Il riposo non durò a lungo: la sera stessa arrivò la notizia che il Kazekage era stato trovato morto, e, per ordine del Consiglio, Gaara avrebbe dovuto prenderne il posto.
I tre fratelli avevano ricevuto l’ordine di tornare immediatamente a Suna per assumersi le loro nuove responsabilità.
I ragazzi non poterono fare altro che raccogliere le loro cose e prepararsi a lasciare Konoha il prima possibile.

Alla partenza c’era solo Shizen a salutarli, che stava facendo di tutto per trattenere le lacrime.
Abbracciò Gaara e gli disse “Non voglio che tu parta. Non voglio perderti ancora. Non voglio…”.
Il ragazzo le mise le mani sulle spalle e rispose “Neanche io vorrei partire Shizen, ma ho dei doveri verso il mio Villaggio. Ma tornerò presto, fidati di me”
“promesso?”
“promesso”
“Allora va bene…a presto Gaara…” e gli diede un timido bacio sulla guancia.
Abbracciò Kankuro e Temari, e anche loro le promisero che presto sarebbero tornati a trovarla, e che sarebbe stata sempre la benvenuta a Suna.
Shizen li seguì con lo sguardo finché non scomparvero, poi si girò e si avviò verso casa.

I tre camminarono per qualche minuto, quando all’improvviso Gaara si fermò e disse “Kankuro, mi puoi spiegare una cosa?”
“Certo, dimmi pure”
“Quando una ragazza ti provoca sempre una stretta allo stomaco, e quando non è con te senti come un vuoto dentro… cosa significa?”.
Temari rimase immobile per la sorpresa; Kankuro, un po’ interdetto, rispose “beh… credo che voglia dire che… ne sei innamorato…”.
Gaara esclamò “ne sei sicuro?”
“temo proprio di sì” rispose con un sorriso “Temari, tu che ne pensi?”.
Anche lei sorrise e si dichiarò d’accordo.
Gaara sospirò e disse “Allora… credo di essermi innamorato di Shizen”.
Temari iniziò ad urlare e saltellare di gioia ripetendo “uaoooo!!! È fantastico, è fantastico!!”.
Gaara, un po’ shockato dalla reazione, chiese “cosa è fantastico?”
La sorella, al culmine della felicità, rispose “è fantastico che tu ami Shizen e che lei ama te!”< br> “Cosa? Shizen… Shizen mi ama?”
“Proprio così! E ora cosa vuoi fare?”.
Il rosso ci pensò un po’ su poi disse “Torno da lei e le chiedo se vuol venire con me a Suna”.
“Ottima idea!” disse Kankuro, stupito per l’audacia del fratellino “corri però!”.

Il ragazzo non se lo fece ripetere e si mise a correre lungo la strada per Konoha.
Con il cuore che gli batteva forte entrò nel villaggio e cominciò a chiamare a gran voce Shizen.
La cercò a casa, alle terme, al campo di allenamento, e alla fine la trovò al chiosco del ramen.
“Shizen!”
“Gaara?”
“Shizen, ti posso parlare?”.
La ragazza annuì; si alzò in piedi e lo seguì poco distante dal locale, in un luogo un po’ più tranquillo.
Intanto a Gaara il cuore batteva sempre più forte; quando furono soli Shizen si mise di fronte a lui e lo guardò, in attesa che parlasse.
Ma in quel momento Gaara non pensava a parlare: si era perso nel contemplare quella ragazzina dal fisico minuto ma ben proporzionato, le gambe snelle e forti, le mani piccole e delicate ma allo stesso tempo così pericolose… e il viso, un viso dolcissimo dagli occhi magici… Gaara non l’aveva mai vista così bella.
“Gaara… cosa mi dovevi dire?”.
La sua voce risvegliò il ragazzo, che prese un bel respiro e tutto d’un fiato disse “Ti amo. E vorrei che venissi a Suna con me”.
La ragazza sgranò gli occhi e rimase paralizzata dallo stupore: non poteva crederci, doveva essere un sogno, un meraviglioso sogno…
Gaara interpretò male la sua reazione e si intristì.
Abbassò lo sguardo a terra e disse “Scusami, avrei dovuto aspettarmelo. Nessuno mi ama, e nessuno potrà mai amarmi. Sono un mostro, destinato a res- …”. Non poté continuare, perché le labbra di Shizen sulle sue gli impedirono anche solo di pensare a qualcosa di diverso da lei.
La ragazza si staccò e sussurrò “Non dire sciocchezze. Ti amo. E ti seguirò dovunque andrai”.
Gaara allora fece una cosa che non faceva da anni.
Sorrise.
Le si avvicinò e le disse piano “sei meravigliosa…”.
Shizen arrossì: erano le più belle parole che le avevano mai detto.
Rispose “mai come il tuo sorriso…”.
Gaara sorrise ancora di più e la baciò.
Appoggiò le mani sulla sua schiena e la attirò a sé, mentre lei intrecciava le dita dietro la sua nuca accarezzandogli i capelli. Un bacio dolce, dolcissimo, carico dell'amore represso che entrambi portavano.
Quando si separarono Shizen chiese “andiamo?” “andiamo”.
Le prese una mano e iniziarono ad incamminarsi.

Nel frattempo, dall’altro lato della strada…
“Che bella coppia quei due. Vedi che ti sbagliavi Akamaru?”
“hai ragione Hinata. Anche quel ragazzo è come tutti. Sembrava un mostro, ma l’amore lo ha trasformato in un tipo normale” fece allegro Kiba.
Shino non disse niente, ma bisbigliò “l’amore piega le gambe e appanna la mente. Ma quanta forza c’è dietro questa debolezza…”


Ho finitoooo!!!! non ci credo neanche io!
Ora posso svelarvi cosa significa il titolo (arrangiato da un dizionario di giapponese tascabile...)
shizen= natura, e questo si sapeva
wa= è la particella che indica il soggetto della frase
utsukushii... ve lo lascio immaginare, ma vi dico che la frase è quella che dice Gaara a Shizen prima di baciarla...
desu= il verbo essere

Presto pubblicherò il seguito, cercate la fict "Life and death and everything between"!
Grazie tantissimo a tutti quelli che mi hanno lasciato bellissime recensioni... Grazie!^___^
A presto
Gaeshi