A
quale indirizzo si trova Hermione?
Erano trascorsi i due
giorni, e Draco Malfoy aveva esultato di gioia quando aveva sentito mettere la
parola fine a quel congresso maledettamente stancante e
noioso.
Non aveva ricevuto
notizie da Hermione, e nonostante il sonno che sembrava divorarlo, voleva
assolutamente sapere cosa diavolo era successo visto che lei non aveva mai
tardato con le risposte e non rispondeva nemmeno alle chiamate via camino,
quindi aveva ben deciso di deviare il suo percorso di smaterializzazione e fare
una capatina a Londra, precisamente a quell’indirizzo che lo faceva sentire
felice e stranamente se stesso.
“Draco?”
“Posso farti una
domanda?”
“Certo”
“Qual è l’indirizzo
dell'’amore?”
“Londra
Magica, 7 ArsMagica Terrace”.
“Ti amo, Draco”
***
L’appartamento era
completamente al buio e sembrava che le finestre non venissero aperte da giorni
per cercare di far cambiare l’aria, ormai viziata.
Diretto in cucina notò
che la piantina a cui Hermione era particolarmente devota, aveva visto giorni
migliori e che nella loro stanza sembrava avessero fatto una visitina i predoni
del deserto.
C’era qualcosa che non
quadrava, anche perché il gufo che le aveva spedito giorni fa era ancora
appollaiato sul davanzale e sembrava non essersi mosso minimamente da
lì.
Una sola domanda
frullava nella mente di Draco: dove era finita Hermione?
***
Aveva cercato di fare
mente locale e l’unica cosa che gli rimaneva da fare era mettere piede a casa di
Potter, dopotutto era sempre la sua migliore amica anche se trascorreva il tempo
ad aiutare i più deboli e pastrugnarsi con la più piccola di casa
Weasley.
Era stata una decisione
ponderata, ma per trovare Hermione avrebbe fatto qualsiasi
cosa.
Harry Potter non stava
di certo cercando una soluzione per ridurre la criminalità mondiale, anche
perché l’espressione da beota, i capelli arruffati, gli occhiali storti, un paio
di boxer e delle infradito piuttosto colorate ai piedi non gli davano quella
vaga espressione che avrebbe potuto sfoggiare un uomo intento a cercare una
soluzione per ridurre la criminalità mondiale.
“Malfoy”, lo ringhiò
quasi, e benché Draco sapesse che Potter lo detestava si aspettava un tono di
voce molto più docile.
“Potter, sapresti dirmi
dov’è Hermione?”, si disse che era molto meglio andare dritto al sodo, invece di
perdersi nelle solite battutine stupide da adolescenti con seri problemi di grandezza.
Harry rise sarcastico,
“Mi chiedi… dov’è Hermione?”
“Già, sai darmi la
risposta?”
Harry si accarezzò
pensoso il pizzetto, “Vediamo… uhm, magari sta facendo sesso sotto la doccia con
il suo segretario italiano… oh forse… uhm, forse stanno cucinando nudi una bella
pizza… oppure…”
“Potter, non ho tempo
per i tuoi deliri… dov’è Hermione?”
“Fottiti,
Malfoy”
E lo sbattere della
porta non suggerì a Draco di provare a parlare nuovamente a quel
troglodita.
Magari Ron Weasley
sarebbe stato più esaustivo.
***
Il grande campo da
Quidditch ospitava la squadra dei Cannoni di Chudley, di cui Ron era il
portiere, per gli allenamenti.
Il tempismo di Draco
aveva fatto in modo di trovare il portiere intento a bere dell’acqua per
rinfrescarsi.
“Ehilà Weasley”, doveva
essere il più amichevole possibile, non sapeva se aveva la luna storta come il
suo caro amichetto occhialuto.
“Malfoy”, pronunciò con
sdegno.
“Hai per caso visto
Hermione?”
Ron lo guardò dall’alto
in basso e nel suo sguardo poteva benissimo leggersi la voglia che aveva di
scagliargli una maledizione.
“No, e se lo sapessi non
te lo direi!”, gli disse con odio voltandosi dall’altra parte del campo per
evitare di incrociare quella faccia da schiaffi.
“Senti Lenticchia.. tu
non piaci a me ed io non piaccio a te, ma Hermione è la mia fidanzata e pensavo
avessimo chiarito questo punto…”
Ron si voltò verso Draco
con sguardo sarcastico, “Io so che Hermione è la tua fidanzata, ma
tu?”
Draco non capì, avrebbe
voluto ribattere qualcosa, ma ormai gli allenamenti erano ripresi e aveva come
la sensazione che se avesse aggiunto altro si sarebbe ritrovato ad essere
colpito al posto delle pluffe.
***
Se avesse subito pensato
a David si sarebbe sicuramente risparmiato due spiacevoli
incontri.
Non che David fosse il
migliore amico di Hermione e fosse a conoscenza di ogni spostamento della
ragazza, ma Draco era fiducioso.
“Tu… tu mi stai
chiedendo dov’è Hermione?”, gli chiese incredulo alzandosi dalla sua poltrona
sulla quale era comodamente seduto.
La reazione dell'’amico
venne collegata istintivamente alle precedenti reazioni di Potty e Lenticchia, e
un piccolo e insignificante particolare si fece spazio nella mente del giovane
Malfoy.
Poteva cercare di
comprendere le stupide e immotivate reazioni di quei due cerebro lesi, ma quella
di David, uno dei suoi migliori amici, non aveva nessuna
spiegazione.
“La domanda non mi
sembra complicata!”, si limitò a dire guardandolo come se fosse un frigorifero
parlante che si accingeva a ballare il Lago dei Cigni.
“Draco…”
“Ciao Draco, ma non eri
a Firenze?”, il ragazzo interpellato si voltò verso Cassidy, appena tornata da
un estenuante pomeriggio all’insegna dello shopping
sfrenato.
“Sì, ma sono tornato
per…”
“Meraviglioso! David, mi
aiuteresti con tutti questi pacchi?”
E quella domanda non
poteva essere proferita in un momento più perfetto di
quello.
Si era salvato per un
pelo, e sorridendo al suo amico, spariva con una quantità indegna di pacchi e
borse nella camera da letto, costringendolo così ad andare a cercare Hermione da
qualche altra parte.
Era più doloroso di
quanto pensasse
***
Una logica irrazionale
si era impadronita spudoratamente della sua mente.
Stava arrivando a dare
per scontato che Hermione fosse scappata in Tibet per diventare un monaco e bere
latte di Yak.
Aveva anche creduto che
in realtà amare Hermione era solo una sua mera illusione, ma forse, era più
confortante pensare a lei come un probabile monaco
tibetano.
“E perciò…non sai dove
possa essere?”
Adrian stava sudando
freddo.
Sapeva dov’era Hermione,
ma era combattuto.
Draco era uno dei suoi
migliori amici, ma non riusciva a vedere quella probabile scappatella con la
procace segretaria italiana come un qualcosa di normale che potesse rientrare
nella categoria: pulsione
sessuale.
Era addirittura
impensabile.
Lui era uno di quelli a
cui non fregava un bel niente delle donne, e una sana scopata con una procace
segretaria italiana nonostante una relazione importante non lo aveva mai
disgustato, ma si trovò ad ammettere che Draco lo disgustava, perché grazie a
ciò che Hermione era riuscita a fare sul suo cinico migliore amico… beh… allora
aveva iniziato a credere che esisteva davvero l’indirizzo dell’amore, e che lui
doveva solo cercare meglio.
“Sarò sincero… lo so, ma
non te lo dirò!”
Il viso di Draco era
contratto in una smorfia di rabbia.
Era arrabbiato con i
suoi amici, con Hermione, con Potty e Lenticchia, con il suo nuovo lavoro, con
la distanza…e anche con se stesso.
Soprattutto con se
stesso. Perché se Hermione non voleva vederlo allora aveva combinato qualcosa di
veramente grave.
“Ci vediamo, Adrian”, e
così dicendo sbattè violentemente la porta.
Adrian avvertì il peso
di un macigno sullo stomaco
***
Avrebbe voluto chiedere
a Theodore, ma aveva paura di avere la stessa risposta che gli avevano già
dato.
Era stanco.
Davvero.
Improvvisamente la porta
dell’appartamento si aprì.
“Draco”
Alzò lo sguardo e vide
Theodore affannato e gocciolante, con un solo asciugamano a ricoprirgli le
vergogne.
“Theo”
Di sicuro Adrian non
approvava ciò che stava per fare theodore, ma il ragazzo castano se ne infischiò
bellamente.
Nonostante tutto, non
riusciva davvero a credere che avesse potuto cedere alle grazie di una insulsa
donna dopo che aveva l’amore di una donna come Hermione
Granger.
“E’ da
Blaise!”
Draco gli sorrise e a
Theo bastò quello, nonostante Adrian aveva minacciato di trasfigurare tutto il
suo fumo in Sali da
Bagno.
Chiuse la porta e guardò
il ragazzo con la bacchetta alla mano.
“Non m’importa di quello
che farai…”
Adrian
sorrise.
“Hai fatto la cosa
migliore”, si limitò a dire prima di andarsi ad accendere una sigaretta nella
solitudine del terrazzo.
***
“So che Hermione è
qui!”
Blaise lo guardò con
fare interrogativo.
“So che è
qui!”
“Draco…lei…
non…”
Draco rimase interdetto
dalla voce tremula usata dal ragazzo moro.
Si comportavano tutti in
maniera troppo strana con lui.
“Devo
parlarle!”
“Lei non
vuole!”
Improvvisamente una
piccola mano si posò sulla spalla di Blaise.
“Grazie Blaise, anch’io
ho qualcosa da dirgli.”
Per le vostre pene
d’amor perduto potete sempre rivolgervi al gruppo di amiche più strano che possa
esistere^^
Sono davvero contenta
che il capitolo scorso vi sia piaciuto tanto tanto, soprattutto il magico
quartetto, ma adesso ditemi, cosa ne pensate di
questo?
Spero anche che la
velocità con la quale ho postata sia stata di vostro
gradimento.
Un grazie mega a:
potterina_88_, SiLvIeTT4, marygenoana, AuraD, buffy88, juju210, koala3,
lenu88.
E adesso vado a
cucinare^^ Avvelenerò
qualcuno?
Kisses