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Autore: 0Giorgia0    27/05/2013    1 recensioni
"La felicità si può trovare anche negli attimi più tenebrosi, se solo qualcuno si ricorda di accendere la luce."
Hermione pensava alle frasi che Silente aveva detto, o meglio scritto negli oggetti che aveva donato loro al momento della sua morte, buttando fuori una grande quantità di fumo dalla bocca.
La faceva facile lui, ormai tanto sapeva di dover morire per una causa più che nobile... Ma lei, anche volendo non riusciva a trovare quella felicità che tanto il suo professore ambiva.
Ne aveva passate tante: affrontato la guerra, era riuscita a superare almeno parzialmente la morte di Ron, ma con quella dei suoi genitori non poteva proprio farlo.
L'unico motivo per rimanere in vita? Quel ragazzino con una cicatrice sulla fonte, unica fonte di conforto...
O almeno così credeva lei.
Genere: Fantasy, Romantico, Thriller | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Harry Potter | Coppie: Draco/Hermione
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
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-Ma sei sicura che non è presto per ricominciare le lezioni, Herm?-
-Non iniziare le frasi con il "ma" Harry! comunque no, non ne sono sicura; ne sono assolutamente certa. Iniziare con Difesa Contro Le Arti Oscure è fantastico, anche se con i Serpeverde.. No, ho deciso! Non mi rovineranno il buonumore anche oggi, niente potrà farlo!.- rispose convinta la riccia, mentre si dirigeva con il suo amico nella classe.
Il Professor Piton non era ancora arrivato, aveva raggiunto la sua più grande ambizione (diventare insegnante di Difesa contro le altri oscure) e si faceva anche aspettare?
Harry ed Hermione si sedettero nei banchi in terza fila, proprio dietro a Neville e Seamus.
Benissimo, pensò la riccia, proprio dietro a due combina guai dovevo sedermi!
Arrivarono i Serpeverde, con Piton per ultimo, che mormorò:
-Alzatevi dai banchi, prego. Oggi faremo una lezione approfondita sui mollicci. Dato la grande ingenuità dei miei colleghi precedenti, questo argomento è stato trattato in modo superficiale. Quello che più temiamo va affrontato con cautela, per questo ho fatto un incantesimo speciale, che fa parlare e muovere i Mollicci. Perché in fondo se qualcuno vorrà usare la vostra paura contro di voi, non si limiterà a farvela apparire davanti. Quindi..- guardò tutta la classe per scegliere il povero studente/cavia. Naturalmente studiò attentamente solo i Grifondoro. - Hermione Granger, venga qui sul palchetto. Farà una dimostrazione , dovrà solo dire ad alta voce: Riddikulus! Si concentri bene e si ricordi, non si faccia intimorire da quello che vedrà, è SOLO UN MOLLICCIO. Ok, al mio tre lo libero.
Uno..
Due..
Tre!..-

L'armadio si spalancò, e da esso uscì un uomo.
Era alto, sulla quarantina, con un paio di occhiali sul naso adunco. Dei riccioli biondi gli cadevano sugli occhi verdi.
Appena la ragazza lo vide indietreggiò, e come se fosse una reazione a catena, lui avanzò di un passo.
-Ciao Hermione è tanto che non ci vediamo no? Più o meno da quando avevi undici, al massimo dodici anni.
Che gioia! Sei cresciuta benissimo tesoro, devo fare i complimenti alla mamma, sei una bellissima diciottenne!- l'uomo avanzò ancora e allungò un braccio, per sfiorare la guancia di Hermione.
La ragazza terrorizzata, non si accorse delle lacrime che le stavano solcando le guance, troppo intenta ad urlare:
-Non mi toccare! Tu brutta stupida creatura!-
-Ma dai, come puoi rivolgerti a me così, non ti ricordi davvero cosa ti aspetta se ti ribelli o dovrei ricordartelo? Anche qui, adesso se vuoi.-
Hermione si ritrovò schiacciata al muro con il corpo dell'uomo addosso. Riuscì a mormorare tra le lacrime un "lasciami stare, ti prego!" Ma invano, dato che l'uomo non si spostava.
-Professore, l'aiuti la prego!- Harry si stava agitando, era da quindici minuti che Piton aveva liberato il Molliccio ed Hermione non reagiva.
-No Potter. Le paure devono essere affrontate, solo così la tua amica potrà guarire dalla sua ossessione. -
Tutta la classe guardava sconvolta Hermione, adesso rannicchiata per terra a piangere, mentre la sua paura cercava di sollevarla artigliandole le braccia.
Nessuno aveva visto la ragazza così arrendevole, dov'era finita l'orgogliosa Grifondoro? Probabilmente schiacciata al muro da quel mostro, pensava la classe.
-Riddikulus..-
-Più convinta signorina Granger! Più convinta!- nessuno aveva mai visto Piton preoccupato per la salute mentale di una ragazza, soprattutto se Grifondoro.
-Riddikulus!- Hermione si lasciò andare contro il muro con un sorriso sulle labbra, contenta di essere riuscita a superare la sua paura.
Harry, nonostante le regole, si fiondò sul mini-palco a vedere le condizioni della sua migliore amica.
-Sto bene Harry, grazie. Sono contenta di aver finalmente sconfitto la mia paura.- detto questo si alzò e con grande sorpresa della classe, si fiondò ad abbracciare Piton.
-Grazie! Grazie mille professore!-
L'uomo anche se titubante, rispose all'abbraccio e biascicò un di niente Signorina Granger.
La ragazza felice si spostò, e si asciugò le lacrime e si sedette al suo posto come se niente fosse.
-Ehm, signorina Granger, si sente bene? Chi era quell'uomo?-
Chiese Piton.
-Si certo. Comunque, non credo che sarebbe il massimo parlare di quell'uomo in mezzo a tutti. Dico solo che era il mio vicino di casa.-
Rispose Hermione, leggermente imbarazzata e scossa dalla paura e dai singhiozzi.
-Oh, credo di aver capito. In ogni caso mi.. Mi dispiace. Adesso lei è il signor Malfoy potete lasciare l'aula, la preside vi attende.-
I due ragazzi straniti uscirono dalla classe. Malfoy, da vero gentiluomo, le aprì la porta e la fece passare; cosa mai successa in sette anni.
Si diressero verso l'ufficio della preside, intenta a discutere con il quadro di Silente appeso al muro.
-non credo che faccia bene alla signorina Granger rivivere tutte quelle cose, Silente.-
-Appunto, Minerva. Da sola non può. Per questo chiederò al sig. Malfoy di andare con lei. Sono più simili di quanto pensi, cara.-

Dieci minuti dopo due ragazzi uscirono dalla stanza del preside abbastanza sconvolti.
Il primo a rompere il silenzio fu Draco, delicato come sempre.
-Oh no, mio padre lo verrà a sapere! Io con te non sto per un mese in BabbanoLand!-
-Bhe, certo. Credo che per me sia una cosa piacevole? Essere a casa dei miei genitori, con te e con quel mostro di vicino! Stupendo! Magnifico!-
   
 
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