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Autore: grangerous    27/05/2013    1 recensioni
Il professor Snape guarisce le ferite di Hermione dopo la battaglia all'Ufficio Misteri; la scoperta che ne consegue li lascia entrambi stupefatti. I due dovranno lavorare insieme per aiutare Harry a sconfiggere Lord Voldemort.
Genere: Avventura | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Albus Silente, Harry Potter, Hermione Granger, Ron Weasley, Severus Piton | Coppie: Hermione/Severus
Note: Traduzione, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7, Da VI libro alternativo
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- Questa storia fa parte della serie 'Phoenix Trilogy'
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Capitolo 4

NdT: capitolo 4, come promesso, pubblicato in anticipo. Dal prossimo si tornerà alla pubblicazione di venerdì. I dialoghi sottolineati sono presi dai romanzi originali.

Grazie, grazie, grazie a silviabella per il betaggio. ^__^



Capitolo 4

The Agreement



Finalmente Severus si raddrizzò, dopo aver ispezionato le mensole pulite dove si trovavano gli ingredienti per le pozioni sistemati con cura, con un senso di conquista. La schiena protestò a causa del movimento improvviso e lui si stirò indolente, sciogliendo i muscoli tesi. Nelle trentasei ore dalla partenza dell'Espresso per l'estate, che aveva svuotato la scuola dagli studenti, aveva pulito l'ufficio, impacchettato i vestiti e una selezione di libri, riorganizzato il sistema di archiviazione e fatto meticolosamente l'inventario della credenza con le scorte. Aveva saltato la cena e perfino mandato via Hooch quando era passata con l'intenzione di convincerlo ad andare ad Hogsmeade per una bevuta di fine semestre. Lo stomaco brontolò e per un momento si fermò indeciso: cena e letto o meglio andare subito a Spinner's End quella notte stessa? Senza dubbio, il riguardo che gli elfi domestici avevano per la colazione era sicuramente superiore a qualunque cosa potesse cucinare Wormtail e quel pensiero da solo lo fece decidere.

Attraversando l'ufficio prese una manciata di polvere volante e la lanciò nel caminetto, intenzionato ad andare nelle cucine. Mentre lo faceva, non solo le fiamme divennero verdi, ma fece eco un forte bang accompagnato da una lampo di luce. Istintivamente, Severus prese la bacchetta e, anche se i suoi occhi si riadattarono pochi secondi dopo, capì che non ce n'era motivo: Fawkes si librava davanti a lui. Assalito da una forma di panico diversa, Severus si fermò solo un attimo per chiamare a sé un'ordinaria borsa di pelle nera appesa dietro alla porta dell'ufficio. Afferrò quindi saldamente la coda piumata che la fenice gli offriva. Prima che Fawkes lo trasportasse da un'altra parte con un rumoroso boato, Severus ebbe il tempo solo per un attimo di pensare: Fa' che Albus stia bene.

Severus fece una panoramica dell'ufficio di Dumbledore in pochi secondi: la spada, l'anello, Dumbledore curvato sulla sua sedia, fiamme verdi che si estinguevano sulla mano della bacchetta, la bacchetta stessa sul pavimento. Prima le fiamme verdi. Severus eseguì diversi incantesimi diagnostici con una mano, rovistando nella sacca nera con l'altra. Tirò fuori una piccola bottiglia piena di un denso liquido color oro, tolse il tappo e la mise sul tavolo.

Fawkes,” ordinò, indicando la bottiglietta. “Lacrime.” Obbediente, la fenice volò sul tavolo e abbassò la testa così da poter versare le lacrime direttamente dentro la bottiglietta.

Girando intorno al tavolo, Snape iniziò a cantilenare un incantesimo di raffreddamento modificato rispetto all'incantesimo tradizionale, traducendo le parole in latino nell'equivalente Serpentese. Il sollievo si diffuse in tutto il corpo quando le fiamme iniziarono a diminuire ed estinguersi. Chiuse gli occhi per un lungo momento, poi si girò verso Fawkes.

Grazie,” sussurrò, la gola arida. Prendendo la bottiglia, Severus mise il pollice sull'apertura, agitandola meticolosamente, trasferendo il contenuto in un calice vicino alla scrivania. Con la mano della bacchetta afferrò la parte frontale dei vestiti di Dumbledore, sollevandolo in posizione eretta. Allo stesso tempo, Severus versò lentamente la pozione nella bocca di Dumbledore e iniziò a cantare l'incantesimo sulla sua mano ferita. Con un po' di fortuna (e la pozione ne apportò parecchia) avrebbe potuto contenere la maledizione, ma con una magia oscura tanto potente le possibilità di contenerla del tutto erano quasi nulle.

Severusss...” le sillabe prolungate di Albus, mentre tornava cosciente, ricordarono a Snape, in modo nauseante, Voldemort e la possibilità fin troppo reale della morte di Dumbledore. Per un altro lungo momento, Dumbledore rimase in silenzio, poi le palpebre sbatterono per sollevarsi e gli occhi misero a fuoco.

Perché, perché hai indossato quell'anello?” Tutta la preoccupazione di Snape si concentrò in rabbia. “Contiene una maledizione, sicuramente te ne sarai accorto. Perché ti sei azzardato anche solo a toccarlo?

Io... sono stato uno stupido. Terribilmente tentato...

La debolezza nella voce di Dumbledore non fece niente per raffreddare l'umore di Snape. “Tentato da cosa?” La domanda perentoria non ottenne risposta. “È un miracolo che tu sia riuscito a tornare qui!” Continuò. “L'anello contiene una maledizione di straordinaria potenza, spero di essere riuscito a contenerla. Ho fatto in modo di bloccare la maledizione ad una mano sola per il momento-

Hai fatto un ottimo lavoro, Severus. Quanto tempo credi mi resti?” Dumbledore sembrava più forte. Una nota di tenue curiosità colorava la sua voce e guardava la mano danneggiata con un'espressione interessata.

Non saprei dirlo.” Snape lasciò andare un sospiro sconfitto. “Forse un anno. Non c'è modo di bloccare un incantesimo del genere per sempre. Alla fine si propagherà ed è quel tipo di maledizioni che si rafforzano col tempo.”

Sono fortunato, estremamente fortunato, ad averti, Severus.

Dannazione. Deve sempre sembrare così nobile d'animo?Se solo mi avessi chiamato un po' prima avrei potuto fare di più, far sì che ti rimanesse più tempo! Pensavi che rompere l'anello avrebbe spezzato la maledizione?

Qualcosa del genere... deliravo, senza dubbio... Beh, allora, questo rende le cose più semplici.” Dumbledore si sedette dritto sulla sedia e abbassò la manica intorno al polso annerito. “Mi riferisco al piano di Lord Voldemort che mi riguarda. Quello di far sì che il povero giovane Malfoy mi uccida.

Il “povero giovane Malfoy” ha un nome e puoi usarlo. Snape si accigliò e si sedette nella sedia dall'altro lato della scrivania. “Il Signore Oscuro non si aspetta che Draco abbia successo. È solo una punizione per il recente fallimento di Lucius. Torturare lentamente i genitori di Draco mentre lo osservano fallire e pagarne il prezzo.E torturare lentamente anche me mentre lo guardo soffrire e contemplare anche la mia eventuale morte.

In breve, sul ragazzo pende una sentenza di morte sicura quanto la mia.No, sicura quanto la mia. Ora, credo di poter pensare che il naturale successore per il lavoro, una volta che Draco avrà fallito, debba essere tu?

Credo che questo sia il piano del Signore Oscure.E ad un certo punto morirò anch'io – a meno che, ovviamente, non diventi evidente in precedenza che l'ho tradito: in quel caso morirò prima.

Lord Voldemort prevede un momento nel prossimo futuro in cui non avrà bisogno di una spia ad Hogwarts?

Pensa che la scuola cadrà presto nelle sue mani, sì.

E se dovesse cadere nelle sue mani, ho la tua parola che farai ciò che è in tuo potere per proteggere gli studenti di Hogwarts?

Crede davvero onestamente che sarò ancora vivo per poterlo fare? La discussione avuta l'altra notte, dopo aver visto i ricordi nel pensatoio, era stata più breve del previsto. Forse Dumbledore non aveva ancora afferrato le reali conseguenze della trappola in cui aveva guidato Snape. Snape osservò con sguardo assente l'uomo più anziano che, dal canto suo, lo guardava indagatore. In ritardo, Snape di rese conto che era attesa una sua risposta e annuì meccanicamente.

Bene.” Dumbledore gli sorrise. “Allora. La tua priorità sarà di scoprire cosa sta facendo Draco. Un adolescente spaventato è un pericolo per gli altri, così come per sé stesso. Offrigli il tuo aiuto e guidalo, dovrebbe accettare, tu gli piaci-

-molto meno da quando suo padre ha perso credito presso il Signore Oscuro. Draco incolpa me, crede abbia usurpato la posizione di Lucius.

In ogni caso, prova. Sono meno preoccupato per me rispetto alle accidentali vittime di qualunque piano possa pensare il ragazzo. In sostanza, ovviamente, c'è solo una cosa che bisogna fare per salvarlo dalla collera di Lord Voldemort.

Snape aveva tutte le intenzioni di provare. L'unica conclusione sensata a cui era arrivato negli ultimi giorni riguardava la tremenda necessità di salvare Draco e insegnare alla Granger il più possibile. Il secondo compito sarebbe dovuto essere più semplice, ma aveva già speso delle ore cercando di risolvere il primo e il casuale commento di Dumbledore attirò improvvisamente la sua attenzione.

Hai intenzione di lasciare che ti uccida?” disse sardonico.

Certamente no. Tu devi uccidermi.

Per un lungo momento, Severus non riuscì a replicare. Il sangue pompava forte nelle sue orecchie, tanto da chiedersi se avrebbe mai più sentito qualcosa. Molti colpi dopo riprese la sua compostezza, insieme alla sua pesante ironia. “Vuoi che lo faccia subito? O preferisci avere un po' più di tempo per comporre il tuo epitaffio?

Oh, non ancora.” Dumbledore cercò di avere un tono di disinvolta noncuranza. “Oserei dire che il momento si presenterà da solo a tempo debito. Visto cos'è accaduto stasera, possiamo essere sicuri che accadrà entro un anno.

Se non t'importa di morire, perché non lasci che lo faccia Draco?” Malgrado si sforzasse, Severus non riusciva a tenere l'amarezza lontana dalla voce. Guardò la scrivania di fronte a lui, furioso per le lacrime che minacciavano di scendere.

L'anima del ragazzo non è ancora danneggiata. Non voglio che si spezzi per colpa mia.

E la mia anima, Dumbledore? La mia?” Era quasi un sussurro e rimase nell'aria tra i due mentre Snape continuava a guardare il piano del tavolo.

Tu solo puoi sapere se l'aiutare un vecchio ad evitare il dolore e l'umiliazione danneggerà la tua anima.”Dumbledore si sporse in avanti e allungò la mano per stringere gentilmente il gomito di Snape. “Ti chiedo questo come un grande favore, Severus, perché la morte si avvicina per me, quanto è vero che i Cannoni di Chudley finiranno ultimi nella classifica di quest'anno. Confesso che preferirei una morte veloce, un'uscita indolore rispetto alla prolungata e caotica operazione che ne risulterebbe se, per esempio, Greyback fosse coinvolto. Ho sentito che Voldemort lo ha reclutato, è vero? Oppure la cara Bellatrix, a cui piace giocare col cibo prima di mangiarlo.

La testa di Snape vorticava. Un grande favore. Come se non gli avessi dato tutto – tutto – durante gli ultimi diciassette anni. E se potessi rifiutare ora, vorrebbe dire la fine della mia vita... senza dubbio significherebbe la fine di ogni parte della mia vita che vale la pena vivere. Avrebbe potuto evitare di rispondere ancora un po', se non avesse guardato Dumbledore nei suoi intensi occhi azzurri. Odiandosi, e odiando Dumbledore per avergli chiesto una cosa del genere, annuì.

Grazie, Severus...

Dumbledore voleva discutere i dettagli per trovare un accordo ad un possibile scenario post-omicidio, ma Severus non poteva sopportarne l'idea. Invece minacciò di chiamare Poppy tramite metropolvere finché Dumbledore si arrese e si ritirò per dormire, non prima di aver ingoiato diverse pozioni di guarigione imposte da Severus, con la promessa di una visita dall'infermiera come prima cosa al mattino.

Dopo che Dumbledore se ne fu andato, Snape contemplò l'uso della metropolvere, ma decise che una passeggiata verso i sotterranei gli avrebbe fatto bene. Alla base delle scale che portavano all'ufficio di Dumbledore, Snape si fermò per controllare l'orologio. Erano solo le dieci e trenta. E pensare che solo un'ora e mezza fa evitavo di pensare alla mia impellente morte con la veneranda pratica di dedicarsi al lavoro per temporeggiare... e adesso il proseguimento della mia miserabile esistenza è garantita dalla promessa di uccidere l'unico che mi vede, e mi apprezza, per ciò che sono realmente. Severus guardò l'orologio una seconda volta: solo dieci e trenta. Sicuro come il fatto che i Cannoni di Chudley sarebbero finiti all'ultimo posto in classifica, sicuramente in quell'ora di tarda serata avrebbe trovato Hooch giù al pub – forse insieme a Poppy e Minerva. Se mai Severus Snape avesse avuto bisogno di una bevuta, questo era uno di quei momenti. Senza preoccuparsi di prendere il mantello, si mise in movimento verso Hogsmeade e la sicura compagnia.

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Questo capitolo è prevalentemente canon e fa da collegamento con tutto quello che succederà dal prossimo. Spero che la storia vi piaccia e che continuate a seguirla come state facendo. :)

chi_lamed: Il fatto che Snape ed Hermione siano molto fedeli è una delle cose che mi è piaciuta di più. Poi, ovviamente è una fanfiction e l'aiutrice ci ha messo del suo, ma devo dire che i leggeri cambiamenti a me non hanno dato fastidio (spero non lo diano neanche a voi). L'atmosfera respirata in questo capitolo la ritroveremo spesso, anche se in modo diverso...e smetto di blaterare, prima che mi scappi qualche spoiler ;).

Anne London

  
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