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Autore: gemellina    12/12/2007    9 recensioni
Il professor Paroceti era un uomo dall’aria piuttosto burbera e non faceva presagire nulla di positivo, tranne l’idea del suicidio visto come l’unica via d’uscita. Draco prese posto vicino al collega e ciò che vide non gli piacque per niente: il testo di Romeo e Giulietta troneggiava sul banchetto, ma fu quello che udì poco dopo che lo portò ad un’istantanea voglia di scagliarsi un’Avada Kedavra. “Giulietta era una puttana!” La storia sembrava ripetersi.
Genere: Romantico, Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Draco/Hermione
Note: Alternate Universe (AU) | Avvertimenti: nessuno
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para

- Paranoid

 

Non era esattamente lucida.

Non corrispondeva alla descrizione di quella che poteva essere una donna lucida mentalmente.

Non sapeva dove aveva trovato la forza di smaterializzarsi a Londra e non sapeva neppure il perché si era andata a rifugiare nell’appartamento di Blaise.

Aveva provato da Ron e Harry, ma Ron era in ritiro con la squadra, e Harry era ad un matrimonio con Ginny, e di certo non era quello il momento per presentarglisi in lacrime iniziando a tracannare vino e maledire Draco.

Blaise dunque incarnava ciò di cui aveva bisogno, ma neanche lui era in casa e disturbare David e Cassidy non era il caso.

Rimanevano solo Adrian e Theodore.

 

                                                        ***

 

Adrian non era in casa, e ad aprirle la porta era andato Theodore con simpatici boxer su cui erano disegnate foglie di marijuana e il solito profumo al seguito.

“Ma tu non dovevi essere a Firenze?”, le domandò porgendole una scatola di fazzolettini che qualcuno aveva prontamente abbandonato in cucina.

“Dovevo… ma Draco era… era in dolce…”, non riuscì a proseguire e scoppiò in un pianto disperato.

“Vado a vestirmi… torno subito e mi racconti cos’è successo, ok?”

Hermione annuì, e nell’andare nella sua camera in cerca di qualcosa da mettere Theodore sapeva bene quali erano i suoi limiti, e di certo non sapeva come consolare una donna.

 

                                                        ***

 

“Ciao”

Una voce armoniosa distolse Hermione da alcuni pensieri che la stavano solo torturando psicologicamente.

Alzò lo sguardo e una ragazza dai corti capelli rossi, dagli intensi occhi verdi e dai numerosi piercing, era avvolta in un accappatoio rosso e la guardava incerta: “Io sono Carly, piacere”

“Hermione”, le porse la mano prima di afferrare l’ennesimo fazzoletto e asciugarsi il naso.

“E’ per colpa di un uomo che stai così?”, le chiese mentre con disinvoltura versava dell’acqua calda in due tazze.

Sembrava quasi conoscesse quella cucina come le sue tasche.

“Ne vuoi parlare?”, domandò porgendole una delle due tazze.

“Mi sento a pezzi… e non saprei cosa dirti, non so nemmeno io cosa è successo… mi sembra così… così… irreale…”, ammise tirando su col naso e cercando di ricostruire ciò che era accaduto a Firenze meno di un’ora prima.

 

                                                        ***

 

Nel medesimo istante un gufo dal piumaggio marroncino era planato sul davanzale dell'’abitazione di Hermione, e non trovandovi nessuno aveva ben deciso di appollaiarsi lì e aspettare finchè non sarebbe arrivata.

Draco Malfoy invece era appena uscito da una delirante riunione e l’unica cosa che avrebbe voluto fare era scagliarsi un’Avada Kedavra per non dover sopportare oltre quelle atroci torture applicate al suo stato psico-fisico da sadici uomini da ufficio.

“Sarai dei nostri stasera?”

Non ce la faceva davvero più.

 

                                                        ***

 

E mentre un gufo dormiva sognando di giorni migliori e Draco veniva trascinato di locale in locale con la sola voglia di sprofondare in un letto, una scena insolita si stava svolgendo a casa di Theodore dove si erano riuniti anche gli altri ragazzi e stavano cercando di consolare Hermione come solo un gruppo di amiche avrebbe saputo fare.

E infatti tra cioccolata, vino e fazzoletti, i quattro ragazzi stavano cercando di fare del loro meglio dopo che Carly aveva dovuto abbandonare il suo ruolo di consolatrice per andare a lavorare.

“E’ uno stronzo!”

“Blaise, però sono sicuro che c’è una spiegazione!”,disse Theodore accendendosi una delle sue sigarette, e fu un gesto che fece perdere credibilità alla sua frase.

“Che spiegazione dovrebbe esserci?”, domandò animandosi Blaise.

“Sai perfettamente che Draco è cambiato, no?”

“Lo so”

“E sai benissimo che non tradirebbe mai Hermione, no?”

“Sì”

“E allora…”

Blaise avrebbe voluto dire di tutto contro Draco, ma nonostante tutto gli voleva bene e sapeva davvero quanto era cambiato e che era totalmente pazzo di Hermione, e dunque non riusciva a capire come avesse potuto finire a fare del sesso con la segretaria italiana.

“Sai Theo, mi sfuggono parecchie cose, ma so di certo che Hermione è nostra amica e che quando un’amica subisce queste cose, le amiche la consolano mangiando cioccolato, bevendo vino e dicendone di tutti i colori a quel poveretto…”

David sospirò forse un po’ troppo rumorosamente, “Noi non siamo donne!”

“Siamo noi i suoi amici, è così difficile da farvi capire?”

“Hai detto bene, Blaise, siamo suoi amici non amiche”, ribattè David sorseggiando del vino, “Questo è un compito per Pansy e Cassidy”, aggiunse con convinzione.

“Non esageriamo! Sai bene che quelle due la detestano, no?”, fece presente Theodore lanciando il pacchetto di sigarette a Adrian, svaccato comodamente sul divano a mangiare quanti più cioccolatini al liquore.

“Ecco che venite al mio discorso…”, disse Blaise con sguardo vittorioso.

“Ok, hai vinto! Draco è uno stronzo, e adesso? Che facciamo?”

Hermione era giusto tornata dal bagno, “Di che parlavate?”, ma nessuno le rispose, solo Blaise andò a circondarle le spalle con un braccio e le propose di fare un bel gioco in cui avrebbe potuto sfogare il suo dolore.

 

                                                        ***

 

“Io so solo… solo che se non avrò sue notizie in questi due giorni… io… lo amo Blaise, ma davvero… non sopporterei un tradimento, un suo tradimento…”

                                                        ***

 

Quella sera Hermione dormì da Blaise, mentre numerose lettere di Ron e Harry erano arrivate con la minaccia di ridurre il furetto in pelliccia per dame purosangue.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Hermione e i pugni ormai sono una cosa sola.

Non mi ero mai concentrata sul fatto che in ogni mia storia Hermione tira pugni con la stessa frequenza di un pugile professionista! U_u

Non è un problema, giusto?

Ringrazio chi mi ha proposto di iscrivermi al S.A.S! E’ una buona idea, ma siccome voi siete buone mi starete sempre vicino, vero?

 

Adesso devo scappare. L’università chiama!

 

Ringrazio tutti, anche i nuovi recensitori, (Non sparite, fatemi sapere che ve ne pare di questo improvvisato gruppo di amiche**)

 

Kisses

 

  
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