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Autore: GinevraCorvino    27/05/2013    1 recensioni
Dialoghi Incompiuti è una sceneggiatura che non ha un senso compiuto sino alla fine. Sono frammenti, appunto "incompiuti". Che avranno il loro incasto nel finale.
Genere: Guerra, Horror, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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La luce giunge indiretta, spezzata. Gli avvolgibili abbassati producono uno strano effetto, come se la stanza fosse affetta da vaiolo. La luce si insinua azzurra in bolle per tutta la parete,ma il letto non ne è toccato. Il letto resta in ombra, ingoiato in questa non luce, abbandonato in un’oscurità irrisolvibile è un relitto ancorato ad una moquette  marcia, che forse non ha mai più conosciuto l’asetticità di un pulito tra le sue trame. Una donna è avvolta in un lenzuolo davanti alla finestra con un bicchiere in mano di spalle al letto dove si trova un Uomo che fuma.

Jack: Perché siamo qui? Io non ti servo...Tu hai il tuo bicchiere con cui fare l'amore.

Judithaccenna un sorriso di rancore senza guardarlo.

Jack: Vieni qui.

Judithbeve un altro sorso di Whisky poi si volta verso di lui.: Sai perchè siamo qui? Perchè io ti racconti dei miei amanti, perché senza questi tu non potresti trovarti qui nella camera.

Jack : Io ti amavo Judith...

Judith ride, ride forte,in una risata che pare provenire dalle canne di un'organo sconosciuto. E lui che la guarda non sa che forse è il solo gesto autentico che gli abbia mai regalato da sempre. Lui la trova disgustosa e bellissima. Non ha mai smesso di odiarla, così come non ha mai smesso di amarla.
Judith lo sa, ma ormai è troppo lontana persino da questo.
Ride di lui e ride dell’altro.
Ride di disperato rancore ferino, e di serafica indifferenza. Ride senza consapevolezza una risata sporca, sessuale di cui non è conscia, ma solo esasperata.

Jack :Perché ridi? Perché ridi così? Sei tu che hai distrutto tutto. Io non sarei mai tornato da lei se tu non ti fossi vergognata della tua vita se tu mi avessi portato rispetto.

Judith: Non è per questo che rido.

Jack: Allora per cosa?

Judith : Rido perché qualsiasi cosa tu faccia,chiunque ci sia tu sei qui nella camera, perché questo è il nostro  posto, l'unico posto che ci compete. Rido perché né lei, né lui potranno mai né vincerlo, né capirlo.

Jack: Lo so...lo so vieni qui..

Judith: Sono l’amante, la concubina,sono quella che non è presente alle cerimonie, che non può chiamare quando vuole, che deve solo aspettare. Si sono l’Attesa. Un attesa che nel frattempo scrive un racconto: ogni incontro un capitolo per te. Se non avessi una Storia da narrarti,se non odorassi del sesso di un uomo tu non potresti amarmi,non potresti essere lì con me nella camera. Sarebbe troppo pericoloso,troppo romantico, e tu, tu hai bisogno di un alibi per non riuscire a lasciarmi hai bisogno che anche io abbia qualcuno che mi tenga per mano quando passeggio per strada. Non sai,povero sciocco, non capisci che il mio amante è un’altra strada a fondo chiuso,scelto apposta per poter non togliere attimi a te. Che il mio amante è solo una Storia per te.
Jack la guarda e dalla bocca di lei esce un filo di fumo contorto,la sua bocca resta semi aperta come quella di una bambina,e a lui davvero sembra tale. Lei mai cambiata, lei la sua “bimba” che uccide con uno sguardo, assassina il cuore con un semplice gesto. Ecco riprende in bocca la sigaretta le labbra sono un cuore carnoso, un cuore tremante.

Judith : Vuoi sapere perché siamo qui? Perché siamo Gli Amanti. Perché era come dicevi tu - per sempre, ma non insieme - Perché non insieme?

Jack : Perché tu mi hai tradito e io non ti perdonerò mai, perché sei pazza,e lo sono anche io.

Judith : Pronuncia il mio nome.

Jack : Judith.

Judith : Ho aspettato una vita che tu pronunciassi il mio nome...

Jack : a te interessano solo le cazzate.

Judith : Può darsi,ma i dettagli sono importanti,anche se tu non li hai mai considerati. Io ero, io  sono solo il tuo morboso egoismo.

Jack : Non so più chi sei per me..

Judith: Lo so.

Judith è alla finestra avvolta nel lenzuolo con il suo bicchiere di alcol in mano, è una sagoma sfumata in una luce mistica di penombra. Lui non lo guarda. Lei beve. Bere è più facile,più facile per lei, distruggere,distruggersi è più accettabile che lasciarsi distruggere da quell’amore crudele, di cui lei però non può fare a meno. Lui invece la osserva come se fosse non più umana di un quadro ottocentesco,i capelli lunghi e selvaggi inanellati che le scendono sulle spalle pallide quanto il lenzuolo,il solo riverbero ambrato del Whisky è l’unico colore che è vivo. Lui lo sa. Lui l’ha uccisa tanto tempo fa come lei voleva. Ora sono nella camera una donna con un bicchiere alla finestra,un uomo in un letto con una sigaretta. Distanze. Amanti.

Jack: Vieni qui.(e indica il letto)

Judith lo guarda :Io ti amerò per sempre,e per sempre saprò che noi siamo il corpo.

Jack la guarda con una dolcezza infinita : Fregatene Judith cosa siamo, forse neanche abbiamo un nome...Vieni.
  
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