Storie originali > Fantasy
Segui la storia  |       
Autore: AxXx    28/05/2013    3 recensioni
[Titolo modificato per motivi personali]
Greta, diciassette anni, vive vicino ad Aosta insieme ai genitori che fanno le guardie forestali.
Una vita normale, costellata da eventi semplici che, però, nasconde una verità sconcertante.
Infatti, durante le Vacanze di Natale, mentre ospita un amico, i suoi genitori scompaiono e a casa sua si presenta un... be' diaciamo qualcuno che non si aspettava.
Vicino a casa sua infatti c'è un passaggio che porta al Mondo Oltre, mondo della magia e delle creature fantastiche, ma anche molto pericoloso e la sua famiglia lo protegge da generazioni dall'avidità degli uomini.
Qualcosa, però è cambiato dall'altra parte e lei, insieme al suo amico, dovranno superare le porte del mondo oltre per fermare un'oscura minaccia per entrambi i mondi.
Genere: Avventura, Fantasy, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

                                             Battaglia Magica

 

 

 

 

 

Medea scagliò un fulmine di energia azzurrina contro il gruppo che fu fermato dalla barriera che Greta aveva elevato per difendere i compagni.

I cinque combattevano contro un gruppo nettamente superiore di statue e riuscivano a resistere solo coordinandosi bene: Fili e Greta combattevano a distanza scagliando frecce con l'arco, cercando di far inciampare le armature e le statue sapendo che le loro armi non le avrebbero potute ferire.

Altair usava la sua lancia con l'abilità di un veterano: il suo stile si basava sull'uso della lancia sfruttandone la lunga portata, massacrando decine di nemici, ma questo era poco efficace contro i nemici di pietra che continuavano a combattere, nonostante le botte subite.

Solo le magie di Greta e l'ascia di Kili sembravano abbastanza efficaci. Il nano colpiva con forza riuscendo a raggiungere l'anima imprigionata nella pietra e nelle armature, mentre la ragazza faceva esplodere i nemici con sfere di energia magica rosa e gialla.

Un uomo di pietra alto due metri si avvicinò improvvisamente ad Altair cercando di afferrarlo con le forti braccia, ma l'elfo si scansò velocemente, evitando il colpo violento che crepò il pavimento.

"Prendi questo, ammasso di pietre!" Urlò il giovane mulinando la lancia con tale forza da trafiggere la statua all'altezza del petto liberando dei rivoli di energia magica.

Quando ritrasse l'arma la statua cadde a terra con un tonfo, mentre l'elfo continuava a combattere contro due armature armate con delle alabarde.

Kili abbatté una statua con l'ascia, mentre, con l'altra mano, impugnava la spada, tenendo a bada un'armatura di dimensioni umane che cercava di schiacciarlo con un maglio enorme.

Due uomini di marmo esplosero quando Greta le colpì con un'ampia sfera di energia, ma fu subito costretta ad elevare una barriera quando Medea tese di nuovo la mano per scagliare un fulmine nero come la pece.

L'esplosione e l'onda d'urto fecero tremare l'intero edificio, facendo cadere dei piccoli detriti dal soffitto, ma tutti erano troppo galvanizzati dallo scontro per potersene accorgere.

'È forte... se non uso l'astuzia... ci batterà.' Pensò la ragazza dai capelli bruni, mentre manteneva la barriera, sentendo la grande forza magica che si era abbattuta su di essa come se fosse un'onda di marea.

'Se non faccio qualcosa finiremo arrostiti... davvero.' Pensò Greta rispondendo all'attacco con un fulmine magico che si infranse sullo scudo della rivale.

Altair, intanto si era avvicinato a lei e teneva lontani i mostri servi della strega, pur sapendo che, presto, avrebbe perso le forze.

"Non riuasciremo a trattenerli, dobbiamo andarcene!" Urlò, mentre trafiggeva un'armatura togliendogli la spinta vitale magica che la animava.

Nello stesso tempo due frecce volarono oltre la sua testa e finirono con infrangersi con un fracasso assordante, sulla barriera, che, però, non sembrò subire effetti di sorta.

"Non ci ritireremo!" Urlò il nano biondo che aveva abbattuto una statua in stile greca alta due metri e mezzo e brandendo l'ascia e la spada con una forza sproporzionata alle sue dimensioni.

"Avanti! Non ho certo paura di voi, insetti! Io sono un'incarnazione di questo Mondo, sono invincibile!" Urlò Medea lanciando una raffica di saette magiche che esplosero in più punti della stanza facendo tremare l'edificio e crollare due colonne che, per poco, non seppellirono Kili e Lucia.

"Sei un po' troppo presuntuosa!" Rispose la rossa di riamando puntando l'arco contro la strega, caricandola di energia magica attinta dal suo cristallo.

Appena il proiettile iniziò il suo volo verso l'obbiettivo rilasciò una scia azzurrina e, appena toccò la barriera, esplose con una detonazione violentissima. Per un attimo il gruppo osservò il fumo intorno alla figura della loro nemica credendo di averla sconfitta, ma le loro speranze si rivelarono vane quando, con passo tranquillo, Medea si rivelò illesa.

"Tutto qui!?" Chiese adirata tendendo la mano verso Lucia liberando una saetta gialla che la ragazza riuscì ad evitare di un soffio.

"Io posso..."

Ma in quell'istante, proprio quando stava per scoccare la seconda freccia, le si mozzò il respiro e cadde a terra contorcendosi dal dolore, mentre la sua malattia la colpiva a tradimento con un altro attacco.

"Merlino è uno sciocco se pensa che, con una ragazzina malata possa battere me o Morgana, inchinatevi e vi risparmierò!" Rise Medea sadicamente, mentre continuava a bombardare i cinque con le sue mortali magie.

"Mai!" Urlò Greta liberando un'onda d'urto che sbalzò tutte le statue e le armature che stavano ricominciando ad avvicinarsi.

A quel punto Altair prese la rincorsa e, quando si ritrovò a meno di due metri dalla strega, saltò, impugnando la lancia come se dovesse scagliarla do sopra le testa, intenzionato ad infilzare Medea.

Ma nemmeno quell'attacco bastò a scalfire la barriera magica di lei.

 

 

 

 

 

Alberto e Galvano si mossero rapidamente fino a raggiungere la panoplia dove c'erano le loro armi: la spada del ragazzo e il grande scudo rettangolare e la lama del giovane cavaliere.

'Almeno questo è un colpo di fortuna.' Pensò il ragazzo dai capelli ricci afferrando la sua arma per farla ruotare.

Proprio in quel momento una porta laterale si aprì ed apparverò tre creature simili a folletti, ma con le ali simili a quelle di un pipistrello che, appena li videro, li attaccarono scagliando fulmini viola dalle tozze mani emettendo rauchi versi di disprezzo.

"Giù!" Urlò Alberto spingendo il compagno dietro un tavolo.

"Diavolo! Sono Imp, probabilmente messi a guardia delle prigioni!" Urlò Galvano usando lo scudo per proteggersi dai letali attacchi.

"Impi!? E cosa dovrebbero essere!?" Chiese l'altro evitando due fulmini e mulinando la spada verso i diavoletti cercando di abbatterli.

Quelli si allontanarono e si alzarono in volo cercando di uscire dalla portata della lama, ma uno non fu abbastanza rapido e finì tagliato in due sporcando disangue verde il pavimento e le pareti. Mentre stramazzava al suolo con un gorgoglio strozzato, gli altri si arrabiarono ed iniziarono a colpirlo con maggiore veemenza, senza lasciargli un attimo di respire.

"Com'è possible che tu non li conosca? Sei un custode e quindi..."

"Capisco che dovrei saperlo, ma ti dispiacerebbe darmi una mano, per cortesia!?" Urlò Alberto coprendosi gli occhi per evitare che gli venissero cavati dagli Imp.

"Sì, scusa, hai ragione!" Rispose Galvano correndo veso di lui brandendo la spada con la mano destra.

Con un singolo fendente abbatté il secondo imp e con lo scudo buttò a terra l'altro. Il demonietto cercò di rialzarsi, ma, prima che potesse muovere un dito, fu infilzato da Alberto.

"Sto cominciando ad odiare certe creature..." Sussurrò il giovane massaggiandosi il viso pieno di graffi e segni di denti.

"Scusami, ma non credevo che i custodi fossero tanto inesperti." Rispose il cavaliere imbarazzato.

In quel momento tutta la struttura tremò e i due percepirono uno strano rombo.

"Sembra che qualcuno se le stia dando..." Constatò il giovane osservando il soffitto.

"Allra meglio andare a vedere." Rispose Galvano avviandosi verso la porta da cui erano arrivati gli Imp.

 

 

 

 

 

 

"Lo immaginavo... sarebbe stato troppo facile." Disse Elettra ad alta voce osservando l'armatura di tre metri armata di martello che avanzava pesantemente verso di lei.

Aveva appena distrutto il cristallo e quell'enorme coso si era animato.

'Era ovvio che avesse delle protezioni, anche se pensavo si sarebbero attivate prima.' Pensò evitando uno degli attacchi della guardia di acciaio.

Lei si lanciò in avanti mulinando la spada, cercando di colpirlo, ma quello si ritresse rapidamente, facendo roteare il maglio con violenza, costringendola a rotolare per sottrarsi all'attacco.

"Ok... ti ho un po' sottovalutato..." Disse al gigante che cercò di afferrarla, senza successo.

"Ma ora vedi di cosa sono capace!" Urlò lanciandosi in avanti con la lama puntata.

Il Golem di metallo si portò un braccio davanti al petto, come per proteggersi, ma non si rese conto che Elettra voleva che facesse proprio quello.

Lei infatti, invece di saltare, rotolò a terra, passandogli in mezzo alle gambe e si ritrovò alle sue spalle. Con una rapida mossa evocò un incantesimo e lo lanciò contro l'enorme avversario congelandolo sul momento. Quello tentò di muoversi, ma la stretta di gelo che lo aveva attanagliato era fortissima e non riuscì a liberarsi.

"Ora non fai più tanto il gradasso, eh?" Chiese fendendo l'aria con la spada tagliando la testa al golem.

Lei si guardò intorno alla ricerca di nuovi pericoli, ma non c'erano altre sentinelle. Probabilmente Medea contava molto sulla potenza del suo guardiano per difendere il cristallo.

'Be'... almeno i miei genitori m hanno insegnato bene prima di morire... e poi... un po' me l'aspettavo.' Pensò scutendo la testa stanca.

Ora, la cosa migliore era andarsene e farsi scoprire da qualcuno avrebbe incasinato molto le cose e lei non poteva permetterselo. Doveva lasciare che gli eventi facessero il loro corso, senza intervenire troppe volte.

Uscì rapidamente da dove era entrata e, con la sua solita furtività e freddezza, seguì il la via laterale che le permise di uscire dalle mura senza farsi notare da possibili guardie. Mentre camminava sentì un rombo alle sue spalle e il castello tremò fin dalle fondamenta.

'A quanto pare Medea sta dando loro filo da torcere... speriamo bene....' Pensò un po' preoccuopata, allontanandosi fino ad essere ad almeno cento metri dal castello.

Appena fu sicura che nessuno la vedesse, lanciò un fischio parecchio acuto e, dopo pochi minuti, la sua aquila gigante atterrò poco lontano, in una radura tra gli alberi abbastanza grande da permetterle di atterare.

"Brava, Minerva... grazie per l'aiuto... scusa se ancora non ci siamo riuscite." Disse la ragazza dolcemente, abbracciandole il muso.

La cavalcatura le dette una leggera pacca sul muso, prima di accucciarsi per lasciarla salire.

'Il destino non vincerà di nuovo... riuscirò a fermarlo.' Pensò Elettra mentre si allontanava in volo.

 

 

 

 

 

 

Greta elevò una barriera per proteggere Lucia che si contorceva a terra, colta dagli spasmi dell malattia, mentre Medea continuava il suo attacco.

Fulmini, sfere di fuoco e getti di quello che sembrava metallo liquido, venivano scagliati contro la ragazza che a fatica riusciva a respingerli.

Altair e Kili, intanto, erano impegnati con i loro nemici artificiali e a malapena riuscivano a tenerli lontani a causa della superiorità numerica di questi ultimi che continuavano a soverchiarli con spade, lance, asce, artigli o, semplicemente, a mani nude.

"Ragazzi! Abbiami bisogno di aiuto!" Urlò Greta, mentre si vedeva costretta a ridurre la potenza della sua barriera, mentre Fili teneva lontani i nemici dal corpo di Lucia con l'arco.

Qualche volta il nano dai capelli neri cercava di concentrarsi su Medea, ma le sue frecce continuavano ad essere deviate dalla barriera della strega.

"Siamo un po' sotto torchio qui..." Rispose Altair affaticato, mentre cercava di trattenere tre statua armate di spade con la sua lancia.

"Forse dovremmo fuggire finché siamo in tempo!" Urlò il nano biondo facendo roteare l'ascia e la spada abbattendo due nemici con furia ceca per poi gettarsi su altre tre armature animate.

"No! Dobbiamo trovare Alberto! Non ce ne andiamo senza di lui!" Rispose Greta di rimando, mentre la fatica la stava costringendo in ginocchio.

Ormai Medea era continuamente all'attacco e non dava all'avversaria alcuna opportunità di rispondere. Sapeva di essere in vantaggio e stava sfruttando al massimo la situazione. Anche se almeno trenta dei suoi servitori animati erano stati distrutti, le avevano dato la possibilità di schiacciare i suoi nemici senza alcun problema.

"Siete troppo deboli per resistermi... arrendetevi adesso e non vi ucciderò!" Propose la strega senza cessare l'attacco.

Greta osservò per un attimo i suoi compagni che stavano combattendo intorno a lei, cercando di proteggerla, mentre, con le sue ultime energie affrontava la sua temibile avversaria. Per un attimo fu forte la tentazione di arrendersi.

'Che senso ha? Non ce... la faccio... più. Lei è troppo forte e io sono stanca... se mi arrendessi... finirebbe comunque... con la nostra sconfitta.' Pensò sconsolata mentre iniziava ad abbassare la protezione.

"Non ci pensare nemmeno!"

A quelle parole Medea ebbe appena il tempo di voltarsi per vedere una lama dirigersi a gran velocità verso il suo volto. Lei tentò di evitarla, ma l'arma era troppo vicina e fu ferita al fianco.

"Non sono veuto fi qui per vederti cedere alla prima difficoltà! Avanti Greta! Fai vedere di che pasta sei fatta!" Urlò Alberto incitandola sventolando le mani in aria, mentre Galvano tentava di colpire, a sua volta, la strega menando fendenti contro di lei.

Medea evitò gli attacchi, si trasformò in una nuvola di fumo nero e riapparve alle spalle del giovane cavaliere. Quello cercò di bloccare la magia con lo scudo che, però, finì per essere frantumato dal fulmine violetto che lo colpì proprio al centro.

Il ragazzo dai capelli ricci prese il suo posto e, con un urlo beligerante, alzò la spada sopra la testa e, muovendo con coordinazione bacino e braccia per imprimere maggior potenza al colpò, abbatté la spada sulla testa della strega che riuscì a fermare l'attacco solo elevando in fretta e furia una barriera.

"Avanti, Greta! Colpiscila ora che è ferita! Io la tengo ferma!" Urlò Alberto, ormai coinvolto in una vera prova di forza tra lui e Medea.

La ragazza cercò di alzarsi, ma era a pezzi. Lo scontro con la strega l'aveva spossata; a malapena si reggeva in piedi. Poi, all'improvviso, fu atraversata da una scarica di energia.

Si voltò verso Lucia: la sua amica si era ripresa e in mano stringeva il suo cristallo catalizzatore dando alla riccia tutta l'energia che poteva.

A quel punto Greta non ebbe più dubbi: si alzò, e convogliò tutta l'energia che aveva in un unico attaccò. Impugnò il bastone di Merlino con entrambe le mani come se fosse un fucile e convogliò tutto il suo potere in un potente raggio magico che travolse Medea sbalzandola all'indietro facendole sbattere la testa contro il muro.

"Ora! Finiamola!" Urlò Altair, mentre intorno a loro i servi animati della strega crollavano a terra.

Lei, però, non era del tutto sconfitta e, trasformandosi un'altra volta in na nube nera di fumo fuggì verso una porta laterale, sparendo alla loro vista.

"Codarda! Torna qui!" Urlò il nano biondo agitando ascia e spada, cercando di correrle dietro.

"Aspetta, Kili! Ora dobbiamo andarcene!" Gli urlò i fratello nero trattenendolo per un braccio.

"No! Prima devo trovare il libro!" Li interruppe Galvano che si era rialzato tenendosi il braccio ferito.

Mentre lui setacciava la stanza, gli altri si diressero verso Alberto per accertarsi che stesse bene, anche se, più che altro fu lui a doversene assicurare, dato che stava certamente meglio di loro, nonostante la spalla ancora ferita.

In breve il gruppo raccontò cos'era capitato e fecero il punto della situazione.

"Quindi Medea era alleata con Morgana... probabilmente le ha detto lei di fermarci qui...e avremmo anche dovuto immaginarlo: l'affresco sul pavimento d'entrata la raffigurava nell'atto di fuggire, dopo essersi mangiata i suoi stessi figli." Constatò Lucia che si reggeva appoggiata ad Alberto a causa del dispendioso spreco di forze e della malattia.

"Già... ma chi ha rotto l'incantesimo del Torpore?" Chiese perplesso Altair.

Le loro elucubrazioni furono fermate da Galvano che con un urlo di gioia tornava da loro con, sottobraccio un tomo di dimensioni davero grandi.

"L'ho trovato!" Esultò il giovane cavaliere mostrando agli altri la copertina finemente decorata.

"Che cos'è?" Chiese Alberto osservandolo attentamente.

"Se è quello che penso... questo dev'essere uno dei dieci sacri tomi della biblioteca di Camelot!" Rispose Altair sgranando gli occhi.

"E cosa sarebbero?" Chiese nuovamente l'amico, perplesso.

"Diavolo! Non lo sai!? Questi tomi contengono magie e conoscenze antecedenti alla guerra dei maghi, alcune, si dice, siano così antiche da essere coeve della creazione del Mondo Oltre! Ne esistono solo dieci e Merlino e le altre incarnazioni donarono a Camelot gli ultimi dieci tomi sopravvissuti alla guerra! Sono tesori inestimabili!" Spiegò il principe con entusiasmo.

"E non solo... questo tomo, il Tomo della Fenice, è stato consultato più volta da due custodi in varie visite, alcuni mesi prima di essere rubato." Aggiunse Galvano.

A quelle parola i sei compagni si guardarono l'un l'altro allibiti: una tacita domanda che condivisero all'unisono e che Greta esplicitò.

"Senti... Galvano... so che non potremmo, ma dobbiamo vedere quel libro... solo per qualche minuto. Ce lo puoi dare, per favore?"

A quelle parole il giovane cavaliere mise mano alla spada e si ritrasse.

"Non... non sarebbe permesso... questi libri contengono poteri immensi: solo se si è autorizzati da Merlino si possono vedere. Non fraintendetemi, vi sono grato pe avermi liberato, ma, con tutta sincerità non me la sento." Spiegò lui dubbioso. Si vedeva che si sentiva combattuto tra il desiderio di ricambiare il favore e l'obbligo di impedire ai nemici di aprire quel libro.

"Io dico di strapparglielo con la forza!" Insorse subito il nano biondo mettendo mano alle armi, ma venendo fermato dal resto del gruppo.

"Senti, Galvano, lo so che non ti fidi, ma ti giuro, sul mio nome e la mia vita, che non abbiamo cattive intenzioni. I custodi che l'hanno consultato potrebbero essere i genitori della mia amica che sono scomparsi. Inoltre noi siamo stati mandati qui da Merlino, sono certo che lui ci darebbe il permesso." Disse Alberto, azando le mani, in modo che si vedesse che non era né armato né pericoloso.

Il giovane cavaliere indietreggiò ancora qualche passo, titubante, poi, dopo qualche minuto di silenzio, porse ai sei il libro.

"Mi fido di voi... ma vi prego di restituirmelo... e fate in fretta, Medea potrebbe riprendersi da un momento all'altro." Disse con rassegnazione.

I sei stesero il libro per terra con delicatezza ed iniziarono a sfogliarlo. Il tomo conteneva motle infrmazione, specialmente magie, ma una cosa attirò la loro attenzione più di tutte: la Fenice, un uccello alato che nacque, almeno secondo il libro, insieme al primo vagito del Mondo e che è la guardiana e protettrice del Mondo Oltre. Prima incarnazione e custode del potere illimitao.

Altair continuò a sfogliare, ma, all'improvviso, Greta le fermò.

"Torna indietro, presto!" Disse sfogliandolo al contrario per due pagine.

La ragazza lo voltò dalla sua parte e lesse ad alta voce: "Migliaiadi anni prima della Guerra dei Maghi, un potere oscuro tentò di catturare la Fenice. Il sovrano degli elfi, però, trovandosi nelle vicinanze, corse in aiuto della creature divina salvandola. Questa, per ringraziarlo, giurò che, se mai lui, o uno dei suoi discendenti, si fosse trovato in pericolo di vita e lei si fosse rovata nelle vicinanze, sarebbe corsa subito in aiuto, a costo della sua vita."

Altair si batté la mano destra sulla fronte.

"Ora capisco! Mia sorella... la stirpe reale degli elfi non è mai mutata, quindi anche io e mia sorella siamo suoi discendenti... Morgana vuole un sacrificio." Disse sconvolto, indicando le parole del libro.

"Ma a che scopo? Insomma, va bene attirare un'incarnazione, ma la fenice potrebbe ridurre in cenere Morgana!" Fece notare Fili perplesso.

"Credo che la risposta sia anch'essa scritta qui. Secondo questo libro, le piume della Fenice sono così potenti da aumentare di centinaia di volte il potere e le capacità di chi le possiede... ne basta anche e solo una." Rispose Grete, leggendo il libro concentrata e sconvolta.

"Oh no... se avesse in mano un potere del genere... Morgana potrebbe conquiastare Avalon, Cameot e Tronijieim senza sforzo.... nemmeno Merlino potrebbe fermarla." Sussurrò Altair terrorizzato, mentre le sue mani avevano iniziato a tremare.

"Già... ma come fa a sapere dove si trova la Fenice?" Chiese Alberto incrociando le braccia dubbioso.

"È vero... dopo la 'Guerra degli Stregoni' La Fenice scomparve senza lasciare traccia." Aggiunse Galvano che era rimasto in silenzio ad ascoltare il gruppo.

"Credo sia per questo che abbia catturato i tuoi genitori." Disse sconsolata Lucia rivolgendosi a Greta, attirando su di sè l'attenzione di tutti.

"Non ricordate? Merlino ci aveva mostrato una mappa del Mondo Oltre disegnata da tuo padre, Massimo. Sopra c'era una linea che appariva casuale, ma non lo era: quello era l'itinerario della Fenicie in questo mondo." Spiegò la rossa esasperata.

"No! Non ci posso credere! Avevamo davanti la soluzione! Dobbiamo ritrovarli subito... la mappa ce l'ha Merlino, quindi loro non ne hanno una. Morgana probabilmente li sta costringendo a crearne un'altra, ma se agiamo velocemente potremmo fermarla, prima che i miei genitori finiscano!" Disse Greta tutto d'un fiato alzandosi i scatto.

Alberto raccolse il libro con cura e lo ridette a Galvano.

"Grazie amico, ci sei stato di grande aiuto." Disse con un sorriso sincero.

"Di nulla... tornerò a Camelot e restituirò il libro. State pur certi che infrmerò il Re. Cercheremò di venirvi in aiuto, ma potremmo arrivare tardi. Intanto andiamo alle stalle... à potremmo prendere delle cavalcature per essere più veloci." Rispose il giovane cavaliere aprendo la porta e conducendoli lungo il lato della villa.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Risalve... anche se non ho raggiunto il quorum, sono incredibilmente contento di poter dire che mi piace troppo scrivere questa storia per poterla lasciare per qualche misera recensione. (Anche se ne mancava solo un per arrivarci.)

Finalmente abbiamio scoperto il mistero di Morgana, ce la faranno i nostri eroi a fermare la più pericolosa strega della storia prima che metta le mani su un potere illimitato?

Be', ringrazio la solita Water_Wolf, Antocharis Cardamines e Miwako Honoka per aver recensit la mia storia.

AxXx

PS: cercate di lasciare almeno 3 recensioni questa volta, ok? 

  
Leggi le 3 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Fantasy / Vai alla pagina dell'autore: AxXx