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Autore: PJ_    28/05/2013    3 recensioni
Ovunque proteggi, la grazia del mio cuore ·
Lui è una rockstar, lei è una groupie.
Lui è un tossico, lei lo era. Axl Rose le suggerisce di scappare ma lei, cocciuta, nella tana del lupo ci sta volentieri. Lei ama Slash, ormai se ne è resa conto e non lo abbandonerà.
Genere: Angst | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Slash
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Non dormo, ho gli occhi aperti per te.
Guardo fuori e guardo intorno.
Com'è gonfia la strada
di polvere e vento nel viale del ritorno.
 
Quando arrivi, quando verrai per me
guarda l'angolo del cielo
dov'è scritto il tuo nome,
è scritto nel ferro
nel cerchio di un anello.
 
Strinse il lenzuolo a sé, le faceva male la testa ed il cuore le palpitava impazzito.
Il buio era caldo e appiccicoso proprio come lo era stata la luce fino a qualche ora prima, sospirò frustrata e strinse la stoffa con ancor più veemenza. Sarebbe dovuto essere già lì.
Tutti avrebbero dovuto già essere lì ma, naturalmente, non c’erano.
Non temeva per gli altri. Sapeva che Axl avrebbe saputo controllarsi, anche se solamente in quell’ambito. Aveva paura per lui. Lui no, lui non sapeva resistere, come un castello di sabbia allo sfiorare delle onde, Slash sarebbe crollato davanti ad una squallida siringa.
 
La porta, o meglio ciò che ne rimaneva, si era aperta rumorosamente, graffiando il pavimento già scortecciato della casa. Vi erano meno passi del dovuto, con ogni probabilità Axl si era rifiutato di portare a casa Izzy e Steven, quasi certamente strafatti di eroina in qualche pub. Con Slash doveva per forza fare diversamente, era la sua groupie che si occupava di loro.
Si alzò dal letto indossando solo la biancheria intima ed uscì nel corridoio, trovandosi immediatamente Slash tra le braccia, alticcio e decisamente incosciente.
Alzò lo sguardo, un po’ preoccupata, su Axl e Duff, non propriamente sobri ma in condizioni comunque migliori.
Duff scosse la testa, stanco, lasciando tutto ciò che doveva essere detto alle labbra di Axl.
Axl fissò le sue pozze verdi negli occhi della groupie e si umettò le labbra secche.
Salvati” gemette il cantante prima di sparire nella sua stanza, un’espressione ferita sul volto d’angelo.
 
Si gettò sul letto, i corti capelli tendenti al fucsia sparsi in una piccola ed eccentrica nuvola.
Al suo fianco il suo chitarrista sonnecchiava. Lo sapeva, sì aveva sempre saputo che lo avrebbe perso ma, almeno all’inizio, aveva pensato di essere più forte, di potersene sbattere e continuare con qualcun altro. Lo guardò mentre si voltava su un fianco, passando una mano sui suoi ricci selvaggi, leggera.
Viveva con i Guns da quasi tutta la vita, di prima ricordava poco.
Si era disintossicata da sola qualche anno prima, smettendo di punto in bianco e sfogando nell’alcool le crisi d’astinenza. Era cambiato qualcosa in lei solo pochi mesi addietro quando, improvvisamente, si era accorta che a lei il sesso non bastava più.
Girava a turno coi ragazzi della band e, all’occasione, con qualcuno dell’entourage ma, per Slash, provava qualcosa di viscerale, di potente e violento. Lo ammirò, completamente sudato, steso sul suo letto sfatto, gli occhi chiusi e i pugni stretti.  Avrebbe voluto seguire gli ammonimenti di Axl, i suoi consigli svogliati che, seppur a malincuore, le suggerivano di abbandonare la nave prima che affondasse.
Guardò Slash un ultima volta ed infilò i suoi vestiti, lasciati su una sedia in disparte.
Legò gli anfibi ed uscì, poggiandosi al primo muro che si trovò davanti. Accese una sigaretta ed aspirò grandi, enormi boccate. Inclinò il capo, alla finestra della sua camera qualcuno si muoveva, lottando contro le vertigini. Sbatté le ciglia lunghe e folte, attendendo che la rockstar riuscisse a parlarle. Attese poco.
“Bambina torna dentro, è presto per uscire…” biascicò Slash, lo sguardo torvo.
Lei strinse le labbra, spengendo a terra la cicca. Lo guardò fisso per qualche secondo ed annuì.
“Arrivo Saul” bisbigliò, ormai aveva scelto. Aveva scelto lui, di aiutarlo nel memento del bisogno, di tendere lui la mano e di trarlo in salvo. O almeno, di tentare.
  
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