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Autore: SmartieMiz    26/05/2013    2 recensioni
Spoiler! Season Four
Westerville, 2012.
Un periodo di addestramento completamente gratuito a New York è offerto dalla Dalton Academy, prestigioso istituto per agenti segreti, per gli studenti più brillanti, ma durante il corso di specializzazione, una minaccia incalzerà nella Grande Mela: un covo di criminali capitanato da una personalità oscura incomberà, creando armi altamente pericolose per la stabilità umana.
L’umanità è in pericolo ed è nelle mani di cinque intraprendenti quanto imbranati agenti segreti.
Riusciranno i cinque ragazzi ad affrontare i rischi che minacciano il loro mondo? O rischieranno di peggiorare soltanto le cose?
[Secret Agents! Warblers; Bad! New Directions]
Genere: Azione, Commedia, Demenziale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash, FemSlash | Personaggi: Blaine Anderson, Jeff Sterling, Nick Duval, Sebastian Smythe, Thad Harwood | Coppie: Blaine/Kurt, Blaine/Sebastian, Brittany/Santana, Nick/Jeff, Sebastian/Thad
Note: AU, What if? | Avvertimenti: Spoiler!
Capitoli:
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Titolo: Mission: IMPOSSIBLE - Cinque scadenti agenti segreti a N.Y.C.
Rating: arancione
Genere: azione/commedia/demenziale
Spoiler: personaggi/riferimenti season four



Questi personaggi non mi appartengono, ma sono proprietà della Fox; questa storia è stata scritta senza alcuno scopo di lucro.



MISSION: IMPOSSIBLE - Cinque scadenti agenti segreti a N.Y.C.





CAPITOLO 2
Coprifuoco

 

 

Blaine irruppe nello studio, disturbando Sebastian e Nick che stavano leggendo qualcosa per conto proprio: «Ragazzi!», li richiamò, allarmato.
«Non disturbare, piatt… ah, dimmi, Blaine», immediatamente sul volto di Sebastian comparve un lieve sorriso. Cercava di fare il carino con Blaine solo perché era un bel ragazzo, altrimenti non si sarebbe fatto scrupoli.
«Ho udito un rumore sospet…».
«L’avete sentito anche voi?», Blaine venne interrotto da Thad che era comparso magicamente sulla soglia della porta.
«Ma non dovete urlare!», bisbigliò Nick: «Se c’è un pericolo, così vi fate soltanto notare».
Sebastian annuì: ogni tanto quel Duval diceva qualcosa di sensato. Era Sterling a renderlo stupido, gli avrebbe fatto senz’altro bene stare per un po’ lontano da lui. Thad annuì, poi disse: «Dobbiamo agire. Anderson, Smythe, occupatevi dell’ala sinistra, Duval ed io di quella de…».
«Non prendo di certo ordini da te», asserì Sebastian accigliato interrompendolo, poi ordinò, autoritario: «Tu sei soltanto d’intralcio, perciò resti qua. Anderson, fa’ quel che ti pare, ma fa’ qualcosa. Io e Duval ispezioneremo la casa».
Thad sbuffò, ma non protestò.
Sebastian e Nick, determinati, uscirono dallo studio, camminando furtivamente.
Blaine si intrufolò in cucina, cercando qualche arnese da trasformare in una potenziale arma.
«Sento dei passi provenire dal soggiorno», mormorò Nick.
«Quando lo intravediamo, lo blocchiamo da dietro, intesi?», parlò Sebastian.
Duval annuì. Sentirono i passi farsi sempre più vicini. «Ora!», lo incitò il francese.
I ragazzi si mossero velocemente verso il salotto, intenti a stendere a terra chiunque avesse osato entrare nel loro appartamento. Si fermarono esattamente un attimo prima di far del male all’intruso.
«Jeff?», Nick sgranò gli occhi, sbalordito: «Jeff! Ma che cosa ci fai qui?».
«Spero non vi dispiaccia dividere l’appartamento con me», rispose semplicemente Jeff con un enorme sorriso. Nick gli si buttò addosso, stringendolo in un abbraccio: «Ma come hai fatto? Non dirmi che sei fuggito…», gli chiese, apprensivo.
«Oh, no, non preoccuparti, è una storia un po’ bizzarra, te la racconterò, comunque da domani in poi frequenterò anch’io il corso di specializzazione».
Nick sorrise, poi si abbracciarono più forte. «Sono contento che tu sia qui», rivelò Nick entusiasta.
«Lo sono anch’io, non potevo stare neanche un secondo senza di te, già stavo rischiando di impazzire», fece il biondo.
Sebastian rischiò di vomitare. Nemmeno fossero fidanzati, pensò.
«Sì, okay, abbiamo capito. Comunque la prossima volta avresti potuto bussare, Sterling», asserì Sebastian freddo, avvicinandosi ai due ragazzi e dividendoli.
«S-sebastian?», farfugliò Jeff: «Nick, non dirmi che…».
«Sì», lo precedette il moro.
«Se ti dispiace la mia compagnia, puoi anche smammare via, la porta sta lì, prego», lo invitò il francese con un amabile sorriso.
Blaine uscì dalla cucina: «Sono riuscito a scovare dei mestoli che possono essere adatti come arm… Jeff! Che ci fai qui?», chiese, incredulo.
Il biondo si limitò a sorridere. Anche Thad accorse, buttandosi letteralmente addosso al ragazzo.
«Jeff, come sono felice!», esultò Thad.
«Finalmente insieme con i miei best», esclamò Jeff, emozionato.
A quella parola, gli occhi di Blaine si inumidirono. Chissà se i poveri Trent, Wes e David sarebbero vissuti lo stesso senza di lui.
«Harwood, Duval e Sterling nello stesso appartamento è una punizione divina! Che cosa ho fatto di male per meritarmi tutto questo?», asserì Sebastian esasperato, passandosi le mani tra i capelli.
«Esisti, è così semplice», ammiccò Thad facendogli l’occhiolino.
«Stai giocando troppo con il fuoco, Harwood. Sta’ attento», lo intimidì il francese.
Jeff sorrise, quasi intenerito: «Sapete come si dice? Gli opposti si attraggono, e dall’odio nasce l’amore. Sareste carini insieme».
«Non potrebbero mai stare insieme, anche se c’è troppa tensione sessuale tra i due», li studiò attentamente Nick, come se poi Thad e Sebastian non riuscissero a sentirlo.
«Una donna mi ecciterebbe di più, e ho detto tutto», tagliò corto Sebastian, facendo diventare Thad rosso di rabbia e di vergogna.
«Sono etero», disse infine Thad, seccato: «quindi smettetela con queste frecciatine! Tra me e Smythe non c’è assolutamente niente, c’è soltanto tanto odio».
Sebastian rise. «Che c’è?», incalzò l’ispanico irritato.
«Ancora con questa battuta dell’essere etero. Ma è così vecchia, perché non ve ne inventate una nuova?», fece Sebastian divertito.
Thad lo guardò, torvo: «Pensala come vuoi, ma io sono etero».
«Sì, esattamente come io sono vergine», ammiccò il più alto.
Nick sbuffò, alzando gli occhi al cielo. Si sarebbe prospettata davvero una convivenza coi fiocchi.
Ma ora c’era il suo amico Jeff, e il resto non aveva importanza.
 
O forse,sì.
«Dove dormo stanotte?».
«Nella vasca».
«Spiritoso, Sebastian».
«Ci sono tanti bei sofà in salotto, Sterling, quindi sistemati su quello che più ti si addice e sceglilo come compagno per la notte», rispose semplicemente il francese con un sorriso.
Non c’erano letti a sufficienza poiché l’arrivo di Jeff era inaspettato, ma vista l’efficienza della scuola e dei servizi, al più presto sarebbe arrivato un letto anche per lui.
Tuttavia, erano tutti talmente eccitati per l’arrivo del loro amico da non aveve sonno e perciò si insediarono in soggiorno, fornendosi  di pop-corn e patatine e scegliendo un film da vedere insieme. Un film rigorosamente di spionaggio, per entrare nel vivo della situazione.
Tutti, se non consideriamo Sebastian e Blaine, che erano in camera da letto. Da soli.
«Tra tutti, sei l’unico che mi sta un po’ simpatico», svelò Blaine ad un tratto, distogliendo il volto di Sebastian dal libro che stava leggendo: «Nick e Jeff non mi calcolano e Thad è evidente che mi odia, forse perché per tutti questi anni ho impedito che avesse un assolo al Glee Club. Trent, Wes e David, invece, mi hanno sempre voluto bene. Mi sento solo, incredibilmente solo. Sarò un forever alone per tutta la vita. Sono uno sfigato».
Sebastian trattenne uno sbuffo, non sapendo nemmeno se essere divertito o scocciato da quell’improvviso sfogo: «Ammetto che anche tu sei quello più tollerabile in questa banda di checche isteriche. Duval e Sterling insieme sono micidiali, e Harwood da solo vale per tre».
Blaine annuì, chinando il capo. «E poi sei anche un bel ragazzo, a differenza loro. Duval troppo nasone, Sterling troppo biondo e Harwood troppo basso. Potrebbe essere uno gnomo da giardino».
«Thad è alto esattamente cinque centrimetri in più a me», si rabbuiò Blaine.
«Oh».
Il problema era che Sebastian non riusciva a trovare un difetto estetico di Thad. Era carino, davvero molto carino, non era per niente brutto, il problema era che aveva un bel caratterino che lo faceva sempre impazzire.
«Sì, ma in realtà non si può fare nemmeno il paragone», tergiversò Sebastian: «Forse non te ne rendi conto, ma sei davvero carino. Quando sono arrivato alla Dalton, tutti parlavano di te con occhi sognanti: il moretto sexy con la voce da favola. Mi sono state dette testuali parole».
Blaine arrossì leggermente: «Davvero lo pensi?», chiese, timidamente.
Sebastian accennò un sorriso: «Oh, certo che lo penso».
«Sai, Sebastian, credo proprio che potremmo diventare amici», sorrise Blaine.
Io invece credo proprio che questa sia la strada giusta per portarti a letto.
«Lo credo anch’io», rispose invece il francese, con un sorriso caloroso: «Hey, ho un’idea. Mettiti qualcosa di carino e sta’ a sentire, okay?».
 
Mezzanotte.
Il film in tv, i popcorn sul tavolino, la testa di Jeff sulle gambe di Nick e Thad raggomitolato su se stesso in un minuscolo spazio.
L’unico rumore udibile era il dolce russare dei tre ragazzi, al quale si aggiunse quello lieve dei passi felpati di Sebastian e Blaine.
Blaine urtò contro un vaso. «Ops».
«Piano», gli intimò il francese.
«Scusa, è tutto buio, non riesco a vedere», si scusò Blaine in un sussurro.
«Sappi che tutto questo potrebbe servirti anche in futuro. Gli agenti segreti devono essere estremamente silenziosi», continuò Sebastian sottovoce: «Ora shhh. Seguimi».
Ma avevano già parlato troppo.
«S-smythe? Sei tu?», mormorò una voce.
«No, guarda, sono il lupo cattivo».
«Dove stai andando a quest’ora?», chiese Thad, stropicciandosi gli occhi.
«Dormi, Harwood», rispose Sebastian secco.
«E che ci fai con Anderson?», insistette l’ispanico, irremovibile.
«I fatti tuoi no, eh? Dormi, che è meglio».
Thad sbuffò: «Era una semplice domanda, Smythe».
«Impara a farti gli affari tuoi».
«Infrangerete il coprifuoco, è proibito dal Regolamento uscire così tardi e…»
«Mi sembra di aver già messo in chiaro il fatto che non sono affari che ti riguardano, e comunque smettila di parlare che non voglio sorbirmi anche il terzo grado di Ken e Barbie. Io vado, ‘notte».
Detto questo, Sebastian e Blaine svanirono nel cuore della notte.
 
«Non stiamo facendo qualcosa di sbagliato?», chiese Blaine intimidito, camminando al fianco di Sebastian con le mani nelle tasche dei jeans.
«Oh, Blaine, vivi che sei giovane», gli sorrise Sebastian: «Piuttosto eccitante, no? Infrangere le regole».
«Oh, lo dice Hermione nell’Ordine della Fenice!», esultò Blaine, elettrizzato.
Sebastian forzò un sorriso. «Che ci puoi fare, sono un Potterhead!», si giustificò Blaine, poi disse: «Hai ragione, è eccitante infrangere le regole. Allora, dove mi porti?».
«Aspetta e vedrai», lo rassicurò il francese.
Era già da tre giorni a New York e ancora non aveva avuto l’occasione di farsi qualche bel newyorkese. Era come se stesse in missione, lo sapeva bene, ma l’astinenza sessuale era una cosa inconcepibile per uno come Sebastian Smythe e doveva subito provvedere.
Avrebbe trovato un locale interessante come lo Scandals a West Lima e avrebbe trascorso una bella nottata con Blaine, l’unica cosa positiva di quella convivenza.
Sorrise, con un ghigno.
Dopo aver camminato per un po’, Sebastian intravide un locale dall’aspetto invitante. La musica era assordante e c’erano sia ragazzi che ragazze, quindi non era un bar gay ma una discoteca.
«Potremmo andare lì», suggerì Sebastian a Blaine: «Che ne dici?».
Blaine annuì, titubante. La vita notturna non era da lui, ma perché non provarci?
I ragazzi entrarono nel locale e pagarono il biglietto. Si guardarono intorno: ragazzi e ragazze della loro età ballavano ed urlavano e le luci illuminavano vivacemente il locale.
«Ti offro qualcosa da bere», disse Sebastian a Blaine con un sorriso, conducendolo al bancone: «Due birre, grazie», ordinò al barista.
«Birre?», Blaine sgranò leggermente gli occhi.
«Mai bevuta una birra, Blaine?», Sebastian inarcò un sopracciglio.
Blaine scosse il capo. «Beh, c’è sempre una prima volta», ammiccò il francese, porgendogli la bibita: «Cin cin! A una vita piena di glamour».
Blaine sorrise imbarazzato, sorseggiando lentamente la bevanda fredda.
«Bei jeans, mi piacciono, e bella la camicia, per una volta hai lasciato stare i gilet e i papillon di tuo nonno», sorrise Sebastian.
«Era… era un complimento?», chiese Blaine perplesso, arrossendo leggermente.
Il francese annuì: «Quando vuoi sai vestirti con stile, ti fa bene la mia influenza», scherzò.
«Sai, mi piace stare con te», ammise Blaine con un sorriso, poi disse: «Allora? Ti va di ballare?».
«Con piacere», ghignò Sebastian.
Ancora poco e sarebbe entrato nelle grazie di Anderson.
 
Erano circa le quattro del mattino e nessuna traccia di Smythe e Anderson.
L’istinto paterno di Thad lo aveva tenuto sveglio fino a quell’ora. New York era grande e bella quanto dispersiva, e loro erano studenti giunti lì per uno stage, perlopiù studiavano per diventare agenti segreti e avrebbero potuto rappresentare senz’altro un pericolo per degli eventuali servizi segreti nemici.
Il Regolamento era chiaro: era severamente proibito uscire la notte.
Thad si alzò dal divano, sbadigliò rumorosamente e si recò in cucina, avvicinandosi al frigorifero per prendere qualcosa da mangiare. Tanto valeva fare colazione e andarsi a fare una doccia.
Era il 30 settembre ed era domenica, le lezioni non c’erano ed erano già trascorsi tre giorni. I docenti avevano ufficialmente stabilito che le lezioni sarebbero iniziate il lunedì imminente, e non c’erano nemmeno compiti o ricerche da fare.
Thad sospirò e, siccome secondo i turni stabiliti toccava a lui cucinare quel giorno, incominciò a preparare il latte e il caffè per tutti. Riscaldò la propria tazza e si sedette al tavolo della cucina, degustando lentamente la bevanda calda e godendosi quell’attimo di quiete e solitudine che, ovviamente, non durò a lungo.
«LEVATI DI DOSSO, IMBECILLE!», urlò la voce familiare di Sebastian.
Thad accorse, comparendo in salotto: «Cos’è successo?», chiese incredulo alla vista di Sebastian a terra e Jeff sopra di lui.
«Mi hanno fatto prendere uno spavento!», si giustificò Jeff, alzandosi da terra: «Ho sentito qualcuno entrare in casa e credevo fosse un ladro o un killer, scusatemi tanto se credevo ci volessero derubare o ancora peggio uccidere e se volevo soltanto salvare la vita di tutti, scusatemi ancora, eh».
«Ti fai troppi film mentali. Ti suggerisco vivamente di non guardarti più i film prima di andare a nanna», rispose acido Sebastian.
«Invece di dirgli cosa fare o cosa non fare, sei tu che devi capire bene una cosa», prese posizione Nick severo, affiancandosi a Jeff: «Come ti è saltato in mente di infrangere le regole?! E anche tu, Blaine! Da te proprio non me l’aspettavo!».
Blaine sorrise in un modo inquietante: «Non arrabbiarti, Nick. La vita è beeella e noi siamo tutti giovaaani. Yeah!».
Nick e Jeff si guardarono, perplessi. «Bas mi ha portato in disco ed è stato divertente, uh uh. Best party eveeeeer, whoaaa!», urlò Blaine infervorato, facendo cadere la testa sulla spalla del francese: «Ti voglio bene, Sebbie, voglio che tu lo sappia, hihihi».
Thad, inorridito, rischiò di sputacchiare il latte a terra. «Che?», chiese, sgranando gli occhi: «Ma è ubriaco!».
«Decisamente», rispose Sebastian, seccato: «Lo metto a dormire e poi ne parliamo, okay?», disse, rivolgendosi a Nick e Jeff.
 
Sebastian portò Blaine in camera e questi, non appena si sistemò sul letto, crollò, cadendo in un sonno profondo.
Il francese si recò in cucina, dove vi trovò Nick, Jeff e Thad attorno al tavolo che, con sguardo severo, lo scrutavano.
«Volevate dirmi qualcosa?», chiese Sebastian smorzando un sorriso.
«È pericoloso quello che hai fatto, Sebastian!», iniziò Nick.
«Ma come la fate tragica per un’uscita!», protestò il francese: «Piuttosto fatevi anche voi una vita».
«Tu non capisci in che guai metti tutti noi, e non solo, anche i docenti», aggiunse Thad.
«Tranquillo, non eravamo in divisa, nessuno poteva riconoscerci», rispose Sebastian impassibile.
«Sì, ma i professori ce l’hanno detto più volte di non farlo e tu devi rispettare le regole. Se ci dicono così ci sarà un motivo, non è che vogliono che siamo degli asociali a vita. Capisci, Sebastian? Sei stato un irresponsabile, e poi chiami noi mocciosi», notò Nick.
Sebastian roteò gli occhi al cielo. «Questa volta è andata così, ma mai più, Smythe, okay?», gli raccomandò Nick.
«Siete proprio una palla, è stata una cosa innocua», sbuffò Sebastian, prendendo posto intorno al tavolo.
«E che ci faceva Blaine con te?», chiese Jeff incuriosito.
Thad prestò maggior attenzione alla conversazione: quella era una domanda che si era posto quasi tutta la notte.
«Blaine si scocciava e si sentiva incredibilmente solo e ho deciso di portarlo da qualche parte per farlo divertire un po’, okay?», rispose Sebastian accigliato: «Cosa che non fate voi».
Thad sbuffò: «E lo fai divertire facendolo ubriacare, mm, davvero un bel modo per svagarsi!».
«Beh, a quanto pare Blaine non la pensa come te», rispose semplicemente Sebastian con un sorriso irritante.
Nick sospirò: «Bene, sono le quattro e mezzo, direi di andare tutti a dormire».
«Voi fate quel che volete, almeno io non ho sonno», affermò Thad, riempiendo di nuovo la sua tazza di caffelatte: «Volete?».
Jeff annuì, poi Sebastian parlò: «Allora, Sterling? Ci racconti come hai fatto a finire qui?».
«Certo», sorrise il biondo: «È successo tutto per caso, è stato incredibile!».
Nick si incuriosì: «Racconta», lo incoraggiò.
«Volevo mettere da parte un po’ di soldi per raggiungere Nicky e Thaddy e perciò ho trovato un impiego in un fast-food. Ho incontrato Mr. Peters, Mrs. Rain, Mr. Brown e altri prof.!».
«Agenti segreti in un fast-food?», chiese Sebastian inarcando un sopracciglio: «Non è da loro, solitamente cercano di non saltare troppo nell’occhio».
«Sì, ma era un’occasione speciale, era il compleanno di Mr. Brown», esclamò Jeff, poi disse: «Stavo prendendo le ordinazioni e.. e a proposito, sapevate che Mr. Peters è allergico ai pomodori?».
«Oh, quest’informazione mi cambierà di certo la vita. Continua», fece Sebastian brusco, beccandosi l’occhiataccia di Thad e Nick.
«Insomma, alla fine ho sbagliato ordinazione e ho consegnato il panino con i pomodori a Mr. Peters. Stavo cercando di riprenderlo indietro perché non poteva mangiarlo, ma per farlo è caduto a terra e si è aperto, e indovinate che cosa nascondeva?».
«Dell’insalata, immagino», rispose Sebastian secco.
«Una macchia violacea», rispose invece Jeff: «Mr. Peters se n’è accorto e ha sentenziato che si trattava di una rara sostanza violacea. Qualcuno vuole ucciderlo!».
I ragazzi sgranarono gli occhi. «Perché vogliono uccidere Mr. Peters? Cos’ha fatto?», chiese Nick sconvolto.
«Questo non lo so», fece Jeff: «Tuttavia, ora sono un eroe perché gli ho salvato la vita senza nemmeno saperlo e ha deciso di premiarmi con questo stage, in quanto mi considera capace per poter frequentare il corso!».
«Solo un idiota può pensare questo», disse invece Sebastian, visibilmente divertito.
«Senza Jeff, Mr. Peter sarebbe morto!», gli fece notare Thad accigliato.
«È stata soltanto una coincidenza, Sterling ha appena detto che non lo sapeva nemmeno!», disse Sebastian.
«Io sto ancora pensando al fatto di Mr. Peters», parlò Nick: «C’è qualcuno a Westerville che ha tentato di farlo fuori. Mi chiedo perché! Qui c’è qualcosa che non va».
«Dovremmo parlarne domani con i prof.», propose Thad: «Saranno già stati avvisati, ma possiamo provarci lo stesso».




Angolo Autrice

Buonasera a tutti! :D
Ho scritto/postato il secondo capitolo velocemente e sono così fiera di me u.u xDD Ma per il terzo forse dobbiamo aspettare qualche settimana :/, ma arriverà, don't worry (?) xD
Che dire... Sebastian incomincia ad infrangere le regole e coinvolge anche Blaine e sì, se ve lo state chiedendo sto cercando di metterci anche un po' di Seblaine, nonostante non li shippi affatto ;)
Cucciolo Jeff, voleva soltanto salvare il gruppo! c: 
Bene, tutti incominciano ad avere sospetti su Mr. Peters. Cosa sarà successo? :/
Nel prossimo capitolo avremo l'arrivo di un personaggio, forse vedremo anche i best di Blaine e avremo la prima lezione a New York! :D
Intorno al quarto/quinto capitolo la storia incomincerà a "muoversi"... :)
Citazione ad Harry Potter dovuta <3 e sì, Blaine è un Potterhead u.u <3
Ringrazio BrokenRoses, Diana924 e Sunflower_ che hanno recensito lo scorso capitolo e tutti coloro che leggono! :D
Al prossimo capitolo :)

   
 
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