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Autore: darkronin    27/05/2013    4 recensioni
Seguito di Preludio.
Quali tracce ha lasciato Loki dietro di sé? Chi sono i suoi alleati? E fin dove sono arrivate le sue arti magiche e i suoi infiltrati?
Il nuovo ed eterogeneo gruppo di Vendicatori avrà qualche alleato o solo politici pronti a dar la caccia a tutti i superumani? Forse avrete la risposta...
- - - Crossover Avengers-X-men col Marvelverse più in generale (come dovrebbe essere in realtà)
- - Altri personaggi principali rispetto a quelli della fic precedente (in cui erano secondari o appena presentati): Antman, Wasp, i Fantastici4 – nella seconda parte anche Tempesta, Angelo, Namor, T'Challa, gli agenti dell'Atlas (tutti), Visione.
- Altri personaggi secondari aggiuntivi rispetto alla fic precedente: i Guardiani della Galassia, Bucky, Quick Silver, Quentin Quire, Agente Sittwell, Yo-yo, Hellfire, Phobos, Sebastian Druid, Sole Ardente, Agente O'Grady, Gatta Nera, Abigail Brand, Norman Osborne (era ora), Sentry, Dottor Strange, Victor Von Doom, Fratello Voodoo, Hellstorm, Scarlett, Magik, il nuovo Club Infernale (Kilgore, Kensington, Enduque eVon Katzenelnbogen)
+ Riferimenti a: Ultimate Universe, Civil War, Dark Reign, Secret Warriors
Genere: Avventura, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Nick Fury, Steve Rogers/Captain America, Tony Stark/Iron Man, Un po' tutti
Note: Missing Moments, Otherverse | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'L'ira degli eroi'
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ATTENZIONE: SEGUITO DI PRELUDIO


1. Nemici interni






Il mantello sciabordava sicuro tra le spesse pareti di pietra, i passi risuonavano secchi a cadenza ritmica e regolare, le ombre si aggrappavano lugubri alle sue spalle con i loro artigli affilati. Dal fondo del lungo corridoio giungeva un profondo ringhiare soffocato, quasi la bestia a guardia della prigione stesse sognando una qualche avventura.
Non appena svoltò l'angolo si ritrovò a fissare le pupille gialle e sgranate del gigantesco cane nero Fenrir. Il pelo era ritto sulla schiena, le fauci erano scoperte e il tartufo tirato sul muso. Come lo vide, il demone del Van smise subito il suo atteggiamento aggressivo, si riaccucciò al suo posto, conficcando il muso oltre le sbarre della cella, e sbuffò sonoramente.
“Cosa sei venuto a fare?” sibilò stanca la voce immersa nell'oscurità all'interno della cella spoglia.
“Sono venuto a vedere come stavate, Padre...” replicò il nuovo venuto, copia identica di quello accasciato, al di là delle sbarre, con fare comunque elegante. “Noto con piacere che avete desistito dal tentare di liberarVi...”
“Loki...” sbuffò l'uomo tirandosi in piedi e avanzando piano verso la soglia della prigione “Lo sai che così ti stai tradendo, vero?”
“Oh no... chiunque fosse all'ascolto potrebbe pensare che Odino si stia divertendo a fare il verso al proprio figliastro incosciente...”
“Se non hai altro da fare, puoi pure tornare da dove sei venuto...”
Il falso Odino stirò un sorriso divertito che i folti baffi non riuscivano a coprire “Volevo avvisarti che Hela è alle porte di Asgard. Suppongo la cosa possa farti piacere.” Alitò, lasciando che le frasi, volutamente ambigue nel loro contenuto, aleggiassero nello spazio che li separava. “Sai, Loki... gli eroi della terra sono ormai in ginocchio.”
“Cosa?” strabuzzò il prigioniero.
L'altro affondò una mano nell'ispida criniera del lupo nero “Sono degli sciocchi e hanno sottovalutato l'astuzia del dio degli inganni che aveva lasciato delle cellule dormienti dietro di sé. Non tutti quelli che hanno lavorato sul Tesseract son stati risvegliati dal sortilegio.”
“Cos'hai intenzione di fare?” tuonò il vero Odino aggrappandosi alle sbarre ma venendone subito allontanato da una potente scossa elettrica.
Loki lo guardò con sufficienza al di là della grata “Secondo Voi? Hela è qui, ad Asgard, su mio ordine. Midgard è lasciata a se stessa e nemmeno il grande Thor potrà fare nulla per salvarla. La resa è l'unica soluzione che si prospetta per entrambi i mondi.”
“Resa?” alitò Odino, sconcertato.
“Asgard è già caduta e tu sei chiuso qua dentro. Quanto a me, andrò personalmente sulla Terra a reclamare il mio dominio su di essa.” sibilò euforico “E non dimenticare il Tesseract, Padre. Tanti popoli hanno tentato di conquistarlo e ora è mio.”
“La tua follia è senza limiti...” disse Odino scuotendo la testa “Pensavo stessi bluffando ancora una volta... invece, ora, mi rendo conto che è tutto vero...Così come è vero che sei stato tu ad aprire la porta ai giganti di ghiaccio... ”
“Ben detto, Padre... ma... avevate ancora dubbi?” ghignò “Ora, se volete scusarmi... il re in persona deve andare a incontrare le truppe di Hela...” lo salutò con una risata carica di sarcasmo.
Odino si accasciò affranto. In quella cella i suoi poteri non potevano nulla e davanti a sé c'era il tremendo Fenrir. Anche volendo, non sarebbe mai riuscito a uscirne vivo. Eppure, era riuscito a liberarsi della maschera con relativa facilità, cosa che l'aveva indotto a pensare che Loki non stesse realmente tradendo Asgard ma che avesse un piano molto più complesso in mente. Era possibile che gli avesse raccontato un'altra menzogna? Se sì, a quale scopo? Se fosse riuscito a uscire e se le informazioni che gli aveva appena fornito si fossero rivelate concrete... in quale altro modo avrebbe potuto leggere la realtà se non come aveva davvero già descritta suo figlio?

AV AV AV AV AV AV AV AV AV AV AV AV AV AV AV AV AV AV AV AV

Era l'alba di un nuovo giorno e la Stark Tower risultava stranamente silenziosa. Una sola persona si aggirava tra i piani, annoiata, ballando scompostamente per i corridoi: cantava ancheggiando, esibendosi in movimenti pelvici che avrebbero fatto rabbrividire Elvis e saltellando come una bambina di cinque anni, lasciando che le braccia ondeggiassero lateralmente al ritmo di quel ridicolo trotto.
I’m a, mother-father-gentleman1
L'uomo aveva fatto colazione vestito di anfibi, un accappatoio rosa con le orecchie da coniglio sul cappuccio e mutande a righe rosso blu e giallo con patta posteriore. Si era comodamente sbracato davanti al televisore mentre andavano in onda ulteriori dichiarazioni di Norman Osborne sulla necessità di dotare la polizia di macchine sofisticate per reati fuori dal comune. Lui, prontamente, aveva ignorato il notiziario a favore di un canale d'intrattenimento infantile.
Aveva sporcato senza ritegno i fuochi e il pavimento e ora, dopo essersi goduto il panorama e aver trafficato con tutte le tecnologie del padrone di casa, aveva puntato la camera da letto della sua rossa preferita.
Senza tante cerimonie, quando la trovò, spalancò la porta, certo di non incontrare resistenze. In effetti, se anche avesse aperto una qualunque delle altre stanze, quel giorno, non avrebbe trovato nessuna opposizione.
Si fermò sulla soglia, mani ai fianchi, indispettito dalla scena che gli si presentò sotto gli occhi. Sbuffò sonoramente, quindi saltò sul letto con gli scarponi e diede una pedata all'uomo che dormiva con la donna, una gamba comodamente appoggiata sul ventre di lei, la testa completamente reclinata oltre il materasso, le braccia artigliate attorno al cuscino. Visto che il primo calcio non aveva sortito particolari effetti, si vide costretto a buttarlo giù dal letto di peso. “Non cacciarmi...” mugugnò quello.
“Ecco fatto” disse l'altro senza badare lo sproloquio inarticolato che usciva di bocca al biondo. Sbatté le mani tra loro, quasi a pulirsi dalla sporcizia che poteva averlo intaccato. “E ora, cara la mia bellissima e mortale Scarlett...anche se ora sei, più che altro, morta...” biascicò piantando i piedi accanto alla sua vita, pronto a inginocchiarsi su di lei per colmare la distanza tra i loro corpi.
Non fece in tempo a contemplarla che un calcio nel basso ventre lo costrinse a piegarsi in due dal dolore. Non ebbe modo nemmeno di strizzare gli occhi e di alitare che si vide piantato, davanti agli occhi, il bracciale di Natasha, pronto a sparare uno dei suoi micidiali Morsi di Vipera.
“Что ты делаешь?” (si pronuncia Chto ty delayesh'? E vuol dire Cosa stai combinando?) ringhiò la spia nella sua lingua madre, certa che il poliglotta Wade la capisse benissimo ugualmente.
“Mi hai fatto male, Natasha!” protestò quello, sofferente
“Cosa stai macchinando, Wade?” domandò dopo averlo atterrato sul materasso ed essersi messa cavalcioni su di lui.
“Apprezzerei molto questa posizione...in un altro momento...fino a due minuti fa non avevo che sognato di potermi trovare così... ma ora sarei felice se ti togliessi da lì...” protestò quello agonizzante
“L'hai voluto tu...” sospirò la rossa estraendo un filo metallico dai suoi bracciali. Lo fece scorrere sotto la nuca di un Wade impossibilitato a reagire, quindi ne afferrò le estremità incrociando le braccia sulla sua gola. “Tu non hai lo scheletro d'adamantio...” ghignò soddisfatta “E quest'arma è più pulita di un pugnale...”
Allargò piano il cappio, pronta a tirare uno strattone unico. Ma Wade si dibatté e si arrese, implorando pietà “Mi arrendo, mi arrendo, ti prego, lo so, non ho alcuna dignità, sono peggio anche di quel pusillanime di Scott Summers, ti prego...se mi stacchi la testa è un casino rimetterla dritta!”
“Allora parla!” intimò lei
“Quanto baccano che fate di prima mattina...” biascicò Clint, lì accanto, aggrappandosi al materasso per tirarsi in ginocchio con le poche forze residue. Con occhi sonnacchiosi osservò la scena disgustato “Che schifo di incubi devo fare...”
“Non fare il deficiente!” replicò la rossa andando ad acchiapparlo per la collottola e tirandolo a sedere sul letto.“Allora, Wade? Attendo una spiegazione...”
“Non riuscirai a cavarmi una parola di bocca” replicò lui che, dopo un momento di tregua, aveva già rimontato la cresta.
Nat sollevò un sopracciglio, scettica “Davvero? Bene... lo sai, vero, che fine faranno tutti i tuoi giornaletti se non vuoti subito il sacco?”
“Posso ricomprarli...” replicò il mercenario incrociando le braccia in segno di sfida “Soprattutto, com'è che Occhietto qui non è stramazzato con tutto il veleno che gli ho messo nel piatto?”
“Veleno?” domandò l'altro confuso
“Topicida, per la precisione. E un pizzico di soda caustica. Allungati con un bicchierino di acido muriatico...” affermò quello
“E perché gli hai dato quell'intruglio?” domandò paziente la spia
“Non te lo dico!” replicò l'altro
“Wade... Dirò a tutti che sei gay dichiarato, così avrai un bel daffare a dire che i tuoi tiri erano semplici scherzi...”
“Non puoi farmi questo...” alitò
“Peggio, dirò anche che in realtà sei francese.”
Deadpool rimase indeciso per qualche istante “Fa pure...” disse infine “Quando dominerò il mondo nessuno potrà dire nulla...”
“Dominare il mondo, eh?” replicò Clint intontito ma già coinvolto nel gioco della rossa “Da quale sacco della spazzatura pronto per l'inceneritore? Perché lo sai, ti faremo a pezzi e disperderemo le parti in modo che tu non possa più ricomporti per tempo...”
“I me stesso degli universi paralleli verranno a salvarmi...” replicò sicuro l'altro
“Wade... ti pago...” sospirò lei, esausta da quella sterile discussione “Più di quanto tu possa immaginare. Se collabori potrei anche pensare di darti una dacia sulle rive del Don... sai quel che si dice di certe sale piene di ambra degli zar?”
“E' un'offerta interessante ma nulla al confronto di una corona cornuta, una squadra di me stessi incaricati di salvare il mondo e una testata editoriale dedicata solo a me. Per non parlare dei videogiochi. E il film!”
Corona Cornuta?” dissero in coro i due agenti prima di guardarsi tra loro “Loki...” commentarono afflitti.
“E voi come conoscete il suo nome...? Oh, no, cazzo! Mi son fatto fregare ancora una volta!” si lamentò buttando la testa indietro. “Che cretino!”
“Ora ci spieghi un po' tutta questa storia... a partire dal topicida! A chi altri l'hai somministrato?” ringhiò Clint afferrandolo per la gola per buttarlo di peso su una sedia mentre la spia lo immobilizzava, inscotchettandogli i polsi tra loro e le caviglie alle zampe del mobile.
“A tutti i Vendicatori...” ammise affranto “...col culo che ho sarà stato veleno scaduto... addio ricompensa...”
“Va a controllare... all'interrogatorio ci penso io...” sibilò Natasha afferrando una delle frecce del compagno e cominciando a picchiettarsele sul palmo della mano aperta.
“Pensi di fargli male con quella?” domandò scettico Clint, fermo sulla soglia
Lei sorrise biecamente “Le torture peggiori sono quelle che sembrano innocue, come quella della goccia... e io le conosco tutte...” Occhio di Falco si allontanò soddisfatto della risposta e Natasha si sedette sul materasso con fare aggressivo e provocante, vestita solo di un paio di braghette e una canottiera “Comincia a cantare...” disse battendosi la coda del dardo sul palmo aperto della mano.
Space Cowboy va bene?” domandò l'altro sperando di guadagnare tempo
“Non farmi incazzare. Ricordati che ci sono i sacchi neri che ti attendono!” lo avvisò lei appoggiandogli la freccia in mezzo agli occhi.
“Va bene, va bene... Dunque... Loki. Sì. Come credo tu sappia ha reclutato un bel po' di gente per lavorare al Tesseract, rubare tecnologie, sottrarre informazioni... cose così...”
“Sì...” ammise lei, ricordando lo sguardo vacuo del compagno nella stiva dell'Helicarrier. “Non sappiamo chi abbia soggiogato né che fine abbiano fatto. Sospettiamo che, scomparso lui, a cui obbedivano, siano tornati alla vita di tutti i giorni, con l'istinto latente di obbedirgli”
“Precisamente. Barton, infatti, aveva il compito di rintracciare lui e lo scettro, in seguito alla cattura. E in caso di necessità uccidere i Vendicatori. Messa così sembra che la cattura facesse parte del piano. Il mio compito era lo stesso. So per certo che ha seminato dietro di sé un po' di trappole di questo tipo, in modo che, anche catturato, le sue pedine continuassero a muoversi autonomamente.”
“Lui è in galera, su Asgard, in attesa di processo. A favore di chi dovrebbe andare tutto questo?”
“Mai sospettato avesse degli alleati? Non mi pare che i Chitauri appartengano al mondo Asgardiano...”
“Tu cosa ne sai, degli altri mondi?”
“Oltre alla Terra e ad Asgard, ci sono altri sette mondi popolati da civiltà tecnologicamente avanzate, in grado di spostarsi tra le dimensioni attraverso i warmhole. Per il resto le mie conoscenze sono solo indirette. So che il mio vecchio era presente quando atterrarono quegli alieni robotizzati, vent'anni fa, in cerca del cubo. Solo che loro lo chiamavano Allspark.”
“Tutti a caccia del cubo...”
“Sì. Il problema è che non è la prima volta che i Chitauri invadono la Terra. Erano qui già quando tu eri piccola. Dovresti avere qualche ricordo...”
“A cosa alludi?”
“Oh, andiamo... il grande amico di Rogers, il Barone Von Strucker... non mi dirai che l'hai dimenticato?”
“HYDRA?” domandò perplessa Natasha
Deadpool annuì “HYDRA è sempre stata comandata da Chitauri. O da umani sotto la loro influenza.”
“Perché non si sono aperti prima quel portale, allora?” domandò lei poggiando le braccia sulle ginocchia
“Da quello che so, i pochi che riuscirono ad arrivare sulla Terra, non avevano la tecnologia per aprirsi il varco. O speravano di trovarla qui, non lo so. O meglio, l'autrice deve ancora decidersi, al riguardo. Forse era solo un gruppo di scienziati finiti sul nostro pianeta per caso. Sai come succede in tutti i film di fantascienza, no? Fatto sta che loro sapevano cosa fosse quel coso e a cosa servisse.”
“L'ossessione per il Tesseract e per tutte le stranezze mitologiche ebbe, effettivamente, un impennata paurosa durante la Seconda Guerra Mondiale. Hitler era ossessionato da questo pensiero.”
“C'è chi dice che lo stesso Charlie fosse sotto il controllo mentale dei Chitauri e che gli stessi fossero il gruppo d'élite del Reich. In questo modo potevano avere tutti i fondi necessari ai loro comodi, per studiarlo e crearsi la loro tecnologia. La campagna nazista era basata su questo. La mia non è una giustificazione al suo operato: come sai, il potere dello scettro non fa che amplificare il lato negativo di ciascuno di noi. Lo porta semplicemente a galla.”
“Vorresti dire che Clint vorrebbe ammazzarmi sul serio?” replicò lei con un sorriso, scettica.
“Potrei anche capire il suo punto di vista...” ammise Wade perdendosi nel meandro dei suoi pensieri, sicuramente osceni. Nat gli schioccò le dita davanti agli occhi, invitandolo a non distrarsi “Dicevo del portale... gli obiettivi, fondamentalmente, erano solo due. Almeno... stando a Loki.... è molto loquace quando pensa di averti in pugno... o quando ti trova simpatico, quasi un'anima affine.”
“Sì, me ne sono accorta...”
“Ah no, bella mia..” ridacchiò il mercenario “Ho detto, quando pensa di averti in pugno. Con te sapeva con chi aveva a che fare. Clint gli aveva detto ogni cosa, su voi due. Ogni minimo dettaglio. Dal nostro primo incontro, ai tuoi punti deboli... al fatto che da piccola la Mano agli ordini del Barone avesse cercato di lavarti il cervello e impossessarsi, così, di un'altra fetta di potere, dopo la Germania Nazista. Ma quell'imbecille di Rogers e quel cretino di Wolverine, che i cazzi suoi non se li sa mai fare quando è il momento, vennero a salvarti e allora addio zarina da mettere sul trono di Russia come proprio fantoccio. Se tu hai pensato di aver incastrato Loki, ti sei sbagliata di grosso. Sei solo una spia terrestre, abile quanto vuoi. Ma lui è il Dio degli inganni. Pensi davvero si sia fatto fregare così da te, pur sapendo della tua abilità?”
“Ma....” Natasha sbiancò, riconsiderando tutta la vicenda. Loki era sembrato così sorpreso dal suo voltafaccia.
“Lascia perdere... Il punto è che Loki aveva piani che andavano al di là di uno sfigato gruppetto di supereroi... Di cosa parlavo? Ah, sì, l'autrice suggerisce di leggere qualche capoverso sopra... dunque, il portale. La Terra o Asgard. Perché? Chi sta dietro a tutto? Un tale di nome Thanos. Non so molto al riguardo. Certo è che la Terra era sempre stato il suo obiettivo. Devi sapere che noi siamo il pomo della discordia degli altri otto regni. La pace è mantenuta da Odino, Re di Asgard. Se la Terra cade, cade l'equilibrio degli universi e si scatenerebbe una battaglia di proporzioni galattiche. Lo stesso se cadesse Asgard. Nessuno crede realmente in questa tregua che dura da millenni e i due mondi sono i due punti deboli.”
“E Loki può influenzare entrambi, nel bene e nel male...”
“Precisamente!”
“Loki sapeva del progetto Avengers!” sbottò Natasha alzando lo sguardo improvvisamente consapevole su Wade “E l'ha usato per i suoi porci comodi. Ha cercato di annientare chi poteva dargli filo da torcere...”
“Non mi pare proprio...” commentò l'altro “Se quello era il suo obiettivo ha fatto un lavoro da principiante: riunire gli unici che potevano sconfiggerlo. Tant'è che ha assoldato me, in caso il primo attacco fosse stato infruttuoso. Sapeva che ero, mio malgrado, l'ombra di Rogers. In questo modo, potevo infiltrarmi tra i Vendicatori e sabotare i vostri piani. Affrontarvi tutti assieme sarebbe stato troppo complicato. Così ho aspettavo che il segugio si allontanasse e ho usato il veleno, inodore e incolore, fregato al maggiordomo per scaricare su di lui la colpa. Motivo per cui ho detto a Stark di costruire l'androide. Così la polizia avrebbe avuto qualcuno da arrestare e io non mi sarei dovuto incasinare a spiegare gli effetti delle quattro leggi della robotica alla 2001 a dei piedipiatti ignoranti che al massimo ascoltano musica country mangiando ciambelle in auto.”
“Dovevi studiare di più, allora...” disse Nat alzandosi e andando a dargli uno schiaffo in pieno volto “Io sono immune a ogni tipo di veleno. Clint pure, visto che è il mio partner. A questo punto credo che anche Steve non avrà problemi, essendo il suo metabolismo così veloce da eliminare le scorie prima ancora di incontrarle. E pure Gambit, stesso motivo. Probabilmente ti ha assoldato perché cascassi in questo tipo di trappola. Il veleno non è propriamente la tua arma preferita. Se continuiamo a ragionare per assurdo, probabilmente, voleva che credessimo che lui volesse farci secchi anche in caso di fallimento. Piuttosto, cosa hai usato?” domandò afferrando la sedia per lo schienale e trascinandosela dietro senza sforzo per raggiungere la cucina “Devo preparare un antidoto... ammesso che non sia troppo tardi...” Deadpool sciorinò i vari ingredienti usati, un misto di sostanze più o meno tossiche mescolate tra loro a casaccio. Alcune, addirittura, si annullavano tra loro. Ma ciò che la fece rilassare fu constatare che le dosi preparate, distribuite inaspettatamente sul gruppo allargato che comprendeva i sei del Baxter Building, avrebbero comportato solo una specie di intossicazione alimentare. “Visto che tu non fai nulla per nulla... spiegami bene cosa ti aveva promesso?”
“Preparati al flashback, allora!” ghignò Wade “Ma nel prossimo capitolo...”




1    Psy (Park Jae-Sang
), Gentleman

AV AV AV AV AV AV AV AV AV AV AV AV AV AV AV AV AV AV AV AV

E rieccoci qua, ragazzi!
Altro giro altra corsa.
Parto subito a spiegarvi due cosette: il padre di DP era un militare. Ecco perché sapeva degli alieni. Quanto a Loki, la sua conoscenza del progetto Avengers prende spunto dalla scena extra nel finale di Thor in cui lo si vede quasi manipolare Selvig. Cmq, sicuramente sapeva del Tesseract.
Altra cosetta. Mi accorgo adesso (all'inizio della seconda parte!!!!) che non vi ho mai segnalato -se mai vi fosse interessato...- che tipo di canzoni mi ha accompagnato in ogni parte. Non parlo di quelle che compaiono citate ma di quelle che -per me- descrivono la scena. Sì, perché la vicenda in generale procede per conto proprio ma ci sono stralci le cui emozioni avevo presenti solo con canzoni messe a ripetizione. Magari non sono riuscita a trasmettere adeguatamente quello che sentivo... Prometto che d'ora in poi lo segnalerò puntualmente.
Vi cito quelle che mi ricordo così a braccio:
Il ricovero di Pepper e l'operazione (descritta brevemente ma che io ho vissuto con Tony in tutta la sua angoscia) Save a prayer - Duran Duran
Dei DD anche il primo volo di Rescue (che inizialmente doveva essere una passeggiata aerea dei due in armatura...) Rio, Hungry like the wolf e, in particolare, l'affiatamento tra la rossa e la sua armatura con Planet Earth e, ovviamente, Barbarella. Wild Boys, invece, per i ragazzi, non son proprio riuscita a usarla... mah...
Nat e Clint a Budapest è nato da Stand By dei Lost, il loro rapporto ambiguo descritto da I am made of you - Alice Cooper e da Anyplace, anywhere, anytime - Nena e Kim Wilde, l'amore di Clint Military Fashion Show - And One. Per Natasha, come personaggio, inutile citare il brano che lei stessa rivendica come suo, Black Widow - Lita Ford.
Burn it to the Ground - Nickelback, ha accompagnato la nascita delle scene di battaglia Angelo/Visione, anche se non c'entra nulla come atmofera.
Rogue e Gambit, invece, si sono delineati con Everytime we touch – Cascada, Bad boys Sad girl – Tata Young, I think I'm paranoid – Garbage, Sick and Tired – Anastacia.
Deadpool, Perfect Gentelman - Helloween e It's the little things - Alice Cooper.
In generale, poi, era periodo in cui ero ossessionata dai Lordi (in particolare Blood Red Sandman)
Detto questo, vi aspetto la prossima settimana, con il lungo flash-back.

   
 
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