, come di solito è). E quindi l’idea di un Giuliano indisposto e a letto con un Leonardo preoccupato era cosa buona e giusta e non scriverci un po’ più o meno equivaleva all’eresia(?).

In più, ho cercato di fare un Leonardo molto più verosimile di quello che è nel telefilm (che, tra parentesi, amo la sua caratterizzazione), inserendo quindi molti aspetti dell’ADHD (disturbo di cui soffriva – ci sono molte informazioni in giro ed è parecchio interessante! Senza contare che mio fratello soffre della stessa sindrome e quindi la mia osservazione è meticolosa e giornaliera +w+) e anche la maturazione che è sopraggiunta nel rapporto tra i due che va avanti da più di due anni. Di conseguenza potranno sembrare un po’ OOC, forse, ma nel caso siano così diversi dal “normale” provvederò a mettere l’avvertenza.

Infine, il titolo è una citazione di Leonardo da Vinci, e mi sembrava giusto metterla anche se non c’entra più di tanto con la fanfic(?).

Anyway, spero che apprezziate.

 

Adios

radioactive.

 

   
 
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