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Autore: Moraandre    26/05/2013    0 recensioni
Mi guardava come se fossi un estraneo, ma sapeva di avermi già visto, di avermi già toccato, ammirato, amato….. come potevo risultare ai suoi occhi un estraneo, come poteva non ricordarsi di me; la vita … questo era il suo maggiore ostacolo, troppo tempo era passato da quando avevamo cominciato a vivere, a sorreggerci psicologicamente, fisicamente, moralmente……
Genere: Drammatico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Mi guardava come se fossi un estraneo, ma sapeva di avermi già visto, di avermi già toccato, ammirato, amato…..
come potevo risultare ai suoi occhi un estraneo, come poteva non ricordarsi di me; la vita … questo era il suo maggiore
ostacolo, troppo tempo era passato da quando avevamo cominciato a vivere, a sorreggerci psicologicamente, fisicamente,
moralmente…… le ore che avevamo trascorso insieme iniziavano a ritornare nella sua e nella mia mente: un sorriso, un
abbraccio, il caffè la mattina, un bacio prima del lavoro, una carezza prima di addormentarsi, un saluto per andare via;
un dolore condiviso da entrambi, in quell’stante era come se sentissimo una feccia nel nostro cuore… il momento : minuti,
secondi, ore, giorni, anni, tutto si era allontanato…. Ma ora non voglio spaventarvi, perché dico questo, voglio iniziare a
parlare della prima volta che l’ho incontrato…
Era il cinque dicembre, l’anno non lo ricordo, l’unica cosa che mi viene in mente in questo momento è il gelo che c’era quella sera:
un freddo piacevole per fortuna, ma fatto sta che era in contrasto con la situazione in cui ero… non potete neanche immaginare
come fossi … una maglietta leggermente stracciata, dei pantaloni che solo ora riesco a capire quanto fossero orribili, ma fortunatamente
ero riuscito a comprare il giorno prima un buon profumo che distoglieva l’attenzione a tutte le mie imperfezioni estetiche…..
interiormente devo dire che non stavo del tutto bene … avevo i brividi, agitato da testa a piedi e non potete neanche immaginare
quanto fossi depresso…. Circa due ore prima ero riuscito a litigare ulteriormente con mio padre che mi aveva imposto di non uscire
quella sera …. Ed io come mia primo errore cosa feci? … uscii, o più che altro dovrei dire “ fuggito da casa “ vista la mia giovane età
e la reclusione che mi aveva posto mio padre…. Tornando all’andamento della serata … ricordo che mentre rimanevo in piedi davanti
al bar dove avevamo programmato di trovarci io e la mia super sostenitrice, più semplice definirla amica direte voi… no!.. era per me
l’essenza della mia vita, il mio braccio destro, una spalla su cui piangere, una fidata ragazza, molto simpatica e capiente: una sostenitrice
a tutti gli effetti.
Era in ritardo e non si faceva sentire al telefono, provavo un leggero odio nei suoi confronti in quel momento, non riuscivo a darmi un
sostegno morale da solo, avevo assolutamente bisogno di lei e non arrivava…
Circa quindici minuti dopo vidi da lontano, dalla parte opposta della strada un ombrello molto appariscente ….già da una mezz’ora aveva
cominciato una leggera pioggerella che mi mandava in tutte le furie, una serata così “ bella “ rovinata dalla pioggia, non me lo spiegavo...
con la poca voce che mi rimaneva dopo tutte le urlate che avevo fatto con mio padre, provai ad emettere un suono per attirare l’attenzione
della ragazza che, con quello ombrello cosi buffo, avrei voluto non conoscere.
Iniziai a dirle tutto il lungo dibattito che avevo avuto con mio padre e lei non si stupì di nulla perché ormai conosceva il suo comportamento,
la sua persona.
Poi ci incamminammo e girammo l’angolo…

  
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